Piccolo lago, grande vacanza

Battelli, funivie, trenini, parchi faunistici e di divertimento, passeggiate in montagna, castelli medioevali, musei di folklore e curiosità storiche: il Millstätter See, nella Carinzia meridionale, offre svaghi per tutti e per tutta l'estate.

Indice dell'itinerario

Non è facile trovare un luogo di vacanza che racchiuda in sé molteplici opportunità di svago, tranquillità, clima mite e gioiosa accoglienza da parte dei residenti: è proprio questo il caso della Carinzia, una meta molto frequentata da olandesi, tedeschi, francesi e danesi che la scelgono per le ferie estive ma ancora poco toccata dagli italiani, a dispetto della vicinanza al confine (l’accesso diretto è da Tarvisio) e delle comode direttrici stradali che consentono di raggiungerla. In compenso gli operatori turistici conoscono abbastanza bene la nostra lingua e sono particolarmente disponibili nelle più varie circostanze; le parole che ci siamo sentiti ripetere più di frequente sono state Kein Problem, ovvero nessun problema.

Spiagge d’erba
Se l’Austria conta ben 1.270 laghi, il Millstätter See è il secondo per estensione nonché il più profondo della Carinzia e d’estate ha una temperatura media di 25°C, il che lo rende balneabile senza difficoltà. La sua fama – turistica e non solo – è dovuta alla pesca e agli sport acquatici (in particolare il Wasserski, ovvero lo sci d’acqua); capita spesso di osservare pescatori preparare le esche o le reti e gruppetti di ragazzi tuffarsi persino dai balconi dei ristoranti che si affacciano sul lago. Passeggiando lungo le sponde si respira un’atmosfera da riviera, fra tavole per il windsurf, barche a vela e motoscafi che sfrecciano con lo sciatore al traino. Oltre a ciò, il servizio pubblico di navigazione offre il passaggio anche alle biciclette e non è raro incontrare gli amanti delle due ruote in attesa sui moli; nei dintorni abbondano inoltre i percorsi escursionistici, con più di 150 chilometri di sentieri d’ogni tipo. Se poi aggiungiamo il fatto che nelle vicinanze si trovano ben 15 campeggi, è facile capire perché lo abbiamo scelto come base logistica una volta entrati in Carinzia.
Alle spalle del lago svetta la Millstätter Alpe, le cui cime tondeggianti come panettoni sono comprese nel parco naturale del Nockberge, una delle due aree protette della regione (l’altra è quella degli Hohe Tauern, gli Alti Tauri). Il punto di vista privilegiato per godere del panorama sul Millstätter See, ma non solo, è il Goldeck, che tocca quota 2.142; per raggiungere la vetta si deve arrivare, pochi chilometri a sud-ovest del lago, all’amena cittadina di Spittal an der Drau, con un elegante centro storico e una parte moderna in cui si trovano supermercati, centri commerciali e, poco fuori l’abitato, lo Sportzentrum dotato di un parcheggio in cui è possibile sostare durante il giorno con il v.r. Da qui si accede alla funivia del Goldeck, che si divide in due tratte: la prima termina alla Mittelstation, a 1.650 metri di altitudine, l’altra sale fino ai 2.050 della Bergstation. Giunti quassù non resta che proseguire a piedi fino al punto panoramico, dove sorge una croce di ferro: qui si apprezza una vista a tutto tondo del lago e dell’intera regione dal Nockberge al Dachstein, nei Tauri, dal Grossglockner alla Mölltal, oltre che della stessa Spittal. Complice una giornata di bel tempo, si può camminare lungo il sentiero in mezzo a greggi di pecore che pascolano tranquille e rifocillarsi nella malga o al ristorante della Bergstation. Nel ridiscendere, da preventivare un’attesa di circa un quarto d’ora alla Mittelstation, motivata dalla diversa portata delle due funivie: occorrono due viaggi di quella più alta per riempire quella più bassa, e se c’è notevole afflusso le cabine vengono stipate al limite (da tener presente se si soffrono gli spazi chiusi). Un itinerario alternativo è la Goldeck Panoramastrasse, una strada a pagamento che in circa 15 chilometri sale a quota 1.900 fino a Seetal e sotto al Martennock, un centinaio di metri più in alto, dove si trovano un ampio parcheggio e un ristorante.Oltre a Spittal, dove il rinascimentale castello di Porcia ospita un museo di storia locale che spazia dalla cultura contadina agli arredi nobiliari del Sei e Settecento, altri sette centri affacciano sul Millstätter See o sorgono a breve distanza. Il principale è Millstatt am See, che si trova sulla sponda settentrionale in una posizione gradevolmente soleggiata durante la bella stagione. Sul godibile nucleo antico spicca il convento benedettino, risalente al X secolo, con la chiesa collegiata che conserva un famoso affresco del Giudizio Universale e un museo civico al cui ingresso troneggia un tiglio di oltre mille anni; la parte nuova, direttamente in riva al lago, appare linda e ordinata, con belle case, diversi ristoranti (anche italiani) e noleggi di barche e tavole da surf. Le spiagge sono accessibili solo a pagamento o ai possessori della Millstättererkarte, una carta gratuita che viene rilasciata da hotel e campeggi: si presentano sempre ben pulite, con un curato manto erboso, e molte hanno piscine con scivoli e giochi per bambini; di norma, sono dotate di un ampio parcheggio riservato ai clienti dove è possibile concordare la sosta libera notturna a patto di non compiere attività di campeggio. Millstatt am See è anche un ottimo punto di partenza per le escursioni con le motonavi di linea, per trascorrere l’intera giornata visitando i paesi senza il problema della sosta.
Seeboden, all’estremità occidentale, è una cittadina dall’aspetto moderno in cui ogni anno ha luogo il festival europeo del body painting, ovvero la pittura sul corpo umano: ciò spiega perché sui tetti delle case e quasi a ogni angolo delle strade si incontrino manichini nudi dipinti in vistosi colori. Gli appassionati non mancheranno una visita al museo del bonsai (allestito in un giardino zen dove è vietato fotografare) e a quello della pesca, collocato nella Bruggerhaus risalente al 1638: al suo interno sono in mostra pesci imbalsamati, antichi attrezzi e soprattutto un enorme acquario in cui vivono le specie ittiche del lago. Ma la vera attrazione è il castello di Sommeregg, che in agosto (generalmente nelle prime tre settimane) diviene lo scenario di tornei cavallereschi e mercatini medioevali con acrobati, cantori e artigiani al lavoro; il severo edificio ospita anche un museo della tortura.

In viaggio tra le favole
Procedendo verso il Nationalpark Nockberge, lungo la statale 88, ci si raccorda alla statale 95 che congiunge Klagenfurt al Salisburghese passando per la Turracher Höhe: entriamo così in una zona che riserva occasioni di sicuro interesse a chi viaggia con i bambini. La prima tappa è però a misura dei più grandi trattandosi di Bad Kleinkirchheim, una rinomata stazione termale con i due stabilimenti di Römerbad e Sankt Kathrein. Dal paese la funivia Brunnach sale fino al laghetto omonimo, la cui spiaggia sabbiosa è attrezzata di sdraio con protezioni antivento; qui si trova anche un centro di nordic walking, l’ormai popolare attività sportiva che consiste nel camminare con l’ausilio di bastoncini simili a quelli da sci.
A Patergassen, prendendo la direzione per Ebene Reichenau, si trova il Reptilienzoo Nockalm. Per il parcheggio sarà bene appoggiarsi a sinistra della strada, all’altezza di una segheria e di un ristorante, evitando di inerpicarsi verso il rettilario che, essendo privo di idonei spazi per camper, obbligherebbe a difficili manovre per tornare indietro; meglio sicuramente lasciare il veicolo e camminare per circa un chilometro fino all’ingresso, dove un boa constrictor in carne e ossa vi accoglierà attorcigliato alla staccionata della biglietteria. Per chi non prova repulsione verso i serpenti, lo spettacolo naturalistico è eccezionale; gli addetti sono curiosamente abbigliati in stile coloniale, ma seguono le visite con serietà e competenza oltre ad offrire un servizio di pronto intervento 24 ore su 24 per problemi relativi a questi animali.
Se invece i rettili non fanno per voi e avete sentito parlare della Falkert Hütte, la cosiddetta Malga di Heidi che si trova proprio sopra lo zoo, valutate bene se raggiungerla o meno: la strada è in forte pendenza (lo si nota già al bivio che, dalla statale per la Turracher Höhe, porta verso il Faaker See) ed è sconsigliabile ai v.r. più ingombranti. Inoltre, giunti alla meta, si troveranno i personaggi del celebre cartone animato in forma di statue di plastica disposte quasi a casaccio sul prato circostante la malga. La deviazione, insomma, può valere la pena solo per i giovanissimi dell’equipaggio.Tappa successiva a tutta natura è Hochrindl, che si raggiunge attraversando Ebene Reichenau; qui la strada non presenta problemi di pendenza o di larghezza, pur essendo quasi completamente sterrata. E’ piacevole avventurarsi tra i boschi in un ambiente intatto fino alla sommità di Hochrindl, approdando in un comodo parcheggio; nelle vicinanze parte la Sommerrodelbahn, una slittovia che sale a quota 1.720 per poi ridiscendere di 1.100 metri attraverso la foresta. All’arrivo ci si potrà rilassare in un parco giochi nelle adiacenze dell’impianto di risalita o in un altro situato poco distante, o ancora fare uno spuntino approfittando del vicino chiosco dell’Imbiss (un’istituzione in tutti i paesi germanici, un po’ come le nostre pizzerie a taglio) che a prezzi modici vende bevande calde, birra, Krapfen e Wurst. Ma Hochrindl è anche una meta da segnalare agli escursionisti più allenati: dieci sentieri piuttosto impegnativi – tutti richiedono almeno 4 ore di cammino – con cinque punti di ristoro lungo il percorso costeggiano il Klein Speikkofel (2.109 m), il Gross Speikkofel (2.270 m), il Bretthöhe (2.320 m) e il Lettersteighöhe (2.264 m), all’interno del parco di Nockberge.
Torniamo ora in direzione del Millstätter per una sosta a Feld am See, che si raggiunge in breve da Radenthein seguendo la statale 98 in direzione di Villach. In questa cittadina a pochi chilometri dal lago è situato l’Alpenwildpark, un parco faunistico di 11 ettari dove i bambini possono entrare nei recinti di alcuni animali, ad esempio caprette e conigli, accarezzandoli e prendendoli in braccio liberamente. Una passeggiata nel bosco porterà infine alla scoperta di daini, cervi, orsi, cinghiali, stambecchi, asinelli e anche un lama andino.
Ridiscesi nuovamente sul lago, seguiamo ora la A10 per arrivare a Gmünd, una delle città medioevali meglio conservate di tutta l’Austria, quasi al confine con il parco degli Alti Tauri. Il pittoresco centro storico cinto da mura turrite, risalente al XIII secolo, si snoda in un dedalo di vicoli e stradette sulle rive del fiume Malta e conserva, fra i numerosi monumenti, il vecchio castello dalla sagoma squadrata, una bianca e massiccia torre civica e la chiesa parrocchiale con lo svettante campanile. Chi ama i motori non mancherà una visita al museo della Porsche: proprio qui fu costruita, poco più di mezzo secolo fa, la prima auto del prestigioso marchio.
Pochi chilometri più a sud, Trebesing è un’ultima tappa a misura di bambini: ospita infatti il Märchen-Wandermeile, ovvero la “passeggiata di un miglio nel mondo delle favole”. Basta tenere d’occhio la segnaletica con il drago giallo e in breve si arriva all’ampio parcheggio, da dove il trenino Taca Tuca Traktor copre l’erta salita fino all’inizio del percorso (si tratta in effetti dell’unica possibilità di arrivare, perché a piedi la passeggiata è già dura per un adulto ed è inutile tentare di avvicinarsi con il proprio veicolo, mancando in cima qualsiasi possibilità di parcheggio). All’ingresso del Miglio – lungo in effetti poco più di 3 chilometri – i folletti vi daranno il benvenuto in un mondo di giochi d’ogni tipo, villaggi indiani, cavalcate a dorso di pony, streghe, principesse e gnomi: ma l’attrattiva maggiore è senza dubbio il Drachenbrücke, il ponte dei draghi, che ondeggia sospeso per ben 175 metri su una forra profonda più di 80; al suo fianco scorre la Hexenritt, la cavalcata delle streghe, un seggiolino anch’esso sospeso sopra il burrone e riservato ai più coraggiosi. Dopo tante emozioni, ci si potrà ristorare all’Imbiss prima di riprendere il trenino che riporta al parcheggio, da dove in pochi minuti si tornerà sulle sponde del Milstätter See.

PleinAir 396/97 – luglio/agosto 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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