Pietatis causa

Anche Santiago de Compostela, la terza città santa della cristianità dopo Roma e Gerusalemme, ha inaugurato il suo Anno Santo. Anche per questo il Cammino di Santiago, più volte proposto da PleinAir (il più recente servizio è nel n. 295), attirerà ancora molti lettori. Ci permettiamo perciò di intercettare i loro programmi di viaggio con due irrinunciabili proposte di visita nella verdissima Galizia.

Indice dell'itinerario

La radice cristiana attecchì fin dalle origini in Galizia, dove trovarono teatro le predicazioni dell’apostolo Giacomo, qui martirizzato e sepolto. Il Cammino di Santiago sarebbe divenuto uno dei percorsi di devozione più battuti del Medioevo, e non a caso la capitale della regione assurse già dal XII secolo, con la concessione del “Pieno Giubileo dell’Anno Santo” da parte di papa Callisto II a terza città santa dopo Roma e Gerusalemme. E tuttavia in queste terre, sotto quella cristiana, resiste ancora l’eredità celtica che le assimila culturalmente a Irlanda, Scozia, Bretagna e Galles. Le tradizioni popolari, la musica – una delle più interessanti espressioni della sonorità celtica e non da ultimo i simboli disseminati ovunque, mostrano un’identità da non dimenticare nell’accingersi a scoprire questo angolo di Spagna, magari seguendo i nostri suggerimenti.

Verso Capo Finisterre
La Galizia presenta una costa assai lunga, ben 1300 chilometri, e movimentata da cinque profondi fiordi, chiamati rías, su cui si affacciano graziosi paesini di pescatori; alte falesie precipiti, marismas (paludi costiere) e bellissime spiagge solitarie. La scarsità di strutture turistiche rende la sosta particolarmente indicata per il camperista. Qui l’oceano non scherza: d’inverno furiose tempeste spazzano le rive, ricche di infidi scogli sommersi, e i naufragi sono tutt’altro che rari. Chi ama le immersioni subacquee potrà vedere i relitti adagiati sul fondo. Non sono solo barche di pescatori: durante la seconda guerra mondiale, la Spagna di Franco (galiziano anche lui, di Santiago), formalmente neutrale, appoggiava segretamente i nazisti. Così nelle insenature costiere della Galizia sostavano spesso, ben nascosti, gli U-Boot tedeschi. La cosa non rimase a lungo segreta: gli Alleati effettuarono spesso incursioni aeree da queste parti, affondando diverse unità.
Una lunga serie di strade conduce a Vigo, Pontevedra Vilagarcía, Santa Uxia e alle tante località minori affacciate su un mare blu profondo. Consigliamo comunque una visita a Capo Finisterre, seguendo le orme dei pellegrini che alla fine del Medioevo non mancavano di puntare verso Fisterra e Muxia, località legate alla predicazione e alla traslazione di San Giacomo. Qui i fedeli raggiungevano la fine del mondo conosciuto, contemplando l’oceano nella bellissima “Costa da Morte”.Il punto più occidentale del nostro continente, in verità, appartiene al Portogallo, ma Capo Finisterre possiede sicuramente un fascino tutto suo, legato alla concezione celtica che vedeva in tutti i promontori una sorta di ponte da cui le anime dei defunti si imbarcavano per raggiungere l’aldilà. Inevitabilmente il viaggio da Santiago al capo è anche un viaggio a ritroso nel tempo: seguendo la LC-450, si passa il Rio Tambre con i suoi paesaggi nordici e verdissimi per poi voltare verso Muros, uno dei porti pescherecci più graziosi della zona. Cataste di strane nasse a imbuto testimoniano l’attività principale dei marinai locali: la pesca del pulpo, che finisce per diventare, insieme alla concha (la conchiglia simbolo del pellegrinaggio verso Santiago) uno dei piatti più tipici della cucina gallega.
Da Muros la strada prosegue, in direzione nord, verso Pindo. Alla nostra sinistra, l’oceano rivela barene, cordoni dunali, stagni, scogliere. Di fronte a noi, poco prima di arrivare in paese, avremo O Pindo, una brulla montagna granitica dalle forme aspre e inquietanti, sede dell’Olimpo celtico. Passato Corcubión si arriva infine a Fisterra, da cui parte la stretta stradina asfaltata che conduce al faro di Finisterre e all’omonimo capo (in spagnolo Cabo Fisterra). Un ampio piazzale consente un’agevole sosta, mentre brevi sentierini permettono di affacciarsi sull’oceano. A cosa pensavano i nostri precedessori giunti fin qui? Oltre la linea dell’orizzonte c’era il mistero: quello svelato da Cristoforo Colombo che, secondo alcuni non disinteressati studiosi, potrebbe essere nato proprio in Galizia, da sempre patria di ottimi marinai.

Lungo la sacra riviera
La Ribeira Sacra è un incredibile susseguirsi di monasteri e luoghi di culto collocati nelle impervie gole dei fiumi Sil e Miño. Già nel 1124 la regina Teresa del Portogallo definì la Gola del Sil “Rivoira Sacrata”: più tardi tale denominazione si estese lungo il fiume Mino fino a Portomarín. Da Santiago occorre raggiungere Ourense, per poi seguire le indicazioni turistiche, abbastanza frequenti e ben collocate. Si tenga però presente che i luoghi di culto sono talmente numerosi e l’orografia è così complessa che perdersi non è impossibile. Una particolare attenzione deve essere posta nella guida, poiché le strade sono generalmente strette e tortuose. In alcuni punti, come presso il monastero di San Esteban de Ribas del Sil, la presenza di strutture murarie lungo la strada sconsiglia il transito ai mezzi più grandi: meglio fare una passeggiata? E a proposito di passeggiate: oltre al Cammino, la Galizia interna presenta numerosi percorsi pedonali di grande interesse.
Dal monastero di San Esteban è possibile raggiungere le rive del fiume e qui imbarcarsi su catamarani che percorrono le gole, tra scenari mozzafiato. Imboccando la C-536 per Esgos, si arriva al bellissimo monastero di San Pedro de Rocas, inserito in un singolare paesaggio di verde e colline rocciose. Tornati a San Esteban, si può riprendere la strada principale della Ribeira, la N-120 che, costeggiando il fiume, arriva a Parada do Sil, da cui si gode un panorama spettacolare sulle gole. Da questo punto ci si dirige verso Pazos, dove ci attende il monastero di Santa Cristina de Ribas do Sil. Ancora più avanti, si raggiungono i suggestivi ruderi del monastero di San Paio de Abeleda, e quindi lo splendido borgo castellato di Castro Caldelas. Altri luoghi storici, artistici e naturalistici della Ribeira Sacra si possono raggiungere seguendo le indicazioni di un’apposita guida acquistabile presso gli uffici turistici.

PleinAir 324/325 – luglio/agosto 1999

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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