Sentieri vichinghi

I primi europei a sbarcare sulle coste di Terranova, più di mille anni fa, furono i vichinghi. Poi vennero gli esploratori e i coloni. E ora gli escursionisti come noi, che vi trovano mete e natura difficili da dimenticare.

Indice dell'itinerario

Terranova possiede caratteristiche uniche nella geografia del Canada: è un territorio aspro, segnato dagli agenti atmosferici, fortemente influenzato dal mare e dalle condizioni dell’estremo e non così lontano nord.
Qui la pesca è stata per generazioni l’attività trainante dell’economia e della cultura: ma enormi navi altamente tecnologiche, vere e proprie industrie galleggianti (utilizzate non di rado illegalmente), hanno soppiantato i tradizionali motopescherecci con reti a strascico e impoverito i bacini di pesca, lasciando disoccupati migliaia di pescatori. Si spera che i branchi di merluzzi ora decimati si ricostituiscano e che nel frattempo altre specie, in particolare l’astice e l’aragosta, consentano alla popolazione di superare le attuali difficoltà.
Intanto è il turismo a costituire una delle nuove risorse, un turismo che trova nei paesaggi e nell’ambiente le principali motivazioni. Il nostro viaggio prende il via dal capoluogo Saint John’s, la città più antica dell’America settentrionale; l’aereo ci porta a Deer Lake da dove, a bordo di un fuoristrada, raggiungiamo Corner Brook, vivace cittadina sull’omonima baia e punto di partenza per numerosi itinerari a piedi attraverso estesi boschi di conifere e splendide spiagge. Marble Mountain, a una manciata di chilometri dalla città nella valle dell’Umber River, è divenuta una popolare stazione sciistica, ma la parte occidentale dell’isola di Terranova è frequentata anche dagli appassionati di trekking, grazie all’ampio novero di tracciati. Splendido il sentiero Steady Brook Falls Trail che dal parcheggio delle auto porta a una cascata alta più di 30 metri; mentre il Marble Mountain Ski Area Trail consente di raggiungere in 3 chilometri e mezzo di camminata la Skill Hill, da cui si ammira un gradevole panorama. Ai trekker più avventurosi sono destinate le numerose escursioni attraverso le Blomidon Mountains, a sud della baia di Corner, con panorami mozzafiato sull’oceano e sulle isole dall’alto di monti vecchi di oltre 500 milioni di anni. Buona parte dei sentieri sono segnalati, ma altri, specie su terreni spogli, sono privi di indicazioni: si raccomanda perciò di utilizzare tutta l’attrezzatura adatta e una buona carta topografica.
Spostandoci all’interno del parco nazionale del Gros Morne troviamo un’altra eccellente meta per escursionisti, con ben ventidue sentieri (per un totale di circa 75 chilometri) e sei aree di campeggio-natura. La gemma dell’area protetta è il James Callaghan Trail che sale agli 806 metri della vetta del Gros Morne, la più alta della zona: l’escursione può durare dalle quattro alle cinque ore, poiché si tratta di un percorso di circa 16 chilometri tra andata e ritorno. Il tracciato è ben tenuto, a tratti agevolato da scale e tavole in legno, ma resta comunque impegnativo, specialmente sul ripido canalone roccioso che si deve percorrere in cresta; lo sforzo è ripagato dallo straordinario panorama sul Ten Mile Pond, un selvaggio fiordo laterale. In località Fern Gulch, dopo la prima metà del tragitto, c’è la possibilità di campeggiare (portandosi la tenda) per affrontare il giorno successivo la cima senza il peso dello zaino.
Spostandoci verso l’oceano troviamo il Green Garden Trail, ugualmente panoramico e impegnativo: si tratta di un anello di circa 18 chilometri con due segmenti in partenza dalla Highway 431 e convergenti su Green Gardens, uno spettacolare litorale vulcanico. Più brevi, ma altrettanto belli, sono il Tablelands Trail che si sviluppa per circa 3 chilometri fino al suggestivo Winterhouse Brook Canyon e il Western Brook Pond Trail, il tracciato più popolare del parco, 4 chilometri di cammino pianeggiante fino all’estremità occidentale del fiordo. Altro itinerario di grande interesse è lo Stanleyville Trail che, combinato con il precedente, totalizza un itinerario di circa 8 chilometri lungo lo stesso fiordo.
Lasciati i territori sud-occidentali ci dirigiamo verso nord, lungo la bellissima Highway 430 denominata Viking Trail. La strada si snoda tra la costa spoglia e le Range Mountains per qualche centinaio di chilometri fino a raggiungere una località dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità: Anse-aux-Meadows, un villaggio vichingo di ben mille anni (il sito “europeo” più antico del Nord America) con edifici in torba ricostruiti dal caratteristico odore e uno splendido, desolato panorama nordico sullo stretto di Belle Isle e sulla costa del Labrador.
Concludiamo in bellezza il nostro viaggio trascorrendo due giornate a Quirpon Island, remota isoletta a nord di Anse-aux-Meadows. E’ raggiungibile in barca contattando il guardiano del faro che con sua moglie – sono gli unici abitanti dell’isola – gestisce anche una locanda con possibilità di alloggio. Battuto dai venti provenienti dal Labrador, è un luogo veramente straordinario dove si cammina, in assoluta solitudine, tra enormi felci erbose e rari arbusti. E dai rilievi, alti poche centinaia di metri, nel periodo adatto si avvistano facilmente ad occhio nudo foche e megattere, tra gli iceberg che spuntano dalle acque disegnando un quadro di bellezza indimenticabile.

PleinAir 378 – gennaio 2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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