Salento, un mondo di arte e cultura

Iniziamo il nostro itinerario a Brindisi, la cosiddetta Porta d’Oriente, nota sin dall’antichità come sicuro riparo offerto dal porto naturale. In pieno centro storico, accanto alla cattedrale, il Museo Archeologico Provinciale racconta la storia di quest’antico insediamento attraverso numerosi reperti.

Indice dell'itinerario

Iniziamo il nostro itinerario per il Salento partendo da Brindisi, la cosiddetta Porta d’Oriente, nota sin dall’antichità come sicuro riparo offerto dal porto naturale. In pieno centro storico, accanto alla cattedrale, il Museo Archeologico Provinciale racconta la storia di quest’antico insediamento attraverso numerosi reperti.

Brindisi museo archeologico
Brindisi museo archeologico

La trozzella, tipico contenitore in terracotta, ricorda le origini messapiche della città mentre il fiorente periodo romano è testimoniato da numerose statue e decorazioni marmoree che sottolineavano la ricchezza delle abitazioni. Anche il mare ha contribuito ad accrescere il patrimonio storico cittadino quando dalle acque sono emersi alcuni frammenti dei cosiddetti Bronzi di Brindisi, gigantesche statue delle quali si spera di vedere affiorare le parti ancora mancanti.

Scopri gli sconti presso le aree di sosta in Salento grazie al PleinAirClub!

Rudiae
Rudiae

Rudiae

A pochi chilometri da Lecce è ancora l’archeologica il motivo conduttore della visita nel centro messapico di Rudiae, città che dette i natali a Quinto Ennio. Recenti campagne di scavo – finanziate dall’Unione Europea ed effettuate in collaborazione tra la Sovraintendenza Archeologica della Puglia, il Comune di Lecce e l’Università del Salento – stanno man mano portando alla luce un grande anfiteatro voluto da Otacilia Secundilla, figlia del senatore romano Marcio, dalla capacità di circa ottomila spettatori. Un’importante testimonianza storica che si prevede di rendere fruibile ai visitatori alla fine di quest’anno.

Leggi anche: “Alto Salento: 7 comuni nella Terra dei Messapi”

Lecce, Piazza Duomo
Lecce, Piazza Duomo

Lecce

La città si offre ai visitatori con l’opulenza del suo barocco che per eleganza e leggerezza espressiva è divenuto uno stile a sé stante definito barocco leccese. Porta Napoli e Porta Rudiae sono i punti di accesso al borgo antico, un’isola pedonale nella quale si passeggia con lo sguardo rivolto in alto per ammirare facciate di palazzi, balconi e portali impreziositi da sculture risplendenti nel dorato della duttile calcarenite con la quale famosi scalpellini seppero creare le pregiate opere.

Nella piazza omonima, il duomo sovrastato dal campanile dello Zimbalo rappresenta la testimonianza più esuberante di quest’arte che si continua ad ammirare in Via Palmieri nel portale di Palazzo Marrese, contornato da due coppie di cariatidi, tenere figure femminili che sorreggono i balconi del primo piano, e nella basilica di Santa Croce, divenuta il simbolo stesso del barocco locale.

Un altro tipo di artigianato ha reso famosa la città di Lecce, quello della cartapesta: con materiali poveri quali carta, acqua, terracotta e farina gli artigiani creano autentiche opere d’arte.

Acaya
Acaya

Acaja

A seguito dell’invasione dei Turchi ad Otranto si decise di difendere Lecce fortificando la vicina cittadina di Acaja che, oltre alle opere difensive, fu arricchita anche di conventi, giardini e strade armoniosamente ortogonali fra loro. Oggi, grazie alla passione di un gruppo di archeologi e dell’attiva dottoressa Oronzina Malecore, le sale dell’imponente castello accolgono un museo permanente con l’esposizione dei reperti rivenienti da Roca Vecchia, la vicina località balneare conosciuta fin dai tempi dei Messapi, così come testimoniano le epigrafi tracciate sulle pareti della piscina naturale, l’ormai famosa Grotta della Poesia.

Roca Vecchia: Grotta della Poesia
Roca Vecchia: Grotta della Poesia

Otranto

Finalmente si raggiunge Otranto, altra nota località turistica dove, superata la Porta d’Oriente, si percorrono stradine affollate da negozi di souvenir che si susseguono lungo la salita verso la gotica cattedrale, abbellita dal grande rosone rinascimentale. Il tesoro del duomo è il mosaico pavimentale del Grande Albero della Vita, un’opera realizzata nel 1163 che occupa tutta la navata centrale fino al transetto. Nel mosaico sono facilmente leggibili la figura di Re Artù, i grifoni alati, Adamo ed Eva che mangiano il frutto proibito e altre immagini allegoriche legate alla cultura del tempo.

Leggi anche: “Aradeo, il ritorno dello Sciacuddruzzi”

Otranto,Cattedrale
Otranto,Cattedrale

Giurdignano

Lasciamo le azzurre acque che lambiscono la città per addentrarci nell’aria di mistero che circonda la cittadina di Giurdignano, il cui territorio è stato definito giardino megalitico per la presenza di oltre 25 tra menhir e dolmen per i quali forse è nata la leggenda delle Streghe di Benevento. Nel Medioevo, infatti, i Longobardi compivano riti propiziatori tra questi monumenti: le lunghe ombre proiettate dai fuochi divennero ben presto streghe adunate per compiere misteriose cerimonie.

Castro
Castro

Castro

Il centro storico di Castro offre una vista panoramica sull’intero arco costiero. In questo punto sorge il castello aragonese, divenuto dopo accurati restauri un contenitore culturale. Poco più in basso recenti scavi archeologici hanno portato alla luce un frammento alto poco più di un metro della statua di Minerva che – come ci spiega la dottoressa Laura Masiello della Sovrintendenza Beni Archeologici della Puglia – avvalora l’ipotesi del professor Francesco D’Andria, sostenitore dell’individuazione di Castro nella Castrum Minervae citata nell’Eneide.

Galatina, Chiesa Santi Pietro e Paolo
Galatina, Chiesa Santi Pietro e Paolo

Galatina

La visita di Galatina rappresenta il giusto coronamento di un itinerario in Salento che si conclude tra gli splendidi affreschi quattrocenteschi di Santa Caterina d’Alessandria, la basilica fatta realizzare da Raimondo Orsini del Balzo, principe di Taranto, tra il 1384 e il 1391 per custodire una reliquia della santa da lui riportata dalla Palestina.

Ma il nome di Galatina è fortemente legato ai tarantati, persone probabilmente avvelenate da morsi di ragni e scorpioni durante il lavoro nei campi. Per chiedere la guarigione raggiungevano la piccola cappella di San Paolo dove le contorsioni isteriche della presunta malattia venivano esorcizzate dal ritmare di tamburelli e dal pizzicare cadenzato di chitarre. Rituali che ormai appartengono al passato il cui ricordo oggi è rievocato dalla pizzica, il ballo che nelle sue movenze fa esplicito riferimento ai tarantati di Galatina.

Leggi anche: “La Magna Grecia tra la costa pugliese e lucana”

————————

Tutti gli itinerari di PleinAir in Salento li puoi leggere sulla rivista digitale sul pc, sul tablet o sullo smartphone. Con un anno di abbonamento a PLEINAIR (11 numeri cartacei) hai a disposizione gli inserti speciali, la rivista digitale e l’archivio digitale dal 2015 (con gli allegati). Con l’abbonamento a PleinAir ricevi i prossimi numeri comodamente a casa e risparmi!

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio