Regali di natura
L’albero di Natale come noi lo conosciamo è l’abete rosso o peccio (Picea abies), una conifera che la tradizione della festa più attesa dell’anno ha reso famosa in tutto il mondo. Tutto nasce nel gelido inverno lappone, dopo una notte che dura per ben tre mesi, e ben si può immaginare il motivo per cui fosse usanza degli antichi abitanti della Scandinavia celebrare il ritorno del sole. In quelle lande dove le montagne scarseggiano e la pianura si estende per centinaia di chilometri quadrati, cosa andava a colpire il primo raggio dell’astro che rinasceva dall’orizzonte? La cima dell’albero più alto, ovviamente. Le specie più diffuse nel Nordeuropa sono la betulla, il pino silvestre e appunto l’abete rosso, ma soltanto quest’ultimo può raggiungere un’altezza di una sessantina di metri: così i lapponi sceglievano l’esemplare più alto del circondario, lo addobbavano con nastri colorati, aspettavano pazientemente che il sole ne illuminasse la punta e, non appena ciò accadeva, si scambiavano dei doni per festeggiare il ritorno della luce. C’è qualcosa di magico nell’immaginare il timido raggio radente che si lancia sulla pianura gelata, soffermandosi sulla cima di un abete, ed è proprio questo che simboleggia il puntale del nostro albero di Natale. Tradizioni a parte, l’abete rosso è tuttora la conifera più diffusa nel Vecchio Continente e anche in Italia. Si accontenta di pochissimo terreno, al punto che un albero alto 30 metri può affondare le radici in appena 50 centimetri di profondità. In questo modo riesce a colonizzare anche ambienti difficili, come i ghiaioni e le pendici rocciose, anche se il vento ne abbatte parecchi proprio a causa della scarsa tenuta al suolo. E’ facile riconoscerlo dalla forma piramidale ma soprattutto grazie alle pigne, che sono tipicamente pendule. Il nome di peccio (da cui il bosco viene chiamato pecceta e il genere Picea) deriva invece dal latino pix, cioè pece o resina, indicando le ben note proprietà adesive dell’odorosa sostanza che per secoli è stata estratta da questi alberi; dalla distillazione della resina si ricava inoltre la trementina. L’eccezionale qualità del legno, invece, lo rende adatto alla fabbricazione della cassa di violini e altri strumenti a corda, in particolare per quanto riguarda il cosiddetto abete di risonanza così detto proprio per le sue spiccate qualità sonore. Dove trovarlo? L’abete rosso è diffuso un po’ ovunque, in particolare sulle Alpi, e basta salire in quota per incontrarne interi boschi con alberi che arrivano anche a 30 metri e conservano alcuni esemplari vecchi di secoli. L’albero di Natale domestico, per ragioni di dimensioni, è invece un “bambino” di pochi anni di età.
PleinAir 425 – Dicembre 2007