Ricordi in vetrina

Fondali turchesi, montagne dai profili alpini e città storiche non sono le uniche attrazioni della Corsica. L'Île de Beauté riserva altrettante sorprese nelle vecchie botteghe in cui si producono gli oggetti della tradizione.

Indice dell'itinerario

E’ un’antica e sapiente inventiva quella degli artigiani di Corsica, da cercare nei loro atelier nascosti tra i vicoli dei porticcioli mediterranei e dei silenziosi paesetti dell’entroterra. Decine di laboratori d’ogni genere, custodi di una memoria collettiva capace di emozionare anche il più distratto dei turisti.
Nato per necessità, oggi l’artigianato corso è una fiorente industria che sforna creazioni firmate da artisti pronti ad esprimere tutti i saperi della produzione tradizionale, non di rado reinterpretata con peculiare fantasia. Una verve creativa tramandata per secoli: da quando i pastori trascorrevano gran parte dell’inverno a ideare utensili d’uso quotidiano vestendo egregiamente i panni di falegnami, pellettieri, vasai, fabbri. Nascevano così dalle loro mani gioielli, terrecotte, manufatti in lana, borse, scarpe, ceste in paglia intrecciata, sculture in vetro; e dal legno degli ulivi e dei castagni si ricavavano mobili, strumenti musicali, pipe, sculture. Ma in Corsica c’è anche altro, una produzione artistica particolarmente interessante: quella dei coltelli, oggi molto ricercati dai collezionisti. Ce ne sono diversi tipi a serramanico, finemente lavorati, con l’impugnatura in legno o corno di montone (un tempo di muflone). Insomma, tante piccole e grandi opere in ogni angolo dell’isola, che ci prepariamo ad esplorare di vetrina in vetrina con qualche indirizzo da non perdere.

STILETTI E COLTELLI
Gran parte dei turisti che raggiunge la Corsica via mare dall’Italia tocca Bastia. Ed è proprio da questa deliziosa città dal cuore genovese, tra i principali porti di Francia per il viavai di merci e passeggeri, che inizia il nostro tour nell’artigianato dell’isola. Nei pressi della città alta, Terra Nova, varchiamo la soglia della bottega di uno dei personaggi più singolari della regione: Joseph Antonini (33 Rue Chanoine Letteron, tel. 0033/495/321672), coltellinaio soprattutto per passione. Creatore e restauratore di stiletti, non mancherà di incantarvi con antichi racconti «dell’arma bella e affascinante ma pericolosa come un serpente, della quale un tempo il solo possesso poteva costare fino a sei mesi di carcere». Tra i suoi preferiti, celebre quello che reca inciso il motto Vendetta corsa, morte al nemico a ricordare una delle più discusse tradizioni locali, la vendetta appunto, così definita da uno scrittore negli anni Trenta: “…è non soltanto il diritto di farsi giustizia da soli ma anche l’obbligo imperativo, in caso di omicidio, di estinguere il debito di sangue, di rivendicare, in generale, la riparazione delle offese fatte all’onore di un membro del gruppo familiare. Per farla breve, i vendicatori perseguono lo scopo di fare giustizia, fino al pieno soddisfacimento dell’offesa”. Imposta dal mito dell’onore (comune del resto a molte altre culture mediterranee), fu molto diffusa tra il XVI e il XVIII secolo vedendo impegnate diverse famiglie in sanguinose faide, al punto da essere etichettata come una vera e propria piaga sociale.
Spostiamoci verso la costa occidentale dell’isola a poche decine di chilometri da Ajaccio, nella regione della Gravona. Tra stradine arricciate in tornanti che giocano a nascondino sugli erti pendii colorati dalla macchia mediterranea, si delineano gli stretti vicoli medioevali di Cuttoli-Corticchiato: qui si entra nel regno di Giovanni Biancucci (L’Aghjola, tel. 0033/495/256472). Ex falegname, da tempo produce coltelli corsi – timperinu, runchetta, curnachjola, spuntichju – molto richiesti dagli amanti del genere per la loro autenticità. «Vengono da diverse parti, anche dall’Italia, per commissionarmi dei pezzi che ripassano a prendere dopo diversi mesi, anche un anno di attesa; per me è davvero lusinghiero. Non è facile creare un coltello, ci sono metodi di lavorazione che seguono regole precise e io fabbrico tutto qui, escluse le viti del montaggio… ma se avessi le attrezzature mi farei anche quelle». Mi mostra un timperinu, piccolo e appuntito. Da qualche anno il figlio Paolo, conclusi gli studi, ha deciso di seguire le orme del padre: è un buon forgiatore e le sue lame affilatissime sono ottenute pressando centinaia di lamelle d’acciaio.LAVORI IN LEGNO
In Corsica tutto ciò che è legno sembra una magia. I castagni della Castagniccia sono patriarchi che hanno ispirato scrittori e poeti, il fogliame dei gibbosi ulivi della Balagne fece scrivere a Van Gogh, in una delle sue lettere al fratello Theo: “E’ argento, a volte anche blu, a volte verdeggiante, bronzeo, e si imbianca sul terreno giallo, rosa, violaceo o arancio, fino all’ocra rosso”.
In queste due regioni l’artigianato del legno trova le sue espressioni più remote e genuine. Statuette, maschere, giocattoli e mobili possono sembrare oggetti comuni, ma sicuramente non daranno la stessa impressione gli strumenti musicali che accompagnano i brani di noti gruppi polifonici (tra cui I Muvrini, che in italiano significa mufloni). La Castagniccia, un’ampia e scoscesa area montana che si stende tra Corte e la costa orientale, è punteggiata da borghi aggrappati alle rocce e prodighi di singolari esempi di architetture rurali. A Nocario, un minuscolo villaggio a qualche chilometro da Piedicroce, opera il maestro Alessandro Pantaléon (Arte è Legnu, tel. 0033/495/358157): nella sua bottega, oltre a oggetti vari e souvenir, sarete ammaliati da sedie e poltrone in paglia finemente decorate. A Barchetta, poco distante dalla statale che collega Bastia a Corte, si visita invece il laboratorio di Charles Ferrali (tel. 0033/495/382005).

La Balagne si trova invece nell’entroterra di nord-ovest, sulle morbide colline alle spalle delle spiagge di Calvi e L’Île-Rousse. Un territorio ricchissimo di tradizioni, al punto da divenire protagonista di un percorso turistico battezzato ‘A Strada di l’Artigiani che tocca i paesini di Calenzana, Zilla, Cateri, Corbara, Feliceto, Occhiantana, Aregno e Pigna, con le case in pietra ingentilite da finestre e piccole porte colorate. Ed è proprio a Pigna che icontriamo il creatore di flauti Thomas Moscardini e uno degli ultimi due liutai della Corsica, Ugo Casalonga (tel. 0033/495/617715), fabbricante di magiche cetre, liuti e altri strumenti musicali; oppure Marie Claire Darnéal (Boites à Musique, tel. 0033/495/617734), sempre pronta a far ascoltare le antiche musiche corse che si sprigionano dai suoi lavori in legno con carillon.

ARGILLA E TERRACOTTA
Nella Balagne non mancano neppure gli artisti della ceramica con produzioni che innovano i modelli tradizionali. Piacevoli sorprese si prospettano, sempre a Pigna, da Jacky Quilichini (tel. 0033/495/617725) che da 22 anni propone oggetti d’uso domestico e terrecotte in stile medioevale; mentre a Calenzana Mireille Gurfinkel (Les Ateliers de Paradella, tel. 0033/495/651361) permette di assistere ad alcune fasi del suo lavoro con tecniche di origine giapponese.
Spostandosi verso Cap Corse, noto per la produzione della pignule, a Saint-Florent troviamo Colette Puplot (La Poterie d’Oletta, tel. 0033/495/390213) attiva da 25 anni.
Chi invece si trova a sud potrà visitare, a Propriano, il laboratorio di André Truchon-Blasini (Céramique d’Art, tel. 0033/495/371162) le cui singolari opere sono frutto di un’inesauribile creatività. Vasi, piatti, ciotole, anfore, caraffe e maschere in terracotta si trovano anche ad Ajaccio dove lavora Alain Gianni (U Pignulaghju, tel. 0033/495/211180), conosciuto per la sua produzione di lampade dai colori pastello. A due passi dal sito megalitico di Filitosa, straordinario per i menhir antropomorfi, c’è invece l’atelier Terra e Focu con pezzi ispirati alla vicina area preistorica.

CUOIO, LANA E VIMINI
Da non dimenticare la produzione corsa di scarpe, borse, cinture, scatole e cofanetti di cuoio. Tra le offerte più varie e interessanti segnaliamo Colette Saladini (L’Atelier du Cuir, tel. 0033/495/354685) che a Macinaggio, sulla costa nord-orientale di Cap Corse, realizza borse tinte con colori vegetali; e di nuovo in Balagne, a Occiglioni Santa Reparata, Colette Clément che produce zaini e astucci per coltellini (tel. 0033/495/605153).
Quanto a tessuti, maglioni e coperte in lana multicolore, con motivi decorativi che richiamano spesso i paesaggi e la natura della Corsica, se ne trovano di interessanti a Ponte Leccia, un paese all’incrocio delle statali che provengono da L’Île-Rousse e da Bastia in direzione di Corte (Lana Corsa, tel. 0033/495/484379).
Tra i prodotti dell’artigianato locale non mancano infine le creazioni in vimini come lo spurtellu, un cesto per la raccolta delle castagne utilizzato anche come unità di misura. E’ Vescovato, poco più di 20 chilometri a sud di Bastia, la meta per chi vuole acquistare lavori in paglia intrecciata: l’indirizzo giusto è Charles Grazi (U Spurtellu, tel. 0033/495/367302).

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PleinAir 398 – settembre 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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