Ogliastra in camper: campeggi, altopiani e scoperte archeologiche

Pleinair d'acqua e di terra da sperimentare in tutte le sue forme nell'Ogliastra, una delle nuove province sarde: facile da raggiungere, con motivi d'interesse di ogni genere e il supporto di una rete di ottimi camping

Indice dell'itinerario

Come in un anfiteatro, i rilievi del Gennargentu formano un semicerchio che corona e separa una conca chiusa a nord dal Supramonte di Urzulei e dalle cale del golfo di Baunei, a sud dal Salto di Quirra e dalle spiagge di Tertenia, addentrandosi nella Barbagia fino a comprendere Punta La Marmora, la cima più alta della catena. Isola nell’isola, come più volte è stata definita, l’Ogliastra presenta tratti di costa al di sopra di ogni aspettativa, con scogliere a picco sul mare intervallate da lunghissime spiagge di sabbia protette dalla macchia e dalle pinete, promontori sorvegliati da antiche torri di avvistamento, riviere di ciottoli dalle acque cristalline abbinate a singolari rocce rossastre, profonde grotte marine e un’infinità di cale e calette di particolare valore naturalistico.

Ma al pari del mare, e forse ancora di più, è l’entroterra selvatico e solitario – che può rivelare un’autentica e sincera ospitalità – a suscitare stupore: altopiani calcarei dalle forme peculiari, valli isolate dove l’asprezza delle rocce è mitigata dalla fitta vegetazione, fenomeni carsici, corsi d’acqua generosi di pozze balneabili e un’infinità di siti archeologici rappresentati da nuraghe, domus de janas e tombe dei giganti, di facile accesso o raggiungibili attraverso escursioni a piedi talora impegnative, seguendo le tracce di una misteriosa ed evoluta civiltà mediterranea (il giornalista e scrittore Sergio Frau, nel suo volume Le colonne d’Ercole, seguendo un’affascinante congettura individua proprio nell’isola sarda la mitica Atlantide perduta).

Anche l’identità pastorale è qui longeva almeno quanto la razza: nella sola comunità di Arzana, al centro dell’Ogliastra, si concentrano numerosi centenari, tanto che gli abitanti sono sottoposti a studi internazionali di genetica. E chissà se il merito risiede nella robusta alimentazione tradizionale, dominata dai classici culurgiones (ravioli cuciti a mano con patate e pecorino) e dalle carni di capra e di porceddu arrostite allo spiedo, o non piuttosto nelle peculiarità antiossidanti del Cannonau ogliastrino, come alcuni vanno ipotizzando.

In qualche modo, l’isolamento di questa terra ha contribuito anche a proteggerla da speculazioni edilizie che altrove hanno pesantemente segnato il territorio. Negli anni ’50 ci volevano nove ore per andare in treno da Arbatax a Cagliari, e per lungo tempo l’unico collegamento fra Olbia e il capoluogo è stata la vecchia statale 125; oggi la nuova e scorrevole statale Olbia-Cagliari sfiora l’entroterra ogliastrino, ma per raggiungerla dalle località costiere occorre portarsi verso l’entroterra, utilizzando la vecchia rete viaria. Quanto ai trasporti con il continente, un comodo e valido collegamento con Civitavecchia e Genova fa capo durante l’estate al porto di Arbatax, al quale si aggiungerà in un prossimo futuro l’aeroporto di Tortolì.

L’amante delle attività all’aria aperta trova nel raggio di pochi chilometri innumerevoli occasioni: dalla canoa marina al mountain biking, dall’arrampicata sportiva su falesie costiere e dell’interno a trekking di ogni genere e durata. E anche il turismo itinerante gode in Ogliastra di ottime opportunità, avvalendosi del supporto di una rete di camping (e una piccola area attrezzata) distribuiti lungo la fascia costiera.

Quanto ai percorsi e alle eventuali soste nell’interno, le caratteristiche della viabilità di fatto rendono sconsigliabili alcune strade, specie in quota, a veicoli ricreazionali di considerevoli dimensioni, mentre il problema non sussiste se si viaggia a bordo di furgonati e piccoli camper che possono raggiungere contesti ambientali di vero pleinair (avendo l’accortezza di fare il pieno prima di dirigersi verso le aree più lontane e isolate).

Nel caso ci si rivolga alle guide turistiche specializzate, la cui assistenza è indispensabile su alcuni itinerari anche a motivo della carenza di segnaletica, saranno gli stessi operatori a farsi carico del trasporto. Presso le strutture ricettive all’aria aperta, inoltre, si organizzano direttamente per gli ospiti escursioni e itinerari con ristorazione tipica in collaborazione con operatori locali.

Leggi anche: “Alghero in camper più kayak”

A nord e a sud di Arbatax

Lo spettacolo offerto dal massiccio calcareo che domina la zona di Baunei, nella parte settentrionale della costa ogliastrina, vale assolutamente una o più escursioni in barca o in gommone, anche da noleggiare sul posto. In alternativa ci si può servire delle motonavi che collegano le varie cale, con la possibilità di scendere ed essere recuperati a ora stabilita, o ancora con imbarcazioni che effettuano la gita in esclusiva per gruppi con pranzo a bordo. Si parte sia da Santa Maria Navarrese che da Arbatax, caratterizzata dalle rosse scogliere e dall’Arbatasar, la torre saracena che veglia il porto. Qui fa inoltre capolinea il famoso Trenino Verde, la ferrovia turistica ripristinata su un tracciato dismesso che nel periodo estivo offre un’insolita opportunità di scoprire i paesaggi dell’entroterra.

Sull’ampia insenatura subito al di sopra di Arbatax si affaccia il grande stagno di Tortolì, gestito fin dagli anni ’40 da una cooperativa di pescatori. Di tradizionale vocazione agricola, Tortolì è oggi una dinamica realtà turistica costiera; seguono Lotzorai (dove sono ancora visibili, anche se in stato di abbandono, i resti del castello della Medusa) e Tancau, dotata di una piccola area di sosta comunale proprio sulla costa. Chi arriva dal mare ha come punto di riferimento l’Isolotto d’Ogliastra, che fronteggia la pineta di Lotzorai, doppiato il quale si arriva in breve al porticciolo di Santa Maria Navarrese, postazione marina del comune di Baunei, sorvegliato da una torre pisana; gli olivastri che sorgono presso la chiesa di Santa Maria, all’ingresso del paese, sono stati dichiarati monumento naturale dalla Regione.

Oltrepassato il porto si profilano alti faraglioni calcarei a picco sul Tirreno, intervallati da un entusiasmante susseguirsi di cale, insenature, falesie dove nidifica il falco pellegrino – motivo per cui l’attività di arrampicata sportiva è sottoposta a restrizioni – e grotte marine, visitabili unicamente dal mare oppure percorrendo i sentieri che si dipartono dal soprastante altopiano, come andremo a scoprire più avanti. Tra le insenature più belle c’è Cala Goloritzè, dominata dallo spuntone dell’Agugliastra che, secondo alcuni, dà il nome a tutto il comprensorio (ma altre interpretazioni vogliono che il toponimo sia invece legato all’abbondante presenza di olivastri). Dopo Cala Mariolu, da non perdere la visita guidata alla Grotta del Fico, aperta al pubblico e attrezzata con passerelle: ha uno sviluppo di 1.800 metri ed è ancora in parte inesplorata. Seguono Cala Biriola, Cala Sisine, nel cui immediato entroterra c’è un punto ristoro, e Cala Luna, che segna il confine con la provincia di Nuoro.

Procedendo da Arbatax verso sud la costa appare movimentata dalle alture di Capo Bellavista, a cui segue il suggestivo golfo di Porto Frailis con la torre di San Gemiliano. Da qui si distende per diversi chilometri l’arenile di Orrì e di Cea, delimitate dagli scogli scuri di Punta Niedda e Punta Su Mastixi. Segue un’altra insenatura con spiagge di sabbia e scogli dove sorge la torre di Barì, ormai in località di Barì Sardo, oltre la quale un altro lungo litorale sabbioso prosegue ininterrotto fino alla curiosa forma della roccia Sa Perda Pera, nel comune di Cardedu.

Poi la montagna si riavvicina nuovamente al mare, con i 5 chilometri di scogliere che preludono a Capo Sferracavallo alle cui spalle il Monte Ferru, con i suoi 875 metri, offre un balcone privilegiato su tutta l’Ogliastra costiera. L’ultimo tratto, nel territorio di Tertenia, vede ancora l’alternanza di rocce e sabbia scandite dalla bella torre di San Giovanni di Sàrrala, non lontano dalla frazione Melisenda. Il Salto di Quirra (area soggetta a servitù militari con la presenza di un poligono a Perdasdefogu) e la spiaggia e la torre di Murtas segnano l’estremo confine meridionale della provincia.

Gli altopiani di Baunei, Urzulei e Talana

La visita al golfo di Baunei trova il suo ottimale completamento in un’escursione nel vicino entroterra. Da Tortolì si segue la vecchia statale 125 fino a Baunei e, superato il paese, si imbocca una strada stretta e a curve che conduce fino all’Altopiano del Golgo, dove le cose da fare non mancano. La zona offre infatti cinque percorsi naturalistici di varie difficoltà (dotarsi di calzature adeguate e scorta d’acqua) che permettono di raggiungere a piedi le calette sul mare, immergendosi nel bosco di ginepri, corbezzoli, lecci e roverelle.

La più accessibile è l’escursione a Cala Goloritzè su un panoramico sentiero che richiede circa un’ora e un quarto all’andata e un’ora e quaranta per il ritorno al punto di partenza; all’inizio del percorso c’è anche un punto ristoro caratteristico costruito in pietra e legno, Su Porteddu, dove è consentita la sosta a tende e piccoli camper. Altre interessanti situazioni nel circondario sono la voragine di Golgo, un profondo cratere di origine carsica (nelle vicinanze del ristorante Il Golgo, secolari e imponenti olivastri attorniano la chiesa di San Pietro, al cui ingresso è stato collocato un cippo di epoca nuragica), e uno sterrato di circa 18 chilometri transitabile a piedi, in mountain bike o in fuoristrada che rappresenta l’unico collegamento via terra a Cala Sisine.

Per arrivare a Urzulei si può percorrere di nuovo la vecchia 125 che passa da Baunei, e quindi lasciarla percorrendo 2 chilometri di tornanti, oppure imboccare la provinciale 56 che da Lotzorai si addentra in un verde paesaggio dominato da formazioni in granito rosato. Sopra Urzulei la strada prosegue fino ai 1.000 metri di Passo Genna Silana; più avanti, prima della galleria per Cala Gonone, una strada a sinistra (a tratti non asfaltata) porta in circa 15 chilometri all’ex ponte del Rio Flumineddu.

Da qui, con un paio d’ore di cammino, si arriva all’ingresso alle spettacolari gole di Su Gorroppu: la lunga escursione al loro interno richiede specifiche attrezzature, e per la visita è consigliabile rivolgersi a guide specializzate. Per arrivare a Talana si segue la provinciale per Urzulei incontrando, dopo una quindicina di chilometri, la deviazione che conduce al paese. Si sale quindi al Passo Buca e Tomanu, a 1.070 metri di quota, con panorama sia sulla costa che sui rilievi del Gennargentu (il più vicino è il Monte Genziana, che tocca i 1.536 metri).

A una decina di minuti dal valico si erge il nuraghe di Bau e Tanca, con i resti di una tomba dei giganti poco lontano. Tornati al passo e ripresa la marcia per un paio di chilometri, in corrispondenza di una fontana di acqua sorgiva si incontra la sede della Cooperativa Su Fundale, dove su prenotazione si organizzano pranzi per gruppi a base di prodotti della pastorizia: salame e prosciutto, pecora in cappotto, maialino e capra arrostiti, e naturalmente culurgiones, olive e pane pistoccu. A un quarto d’ora dall’agriturismo c’è un insediamento di domus de janas, e volendo si può scendere fino al corso del fiume Su Uau e Surgu, “il guado dell’orco”, che presenta pozze e cascate dove, se la stagione non è troppo secca, è possibile fare il bagno. Ci troviamo al confine con due comuni dal territorio vastissimo: Orgosolo, nel Nuorese, e Villagrande, altro centro dell’entroterra ogliastrino.

Scoperte archeologiche

In Ogliastra sono presenti innumerevoli siti archeologici di epoche differenti, a grandi linee comprese fra l’Età Neolitica Recente, dal 3800 al 2800 a.C., e l’Età del Bronzo Recente, dal 1500 al 1100 a.C. Si tratta non solo di nuraghe e villaggi nuragici ma anche di templi, tombe dei giganti e domus de janas (letteralmente case delle fate , in realtà sepolcri neolitici), a costituire un patrimonio di grandissimo valore spesso inserito in contesti naturali di notevole effetto.

Un ottimo strumento per individuarli e visitarli è la guida illustrata Siti archeologici d’Ogliastra, realizzata a cura della Provincia, che descrive ventitré siti scelti tra quelli meglio conservati e più facilmente raggiungibili. Queste mete rappresentano altrettante occasioni per escursioni di un paio d’ore o di un’intera giornata nel paesaggio rurale ogliastrino, ma è vivamente consigliabile effettuare una visita guidata ad almeno una di esse per una migliore comprensione delle culture preromane che hanno marcato in modo così profondo il territorio sardo.

Alcuni insediamenti, poco lontani dalla costa, offrono un piacevole intervallo alla vacanza balneare. Uno di essi è Fund’e Monti, a cui si arriva da Lotzorai prendendo la provinciale per Urzulei e incontrando il cartello del sito dopo circa 3 chilometri. Si tratta di una vasta necropoli ipogea sorta a ridosso della collina di Tracùcu, databile tra il 3500 e il 1600 a.C., formata da ben tredici sepolture scavate nel granito, con una o più camere interne. Sulla sommità della collina vi sono le tracce di un nuraghe, e una rete di sentieri consente di effettuare la visita dell’intera area.

Il complesso di S’Ortali ‘e Su Monti si trova invece nel comune di Tortolì; per arrivare si imbocca la strada che conduce al Lido di Orrì e dopo circa 2 chilometri si segue l’indicazione a destra per il Parco Archeologico di San Salvatore. L’insieme occupa un’area assai vasta, il cui principale motivo d’interesse consiste nella presenza di diverse tipologie di insediamento che includono una domus de janas, un nuraghe, una tomba dei giganti e alcuni menhir.

Un altro comprensorio monumentale di notevole suggestione è quello di Scerì che dal paesino di Ilbono, subito a nord-est di Lanusei, si raggiunge prendendo la statale 198 per Tortolì: dopo 5 chilometri, prima di una casa cantoniera, prendere la strada di penetrazione agraria sulla destra e seguire le indicazioni per l’area archeologica. Nella zona sono presenti due domus de janas di tipo monocellulare, risalenti al Neolitico Recente, e un nuraghe databile tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente, nel cui imponente corpo centrale si è conservato il corridoio con scala circolare per l’accesso all’ambiente interno.

Sempre nei dintorni di Lanusei si trova infine il complesso di Seleni. Dalla cittadina si prosegue verso Nuoro e al Bivio Carmine si svolta a destra seguendo le indicazioni, per giungere in 3 chilometri a una piacevole area attrezzata con sentieri didattici e punti adatti alla sosta. Qui è ben visibile l’area archeologica che comprende due tombe dei giganti e, poco lontano, i resti di un nuraghe immersi nel bosco.

Nel centro d’Ogliastra

Ancora da Lanusei si può arricchire l’esplorazione della provincia con altre occasioni di visita dell’entroterra, compiendo un anello che ci riporta verso la costa.

Primo approccio è la statale 389 che conduce alla stazione di Villagrande e di qui, prendendo a sinistra, il Lago del Flumendosa, che si stende a 800 metri di quota fra prati e pascoli ai piedi di Villanova Strisaili: formato dalle acque del fiume Sicarderbo, è uno dei maggiori bacini sardi. La strada che ne costeggia il perimetro conduce al panoramico ristorante-hotel Nido dell’Aquila, che propone menù a base di prodotti locali in un locale rustico e accogliente. Nonostante la gradevolezza del contesto, di fatto il lago non è sfruttato turisticamente; alcuni punti delle sue rive si prestano alla sosta di piccoli v.r.

Una stretta carreggiata sale oltre i 1.000 metri in direzione di Seui, fra paesaggi solitari e di selvaggia bellezza, fino ad arrivare in vista della Perda ‘e Liana. E’ questa una delle più tipiche curiosità morfologiche della Sardegna, rappresentata da una formazione rocciosa (taccu o tonneri) generata dall’erosione dell’antica copertura calcarea: visibile da numerosi punti di osservazione, il torrione della Perda ‘e Liana misura una cinquantina di metri d’altezza e il doppio di diametro; dal parcheggio vi si può arrivare con un’escursione di circa mezz’ora.

Costeggiando la Foresta di Montarbu, si supera il Monte Tonneri e si continua a seguire la strada scendendo fino al valico di Arquerì, da dove si seguono le indicazioni per Ussassai. Il vasto territorio compreso nei comuni di Ussassai, Gairo, Osini e Ulàssai è caratterizzato dalla presenza dei Tacchi, che come la Perda ‘e Liana sono altopiani ridimensionati dall’erosione, e si presta ad affascinanti escursioni a piedi e in quad che possono richiedere anche un’intera giornata.

A Osini le indicazioni conducono su una stretta strada a tornanti che porta alla cosiddetta Scala di San Giorgio, un’alta gola delimitata da pareti calcaree. Proseguendo lungo la stessa strada si arriva in altri 5 chilometri all’importante villaggio nuragico di Serbissi, un altro dei siti archeologici della zona. Scendendo invece a Ulàssai, proprio alla base dei tacchi, si può raggiungere la celebre Grotta Su Marmuri che dista solo un chilometro dall’abitato.

Ulàssai, da dove la statale ridiscende in poche decine di chilometri a Tortolì, è anche un centro d’eccellenza per l’arte del telaio, con una rinomata produzione ad opera di esperte tessitrici. Di grande pregio e originalità i lavori dell’esposizione permanente di Maria Lai: originaria del paese, ha conquistato notorietà internazionale per il suo eclettismo e per la costante ricerca di linguaggi innovativi, che affondano saldamente le radici nella cultura d’origine. In questa chiave si spiegano il simbolo della capra, immagine prediletta dalla Lai, e l’uso del filo in tele e installazioni dove la manualità tradizionale diviene portatrice di trame ricche di significati simbolici. Senza mai perdere di vista la leggerezza e la libertà di pensiero: «Giocavo con grande serietà, finché qualcuno i miei giochi li ha chiamati arte».

Campeggi di qualità

Scegliere come base le strutture ricettive all’aria aperta dell’Ogliastra è il modo più efficiente per dedicarsi non solo alla vacanza balneare, ma anche all’esplorazione pleinair del territorio. Qui ve ne presentiamo otto, distribuite in quattro località, che abbiamo visitato per voi.

Lotzorai

Le Cernie

Situato all’ombra di una pineta quasi faccia a faccia con l’Isolotto d’Ogliastra, è uno dei primi camping avviati in Sardegna una trentina d’anni fa. Da Lotzorai si raggiunge seguendo le indicazioni per il mare e prendendo lo sterrato sulla sinistra che in circa un chilometro conduce all’ingresso della struttura. Un luogo indicato per gli amanti del gommone, con apposito corridoio di boe per l’uscita dei natanti, come pure per chi mette la tranquillità al primo posto: per scelta non si organizzano animazioni, ferma restando la possibilità di incontrarsi e socializzare presso il ristorante interno. Nuovi e polifunzionali i servizi. Il campeggio è provvisto di casemobili e piazzole attrezzate per camper e caravan con scarichi, prese d’acqua e corrente.

Località Case Sparse 17, Lotzorai, tel. 0782 669472, fax 0782 669612, www.campinglecernie.com, info@campinglecernie.com.

Cavallo Bianco

Direttamente sul mare, a un miglio dall’Isolotto d’Ogliastra, offre la possibilità di un soggiorno a tutto relax sotto un’ampia pineta destinata alla sosta di tende e camper, e vari settori anch’essi interamente ombreggiati con roulotte e casemobili. Ampia l’offerta di servizi che includono toilette con docce e lavanderia, baby park, zona lavaggio vetture e gommoni, barbecue, campo da calcetto e camper service. Rivolgendosi alla reception si può partecipare a escursioni e gite in barca lungo la costa; nelle vicinanze è presente un maneggio. Nel periodo di luglio e agosto le serate sono rallegrate da spettacoli e altre iniziative.

Lido delle Rose, tel. 0782 669110, fax 0782 668177, www.campeggiocavallobianco.com, info@campeggiocavallobianco.com.

Tortolì

Sos Flores

Affacciato sul golfo di San Gemiliano a pochi metri dal mare, interamente sotto l’ombra di pini ed eucalipti, si rivolge a una clientela che apprezza non solo la spiaggia tranquilla e il mare pulito, ma anche un programma di animazione studiato per le famiglie, con iniziative per bambini e ragazzi, serate di folklore locale, tornei e discoteca. Il camping offre piazzole per tende, caravan e camper, tutte con allaccio alla corrente elettrica, e camper service; sono presenti inoltre bungalow, casemobili e chalet. Fra gli altri servizi punto ristoro, market e bar sulla spiaggia.

Marina di San Gemiliano, tel. 0782 623671 o 0782 624627, www.sosflores.net, sosflores@tiscali.it.

Telis

A un chilometro da Arbatax in vista della baia di Porto Frailis, con due punti di discesa verso gli scogli e su una spiaggetta privata, questa struttura si segnala sia per la qualità dei servizi che per l’eccellente cucina proposta in un ambiente elegante e raffinato. Le piazzole sono situate all’ombra di eucalipti e mimose, e grazie alla disposizione a terrazze praticamente ogni ospite, sia che soggiorni in tenda, in v.r. o in uno dei confortevoli bungalow, può avvantaggiarsi del panorama sul mare. L’offerta di servizi prevede anche escursioni in barca verso le cale del golfo di Baunei.

Località Porto Frailis, tel. 0782 667140 o 0782 667323, fax 0782 667261, www.campingtelis.com, info@campingtelis.com.

Orrì

Tra i punti di forza di questo camping esteso su circa 3 ettari di verde (c’è anche uno stagno naturale popolato da uccelli) troviamo l’accesso diretto al mare sul litorale sabbioso della spiaggia di Orrì e la grande attenzione per il verde: dove non sono presenti le piante di mimosa ed eucaliptus lo spazio è occupato da prati curatissimi con palme, bouganville, fiori e piante d’ogni genere. I servizi sono stati interamente rinnovati e sono accessibili anche alle persone disabili. All’interno sono presenti minimarket, bar, pizzeria e ristorante. Oltre alle piazzole interamente ombreggiate, sono a disposizione bungalow e casette in legno.

Località Orrì, tel. 0782 624695, fax 0782 624685, www.campingorri.it, camping.orri@tiscali.it.

Cigno Bianco

Anche questo campeggio si avvale dell’immediato accesso alla spiaggia sabbiosa di Orrì, e dispone di bar, pizzeria, market e ampio parcheggio interno. E’ situato in un contesto ideale per gli amanti della vela e del windsurf, ma anche per chi pratica il trekking e il mountain biking; nella struttura sono inoltre presenti campi da tennis e da calcetto, bocce e minigolf. I clienti possono contare su comode piazzole differenziate per caravan e camper e per tende grandi e piccole, ma anche su bungalow in muratura o prefabbricati di diverse grandezze. Su richiesta si organizzano escursioni in barca verso le cale e visite guidate nell’entroterra.

Località Orrì, tel. 0782 624927, fax 624565, www.cignobianco.it, info@cignobianco.it.

Barisardo

L’Ultima Spiaggia

Affacciato sulla lunga distesa sabbiosa che fronteggia il mare di Barì Sardo, con i suoi 12 ettari di verde è il più grande camping ogliastrino, e l’unico classificato quattro stelle. Questo giustifica la presenza dei numerosi optional dedicati a chi desidera aggiungere un tocco di esclusività alla sua vacanza all’aria aperta: ovunque spazi verdi occupati da piante (anche rare), ristorante con sale interne ed esterne dagli arredi ricercati, piazzole ampie e ben distanziate, casemobili e bungalow in vetroresina dotati di tutti i comfort. Il corridoio di accesso al mare è attrezzato con passerella percorribile anche dalle carrozzine, e tra le dotazioni vi è persino una palestra artificiale per l’arrampicata sportiva, mentre nei pressi è in funzione un maneggio.

Località Planargia, tel. 0782 29363, fax 0782 28963, www.campingultimaspiaggia.it.

Marina di Gairo

Coccorrocci

Alle spalle la macchia mediterranea e una rete di sentieri che risalgono il corso di fiumi sorgivi solcati da pozze d’acqua limpida e freschissima, di fronte un mare limpidissimo e una spiaggia di ciottoli compresa tra Capo Sferracavallo e Capo d’Asta, intervallata da caratteristici scogli rossi dalle forme tondeggianti. Immerso in un contesto ambientale integro, lontano dai centri abitati, questo campeggio (che dal 1981 è gestito da una cooperativa locale) è una base ideale per un soggiorno a stretto contatto con la natura. Rinnovati e completi i servizi igienici e la sala ristorante. A disposizione degli ospiti, oltre alle piazzole per v.r. e tende, anche bungalow e casette in legno.

Via Eleonora d’Arborea 56, tel. e fax 0782 24147 o 0782 73299, www.campingcoccorrocci.org, info@campingcoccorrocci.org.

Testo e foto di Marco Giovenca

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