Più verde del previsto

Se c'è un posto dove nessuno cercherebbe la natura, sono i dintorni di Milano. E invece basta spostarsi di qualche chilometro fuoriporta (o perfino rimanere nell'abitato) per scoprire un gran numero di parchi di notevole interesse. Una risorsa fondamentale per fare due passi e godersi un po' d'aria buona, ma anche un comodo e tranquillo terreno di scoperta per l'abitar viaggiando.

Indice dell'itinerario

Sembra quasi una sfida o uno scherzo, andare a cercare la natura nell’area italiana a più densa concentrazione abitativa e industriale: eppure a Milano il verde c’è, eccome. Delimitato, sopravvissuto alle colate di cemento che lo circondano, faticosamente difeso da protezioni regionali o locali, ma c’è. Non si tratta, questo è ovvio, di parchi alpini in cui sperare nell’avvistamento di camosci o marmotte; le quote sono basse, i cieli appaiono quasi sempre di un grigio slavato che non è mai veramente azzurro se non in qualche rarissima giornata, gli orizzonti sono interrotti da svincoli autostradali, file di palazzi, capannoni di fabbriche o centri commerciali. Ma forse è proprio la tenace volontà di resistere all’urbanizzazione che regala a queste isole di verde il fascino sottile dei luoghi sopravvissuti. Ed ecco allora l’idea di renderle meta della classica gita fuoriporta, tranquillo rifugio in cui farsi sorprendere dall’incontro con un coniglio selvatico o una volpe, insolita occasione di scoprire centri visita e musei dedicati a particolari aspetti del territorio.

I motivi d’interesse, del resto, non sono solo prettamente naturalistici ma diremmo ambientali nel senso più ampio del termine. Dappertutto si trovano banchi e punti vendita gestiti da contadini che commerciano in proprio, attirando specialmente chi risiede nei dintorni per una spesa a chilometri zero o quasi. Il parco, insomma, è una realtà viva e attiva, nella quale spostarsi a piacimento scegliendo lo scorcio genuino che di sicuro non manca; e se le strade a volte sono al limite del praticabile, soprattutto per i veicoli di una certa stazza, si viene ripagati dalla facilità delle soste, magari chiedendo ospitalità proprio alla cascina in cui abbiamo fatto acquisti. Manco a dirlo, indispensabili alla visita saranno scarpe comode e, per chi vuole, la bicicletta.

 

Parco del Rio Vallone|Parco del Rio Vallone|Parco del Rio Vallone

Parco dele Rio Vallone: l'oasi delle Foppe
Parco dele Rio Vallone: l’oasi delle Foppe

All’estremità nord-orientale della fascia urbana, dove la provincia di Milano confina con quella ben più recente di Monza, questa piccola area protetta di 616 ettari si raggiunge in breve dall’uscita Cavenago-Cambiago della A4. Il paese di Cavenago di Brianza ospita la sede del consorzio di tutela presso la Cascina Sofia, in cui è possibile procurarsi a prezzo contenuto un’utile carta dei sentieri da poco realizzata.

Al primo sguardo il corso d’acqua che dà il nome al parco sembra un fiumiciattolo anonimo, circondato da boschi umidi e campi coltivati, ma la sua particolarità consiste nel fatto di scorrere incassato per alcuni tratti in una sorta di piccolo canyon. A poche centinaia di metri da Cascina Sofia si accede all’Oasi Le Foppe, ciò che resta di una ex cava oggi allagata, con un fitto canneto e numerose anatre e gallinelle d’acqua che sguazzano: l’ideale per una tranquilla passeggiata lungo l’apposito camminamento. L’itinerario è fruibile anche dai ciechi grazie a un’audioguida e alla segnaletica tattile, così come il successivo percorso che dal santuario mariano di Ornago raggiunge il Boscone di Ornago, una nicchia ecologica di un certo valore con carpini e soprattutto farnie di dimensioni spesso imponenti. Qua e là si vedono saltellare i conigli selvatici e in primavera fiorisce abbondante il sigillo di Salomone.
Consorzio Parco del Rio Vallone Cascina Sofia, Cavenago di Brianza, tel. 02 95335235, www.parcoriovallone.it, info@parcoriovallone.it.|

Parco dele Rio Vallone: l'oasi delle Foppe
Parco dele Rio Vallone: l’oasi delle Foppe

All’estremità nord-orientale della fascia urbana, dove la provincia di Milano confina con quella ben più recente di Monza, questa piccola area protetta di 616 ettari si raggiunge in breve dall’uscita Cavenago-Cambiago della A4. Il paese di Cavenago di Brianza ospita la sede del consorzio di tutela presso la Cascina Sofia, in cui è possibile procurarsi a prezzo contenuto un’utile carta dei sentieri da poco realizzata.

Al primo sguardo il corso d’acqua che dà il nome al parco sembra un fiumiciattolo anonimo, circondato da boschi umidi e campi coltivati, ma la sua particolarità consiste nel fatto di scorrere incassato per alcuni tratti in una sorta di piccolo canyon. A poche centinaia di metri da Cascina Sofia si accede all’Oasi Le Foppe, ciò che resta di una ex cava oggi allagata, con un fitto canneto e numerose anatre e gallinelle d’acqua che sguazzano: l’ideale per una tranquilla passeggiata lungo l’apposito camminamento. L’itinerario è fruibile anche dai ciechi grazie a un’audioguida e alla segnaletica tattile, così come il successivo percorso che dal santuario mariano di Ornago raggiunge il Boscone di Ornago, una nicchia ecologica di un certo valore con carpini e soprattutto farnie di dimensioni spesso imponenti. Qua e là si vedono saltellare i conigli selvatici e in primavera fiorisce abbondante il sigillo di Salomone.
Consorzio Parco del Rio Vallone Cascina Sofia, Cavenago di Brianza, tel. 02 95335235, www.parcoriovallone.it, info@parcoriovallone.it.|

Parco dele Rio Vallone: l'oasi delle Foppe
Parco dele Rio Vallone: l’oasi delle Foppe

All’estremità nord-orientale della fascia urbana, dove la provincia di Milano confina con quella ben più recente di Monza, questa piccola area protetta di 616 ettari si raggiunge in breve dall’uscita Cavenago-Cambiago della A4. Il paese di Cavenago di Brianza ospita la sede del consorzio di tutela presso la Cascina Sofia, in cui è possibile procurarsi a prezzo contenuto un’utile carta dei sentieri da poco realizzata.

Al primo sguardo il corso d’acqua che dà il nome al parco sembra un fiumiciattolo anonimo, circondato da boschi umidi e campi coltivati, ma la sua particolarità consiste nel fatto di scorrere incassato per alcuni tratti in una sorta di piccolo canyon. A poche centinaia di metri da Cascina Sofia si accede all’Oasi Le Foppe, ciò che resta di una ex cava oggi allagata, con un fitto canneto e numerose anatre e gallinelle d’acqua che sguazzano: l’ideale per una tranquilla passeggiata lungo l’apposito camminamento. L’itinerario è fruibile anche dai ciechi grazie a un’audioguida e alla segnaletica tattile, così come il successivo percorso che dal santuario mariano di Ornago raggiunge il Boscone di Ornago, una nicchia ecologica di un certo valore con carpini e soprattutto farnie di dimensioni spesso imponenti. Qua e là si vedono saltellare i conigli selvatici e in primavera fiorisce abbondante il sigillo di Salomone.
Consorzio Parco del Rio Vallone Cascina Sofia, Cavenago di Brianza, tel. 02 95335235, www.parcoriovallone.it, info@parcoriovallone.it.

 

Parco del Molgora|Parco del Molgora|Parco del Molgora

Il colonnato di Villa Trivulzio
Il colonnato di Villa Trivulzio

A pochi minuti di guida dal precedente (ma la distanza è minima anche per chi si sposta su due ruote), ecco un altro parco che prende il nome da un corso d’acqua: ed è appunto il torrente a raccordare un articolato mosaico di aree verdi urbane ed extraurbane, attraversate da numerosi itinerari per escursionisti e ciclisti. Inserita nel territorio protetto è la sontuosa Villa Trivulzio di Omate (di proprietà privata ma visitabile a pagamento previa prenotazione): l’edificio, risalente al ‘500 ma ampiamente ristrutturato nel ‘700 e di nuovo alla fine dell’800, è circondato da curatissimi giardini con alberi secolari.

Il consorzio di gestione, che organizza visite a tema dalla primavera all’autunno inoltrato, ha sede a Vimercate e propone fra le numerose attività quella denominata Parco Sottocasa, con giochi per bambini sotto cedri davvero imponenti, uno dei quali vanta dimensioni spettacolari.
Consorzio Parco del Molgora Via Mazzini 39/a, Vimercate, tel. 039 6612944, www.parcomolgora.it, info@parcomolgora.it.|

Il colonnato di Villa Trivulzio
Il colonnato di Villa Trivulzio

A pochi minuti di guida dal precedente (ma la distanza è minima anche per chi si sposta su due ruote), ecco un altro parco che prende il nome da un corso d’acqua: ed è appunto il torrente a raccordare un articolato mosaico di aree verdi urbane ed extraurbane, attraversate da numerosi itinerari per escursionisti e ciclisti. Inserita nel territorio protetto è la sontuosa Villa Trivulzio di Omate (di proprietà privata ma visitabile a pagamento previa prenotazione): l’edificio, risalente al ‘500 ma ampiamente ristrutturato nel ‘700 e di nuovo alla fine dell’800, è circondato da curatissimi giardini con alberi secolari.

Il consorzio di gestione, che organizza visite a tema dalla primavera all’autunno inoltrato, ha sede a Vimercate e propone fra le numerose attività quella denominata Parco Sottocasa, con giochi per bambini sotto cedri davvero imponenti, uno dei quali vanta dimensioni spettacolari.
Consorzio Parco del Molgora Via Mazzini 39/a, Vimercate, tel. 039 6612944, www.parcomolgora.it, info@parcomolgora.it.|

Il colonnato di Villa Trivulzio
Il colonnato di Villa Trivulzio

A pochi minuti di guida dal precedente (ma la distanza è minima anche per chi si sposta su due ruote), ecco un altro parco che prende il nome da un corso d’acqua: ed è appunto il torrente a raccordare un articolato mosaico di aree verdi urbane ed extraurbane, attraversate da numerosi itinerari per escursionisti e ciclisti. Inserita nel territorio protetto è la sontuosa Villa Trivulzio di Omate (di proprietà privata ma visitabile a pagamento previa prenotazione): l’edificio, risalente al ‘500 ma ampiamente ristrutturato nel ‘700 e di nuovo alla fine dell’800, è circondato da curatissimi giardini con alberi secolari.

Il consorzio di gestione, che organizza visite a tema dalla primavera all’autunno inoltrato, ha sede a Vimercate e propone fra le numerose attività quella denominata Parco Sottocasa, con giochi per bambini sotto cedri davvero imponenti, uno dei quali vanta dimensioni spettacolari.
Consorzio Parco del Molgora Via Mazzini 39/a, Vimercate, tel. 039 6612944, www.parcomolgora.it, info@parcomolgora.it.

 

Parco di Monza|Parco di Monza|Parco di Monza

Parco di Monza, passeggiate a piedi ed in bici
Parco di Monza, passeggiate a piedi ed in bici

Dal punto di vista amministrativo rientra nei confini del più vasto Parco Regionale del Lambro, che lo attraversa per un tratto, ma vive da sempre di vita propria poiché ha tutte le caratteristiche di un parco urbano, anche senza scomodare l’autodromo che ne fa parte. Splendidi viali alberati delimitano immense distese erbose su cui trascorrere le ore di riposo, giocare a pallone, fare un picnic, lanciare un aquilone senza arrecare disturbo a nessuno da quanto spazio c’è: perfino la domenica, quando i milanesi arrivano a migliaia, non si ha mai il senso del troppo pieno. La Villa Reale è assai scenografica, i giardini rilassanti, l’aria salottiera senza essere innaturale, cittadina senza averne i limiti. Un vasto parcheggio a pagamento permette di lasciare il mezzo per dedicare un’intera giornata di visita al parco e alla città, che vanta monumenti di grande pregio quali l’Arengario e il duomo.
Infopoint Parco di Monza Cascina Bastia, Viale Brianza-Porta di Monza, tel. 039 2300009 (tutti i giorni ore 10/17.30).|

Parco di Monza, passeggiate a piedi ed in bici
Parco di Monza, passeggiate a piedi ed in bici

Dal punto di vista amministrativo rientra nei confini del più vasto Parco Regionale del Lambro, che lo attraversa per un tratto, ma vive da sempre di vita propria poiché ha tutte le caratteristiche di un parco urbano, anche senza scomodare l’autodromo che ne fa parte. Splendidi viali alberati delimitano immense distese erbose su cui trascorrere le ore di riposo, giocare a pallone, fare un picnic, lanciare un aquilone senza arrecare disturbo a nessuno da quanto spazio c’è: perfino la domenica, quando i milanesi arrivano a migliaia, non si ha mai il senso del troppo pieno. La Villa Reale è assai scenografica, i giardini rilassanti, l’aria salottiera senza essere innaturale, cittadina senza averne i limiti. Un vasto parcheggio a pagamento permette di lasciare il mezzo per dedicare un’intera giornata di visita al parco e alla città, che vanta monumenti di grande pregio quali l’Arengario e il duomo.
Infopoint Parco di Monza Cascina Bastia, Viale Brianza-Porta di Monza, tel. 039 2300009 (tutti i giorni ore 10/17.30).|

Parco di Monza, passeggiate a piedi ed in bici
Parco di Monza, passeggiate a piedi ed in bici

Dal punto di vista amministrativo rientra nei confini del più vasto Parco Regionale del Lambro, che lo attraversa per un tratto, ma vive da sempre di vita propria poiché ha tutte le caratteristiche di un parco urbano, anche senza scomodare l’autodromo che ne fa parte. Splendidi viali alberati delimitano immense distese erbose su cui trascorrere le ore di riposo, giocare a pallone, fare un picnic, lanciare un aquilone senza arrecare disturbo a nessuno da quanto spazio c’è: perfino la domenica, quando i milanesi arrivano a migliaia, non si ha mai il senso del troppo pieno. La Villa Reale è assai scenografica, i giardini rilassanti, l’aria salottiera senza essere innaturale, cittadina senza averne i limiti. Un vasto parcheggio a pagamento permette di lasciare il mezzo per dedicare un’intera giornata di visita al parco e alla città, che vanta monumenti di grande pregio quali l’Arengario e il duomo.
Infopoint Parco di Monza Cascina Bastia, Viale Brianza-Porta di Monza, tel. 039 2300009 (tutti i giorni ore 10/17.30).

 

Parco Grugnotorto Villoresi|Parco Grugnotorto Villoresi|Parco Grugnotorto Villoresi

parco Grugnotorto Villoresi
parco Grugnotorto Villoresi

Poco a nord del capoluogo meneghino, intorno a Paderno Dugnano, si trova quest’area protetta composta da tanti piccoli parchi locali, ognuno con le sue peculiarità. In totale gli ettari sono 830 e sette i paesi interessati, all’ingresso dei quali si trova un cartello che li indica come facenti parte del parco, anche se non se ne fa più parola quando si raggiungono le singole attrazioni. Fra queste la Cava Nord, una ex zona estrattiva rinaturalizzata dove sguazzano i germani e pescano gli aironi cenerini. Interessante anche la Villa Bagatti-Valsecchi, un edificio ampliato nell’800 su un impianto preesistente; è visibile però solo dall’esterno, se si eccettua qualche raro evento che ne apre le porte.
Il Canale Villoresi è una via d’acqua importante nell’idraulica regionale, poiché attraversa centri fortemente urbanizzati dove le campagne sono ormai scarse: tanto scarse che perfino gli appezzamenti agricoli superstiti sono classificati come parco.
Consorzio Parco Grugnotorto Villoresi Municipio, Via Grandi 15, Paderno Dugnano, tel. 02 91004369, www.parcogrugnotortovilloresi.it, grugnotorto@comune.paderno-dugnano.mi.it.|

parco Grugnotorto Villoresi
parco Grugnotorto Villoresi

Poco a nord del capoluogo meneghino, intorno a Paderno Dugnano, si trova quest’area protetta composta da tanti piccoli parchi locali, ognuno con le sue peculiarità. In totale gli ettari sono 830 e sette i paesi interessati, all’ingresso dei quali si trova un cartello che li indica come facenti parte del parco, anche se non se ne fa più parola quando si raggiungono le singole attrazioni. Fra queste la Cava Nord, una ex zona estrattiva rinaturalizzata dove sguazzano i germani e pescano gli aironi cenerini. Interessante anche la Villa Bagatti-Valsecchi, un edificio ampliato nell’800 su un impianto preesistente; è visibile però solo dall’esterno, se si eccettua qualche raro evento che ne apre le porte.
Il Canale Villoresi è una via d’acqua importante nell’idraulica regionale, poiché attraversa centri fortemente urbanizzati dove le campagne sono ormai scarse: tanto scarse che perfino gli appezzamenti agricoli superstiti sono classificati come parco.
Consorzio Parco Grugnotorto Villoresi Municipio, Via Grandi 15, Paderno Dugnano, tel. 02 91004369, www.parcogrugnotortovilloresi.it, grugnotorto@comune.paderno-dugnano.mi.it.|

parco Grugnotorto Villoresi
parco Grugnotorto Villoresi

Poco a nord del capoluogo meneghino, intorno a Paderno Dugnano, si trova quest’area protetta composta da tanti piccoli parchi locali, ognuno con le sue peculiarità. In totale gli ettari sono 830 e sette i paesi interessati, all’ingresso dei quali si trova un cartello che li indica come facenti parte del parco, anche se non se ne fa più parola quando si raggiungono le singole attrazioni. Fra queste la Cava Nord, una ex zona estrattiva rinaturalizzata dove sguazzano i germani e pescano gli aironi cenerini. Interessante anche la Villa Bagatti-Valsecchi, un edificio ampliato nell’800 su un impianto preesistente; è visibile però solo dall’esterno, se si eccettua qualche raro evento che ne apre le porte.
Il Canale Villoresi è una via d’acqua importante nell’idraulica regionale, poiché attraversa centri fortemente urbanizzati dove le campagne sono ormai scarse: tanto scarse che perfino gli appezzamenti agricoli superstiti sono classificati come parco.
Consorzio Parco Grugnotorto Villoresi Municipio, Via Grandi 15, Paderno Dugnano, tel. 02 91004369, www.parcogrugnotortovilloresi.it, grugnotorto@comune.paderno-dugnano.mi.it.

 

Parco Regionale Nord Milano|Parco Regionale Nord Milano|Parco Regionale Nord Milano

Parco Nord Milano
Parco Nord Milano

Lo si potrebbe ribattezzare il parco degli ippocastani, da quanti ce ne sono lungo i vialetti, i prati, i corsi d’acqua artificiali. Esteso tra Cormano e Sesto San Giovanni, è un po’ il salottino di Milano, dove fare un giro a piedi o in bicicletta in un ambiente ordinato e pulito, l’ideale per non sporcarsi troppo le scarpe. Comunque sia è un bel polmone di verde, dove il cemento lascia ancora spazio a qualche residuo scorcio di natura. Gli alberi sono stati piantati secondo criteri estetici, ma il risultato è notevole e in primavera, fra biancospini e ippocastani, si formano macchie che sono una vera esplosione di candore e profumo. Tanta la gente, soprattutto nei giorni di festa, a dividersi i boschetti con merli, pettirossi, passeri. L’unico inconveniente è il parcheggio, possibile solo lungostrada sul perimetro del parco: la cosa migliore è arrivare presto al mattino, prima che i posti siano esauriti, e allontanarsi altrettanto presto per non rimanere imbottigliati.
Consorzio Parco Nord Milano Via Clerici 150, Sesto San Giovanni, tel. 02 2410161, www.parconord.milano.it, info@parconord.milano.it.|

Parco Nord Milano
Parco Nord Milano

Lo si potrebbe ribattezzare il parco degli ippocastani, da quanti ce ne sono lungo i vialetti, i prati, i corsi d’acqua artificiali. Esteso tra Cormano e Sesto San Giovanni, è un po’ il salottino di Milano, dove fare un giro a piedi o in bicicletta in un ambiente ordinato e pulito, l’ideale per non sporcarsi troppo le scarpe. Comunque sia è un bel polmone di verde, dove il cemento lascia ancora spazio a qualche residuo scorcio di natura. Gli alberi sono stati piantati secondo criteri estetici, ma il risultato è notevole e in primavera, fra biancospini e ippocastani, si formano macchie che sono una vera esplosione di candore e profumo. Tanta la gente, soprattutto nei giorni di festa, a dividersi i boschetti con merli, pettirossi, passeri. L’unico inconveniente è il parcheggio, possibile solo lungostrada sul perimetro del parco: la cosa migliore è arrivare presto al mattino, prima che i posti siano esauriti, e allontanarsi altrettanto presto per non rimanere imbottigliati.
Consorzio Parco Nord Milano Via Clerici 150, Sesto San Giovanni, tel. 02 2410161, www.parconord.milano.it, info@parconord.milano.it.|

Parco Nord Milano
Parco Nord Milano

Lo si potrebbe ribattezzare il parco degli ippocastani, da quanti ce ne sono lungo i vialetti, i prati, i corsi d’acqua artificiali. Esteso tra Cormano e Sesto San Giovanni, è un po’ il salottino di Milano, dove fare un giro a piedi o in bicicletta in un ambiente ordinato e pulito, l’ideale per non sporcarsi troppo le scarpe. Comunque sia è un bel polmone di verde, dove il cemento lascia ancora spazio a qualche residuo scorcio di natura. Gli alberi sono stati piantati secondo criteri estetici, ma il risultato è notevole e in primavera, fra biancospini e ippocastani, si formano macchie che sono una vera esplosione di candore e profumo. Tanta la gente, soprattutto nei giorni di festa, a dividersi i boschetti con merli, pettirossi, passeri. L’unico inconveniente è il parcheggio, possibile solo lungostrada sul perimetro del parco: la cosa migliore è arrivare presto al mattino, prima che i posti siano esauriti, e allontanarsi altrettanto presto per non rimanere imbottigliati.
Consorzio Parco Nord Milano Via Clerici 150, Sesto San Giovanni, tel. 02 2410161, www.parconord.milano.it, info@parconord.milano.it.

 

Parco Lambro|Parco Lambro|Parco Lambro

Parco Lambro
Parco Lambro

Da non confondere con il Parco Regionale della Valle del Lambro, è un’area cittadina che prende anch’essa il nome del fiume (e la stessa zona periferica in cui è situato prende il nome di Lambrate). Non è però un parco fluviale, mantenendo ben integre le sue caratteristiche urbane con vialetti, panchine, giochi per i bambini e una pista da skateboard. Si tratta in effetti di un arboreto, con boschetti di essenze pure – raramente più di dieci alberi per volta – a formare tante isolette di vegetazione in quelli che altrimenti sarebbero semplici distese di prato. Si va dal gingko ai platani, dal cipresso calvo al bagolaro e a molte altre specie provenienti da più parti del mondo, per la gioia degli appassionati di botanica che trovano anche un percorso attrezzato dalle Guardie Ecologiche Volontarie. Alcuni esemplari di piante hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli e tutto l’insieme conferisce al parco un’originalità e un’armonia rara, tanto da farci dire che è il più bello della fascia urbana milanese: e, cosa che non guasta affatto, con ottime possibilità di parcheggio. Degli antichi elementi paesaggistici rimangono due rogge e alcuni edifici rurali, tra cui la Cascina San Gregorio e la Cascina Mulino Torrette, della quale si conservano ancora le ruote a pale e le macine.
Comune di Milano Tel. 020202 (accessi al parco da Via Passo Rolle, Via Crescenzago, Via Pusiano, Via Orbetello, Via Feltre, Via Turchia, Via Folli, Via Casoria).|

Parco Lambro
Parco Lambro

Da non confondere con il Parco Regionale della Valle del Lambro, è un’area cittadina che prende anch’essa il nome del fiume (e la stessa zona periferica in cui è situato prende il nome di Lambrate). Non è però un parco fluviale, mantenendo ben integre le sue caratteristiche urbane con vialetti, panchine, giochi per i bambini e una pista da skateboard. Si tratta in effetti di un arboreto, con boschetti di essenze pure – raramente più di dieci alberi per volta – a formare tante isolette di vegetazione in quelli che altrimenti sarebbero semplici distese di prato. Si va dal gingko ai platani, dal cipresso calvo al bagolaro e a molte altre specie provenienti da più parti del mondo, per la gioia degli appassionati di botanica che trovano anche un percorso attrezzato dalle Guardie Ecologiche Volontarie. Alcuni esemplari di piante hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli e tutto l’insieme conferisce al parco un’originalità e un’armonia rara, tanto da farci dire che è il più bello della fascia urbana milanese: e, cosa che non guasta affatto, con ottime possibilità di parcheggio. Degli antichi elementi paesaggistici rimangono due rogge e alcuni edifici rurali, tra cui la Cascina San Gregorio e la Cascina Mulino Torrette, della quale si conservano ancora le ruote a pale e le macine.
Comune di Milano Tel. 020202 (accessi al parco da Via Passo Rolle, Via Crescenzago, Via Pusiano, Via Orbetello, Via Feltre, Via Turchia, Via Folli, Via Casoria).|

Parco Lambro
Parco Lambro

Da non confondere con il Parco Regionale della Valle del Lambro, è un’area cittadina che prende anch’essa il nome del fiume (e la stessa zona periferica in cui è situato prende il nome di Lambrate). Non è però un parco fluviale, mantenendo ben integre le sue caratteristiche urbane con vialetti, panchine, giochi per i bambini e una pista da skateboard. Si tratta in effetti di un arboreto, con boschetti di essenze pure – raramente più di dieci alberi per volta – a formare tante isolette di vegetazione in quelli che altrimenti sarebbero semplici distese di prato. Si va dal gingko ai platani, dal cipresso calvo al bagolaro e a molte altre specie provenienti da più parti del mondo, per la gioia degli appassionati di botanica che trovano anche un percorso attrezzato dalle Guardie Ecologiche Volontarie. Alcuni esemplari di piante hanno raggiunto dimensioni ragguardevoli e tutto l’insieme conferisce al parco un’originalità e un’armonia rara, tanto da farci dire che è il più bello della fascia urbana milanese: e, cosa che non guasta affatto, con ottime possibilità di parcheggio. Degli antichi elementi paesaggistici rimangono due rogge e alcuni edifici rurali, tra cui la Cascina San Gregorio e la Cascina Mulino Torrette, della quale si conservano ancora le ruote a pale e le macine.
Comune di Milano Tel. 020202 (accessi al parco da Via Passo Rolle, Via Crescenzago, Via Pusiano, Via Orbetello, Via Feltre, Via Turchia, Via Folli, Via Casoria).

 

Parco delle Groane|Parco delle Groane|Parco delle Groane

Parco delle groane
Parco delle groane

Siamo a nord-ovest di Milano, tra Saronno e Cesano Maderno: 3.400 ettari di boschi di farnia, carpino, olmo, gelso, ormai in buona parte sfrattati dall’invadente robinia e affiancati dai platani che orlano i viali interni. Di forma lunga e stretta, è assediato dalle abitazioni, non solo lungo i confini ma purtroppo anche all’interno; vi si trovano però alcuni laghetti che ospitano folaghe, gallinelle d’acqua e aironi cenerini, e qui ha sede l’Oasi LIPU di Cesano Maderno.
L’andamento pianeggiante ha favorito la realizzazione di numerose e assai frequentate piste ciclabili. Difficile invece uscire dai percorsi stabiliti, perché il bosco è fitto, spesso impenetrabile, con un fondo umido in cui è facile affondare. Dappertutto un fuggi fuggi di conigli selvatici, che sembrano vivere bene in questo ambiente anche a scapito della loro proverbiale timidezza. Lo scoiattolo è invece più opportunista e frequenta abitualmente le aree picnic, sperando in qualche avanzo.
Nonostante i numerosi punti di accesso, i parcheggi non sono abbondanti e nei giorni festivi conviene arrivare per tempo, pena il dover rinunciare alla visita.
Consorzio Parco delle Groane Via della Polveriera 2 – SS527 Km 14, Solaro, tel. 02 9698141, www.parcogroane.it, info@parcogroane.it.|

Parco delle groane
Parco delle groane

Siamo a nord-ovest di Milano, tra Saronno e Cesano Maderno: 3.400 ettari di boschi di farnia, carpino, olmo, gelso, ormai in buona parte sfrattati dall’invadente robinia e affiancati dai platani che orlano i viali interni. Di forma lunga e stretta, è assediato dalle abitazioni, non solo lungo i confini ma purtroppo anche all’interno; vi si trovano però alcuni laghetti che ospitano folaghe, gallinelle d’acqua e aironi cenerini, e qui ha sede l’Oasi LIPU di Cesano Maderno.
L’andamento pianeggiante ha favorito la realizzazione di numerose e assai frequentate piste ciclabili. Difficile invece uscire dai percorsi stabiliti, perché il bosco è fitto, spesso impenetrabile, con un fondo umido in cui è facile affondare. Dappertutto un fuggi fuggi di conigli selvatici, che sembrano vivere bene in questo ambiente anche a scapito della loro proverbiale timidezza. Lo scoiattolo è invece più opportunista e frequenta abitualmente le aree picnic, sperando in qualche avanzo.
Nonostante i numerosi punti di accesso, i parcheggi non sono abbondanti e nei giorni festivi conviene arrivare per tempo, pena il dover rinunciare alla visita.
Consorzio Parco delle Groane Via della Polveriera 2 – SS527 Km 14, Solaro, tel. 02 9698141, www.parcogroane.it, info@parcogroane.it.|

Parco delle groane
Parco delle groane

Siamo a nord-ovest di Milano, tra Saronno e Cesano Maderno: 3.400 ettari di boschi di farnia, carpino, olmo, gelso, ormai in buona parte sfrattati dall’invadente robinia e affiancati dai platani che orlano i viali interni. Di forma lunga e stretta, è assediato dalle abitazioni, non solo lungo i confini ma purtroppo anche all’interno; vi si trovano però alcuni laghetti che ospitano folaghe, gallinelle d’acqua e aironi cenerini, e qui ha sede l’Oasi LIPU di Cesano Maderno.
L’andamento pianeggiante ha favorito la realizzazione di numerose e assai frequentate piste ciclabili. Difficile invece uscire dai percorsi stabiliti, perché il bosco è fitto, spesso impenetrabile, con un fondo umido in cui è facile affondare. Dappertutto un fuggi fuggi di conigli selvatici, che sembrano vivere bene in questo ambiente anche a scapito della loro proverbiale timidezza. Lo scoiattolo è invece più opportunista e frequenta abitualmente le aree picnic, sperando in qualche avanzo.
Nonostante i numerosi punti di accesso, i parcheggi non sono abbondanti e nei giorni festivi conviene arrivare per tempo, pena il dover rinunciare alla visita.
Consorzio Parco delle Groane Via della Polveriera 2 – SS527 Km 14, Solaro, tel. 02 9698141, www.parcogroane.it, info@parcogroane.it.

 

Parco Locale della Brughiera Briantea|Parco Locale della Brughiera Briantea|Parco Locale della Brughiera Briantea

Parco della Brughiera Briantea
Parco della Brughiera Briantea

Poco a nord delle Groane, nei pressi di Lentate sul Seveso, si trova uno dei pochi scampoli di Brianza rimasto al naturale: a dispetto del nome, il brugo non vi cresce affatto, ma alle quote più alte vi si trovano querce, castagni e betulle – queste ultime segno che l’inverno è pungente pur essendo in pianura – mentre più in basso crescono farnie, ciliegi, tigli, frassini, aceri campestri e le onnipresenti robinie. Le ex cave rinaturalizzate sono invece il regno delle graminacee e il fiore dominante è il fiordaliso. Se il parco esiste sulla carta e su Internet, sul posto non c’è nemmeno un cartello: vale comunque l’escursione perché mostra com’era la Brianza una volta, prima che venisse ricoperta da case e industrie. Evitate però di andarci dopo che è piovuto, perché l’acqua tende a ristagnare e i percorsi diventano fangosi al limite dell’impraticabile.
Consorzio Parco della Brughiera Briantea Via Aureggi 25, Lentate sul Seveso, tel. 0362 569116, www.parcobrughiera.it, info@parcobrughiera.it.|

Parco della Brughiera Briantea
Parco della Brughiera Briantea

Poco a nord delle Groane, nei pressi di Lentate sul Seveso, si trova uno dei pochi scampoli di Brianza rimasto al naturale: a dispetto del nome, il brugo non vi cresce affatto, ma alle quote più alte vi si trovano querce, castagni e betulle – queste ultime segno che l’inverno è pungente pur essendo in pianura – mentre più in basso crescono farnie, ciliegi, tigli, frassini, aceri campestri e le onnipresenti robinie. Le ex cave rinaturalizzate sono invece il regno delle graminacee e il fiore dominante è il fiordaliso. Se il parco esiste sulla carta e su Internet, sul posto non c’è nemmeno un cartello: vale comunque l’escursione perché mostra com’era la Brianza una volta, prima che venisse ricoperta da case e industrie. Evitate però di andarci dopo che è piovuto, perché l’acqua tende a ristagnare e i percorsi diventano fangosi al limite dell’impraticabile.
Consorzio Parco della Brughiera Briantea Via Aureggi 25, Lentate sul Seveso, tel. 0362 569116, www.parcobrughiera.it, info@parcobrughiera.it.|

Parco della Brughiera Briantea
Parco della Brughiera Briantea

Poco a nord delle Groane, nei pressi di Lentate sul Seveso, si trova uno dei pochi scampoli di Brianza rimasto al naturale: a dispetto del nome, il brugo non vi cresce affatto, ma alle quote più alte vi si trovano querce, castagni e betulle – queste ultime segno che l’inverno è pungente pur essendo in pianura – mentre più in basso crescono farnie, ciliegi, tigli, frassini, aceri campestri e le onnipresenti robinie. Le ex cave rinaturalizzate sono invece il regno delle graminacee e il fiore dominante è il fiordaliso. Se il parco esiste sulla carta e su Internet, sul posto non c’è nemmeno un cartello: vale comunque l’escursione perché mostra com’era la Brianza una volta, prima che venisse ricoperta da case e industrie. Evitate però di andarci dopo che è piovuto, perché l’acqua tende a ristagnare e i percorsi diventano fangosi al limite dell’impraticabile.
Consorzio Parco della Brughiera Briantea Via Aureggi 25, Lentate sul Seveso, tel. 0362 569116, www.parcobrughiera.it, info@parcobrughiera.it.

 

Parco Locale Alto Milanese|Parco Locale Alto Milanese|Parco Locale Alto Milanese

Parco Alto Milanese
Parco Alto Milanese

Nei pressi di Busto Arsizio, in una delle aree d’Italia a più alta densità di popolazione, questo parco rende appieno l’idea di cos’è oggi la Lombardia a nord del capoluogo. Un tempo le campagne si stendevano per decine e decine di chilometri, punteggiate dai centri abitati, mentre oggi le zone urbanizzate sono così estese da arrivare a toccarsi l’una con l’altra, lasciando ai terreni agricoli pochi scampoli residui. E proprio di coltivi si tratta, in particolare grano, granoturco e foraggere, con qualche macchia di bosco e pochi casolari ormai abbandonati. Questi campi protetti come un habitat pregiato ci rendono consapevoli di tante cose, non tutte piacevoli, ma l’ambiente è gradevole, accogliente e ben tenuto.
Consorzio Parco Alto Milanese Via Olindo Guerrini 40, Busto Arsizio, tel. 0331 621254, www.parcoaltomilanese.it, info@parcoaltomilanese.it.|

Parco Alto Milanese
Parco Alto Milanese

Nei pressi di Busto Arsizio, in una delle aree d’Italia a più alta densità di popolazione, questo parco rende appieno l’idea di cos’è oggi la Lombardia a nord del capoluogo. Un tempo le campagne si stendevano per decine e decine di chilometri, punteggiate dai centri abitati, mentre oggi le zone urbanizzate sono così estese da arrivare a toccarsi l’una con l’altra, lasciando ai terreni agricoli pochi scampoli residui. E proprio di coltivi si tratta, in particolare grano, granoturco e foraggere, con qualche macchia di bosco e pochi casolari ormai abbandonati. Questi campi protetti come un habitat pregiato ci rendono consapevoli di tante cose, non tutte piacevoli, ma l’ambiente è gradevole, accogliente e ben tenuto.
Consorzio Parco Alto Milanese Via Olindo Guerrini 40, Busto Arsizio, tel. 0331 621254, www.parcoaltomilanese.it, info@parcoaltomilanese.it.|

Parco Alto Milanese
Parco Alto Milanese

Nei pressi di Busto Arsizio, in una delle aree d’Italia a più alta densità di popolazione, questo parco rende appieno l’idea di cos’è oggi la Lombardia a nord del capoluogo. Un tempo le campagne si stendevano per decine e decine di chilometri, punteggiate dai centri abitati, mentre oggi le zone urbanizzate sono così estese da arrivare a toccarsi l’una con l’altra, lasciando ai terreni agricoli pochi scampoli residui. E proprio di coltivi si tratta, in particolare grano, granoturco e foraggere, con qualche macchia di bosco e pochi casolari ormai abbandonati. Questi campi protetti come un habitat pregiato ci rendono consapevoli di tante cose, non tutte piacevoli, ma l’ambiente è gradevole, accogliente e ben tenuto.
Consorzio Parco Alto Milanese Via Olindo Guerrini 40, Busto Arsizio, tel. 0331 621254, www.parcoaltomilanese.it, info@parcoaltomilanese.it.

 

Riserva Naturale Bosco WWF di Vanzago|Riserva Naturale Bosco WWF di Vanzago|Riserva Naturale Bosco WWF di Vanzago

Bosco Vanzago, il centro di recupero della fauna selvatica.
Bosco Vanzago, il centro di recupero della fauna selvatica.

Solo il rumore delle auto che transitano in lontananza ci ricorda che non siamo persi nella natura selvaggia, ma all’interno di un’area delimitata: già possedimento privato, questa riserva lasciata in eredità al WWF è oggi un parco in parte aperto al pubblico, in parte protetto. Visitabile soltanto nei giorni festivi e prefestivi, accompagnati da una guida, comprende un importante centro per il recupero della fauna selvatica.
Attraversa la tenuta un piccolo corso d’acqua, derivazione del più grande Canale Villoresi. Nel bosco umido di farnie, con alcuni laghetti, vivono i caprioli e si sente il martellare dei picchi. Un roccolo, circondato da carpini, ricorda che qui si praticava l’uccellagione. In primavera sono spettacolari le candide fioriture del mughetto e della junquillea, o narciso dei poeti, due fiori non molto comuni: soprattutto è raro trovarne grandi distese compatte come in quest’oasi, dove sono ovviamente posti sotto tutela.
WWF Delegazione Lombardia Via Tre Campane 21, Vanzago, tel. 02 9341761, boscovanzago@wwf.it.|

Bosco Vanzago, il centro di recupero della fauna selvatica.
Bosco Vanzago, il centro di recupero della fauna selvatica.

Solo il rumore delle auto che transitano in lontananza ci ricorda che non siamo persi nella natura selvaggia, ma all’interno di un’area delimitata: già possedimento privato, questa riserva lasciata in eredità al WWF è oggi un parco in parte aperto al pubblico, in parte protetto. Visitabile soltanto nei giorni festivi e prefestivi, accompagnati da una guida, comprende un importante centro per il recupero della fauna selvatica.
Attraversa la tenuta un piccolo corso d’acqua, derivazione del più grande Canale Villoresi. Nel bosco umido di farnie, con alcuni laghetti, vivono i caprioli e si sente il martellare dei picchi. Un roccolo, circondato da carpini, ricorda che qui si praticava l’uccellagione. In primavera sono spettacolari le candide fioriture del mughetto e della junquillea, o narciso dei poeti, due fiori non molto comuni: soprattutto è raro trovarne grandi distese compatte come in quest’oasi, dove sono ovviamente posti sotto tutela.
WWF Delegazione Lombardia Via Tre Campane 21, Vanzago, tel. 02 9341761, boscovanzago@wwf.it.|

Bosco Vanzago, il centro di recupero della fauna selvatica.
Bosco Vanzago, il centro di recupero della fauna selvatica.

Solo il rumore delle auto che transitano in lontananza ci ricorda che non siamo persi nella natura selvaggia, ma all’interno di un’area delimitata: già possedimento privato, questa riserva lasciata in eredità al WWF è oggi un parco in parte aperto al pubblico, in parte protetto. Visitabile soltanto nei giorni festivi e prefestivi, accompagnati da una guida, comprende un importante centro per il recupero della fauna selvatica.
Attraversa la tenuta un piccolo corso d’acqua, derivazione del più grande Canale Villoresi. Nel bosco umido di farnie, con alcuni laghetti, vivono i caprioli e si sente il martellare dei picchi. Un roccolo, circondato da carpini, ricorda che qui si praticava l’uccellagione. In primavera sono spettacolari le candide fioriture del mughetto e della junquillea, o narciso dei poeti, due fiori non molto comuni: soprattutto è raro trovarne grandi distese compatte come in quest’oasi, dove sono ovviamente posti sotto tutela.
WWF Delegazione Lombardia Via Tre Campane 21, Vanzago, tel. 02 9341761, boscovanzago@wwf.it.

 

Parco Regionale Agricolo Sud Milano|Parco Regionale Agricolo Sud Milano|Parco Regionale Agricolo Sud Milano

Museo delle arti contadine, nel parco Agricolo Sud Milano
Museo delle arti contadine, nel parco Agricolo Sud Milano

Se la parte a nord di Milano è quasi completamente urbanizzata, la fascia meridionale ha invece mantenuto in larga parte la sua natura contadina, tanto da essere protetta come tale. Per godersi il parco bisogna dunque capire il termine “agricolo”: una volta acquisito che si tratta di un ambiente rurale e non selvaggio, cioè che si va a vedere il lavoro dell’uomo nei campi, tutto diventa davvero bello e interessante. Cascine e allevamenti, campi e risaie, covoni di fieno e trattori all’opera, fienili e pollai hanno il sapore genuino delle vecchie cascine lombarde, dove ancora si coltiva come un tempo.

Dappertutto c’è acqua che scorre, dai grandi navigli che la portano dal Ticino fin dentro alla Darsena di Milano, ai mille canali ora sinuosi, ora tracciati a tavolino con andamento perfettamente diritto. Su una superficie di 46.300 ettari sono più di sessanta i comuni, quasi tutti con qualcosa di interessante. Non potendo citare tutto, ricordiamo almeno qualche meta che ci è piaciuta: il Museo Agricolo Angelo Masperi ad Albairate, le belle passeggiate lungofiume nell’Oasi di Montorfano e il Parco delle Noci gestito dal WWF a Melegnano, la Cascina Boscaccio e l’omonimo lago a Gaggiano, il Museo della Civiltà Contadina a San Giuliano Milanese presso la Cascina Carlotta, che tutti i giorni vende latte freschissimo.

L'ingresso al parco delle Noci
L’ingresso al parco delle Noci

Il parco gestisce anche due piccole aree protette inserite al suo interno: la Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta, inserita in un bel bosco umido, con percorso didattico e sentieri ben ordinati, e la Riserva Naturale Fontanile Nuovo dove l’omonimo e trasparentissimo laghetto, popolato da grossi pesci, zampilla direttamente dal sottosuolo in un contesto assai suggestivo.
Da notare che in località Selvanesco si trova un’eccellente possibilità di sosta – vero compendio delle particolarità del parco – presso la Cascina Gaggioli, un’azienda agricola che dispone di un’area attrezzata a pagamento per quattro camper, con tutti i servizi essenziali (Via Selvanesco 25, tel. 02 57408357, www.cascinagaggioli.it, cascinagaggioli@cascinagaggioli.it).
Provincia di Milano Via Vivaio 1, Milano, tel. 02 77403268 o 02 77403264, www.provincia.milano.it/parcosud, parcosud|

Museo delle arti contadine, nel parco Agricolo Sud Milano
Museo delle arti contadine, nel parco Agricolo Sud Milano

Se la parte a nord di Milano è quasi completamente urbanizzata, la fascia meridionale ha invece mantenuto in larga parte la sua natura contadina, tanto da essere protetta come tale. Per godersi il parco bisogna dunque capire il termine “agricolo”: una volta acquisito che si tratta di un ambiente rurale e non selvaggio, cioè che si va a vedere il lavoro dell’uomo nei campi, tutto diventa davvero bello e interessante. Cascine e allevamenti, campi e risaie, covoni di fieno e trattori all’opera, fienili e pollai hanno il sapore genuino delle vecchie cascine lombarde, dove ancora si coltiva come un tempo.

Dappertutto c’è acqua che scorre, dai grandi navigli che la portano dal Ticino fin dentro alla Darsena di Milano, ai mille canali ora sinuosi, ora tracciati a tavolino con andamento perfettamente diritto. Su una superficie di 46.300 ettari sono più di sessanta i comuni, quasi tutti con qualcosa di interessante. Non potendo citare tutto, ricordiamo almeno qualche meta che ci è piaciuta: il Museo Agricolo Angelo Masperi ad Albairate, le belle passeggiate lungofiume nell’Oasi di Montorfano e il Parco delle Noci gestito dal WWF a Melegnano, la Cascina Boscaccio e l’omonimo lago a Gaggiano, il Museo della Civiltà Contadina a San Giuliano Milanese presso la Cascina Carlotta, che tutti i giorni vende latte freschissimo.

L'ingresso al parco delle Noci
L’ingresso al parco delle Noci

Il parco gestisce anche due piccole aree protette inserite al suo interno: la Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta, inserita in un bel bosco umido, con percorso didattico e sentieri ben ordinati, e la Riserva Naturale Fontanile Nuovo dove l’omonimo e trasparentissimo laghetto, popolato da grossi pesci, zampilla direttamente dal sottosuolo in un contesto assai suggestivo.
Da notare che in località Selvanesco si trova un’eccellente possibilità di sosta – vero compendio delle particolarità del parco – presso la Cascina Gaggioli, un’azienda agricola che dispone di un’area attrezzata a pagamento per quattro camper, con tutti i servizi essenziali (Via Selvanesco 25, tel. 02 57408357, www.cascinagaggioli.it, cascinagaggioli@cascinagaggioli.it).
Provincia di Milano Via Vivaio 1, Milano, tel. 02 77403268 o 02 77403264, www.provincia.milano.it/parcosud, parcosud|

Museo delle arti contadine, nel parco Agricolo Sud Milano
Museo delle arti contadine, nel parco Agricolo Sud Milano

Se la parte a nord di Milano è quasi completamente urbanizzata, la fascia meridionale ha invece mantenuto in larga parte la sua natura contadina, tanto da essere protetta come tale. Per godersi il parco bisogna dunque capire il termine “agricolo”: una volta acquisito che si tratta di un ambiente rurale e non selvaggio, cioè che si va a vedere il lavoro dell’uomo nei campi, tutto diventa davvero bello e interessante. Cascine e allevamenti, campi e risaie, covoni di fieno e trattori all’opera, fienili e pollai hanno il sapore genuino delle vecchie cascine lombarde, dove ancora si coltiva come un tempo.

Dappertutto c’è acqua che scorre, dai grandi navigli che la portano dal Ticino fin dentro alla Darsena di Milano, ai mille canali ora sinuosi, ora tracciati a tavolino con andamento perfettamente diritto. Su una superficie di 46.300 ettari sono più di sessanta i comuni, quasi tutti con qualcosa di interessante. Non potendo citare tutto, ricordiamo almeno qualche meta che ci è piaciuta: il Museo Agricolo Angelo Masperi ad Albairate, le belle passeggiate lungofiume nell’Oasi di Montorfano e il Parco delle Noci gestito dal WWF a Melegnano, la Cascina Boscaccio e l’omonimo lago a Gaggiano, il Museo della Civiltà Contadina a San Giuliano Milanese presso la Cascina Carlotta, che tutti i giorni vende latte freschissimo.

L'ingresso al parco delle Noci
L’ingresso al parco delle Noci

Il parco gestisce anche due piccole aree protette inserite al suo interno: la Riserva Naturale Sorgenti della Muzzetta, inserita in un bel bosco umido, con percorso didattico e sentieri ben ordinati, e la Riserva Naturale Fontanile Nuovo dove l’omonimo e trasparentissimo laghetto, popolato da grossi pesci, zampilla direttamente dal sottosuolo in un contesto assai suggestivo.
Da notare che in località Selvanesco si trova un’eccellente possibilità di sosta – vero compendio delle particolarità del parco – presso la Cascina Gaggioli, un’azienda agricola che dispone di un’area attrezzata a pagamento per quattro camper, con tutti i servizi essenziali (Via Selvanesco 25, tel. 02 57408357, www.cascinagaggioli.it, cascinagaggioli@cascinagaggioli.it).
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