Speciale Abbazie/11 - Tra oriente e occidente

Se l'Abruzzo è la regione dei parchi, il suo cuore batte senz'altro nelle gole di Popoli, scavate dalle acque del Pescara, sulla cui valle si erge l'abbazia di San Clemente a Casauria.

Indice dell'itinerario

Se l’Abruzzo è la regione dei parchi, il suo cuore batte senz’altro nelle gole di Popoli, scavate dalle acque del Pescara, dove il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga confina per una decina di chilometri con quello che protegge la Maiella.
Nella forra, le pendici rocciose del Monte Corvo e del Monte di Roccatagliata formano un paesaggio suggestivo e severo, frequentato dal cervo, dall’aquila e dal lupo. Più a oriente, dove la valle si allarga, sorge San Clemente a Casauria, il monastero benedettino più importante della regione.
Per qualcuno, questa parte dell’Abruzzo può sembrare remota. Anche oggi, però, la via passa per le gole di Popoli ed è la strada più comoda tra l’Adriatico e Roma. Per la vicinissima Sulmona, poi, passava la grande Via dei Longobardi che collegava tra loro i ducati di Benevento e Spoleto toccando Campobasso, L’Aquila e Rieti. La vicinanza dell’Adriatico permetteva comodi contatti con la Grecia e l’Oriente. Sulla Maiella, in particolare, l’esempio della Puglia e dell’Oriente ha portato all’insediamento di numerose, piccole comunità di eremiti. Una presenza che molti identificano con la vicenda di Fra’ Pietro Angeleri, diventato papa con il nome di Celestino V e protagonista del drammatico “gran rifiuto”.
Anche in Abruzzo, però, accanto alle motivazioni del monachesimo orientale che volevano i religiosi in preghiera e povertà negli angoli più selvaggi dei monti, è stata sempre presente la tendenza benedettina e “occidentale”, con i suoi monasteri operosi che hanno a lungo controllato terre, pascoli e greggi. Sulla valle del Pescara si affacciavano anche i monasteri di San Liberatore a Maiella e di Santa Maria Arabona. Il più importante, però, è sempre stato quello di San Clemente a Casauria, sorto sul posto del villaggio romano di Interpromium. A fondarlo, nell’871, fu l’imperatore Lodovico II.
L’abbazia che si ammira adesso, però, è quella costruita a partire dal 1152 sotto gli abati Leonate e Ioele, dopo i saccheggi compiuti dai Saraceni e dai Normanni, e che controllò per tre secoli e mezzo buona parte dell’odierna provincia di Pescara.
Traversato un giardino, si raggiunge subito il magnifico portico, ornato nei capitelli e negli archivolti da elegantissimi bassorilievi. Altrettanto interessante è il portale bronzeo, costruito nel 1192 per iniziativa dell’abate Ioele e suddiviso in 72 riquadri decorati. Di grande suggestione è la navata, in forme di transizione tra il romanico e il gotico, nella quale spicca uno dei più suggestivi amboni medioevali dell’Abruzzo. La cripta, alla quale si scende per una breve scalinata, è ciò che resta della chiesa del IX secolo, rasa in buona parte al suolo dai Saraceni nel 920. Da non perdere una passeggiata intorno alla basilica, per ammirare le colonnine e i fregi dell’abside.
Lontana dai luoghi più interessanti del Gran Sasso, San Clemente a Casauria è un ottimo punto di partenza per visitare la Maiella. Lungo la valle del Pescara, dominata d’inverno dalle giogaie innevate del massiccio, si visitano Tocco da Casauria, Santa Maria Arabona e Bolognano con le sue grotte popolate dall’uomo preistorico. Una breve e spettacolare deviazione porta a Serramonacesca e all’abbazia di San Liberatore a Maiella.
Percorsi un po’ più lunghi, invece, portano a Caramanico e alla valle dell’Orfento, a Roccamorice e ai suoi magnifici eremi, alla Maielletta e allo splendido sentiero che conduce verso il Monte Focalone e il Monte Amaro. Pini mughi e rocce, fioriture e camosci rendono la zona una delle più affascinanti di tutte le montagne d’Abruzzo.

PleinAir 326 – settembre 1999

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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