Detto Nuovo, perché restaurato e riadattato in tempi moderni, il castello di Duino vanta in realtà origini nell’Alto Medioevo, oltre a un’antica e singolare familiarità con il poeta Rilke. Vi soggiornò padre Dante nel Trecento e allora era in piedi anche un avamposto difensivo sul mare (ora indicato come Castello Vecchio) che i Turchi ridussero a pochi ruderi due secoli dopo. Vaga memoria di quel periodo sta in quel che resta delle torri cilindriche e delle mura merlate di Duino, mentre rimane intatta la magia del sito che nel primo Novecento stregò un altro grande poeta: il tedesco Rainer Maria Rilke. Proprio alla sua predilezione per quei luoghi dove trascorse diverse estati dobbiamo questa proposta.
Valute tutte le convenzioni attive con la tessera del PLEINAIRCLUB!
Castello Nuovo e Castello Vecchio
Il Castello Nuovo, sovrastante un quieto borgo abitato, è solo il primo e più vistoso motivo per un breve viaggio a Duino, a una quindicina di chilometri da Trieste. Edificato a picco sul golfo, al culmine di un grande parco fiorito che si spinge fino in acqua tra gli scogli del Castello Vecchio, è gestito da privati che lo destinano a convegni, bed&breakfast ed eventi vari. Se ne visitano comunque una decina di sale comprendenti una strepitosa raccolta di strumenti ad arco, le terrazze con viste mozzafiato, una mostra documento sulla Grande Guerra che coinvolse il maniero e altri ambienti per esposizioni temporanee, incluso un bunker scavato nella roccia.
Quanto basta per concludere la visita con la voglia di scoprire gli altri ingredienti della magia. Il più famoso dei quali si rifà letteralmente ai piedi dell’illustre poeta tedesco che soleva passeggiare sulla scogliera per recarsi alla vicina baia di Sistiana, ricalcando il sentiero che oggi porta il suo nome e che si può imboccare dal parco del castello ma che inizia ufficialmente, con tanto di targa commemorativa, dal parcheggio per i visitatori.
Fra andata e ritorno, incluse pause panoramiche e una buona sosta di ristoro (ma senza mettere in conto un eventuale bagno nella baia), occorre preventivare circa tre ore. Il tracciato le vale tutte, ma attenzione a calzare scarpe con buona presa, meglio se da trekking, perché il percorso è cosparso di ciottoli levigati sui quali è fin troppo facile scivolare. Inoltre il tratto di discesa – e quindi di risalita – sulla baia, richiede un po’ di allenamento nelle gambe. Per inciso è interessante sapere che questo sentiero alcuni anni fa contribuì non poco alla vittoria degli ambientalisti sulla lobby di costruttori che intendevano trasformare la quinta naturale in un fondale di seconde case, avendone affidato il progetto nientemeno che a Renzo Piano.
Le bellezze di Duino frequentate da Rilke
Le cronache non lo dicono ma è certo che oltre alla baia di Sistiana a sud, Rilke conoscesse assai bene un’altra bellezza naturale poco a nord di Duino. Proprio lì ci rechiamo a chiudere degnamente il nostro itinerario: alle cosiddette Bocche del Timavo, una sognante laguna formata dalle limpide acque del fiume che riaffiorano dopo un tragitto sotterraneo di oltre cinquanta chilometri.
Sebbene imbrigliate e incanalate in gran parte al servizio di una cartiera, le risorgive irrorano una vasta area boschiva creando angoli di assoluta bellezza dove è consentito accedere in libertà; troppa libertà verrebbe da aggiungere, data l’eccezionale situazione ambientale. Stupisce anzi che l’area non sia stata ancora attrezzata per le visite, data anche la presenza della chiesa di San Giovanni in Tuba di origine romanica (V secolo), incorniciata fra gli alberi proprio accanto al grande prato indicato al momento come parcheggio.
Riserva Naturale Regionale delle Falesie di Duino
Ancora non esecutivo, poiché attende di essere approvato dalla Regione, il nuovo regolamento del Comune di Duino – ente gestore della Riserva Naturale Regionale delle Falesie di Duino – ha introdotto alcune restrizioni alla fruibilità dell’area protetta. Sarà proibito avvicinarsi a nuoto e con imbarcazioni a remi (quali canoe e kayak) nella fascia A, lunga un paio di chilometri e larga 60 metri; in parallelo saranno introdotti divieti al transito di mezzi a motore entro i 440 metri dalla costa.
“L’istituzione di una zona di riserva integrale in cui il disturbo antropico sia ridotto a zero è la condizione necessaria (anche se non sempre sufficiente) affinché le specie animali più diffidenti verso l’uomo trovino l’ambiente adatto per viverci” spiega un comunicato emanato da alcune associazioni – fra cui Legambiente e l’Associazione Sportiva e Culturale Canoa Kayak Friuli – in risposta alle proteste spontanee sollevate in rete da numerosi canoisti e nuotatori.
Questi ultimi – pur condividendo l’obiettivo della “tutela di un habitat unico in regione nonché raro sulla sponda italiana dell’Adriatico” – preferirebbero semmai vedere ulteriormente ampliate le restrizioni ai mezzi a motore, veri responsabili dell’inquinamento marino e dell’impatto ambientale legato alla presenza umana.
—————————–
Tutti gli itinerari di PleinAir in Friuli Venezia Giulia li puoi leggere sulla rivista digitale sul pc, sul tablet o sullo smartphone. Con un anno di abbonamento a PLEINAIR (11 numeri cartacei) hai a disposizione gli inserti speciali, la rivista digitale e l’archivio digitale dal 2015 (con gli allegati). Con l’abbonamento a PleinAir ricevi i prossimi numeri comodamente a casa e risparmi!
