Piccolo mare alpino

Pleinair d'acqua, natura e tradizioni sul lago di Serre-Ponçon.

Indice dell'itinerario

Era il 1912 quando l’ingegnere di origine russa Ivan Wilhem ricevette dal governo francese l’incarico di progettare una diga che regolasse il flusso della Durance e dell’Ubaye: ogni primavera, con le loro piene, i due selvaggi torrenti devastavano le vallate e chiudevano importanti vie di comunicazione con l’altro versante delle Alpi. La natura del luogo presentava un ottimo sbarramento naturale nella stretta gola di Serre-Ponçon, un canyon roccioso nel quale i due corsi d’acqua si incuneavano generando salti e cascate, ma l’impresa era costosa e difficile al punto che ci vollero oltre quattro decenni per mettere mano all’opera: solo nel 1955 iniziarono i lavori che in cinque anni crearono uno dei maggiori laghi alpini artificiali di Francia.
Gli abitanti di Savines, Ubaye, Ile-de-Rouset e La Ribière furono costretti ad abbandonare gli antichi villaggi nel fondovalle per trasferirsi in luoghi più sicuri, ma l’idea di emigrare proprio non rientrava nel temperamento di contadini, margari e artigiani. E così, quando il lago raggiunse il suo massimo livello e delle borgate non rimaneva altro ricordo che la chiesetta di Saint Michel su un’altura a meno di un metro sopra il livello delle acque, iniziarono a nascere nuove attività: qualche alberghetto, un paio di ristorantini e poi, con l’arrivo dei turisti attirati dal clima e dal vento che dalla primavera all’estate si alza con regolarità ogni pomeriggio, furono impiantati negozi di artigianato, campeggi, scuole di vela.
Proprio dalla vasta area dedicata agli sport velici, situata davanti al campeggio del vicino Club Nautique Alpin di Boscodon La Sablière, iniziamo il viaggio alla scoperta del lago di Serre-Ponçon. Non lontano dall’antica cittadina di Embrun e vicino al paese di Crots, il camping offre spazi di sosta a tutta natura in una stretta fascia boschiva lungo la spiaggia completamente occupata dai v.r.: dotato di scivolo di alaggio per i gommoni, è molto frequentato dagli appassionati di windsurf e kitesurf.
Chi cerca strutture meno spartane può fare capo alla cittadina di Savines-le-Lac per poi decidere se proseguire in direzione dell’Ubaye lungo la costa meridionale, più selvaggia e meno battuta, oppure passare sul lungo ponte che collega le due sponde per visitare la costa nord. Decine sono i confortevoli campeggi immersi nel verde che si affacciano sulle sponde del bacino, e chi possiede un’imbarcazione si trova nella situazione ideale perché marine attrezzate e approdi si trovano ovunque. Il lago di Serre-Ponçon è perfetto per vacanze nautiche all’insegna del sole, della pesca e dei bagni nelle sue limpide acque: lungo circa 40 chilometri con uno sviluppo costiero di oltre 80, si presenta con un’alternanza di scogliere, isolate spiaggette tra gli alberi, insenature solitarie riparate dal vento, profondi fiordi e villaggi che offrono servizi turistici e ricettivi d’ogni tipo.
Navigando da Les Eygoires in direzione ovest, sulla costa sud si incontrano fitti boschi di conifere: è la zona meno abitata, dove la strada dipartimentale D954 sale tra i boschi sino a raggiungere Sauze-du-Lac, dal quale si osserva il suggestivo panorama della diga e della confluenza tra le due valli. Per chi naviga è un tratto piacevole e rilassante con alcune spiaggette dove gettare l’ancora e pescare in tutta tranquillità; per chi viaggia su strada è frequente l’incontro con aree di sosta e sentieri ben segnalati.
Proseguendo lungocosta si lascia la valle della Durance e si entra in quella dell’Ubaye raggiungendo il porticciolo di Saint-Pierre. Questo ramo minore del lago offre scenari più impervi: pareti rocciose, profondi fiordi, spiaggette sabbiose dalle quali tuffarsi per una rinfrescante nuotata. Un’ottima base per chi ama la tranquillità e le giornate a tutto pleinair è il campeggio municipale Du Lac di Saint-Vincent-les-Forts con rampa di alaggio, zona di balneazione per bambini, molo di attracco e scuola di vela: isolato e immerso nel verde, si trova in una zona rinomata per i formaggi e i salumi che si possono assaggiare e acquistare direttamente nei luoghi di produzione grazie alle escursioni proposte dalla direzione del camping. Presso il ristorante della struttura, che volentieri ospita i viaggiatori itineranti, si degustano ottimi piatti tipici il cui sostanzioso apporto calorico potrà essere smaltito con una bella pagaiata in canoa o un’uscita in windsurf (anche a noleggio), visite guidate nei parchi della zona o divertenti escursioni lungo i torrenti che si gettano nel lago.
Imboccata la D900B in direzione ovest, subito dopo il paese di La Bréole la strada si discosta dal bacino per poi raggiungere la grande diga di Serre-Ponçon che, a differenza di molte altre, non è in cemento ma in terra: un muro di 14 milioni di metri cubi, alto ben 123 metri. La visita all’annesso museo offre l’opportunità di conoscere la storia ambientale delle valli prima, durante e dopo la costruzione dell’imponente opera idraulica.
All’altezza di Les Celliers si riprende la via costiera arrivando alla zona di Lionnets, una serie di ampi golfi scanditi da promontori dove, nascosti dalla vegetazione, si trovano ancora campeggi e aree di sosta con pontili e possibilità di balneazione. Da qui si sale di quota e poco più a nord di Les Hyvans si raggiunge il fiordo maggiore del lago, la bella e isolata Baie des Moulettes che si incunea profondamente tra le montagne.
Continuando in direzione nord-est inizia il tratto più frequentato, con i complessi residenziali affacciati sulla grande e suggestiva insenatura di Saint Michel dove sorge la cappella omonima, simbolo e ricordo del vecchio paese sommerso nel 1959. Oltre ad alcune marine con pontili galleggianti, hotel, ristoranti, campeggi e scuole di vela, sono presenti tre comodi scivoli di alaggio e parcheggi per carrelli. A questo punto si è quasi completato il giro del lago: Les Touisse è l’ultima zona che si incontra prima di chiudere l’anello al ponte che riporta a Savines-le-Lac.
Ancora un controllo agli ormeggi e poi via verso Embrun per una serata in allegria, assistendo agli spettacoli en plein air organizzati dall’ente del turismo o sorseggiando un génépy nella piazza centrale: sul piccolo mare delle Alpi provenzali si conclude in relax un’altra giornata di vacanza.

PleinAir 404 – marzo 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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