Le pendici meridionali dell’Etna fanno da sfondo a Catania e al suo popoloso circondario, in un paesaggio spettacolare sospeso fra il vulcano e la vicinissima costa della Sicilia orientale. E proprio qui, a San Gregorio di Catania, il periodo pasquale offre una delle più grandiose rievocazioni storiche dell’isola, che mescola il folklore alla tradizione cristiana.
Il nome del paese deriva dalla devozione che la cittadinanza ha da sempre avuto per l’omonimo papa (San Gregorio Magno, nominato nell’anno 590), eletto anche patrono della comunità: i solenni festeggiamenti dell’augusto protettore coincidono appunto con quelli della Pasqua, mobilitando l’intera popolazione per la rievocazione rinascimentale della Cavalcata Storica e la Giostra Cavalleresca dei Paternò, accompagnate da un articolato calendario di appuntamenti collaterali.
La Giostra Cavalleresca
A partire dalle prime ore della domenica di Pasqua vengono allestiti gli stand gastronomici e quelli dell’artigianato locale che, fra degustazioni e dimostrazioni, rimarranno aperti fino al giorno successivo. Il nucleo centrale degli avvenimenti si svolge infatti il Lunedì dell’Angelo ed è annunciato, al sorgere del sole, da colpi di cannone a salve e dal suono festoso delle campane. La mattinata prosegue con l’inaugurazione della tradizionale Fiera d’o Luni di Pasqua, un grande mercato di animali da allevamento e attrezzi agricoli, mentre le vie cittadine sono percorse da complessi bandistici che sfoggiano un ricco repertorio sinfonico. Si entra nel pieno della manifestazione intorno alle 15.30 quando sulle scalinate del Municipio, in Piazza Marconi, si affacciano i notabili del paese: dapprima fanno la loro apparizione i rappresentanti della nobile famiglia Massa, duchi di Paternò, seguiti man mano, dal Notaio in Campo, dal Portalevriero, dalle Congregazioni del Feudo e ancora da cavalieri in sella, armigeri, vassalli e giocolieri. La scenografia permette di cogliere tutta la lussuosa bellezza dell’abbigliamento rinascimentale nei ricchissimi abiti dei figuranti che, disposti a semicerchio intorno alla piazza, assistono insieme al popolo alle esibizioni di acrobati, sbandieratori e leggiadre danzatrici.
Rulli di tamburi
Subito dopo ha inizio la sfilata che porterà il corteo accompagnato da colorati vessilli, rulli di tamburi e squilli di trombe, dinanzi al sagrato della chiesa dell’Immacolata, costruita sull’originario insediamento medioevale dedicato a San Gregorio Magno. Qui il Capixurta a cavallo, che indossa un alto elmo e una corazza, bussa tre volte al portone per offrire ancora una volta in nome dei Signori il bastone papale al santo protettore, così come avveniva intorno al ‘500.
Prima del calar del sole gli oltre 200 figuranti, seguiti da un folto pubblico, si spostano nel vicino campo sportivo di Piano Immacolata dove si svolgerà la Giostra Cavalleresca dei Paternò. Dopo che nobili, autorità e curiosi hanno trovato sistemazione sui palchi e lungo il circuito, inizia la competizione tra cinque cavalieri, in rappresentanza dei rispettivi rioni, che con le lance tenteranno di abbattere le sagome poste lungo il percorso. Anche se le limitate dimensioni del campo non offrono possibilità di grandi prestazioni velocistiche, ugualmente i concorrenti si sfidano con grande passione sotto gli occhi dei Paternò e degli spettatori che non mancano di tifare per i propri colori, deridendo bonariamente gli avversari.Bisognerà poi attendere il termine della messa serale per assistere alla processione del simulacro del patrono trainato, con l’ausilio di lunghi cordoni, da una folla di fedeli attraverso l’intero borgo. L’inizio e la fine di quest’ultima sfilata sono accompagnati da due grandiosi spettacoli pirotecnici, con fuochi d’artificio che vengono fatti esplodere in sincronia con brani musicali in pieno centro cittadino, sottolineando ancora una volta l’attaccamento dei cittadini al loro San Gregorio.