Pietrapertosa, sorprese di Lucania

Una sagra dedicata ai sapori tradizionali, una spettacolare teleferica per volare da un borgo all’altro, un’antica roccaforte con vista sui calanchi. Immersa fra le Dolomiti Lucane, Pietrapertosa val bene un weekend.

Indice dell'itinerario

Arriviamo in vista dei calanchi di Pietrapertosa in una pungente mattina di fine ottobre, mentre il sole inizia a svelarci i colori delle vallate nella veste autunnale. Attorno alle spoglie colline di arenaria si aprono ampi spazi pianeggianti ricoperti di coltivazioni. Il traffico è rado e la pace regna sovrana fra alture che hanno conosciuto l’insediamento umano sin dal Neolitico.

Camper lungo la strada che porta al paese di Pietrapertosa
Camper lungo la strada che porta al paese di Pietrapertosa

Situato all’interno del Parco delle Dolomiti Lucane e incastonato sulle creste dei monti, Pietrapertosa è un’antica roccaforte situata a 1.088 metri d’altitudine. Giungendo mediante una tortuosa ma comoda strada in salita a strapiombo, il borgo appare davvero come una fortezza a guardia della Valle del Basento. Qui infatti, attorno all’VIII secolo avanti Cristo, fu costruito il primo nucleo abitativo. La città passò di mano molte volte nel corso dei secoli e assunse grande importanza strategica sotto la dominazione bizantina e soprattutto del re saraceno Bomar, al quale si devono il moderno assetto urbano e la sistemazione del castello che domina il paese dall’alto.

Parcheggiato il mezzo all’ingresso dell’abitato, procediamo a piedi lungo Via Sant’Angelo lasciandoci alle spalle il convento di San Francesco e raggiungendo Via Roma. È proprio qui che si svolge l’undicesima edizione della fiera Sapori d’Autunno, una sagra di tre giorni che come di consueto avrà luogo dal 31 ottobre al 2 novembre: un’ottima occasione per scoprire le meraviglie del borgo.

Banchi della scorsa edizione di Sapori d’Autunno
Banchi della scorsa edizione di Sapori d’Autunno

Lungo la strada principale sono allineati banchi di vendita di prodotti artigianali tipici e di specialità alimentari paesane (caldarroste, miele biologico, salumi e formaggi, salsicce al sugo, polpette, picciliatell con alici, funghi, panzerotti fritti, girandole di patate fritte, peperoni rossi essiccati) e basta seguire il flusso di visitatori per entrare in contatto con l’atmosfera di questo evento. Raggiungiamo facilmente Piazza Valenzano – dove si tengono i concerti serali e dalla quale si gode una splendida vista sui calanchi – addentrandoci insieme alle guide della Pro Loco nel paese lungo Via Garibaldi dove spiccano i bei portali scolpiti, segno di un’antica opulenza.

La strada ci porta all’Arabata, il quartiere saraceno che sorge proprio alle falde del castello di Bomar e nel quale è evidente la funzione difensiva delle case: tutte addossate alla parete in roccia con un’unica apertura frontale d’ingresso e una via di fuga all’interno che consentiva di uscire senza essere visti. Il quartiere ha conservato anche l’antica numerazione civica saracena, che costituisce una caratteristica del luogo in cui ci troviamo.

Il quartiere saraceno de l’Arabata e il castello di Bomar
Il quartiere saraceno de l’Arabata e il castello di Bomar

A sud dell’Arabata si trova la chiesa di San Giacomo Maggiore, nella quale è custodito un pregevole affresco medioevale raffigurante la dannazione dei peccatori e alcune tele di argomento sacro risalenti al XVII secolo.

Volo dell'Angelo
Volo dell’Angelo

Usciti dalla parrocchiale basta risalire verso il castello per arrivare a una delle stazioni del Volo dell’Angelo, che negli ultimi anni ha avuto notevole risonanza. Si tratta di un percorso di circa un chilometro da compiere in piena sicurezza appesi a un cavo d’acciaio e alla velocità di 120 chilometri orari: il tragitto unisce Pietrapertosa a Castelmezzano, un borgo che si trova proprio di fronte, mediante due tracciati usati uno per l’andata e l’altro per il ritorno.

Alcuni affreschi custoditi nella chiesa di San Giacomo Maggiore
Alcuni affreschi custoditi nella chiesa di San Giacomo Maggiore

Continuiamo a visitare il paese tornando in Via Roma nei pressi del monumento dedicato a Francesco Torraca, letterato e senatore del Regno d’Italia che qui ebbe i natali. È il tramonto e i calanchi cominciano a tingersi di rosa mentre l’aria diventa più rarefatta. Decidiamo di far tappa al vicino agriturismo Sapori del Parco in contrada Battaglia per concederci un gustoso ristoro. La strada per raggiungerlo non è comodissima, ma ci aspetta una cena a base di agnello al forno, peperacruschi, affettati di montagna, pasta con sugo ai porcini: il modo migliore per concludere questa bella giornata sulle Dolomiti Lucane, tra le asprezze lunari della natura e il calore semplice e genuino di una sagra d’autunno. 

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