Promesse in carrozza

Doppia festa del Maggio e dei Fidanzati a Sannicola di Lecce. Doppia occasione, colorata e saporita, per immergersi nella primavera del Salento.

Indice dell'itinerario

Al rifiorire dei campi per un altro ciclo di vita corrisponde in primavera anche il risveglio delle passioni: è questo infatti, dicono le statistiche, il periodo dell’anno in cui si registra il più alto numero di innamoramenti. Poi, come vuole la tradizione, dai primi approcci sentimentali si passa ai pegni d’amore e alle promesse tra fidanzati, preludio al matrimonio: e ogni tappa del percorso, in tutte le comunità e in tutti i tempi, è stata sempre salutata da festeggiamenti che, oltre a sottolineare la promessa di perpetuare la vita, nel mondo contadino hanno la funzione d’ingraziarsi la protezione divina dei raccolti.
E’ questo il filo conduttore della manifestazione che, in memoria di un’antica usanza, da quasi dieci anni si ripete a Sannicola di Lecce presso l’abbazia di San Mauro, posta sulla provinciale tra il capoluogo salentino e Gallipoli. La chiesetta originaria (oggi abbandonata, ma il Comune ha avviato un progetto per il suo recupero) fu edificata sul luogo del martirio del santo le cui spoglie, come narra una leggenda, pur se date alle fiamme non bruciarono.
Gestita da monaci basiliani, nel Medioevo l’abbazia divenne un autorevole centro culturale e la venerazione di San Mauro finì per assumere un grande rilievo popolare. Nella ricorrenza del martirio, la prima domenica di maggio, alle celebrazioni religiose si accompagnò ben presto una fiera paesana divenuta via via più importante, con grande afflusso di fedeli e visitatori provenienti dalle città e dalle masserie circostanti con ogni mezzo possibile all’epoca: a piedi, ma soprattutto a dorso di muli e di asini o, per i più fortunati, su carri trainati da cavalli. Per l’occasione nacque tra i fidanzati la consuetudine di suggellare la promessa di matrimonio secondo l’usanza bizantina, ovvero con lo scambio di doni e di vassoi ricolmi di primizie; cosicché questa festa di primavera venne chiamata anche Festa degli Innamorati.
Oggi a Sannicola si festeggia più prosaicamente lu Masciu, il Maggio, con una sfilata di carri addobbati e di personaggi in costume. Nelle prime ore del pomeriggio, intorno alla centrale Piazza della Repubblica, i convogli partecipanti si accostano lentamente uno all’altro: sono i traìni, costruiti interamente in legno e caratterizzati dalle grandi ruote e dalle due alte sponde laterali che prima dell’avvento del motore li rendevano il mezzo di trasporto ideale per i raccolti e i materiali da costruzione.
Accanto ai carri, trainati da cavalli infiocchettati, gli orgogliosi proprietari – vestiti negli abiti tradizionali e con il caratteristico fazzoletto rosso al collo – non risparmiano scambi di battute e commentano scherzosamente i vari allestimenti, mentre un pubblico incuriosito gironzola intorno, a volte prendendo coraggio e chiedendo di salire a bordo per una foto souvenir.
Nel frattempo, coppie di fidanzati in costume si fanno posto sugli stessi carri (in tutto più di trenta) per dare inizio alla sfilata che percorrerà più volte l’intero paese, accompagnata dalle acrobatiche esibizioni degli sbandieratori di Carovigno. Verso le cinque del pomeriggio raggiungeranno l’abbazia di San Mauro, dove si svolge la seconda parte del programma: come accadeva nel Medioevo gli artigiani locali espongono qui i loro prodotti, tra cui interessanti manufatti in legno, e lunghe tavole sono imbandite con frutta e ortaggi di stagione che attendono di essere benedetti.
Quando l’intero corteo si sarà raccolto nell’area tra la folla dei visitatori (che hanno dovuto affrontare un caotico traffico automobilistico) si terrà il Brindisi del Carrettiere, una grande bevuta collettiva con la quale si ringraziano tutti i partecipanti. Seguirà uno dei momenti più attesi, lo scambio dei vassoi tra i fidanzati, durante il quale dame e cavalieri da opposte file offrono reciprocamente il proprio vassoio colmo di frutta e abbellito da ghirlande di fiori. Così, e con la benedizione del santo, ancora una volta sarà suggellata la promessa di matrimonio.
Subito dopo, negli stand gastronomici avranno inizio le libere degustazioni dei piatti tipici locali: cìceri e tria (ceci e pasta fritta), patate e agnello al forno, semolino con le cozze… Il necessario viatico per godersi gli intrattenimenti musicali, che si protrarranno fino a notte fonda.

PleinAir 381 – aprile 2004

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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