Isole Baleari: quel treno per Sóller

Da Palma, capitale di Mallorca, fino a Sóller su un treno d'epoca stile vecchio West...

Indice dell'itinerario

Il treno di Sóller, nelle Isole Baleari, è uno dei pochi a gestione privata che effettua servizio tutto l’anno e vive esclusivamente di turismo. I viaggiatori sono soprattutto tedeschi, inglesi e spagnoli ma ultimamente anche italiani che, in visita all’isola, non disdegnano di vivere una piacevole giornata tra emozioni, suoni e profumi dimenticati da tempo. Si viaggia da sud a nord attraverso la Sierra de la Tramontana tra foreste di pini marittimi, aranceti e limoneti per raggiungere le spiagge della baia di Sóller, al caldo sole mediterraneo. Si parte dalla piccola stazione della compagnia Ferrocarril de Sóller, seminascosta tra i palazzi della Plaza de España di Palma. Rustica e minuta, con la facciata in parte ricoperta dai rossi fiori della buganvillea, la costruzione presenta una piccola sala d’aspetto e una pensilina in ferro battuto a riparo di un unico binario a scartamento ridotto; un piccolo cartello degli orari è appeso accanto alle porte delle toilette per “Caballeros” e “Señoras”.

 

 

Jeroni Estades

I tram di Soller fanno capolinea davanti al bar della stazione
I tram di Soller fanno capolinea davanti al bar della stazione

La linea ferroviaria fu inaugurata dal suo progettista Jeroni Estades il 16 aprile 1912, lo stesso giorno in cui affondò il Titanic; ma a dispetto della sfortunata coincidenza il destino della Ferrocarril de Sóller fu decisamente diverso. Inizialmente il treno, trainato da una locomotiva a vapore, serviva a portare alla capitale Palma le merci provenienti dal continente e sbarcate sui moli di Port de Sóller. Il 14 giugno 1929 la locomotiva a vapore fu sostituita da un locomotore elettrico e la Ferrocarril de Sóller divenne, all’epoca, una delle più moderne e veloci linee ferroviarie europee.
L’allegro suono della trombetta di ottone del capotreno avvisa il macchinista della partenza distogliendo i passeggeri dalla lettura del dépliant storico distribuito alla biglietteria.

L'interno del tram in legno di Madeira
L’interno del tram in legno di Madeira

Esplorare l’interno della carrozza di seconda classe completamente costruita in rossiccio legno di madeira e osservare gli ottoni dei finestrini e delle maniglie luccicare al sole, riporta la mente agli albori della strada ferrata, quando la scomodità del viaggio era ripagata dalla suggestione del mezzo: lo conferma il vociare di grandi e piccini entusiasti del vecchio treno.
Il tratto iniziale della ferrovia s’insinua tra le strette e congestionate strade della capitale. Ma fino a qualche decina di anni fa davanti alla stazione si estendevano a perdita d’occhio verdi campi coltivati ad aranceti e limoneti, tutti sacrificati alla dilagante urbanizzazione indotta dal boom turistico di Mallorca.

 

 

La stazione Bunyola

Il tram di Soller con la piu' "recente" carrozzeria in metallo
Il tram di Soller con la piu’ “recente” carrozzeria in metallo

Basta però qualche chilometro perché la città lasci di nuovo spazio a una natura rigogliosa. Il treno passa ora veloce vicino all’ippodromo, transita senza fermarsi davanti alla vecchia stazione di Son Sardina e infine rallenta nei pressi dell’unica fermata del percorso entrando con un lungo fischio nella stazione di Bunyola. Situata alle pendici delle montagne e circondata da alti pini marittimi che caratterizzano il lato sud della Sierra, la stazione di Bunyola ha mantenuto negli anni l’aspetto di stazione di frontiera, ultima sosta prima di addentrarsi tra i canyon e le foreste della montagna. Come e quanto la costruzione della ferrovia abbia cambiato usi e costumi dell’isola è ricordato proprio in questo piccolo centro. Qui dall’Ottocento si produceva artigianalmente un liquore molto forte dal gusto aromatico chiamato Palo; affascinati dalla costruzione del Tunnel Major, che per 2.857 metri attraversa il cuore roccioso della Sierra, gli isolani cambiarono nome al liquore chiamandolo Tunnel, come ancora si chiama, con tanto di disegno sull’etichetta.

Il treno mentre sosta nella stazione del capoluogo
Il treno mentre sosta nella stazione del capoluogo

Lasciata Bunyola il treno inizia a salire sfiorando i tronchi e i rami bassi dei pini, passando in profonde trincee scavate nella roccia per poi entrare nel Tunnel Major. Quasi di colpo la temperatura si abbassa e l’aria umida e fresca della galleria si condensa sui finestrini. L’atmosfera diventa irreale: le fioche lampade di ottone si riflettono sui vetri appannati mentre l’oscurità avvolge il convoglio. Osservato dal balconcino dell’ultima carrozza, l’ingresso del tunnel lentamente rimpicciolisce all’orizzonte mentre la galleria amplifica lo sferragliare del treno… Fin quando ecco ricomparire il caldo sole mediterraneo. La luce abbagliante fa socchiudere gli occhi davanti a un paesaggio dell’isola radicalmente mutato rispetto al versante meridionale. Le scogliere rocciose della costa settentrionale si presentano imponenti, ricoperte di olivi secolari coltivati in centinaia di terrazzamenti sostenuti da muri in pietra, veri capolavori di ingegneria agricola.

 

 

Port de Sòller

La baia di Port de Soller sulla costa nord-occidentale
La baia di Port de Soller sulla costa nord-occidentale

Compiendo strette curve e passando su brevi viadotti in pietra alternati a corte gallerie, il treno riguadagna il fondovalle. La vista che offre merita così tanto che il convoglio delle 10.40 si ferma qualche minuto sul Mirador per consentire ai turisti di scendere e fotografare il panorama della città di Sóller dominato dalla chiesa gotica di Sant Bartolomeu.Qualche chilometro ancora ed ecco i depositi delle locomotive, i capannoni per la manutenzione del treno e la stazione di arrivo Can Mayol, ricavata da uno storico edificio militare costruito nel 1606 contro i Turchi. Sul grande lastricato in pietra della banchina, un piccolo frequentatissimo banco prepara spremute di arance e limonate con frutta appena raccolta…

Ma il viaggio non è finito, perché Sóller si trova nell’entroterra e, per raggiungere la baia a circa tre chilometri, occorre salire su un vecchio tram elettrico che parte in coincidenza. Le carrozze, importate da Lisbona nel 1968 e restaurate, traballando lasciano la stazione e si addentrano nella cittadina. Attraversano la Plaza de Sa Constitucio, sulla quale affaccia la cattedrale, superano il mercato coperto di frutta e verdura e l’affollata piazza del mercato all’aperto per poi proseguire tra aranceti e limoneti sino a Port de Sóller.
La spiaggia, in estate gremita di bagnanti, scorre lenta inquadrata nelle finestre del tram mentre la vecchia carrozza raggiunge l’ultima fermata situata davanti a Sa Posada de l’Artesá, l’edificio che prima dell’avvento del treno era il terminal delle carrozze a cavalli dirette a Palma. Proprio lì davanti, un piccolo ristorante si affaccia sul porticciolo dove sono ormeggiati pescherecci e traghetti turistici utilizzati per la visita alle scogliere. Un’abbondante paella di verdura, calamari, carne o pesce, accompagnata da un buon vino, è il modo più piacevole per attendere l’ora del rientro a Palma.

 

 

 

 

 

 

 

 

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