Soste da Nobel

Danimarca, Svezia, Norvegia: un crescendo di meraviglie ambientali e di efficienza segna le tappe di chi percorre in camper e caravan le rotte del Grande Nord.

Indice dell'itinerario

Area attrezzata o campeggio? In Scandinavia più che mai il dubbio diviene amletico. Perché la notte, se arriva, ti coglie impreparato alle ore più impensate. Perché i regolamenti invitano a recarsi nei campeggi. Perché in realtà le aree sono spesso l’ideale complemento di caravan e camper. Ecco in breve cosa si trova.

Danimarca
Non ci sono particolari limitazioni alla sosta notturna, salvo dove espressamente indicato. Purché sia limitata, ovviamente, al solo uso del mezzo e non di attrezzature esterne. Alle possibilità di parcheggio si aggiungono aree di sosta alternative pubbliche e private, sparse in tutto il Paese. Diffusi sono anche gli impianti per lo svuotamento e il rifornimento di acqua.
Un opuscolo distribuito gratuitamente riporta caratteristiche e ubicazione di tutte queste strutture nonché un elenco di stazioni di servizio fornite di gas, una serie di norme e consigli per gli utenti di veicoli ricreazionali e le facilitazioni a loro riservate sui traghetti per la Svezia. Non sempre è possibile trovare il pozzetto per lo scarico dei wc nautici, vista la grande diffusione del tipo estraibile. Si trovano però frequentemente nelle aree autostradali.

Svezia
Le possibilità di sosta sono molte. Le aree curate dal Vägverket, diffuse e opportunamente segnalate su tutto il territorio, sono quanto di meglio si può sperare. Lo stesso ente raccomanda di recarsi a pernottare nei campeggi, ma il consiglio è puntualmente ignorato. Fornite di ogni servizio e tenute in maniera esemplare, le aree sono normalmente utilizzate anche di notte da una folta schiera di veicoli ricreazionali, soprattutto caravan, il mezzo più diffuso in Scandinavia. Sono dislocate nei punti strategici della rete stradale e opportunamente segnalate. Esistono molte altre possibilità di sosta, da noi sfruttate senza nessun problema.
A prescindere dai divieti, lo svedese è giustamente molto attento alla tutela dell’ambiente e al rispetto della persona. Non può quindi aver apprezzato l’omaggio in liquami lasciato da uno sciagurato camperista di Roma sul prato della stupenda area dove anch’io avevo pernottato’ Si fa presto a parlare poi di divieti! Bisogna riconoscere che non è facile trovare pozzetti di scarico, ma basta munirsi di serbatoi e accessori atti ad agevolare l’operazione. Nelle aree più grandi e importanti si trovano informazioni turistiche e le indicazioni sull’ubicazione di altre aree simili.

Norvegia
E’ senza dubbio il Paese che offre le situazioni di sosta libera più accattivanti: per gli straordinari scenari naturali che le circondano, ma anche per il loro elevato standard qualitativo. Le aree di parcheggio, numerose e ben curate, offrono normalmente servizi essenziali per i veicoli ricreazionali: rifornimento d’acqua, bagni, strutture per picnic, informazioni turistiche. Molte sono fornite di impianti di scarico per serbatoi e di prese elettriche.
L’uso dei dispositivi per svuotare le acque nere è spesso limitato ai wc estraibili o a chi possiede idonei accessori; a volte il punto di scarico, a pagamento, è costituito da un grosso box metallico con cassetti e raccordi atti a raccogliere i liquami. Prese elettriche sono molto diffuse ovunque nel nord del Paese, indispensabili agli abitanti nei duri mesi invernali. Le abbiamo utilizzate senza problemi, per le soste più lunghe o anche solo per la ricarica veloce delle batterie (videocamera).
La guida ai campeggi della Norvegia, curata e distribuita gratuitamente dal NORTRA, Norvegian Tourist Board (Corso XXII Marzo 4, 20135 Milano), è uno strumento prezioso. Comprende anche una pratica carta stradale con l’esatta ubicazione di camping e aree munite di impianti per lo scarico. Inoltre vi sono evidenziate le strade più difficili e quelle sconsigliate alle caravan.
La rete stradale norvegese, nella cui numerazione sono state introdotte modifiche nel corso del 1997, è ormai ovunque di buon livello anche in considerazione delle enormi difficoltà connesse alle condizioni climatiche estreme e alla particolare conformazione del territorio.

PleinAir 311 – giugno 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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