Specchi di natura

In camper e bici sulle Prealpi bavaresi e intorno a Monaco: cinque facili occasioni di vacanza sui laghi seguendo le memorie del re Ludwig.

Indice dell'itinerario

Tra Monaco e il confine con l’Austria, la fascia prealpina bavarese è lo scenario di una delle regioni tedesche più amate dal turismo secondo natura: mete d’elezione ne sono i laghi che punteggiano il vasto altopiano, dove i centri storici di alternano ai paesaggi rurali e alle distese boschive. Un ambito ideale, insomma, per una vacanza itinerante che unisca i motivi culturali, ambientali e sportivi, con in più il beneficio delle quote collinari (quasi tutti i bacini si trovano a quote superiori ai 500 metri) che garantiscono una certa frescura anche nelle giornate estive più calde.

Il Forggensee e il castello di Neuschwanstein
Accesso strategico alla Baviera per chi proviene da sud, la Val Venosta risale fino al passo di Resia e qui entra in Austria; siamo sul tracciato dell’antica Via Claudia Augusta, voluta da Druso intorno al 15 a.C. e ultimata dal figlio, l’imperatore Claudio, quasi sessant’anni dopo. Attraverso Nauders, Landeck e Imst si sale verso la Germania: la nostra prima tappa, Füssen, si trova subito dopo il confine in riva al Forggensee. Il godibile centro storico (chiuso al traffico) vanta notevoli architetture civili e religiose tra cui il castello, eretto alla fine del XIII secolo, e il complesso benedettino di San Magno, con edifici di varie epoche dall’VIII al XVIII secolo; nella cappella di Sant’Anna è conservato il notevole dipinto seicentesco della Totentanz o Danza Macabra, opera di Jakob Hiebeler.
Oltre che luogo di transito della Claudia Augusta e della Deutsche Alpenstrasse, Füssen è anche punto di partenza della Romantiche Strasse, senz’altro l’itinerario turistico più noto della Germania: ma ciò che la rende ancora più interessante è la sua posizione sul fiume Lech, con l’opportunità di rilassanti passeggiate a piedi o in bici sui 32 chilometri della ben indicata pista ciclabile Forggensee Rundweg. Belle vedute sul corso d’acqua e sul lago si alternano alle distese coltivate (anche nei punti in cui manca la pista non è un problema trovare stradine secondarie tra le fattorie) con qualche deviazione sulle collinette circostanti, dalle quali si ammirano l’intero bacino e lo spettacolare castello di Neuschwanstein voluto da Ludwig di Baviera. Preparatevi a una lunga coda per entrare in quello che è uno dei monumenti più visitati della Germania, ma non limitatevi alla sola visita dell’edificio: bastano altri 10 minuti di salita a piedi per arrivare a Marienbrücke, un ponte sospeso tra due rocce che sovrastano il fiume lasciando spaziare lo sguardo su tutta la piana, con i laghi sullo sfondo.

La Via del Sale e l’Ammersee
La statale 17 ci conduce a Landsberg, stretta tra il Lech e il costone della collina. Mura e torri circondano il garbato nucleo antico, ricco di bei monumenti ed edifici: ad accrescerne la suggestione, la nostra visita si è svolta durante la rievocazione della Ruethenfest (per la prossima si dovrà attendere il luglio del 2007, perché la manifestazione si tiene ogni quattro anni) con centinaia di adulti e bambini in costume a ricordare il profondo legame degli abitanti con la storia e le tradizioni della città. Landsberg deve la sua fortuna al commercio del sale e, per l’esattezza, al duca Enrico Il Leone che nel XII secolo fece spostare qui il tracciato della Salzstrasse: dalla Hauptplatz si saliva lungo la Alte Bergstrasse – la vecchia strada del monte che, con le sue numerose botteghe, costituisce una delle principali attrazioni del centro antico – fino alla gotica porta Bayerntor, ritenuta una delle più imponenti costruzioni di questo tipo. Dal lato opposto della piazza si accede invece ai quartieri dei granai e dei mulini dove una volta c’era il magazzino del sale che, dopo una recente ristrutturazione, attualmente ospita abitazioni private e locali comunali. Prima di portarci sull’Ammersee percorrendo la statale 12, consigliamo la breve deviazione per Sankt Ottilien, nei pressi di Eresing: vi si trova un interessantissimo convento benedettino, anzi un vero e proprio villaggio con abitazioni, albergo, stalle, officina, liceo e convitto per gli studenti, economato, serre, stazione ferroviaria, libreria, una propria casa editrice e un grandissimo museo in cui sono stati raccolti vestiti, armi, strumenti musicali, ceramiche e innumerevoli altri oggetti provenienti dai paesi in cui i frati operano come missionari. All’esterno del complesso c’è un tranquillo parcheggio, ma si può anche richiedere l’autorizzazione a pernottare all’interno.
Proseguendo parallelamente all’Ammersee raggiungiamo Diessen, all’estremità sud-occidentale del lago: da vedere la preziosa chiesa barocca della Marienmünster, fiancheggiata da un’interessante abbazia, e il museo dedicato a Carl Orff, il celebre compositore dei Carmina Burana. Diessen è nota anche per i numerosi laboratori di artigiani che lavorano ceramica, legno e metalli e che espongono le loro opere sul lungolago nel Pavillon am See; ogni anno, a Ferragosto, è inoltre sede di una tradizionale mostra che ospita artisti di varia provenienza.
Le acque dell’Ammersee, non propriamente limpide, sono di scarsa attrattiva per la balneazione (anche se i turisti tedeschi che d’estate ne affollano le sponde vi si tuffano tranquillamente); ben maggiore è il richiamo dell’ambiente circostante, anche perché le modeste dimensioni del bacino consentono una comoda esplorazione della zona in bicicletta, ricordando che quando si è stanchi di pedalare si può prendere il battello che ferma in tutti i paesini del lago. Il tratto occidentale della pista ciclabile – sul percorso utilizzato un tempo dai pellegrini per recarsi a Santiago di Compostella – si snoda parallelo alla ferrovia e annovera in corrispondenza di Utting e Schondorf, i due paesini di questa sponda, diverse zone erbose adibite a spiagge pubbliche e utilizzate per picnic e bagni di sole; Stegen segna l’estremità settentrionale e qui la pista inizia a scendere sulla sponda orientale, richiedendo molta attenzione perché non è ben segnalata e spesso si rischia di finire nel passaggio pedonale costellato di radici di alberi. Suggestiva l’area in cui il fiume Amper lascia il lago dopo esservisi immerso con il nome di Ammer: qui, dove si trova anche un isolotto, l’acqua ci è sembrata molto più pulita.
Herrsching è la località più importante del bacino, con una bella passeggiata e spiagge molto frequentate nella bella stagione. A 5 chilometri si trova l’abbazia di Andechs, dedicata alla Madonna dell’Annunciazione: meta di pellegrinaggi sin dal 1388, quando vi furono ritrovate alcune sacre reliquie, è stata costruita su un precedente castello dei conti di Andechs e nei secoli successivi splendidamente decorata in stile rococò. Nel ristorante coevo si può bere un’ottima birra preparata come una volta; ai piedi della Heiliger Berg, la montagna sacra su cui sorge l’edificio, si trova un enorme parcheggio.

Starnbergersee, alle porte di Monaco
Godibilissimo per le sue immense aree verdi, le acque limpidissime e la possibilità di raggiungere qualsiasi punto con la bici senza problemi di traffico, lo Starnbergersee è il lago più grande della Fünfseenland, la regione dei cinque laghi che riunisce quelli più vicini a Monaco di Baviera (gli altri, al di fuori del nostro itinerario, si trovano più a sud tornando verso le quote alpine). La zona è inoltre perfettamente collegata al capoluogo bavarese con la ferrovia regionale S-Bahn.
Per l’esplorazione su due ruote, lungo una pista ciclabile di recente realizzazione, consigliamo di partire da Seeshaupt, all’estremità meridionale, dove si trova un campeggio. Procedendo in senso orario incontreremo dapprima vari suggestivi angolini lungolago; molto graziosa la zona di Seeseiten con una bella spiaggia e un castello. Tra Bernried e Tutzing una tappa di particolare interesse è il Buchheim Museum, che ospita opere di impressionisti tedeschi: inserito in un bel parco a poca distanza dal lago (l’accesso è consentito solo a piedi) è l’ideale per una pausa culturale. A sud di Starnberg, nel castello di Possenhofen, la futura imperatrice d’Austria Sissi trascorse la fanciullezza; la cittadina capoluogo offre una bella passeggiata, ancora un castello e una chiesa nell’immancabile stile rococò. Da qui, poco dopo il porto turistico, la ciclabile scende lungo la sponda orientale e l’itinerario torna a incrociare le memorie di Ludwig di Baviera: a Berg, il 13 giugno 1886, lo sventurato sovrano – che era cugino della stessa Sissi – trovò la morte annegando nel lago. Il percorso passa in mezzo al bosco che faceva parte del castello in cui era stato relegato e che non è visitabile, mentre si possono vedere una cappella votiva e una croce che indica il luogo in cui fu trovato il corpo. Quest’ultimo è anche il punto finale del famoso König-Ludwig-Weg, un percorso di circa 120 chilometri (contrassegnato da una K sormontata da una corona) che termina là dove ha preso le mosse il nostro viaggio, cioè a Füssen.

Tegernsee, un piccolo gioiello
A metà strada fra lo Starnbergersee e il Tegernsee, Bad Tölz è elegantemente disposta sulle due rive dell’Isar, che qui scorre largo e sinuoso formando sponde balneabili: sulla destra sorge la città vecchia ricca di pregevoli architetture, sulla sinistra la nuova con stabilimenti termali assai rinomati. Qui ritroviamo anche la Strada del Sale, a cui Bad Tölz dovette molta della sua fortuna.
Una quindicina di chilometri ci separano dalla parte settentrionale del Tegernsee, e per esplorarlo conviene fermarsi qui. Con i suoi 725 metri di quota è il lago più alto della Baviera: un gioiello da scoprire in bici o a piedi (il periplo conta una ventina di chilometri) lungo le piste ciclabili e le belle passeggiate lungolago, dove tutto è curato nei minimi particolari. Le acque limpide, tra le più calde e pulite dell’altopiano, lo rendono una meta ideale in estate e non solo, mentre le montagne che lo circondano sono molto frequentate per gli sport invernali. Nel comprensorio di Tegernsee, il villaggio omonimo che si stende su un promontorio, da visitare l’abbazia benedettina di Sankt Quirin e la chiesa che si evidenzia in mezzo al lago per l’imponente costruzione; sulla sponda opposta si trova Bad Wiessee.

Dall’Inn al Chiemsee
Superata Rosenheim, una deviazione di 30 chilometri verso nord-est ci porta a Wasserburg am Inn, che il fiume abbraccia quasi per intero in un’ampia e spettacolare ansa. Particolarmente ricco di monumenti è il centro storico di origine medioevale, dove si nota fra l’altro la bella Marienplatz circondata da pregevoli edifici. La Rathaus è una delle architetture più interessanti: esternamente appare come una costruzione fiamminga, mentre all’interno conserva ancora il granaio, il panificio, la sala delle feste e quella conciliare; di fronte sorge la Kernhaus, una casa nobile con facciata rococò del famoso architetto tedesco Johann Baptist Zimmermann. Da vedere ancora la Frauenkirche, la parrocchiale gotica di Sankt Jakob e il cinquecentesco palazzo del Burg.
Poche decine di chilometri ci separano dalla nostra ultima tappa: il Chiemsee, ovvero il “mare della Baviera” la cui vasta estensione rievoca appunto spazi e atmosfere marine, che hanno affascinato e ispirato numerosi pittori. Il lago è caratterizzato a sud da un’ampia zona paludosa dove si immette il fiume Tiroler Ache; un altro immissario a ovest è il Prien, mentre l’unico emissario è l’Alz a nord, nei pressi di Seebruck. Il periplo si snoda per circa 70 chilometri e, anche in questo caso, offre ottime possibilità a chi lo affronta in bicicletta o a piedi, con possibilità di rientro in battello.
Le due isole di Herrenchiemsee e Frauenchiemsee – rispettivamente degli uomini e delle donne – sono i più antichi centri culturali della zona, mentre la piccola Krautinsel, situata fra di esse, è adibita a orto. Sulla prima delle tre si trova la maggiore attrazione, ovvero il castello di Ludwig iniziato nel 1878 a imitazione della reggia di Versailles e mai completato, che oggi ospita un museo dedicato al re; ma non si può certo trascurare Frauenchiemsee che offre una deliziosa passeggiata per osservare la Torhalle, il pittoresco villaggio di pescatori, l’abbazia benedettina e il celebre duomo, la cui caratteristica torre campanaria è l’emblema dell’isola.
Da qui, proseguendo verso est, l’altopiano bavarese trova la sua naturale prosecuzione orografica nella regione dei laghi di Salisburgo: un’idea per il rientro con altre preziose tappe intorno alla città di Mozart, a meno di non voler riprendere la strada per Rosenheim e da qui scendere in Italia attraverso Innsbruck.

PleinAir 384/385 – luglio/agosto 2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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