Paesaggio a sud-ovest

Tra insospettate città d'arte e caratteristici villaggi di campagna si dipana un itinerario alla scoperta di castelli e dimore signorili nella Bassa Slesia, la Polonia più vicina. Una strategica provincia a lungo contesa fra le corone d'Europa, un susseguirsi di angoli pittoreschi in cui il veicolo ricreazionale è ospite consueto dei numerosi campeggi.

Indice dell'itinerario

La catena dei Monti Sudeti, uno dei più importanti spartiacque dell’Europa centrale, separa la Germania e la Repubblica Ceca dalla regione polacca della Bassa Slesia: luoghi densi di una storia che ha lasciato testimonianze di grande pregio, ancora poco conosciute dal turismo internazionale ma capaci di offrire una suggestione inattesa. Stiamo parlando di una serie di castelli e residenze nobili risalenti a un periodo compreso fra il Medioevo e il XVIII secolo, durante il quale la regione conobbe alterne vicende. Inizialmente sotto il dominio della dinastia polacca dei Piast, divenne possedimento boemo con il Sacro Romano Impero; passata alla corona degli Asburgo nel 1526, nel 1742 fu in gran parte conquistata da Federico II di Prussia e rimase provincia germanica fino al 1945, quando tornò quasi per intero alla Polonia. Suo storico capoluogo è Wroclaw, l’antica Breslavia, che toccheremo nell’ultima parte del nostro itinerario.
Il primo approccio è a circa 120 chilometri dalla città tedesca di Dresda: procedendo verso est si giunge al confine di Görlitz, dove la Sassonia lascia il posto alla Slesia. Dopo Lagów, dalla statale 4 o E40 in direzione di Boleslawiec si giunge rapidamente al bivio per Osiecznica e Kliczkow, sede di un imponente castello in stile neorinascimentale (ma la prima fondazione dell’edificio risale al 1297) circondato da folti boschi. Al palazzo, che oggi ospita un albergo e un prestigioso centro termale, si accede attraverso uno splendido viale che inizia dalla cosiddetta Porta del Leone. E’ questo probabilmente l’unico luogo al mondo in cui si può visitare un vero e proprio cimitero per i cavalli, con tanto di lapidi incise sopra i tumuli: da lungo tempo infatti il complesso include un centro specializzato nell’allevamento equino, e qui vengono spesso organizzati concorsi ippici di caratura europea.
Tornati alla statale 4, la attraversiamo proseguendo verso sud sulla 357 e poi sulla 393 per Luban e Lesna, ormai in prossimità del confine ceco, svoltando infine su una secondaria in direzione di Gryfów Slaski. Poco prima del villaggio di Stankowice emerge dal folto il castello di Czocha, in splendida posizione su un’ansa boscosa vicino ai piccoli laghi di Lesnianskie e Zlotnickie: costruito nella seconda metà del XIII secolo, fu rimaneggiato diverse volte, l’ultima delle quali nel XVI secolo quando assunse l’attuale aspetto rinascimentale. All’interno, dopo aver osservato la trave in legno lunga ben 16 metri che regge la copertura della sala delle armi, ci si può mettere alla ricerca di un passaggio segreto o rievocare l’atmosfera della leggenda locale, incentrata su una storia d’amore e di tradimenti finita in tragedia. Assolutamente da non perdere la vista che si gode dalla sommità della torre maggiore, ripagando appieno della salita di cento faticosi gradini. A coronare il tutto un delizioso campeggino in riva al lago, a poca distanza, che può essere anche una base di gite nei caratteristici villaggi dei dintorni.

Alle pendici dei Sudeti
Ci portiamo ora decisamente verso est, proseguendo per Zloti Potok e Gryfów Slaski da dove la statale 30 scende verso Jelenia Góra. Circa 3 chilometri prima di entrare in questa vivace città termale adagiata ai piedi delle montagne, vale una piccola deviazione la torre medioevale di Siedlecin: annunciata da un gigantesco albero secolare, ospita alcuni pregevoli affreschi della prima metà del XIV secolo dedicati alle imprese di Lancillotto.
A Jelenia Góra un paio di ottimi campeggi consentono una sosta anche prolungata, per apprezzare con calma le bellezze monumentali e l’animazione della cittadina. Importante centro commerciale, artigianale e minerario già nel XIII secolo, ebbe vicende molto simili a quelle di Breslavia; colpita nella prima metà del ‘600 dalla Guerra dei Trent’Anni, si risollevò grazie alla produzione tessile e si trasformò in meta di turismo montano sin dalla fine del ‘700 (negli archivi si conserva però la descrizione di una serie di trekking ante litteram compiuti tra il 1564 e il 1566 dal preside di una scuola locale con i suoi studenti). Una passeggiata nella ben restaurata parte vecchia toccherà la Piazza del Mercato, il Municipio, la chiesa dell’Elevazione della Croce con una ricca collezione di dipinti e quella dei patroni Sant’Erasmo e San Pancrazio. Del XV secolo il bastione di Grodzka, in cui ha sede l’ufficio turistico, mentre è della fine del ‘500 la possente torre d’ingresso al castello, ciò che resta di una serie di fortificazioni insieme a un breve tratto delle mura trecentesche. Oltre al lussuoso parco termale realizzato alla fine del ‘700, anche qui si possono provare trattamenti di benessere nel prestigioso hotel ospitato dal palazzo Paulinum. Destinato a struttura alberghiera dopo un lungo e rigoroso restauro anche il palazzo del vicino villaggio di Wojanow, circondato da uno splendido parco in cui scorre un torrente.
Un’accreditata ipotesi storica attribuisce ai Templari la costruzione del castello di Karpniki, situato a 6 chilometri da Wojanow. Nato nel Medioevo come fortezza con torri di avvistamento e fossato, fu trasformato negli ultimi anni del ‘500 in un edificio di stile rinascimentale, per poi divenire ritrovo delle teste coronate di mezza Europa fino alla metà del secolo scorso.

Nobili alloggi
Lungo la statale 3 che ci porta verso Swidnica, incontriamo a Bolków un altro maniero dalla lunga storia: edificato alla fine del XII secolo e anch’esso oggetto di continui rifacimenti e ampliamenti, nel 1703 divenne sede dei monaci cistercensi. I suoi possenti e scenografici resti sono oggi il cuore pulsante della vita culturale nella cittadina, con spettacoli ed eventi di grande richiamo, fra cui non mancano tornei cavallereschi in costume.
Diversa la suggestione del castello di Ksiaz, che richiede una breve deviazione da Swiebodzice. Situato su un’ampia rupe verdeggiante che si leva tra la boscaglia, è il terzo maniero polacco per dimensioni, famoso anche per ospitare uno dei più prestigiosi allevamenti di cavalli di tutta la Slesia. Ma la sua notorietà si deve soprattutto alla figura della principessa Daisy Hochberg von Pless, sua ultima proprietaria prima che l’edificio venisse sequestrato dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale: la nobildonna di origini inglesi, considerata una delle donne più belle dell’alta società europea del primo ‘900, fu anche la zia di Winston Churchill.
A Swidnica, dove si trova un nuovo piccolo camping che può ospitare una dozzina di equipaggi, la sosta è d’obbligo per soffermarsi nel bel centro storico, i cui stili architettonici spaziano dal Rinascimento al Liberty. Ma è soprattutto la chiesa della Pace ad impressionare il visitatore: risalente al 1657, ha la particolarità di essere stata realizzata interamente in legno ed è uno dei più grandi edifici di questo tipo in tutto il continente, essendo in grado di accogliere oltre 7.500 persone. Sulla strada per Breslavia, a Marcinowice, il Palac Krasków è un’altra delle residenze nobili trasformate in hotel di lusso, con bellissimi giardini che introducono alla candida facciata dell’edificio. Splendida la grande biblioteca, dove troneggia un’armatura saracena del XV secolo. Analoga destinazione per il castello di Krobielowice a Katy Wroclawskie, costruito in stile gotico nel XVI secolo e poi modificato più volte fino al XVIII, mentre risalirebbe al ‘300 l’esistenza di un vicino villaggio.

La città degli gnomi
Siamo ormai alle porte dello storico capoluogo della Bassa Slesia, Wroclaw, bagnato dall’Oder e da quattro dei suoi affluenti, che si sviluppa su dodici isole fluviali collegate da centododici ponti. Dei tre campeggi cittadini, lo Stadion 117 si trova, come dice il nome, nei pressi dell’arena sportiva ed è ben servito dai mezzi pubblici, che consentono di raggiungere il centro in una decina di minuti.
La nascita dell’antica Breslavia dovrebbe essere precedente al Mille, poiché proprio in quell’anno una bolla papale la dichiara sede vescovile. Oggi il quarto centro della Polonia per numero di abitanti è una città affascinante che ha il suo punto focale nella Piazza del Mercato: pulsante di vita e di animazione a tutte le ore del giorno e della notte, ha una superficie di oltre 3,5 ettari che la rende una delle più grandi d’Europa nel suo genere. Al centro sono collocati il Fondaco dei Tessuti e il Municipio, autentico capolavoro dell’arte gotica con un interessante orologio astronomico che orna la facciata orientale, mentre il resto dell’edificio è caratterizzato da splendide sculture e bassorilievi.
La parte più antica di Wroclaw è però il quartiere di Ostrow Tumski: circondato dalle acque dell’Oder, è costituito da un piccolo borgo sorto intorno al castello con la cattedrale gotica di San Giovanni Battista, ricostruita dalle macerie della guerra, e la chiesa di Santa Croce, rimasta invece fortunatamente quasi intatta. L’interno della cattedrale è ricco di opere d’arte, tra cui la cappella di Santa Elisabetta e quella degli Elettori.
Passeggiando in città non potrete fare a meno di notare piccole statue in metallo che raffigurano una serie di gnomi, poste agli angoli delle strade, nelle piazze o in prossimità dei canali. Si tratta di un ormai popolare simbolo di Wroclaw nato in epoca contemporanea, nei primi anni ’80, quando un movimento di opposizione iniziò a ridicolizzare il governo comunista riempiendo appunto la città di graffiti di gnomi. Seguendo quello che è divenuto una sorta di itinerario tematico, si incontreranno una cinquantina di esemplari dei magici ometti in veste di artigiani, guardie o prigionieri.
Siamo ormai alle ultime battute del nostro viaggio tra i castelli della Bassa Slesia, che offrono ancora qualche tappa nei dintorni prima di riprendere la via del rientro. Circa 30 chilometri a nord-ovest di Breslavia, poco dopo Oborniki Slaskie, la splendida dimora di Wielka Lipa (oggi appartenente a un imprenditore italiano) è citata per la prima volta in documenti storici nel 1453. Alcuni abitanti del luogo assicurano che il cumulo di pietre nel parco dietro l’edificio sia la tomba di due sfortunati amanti, che si uccisero a causa dell’opposizione della famiglia della ragazza al matrimonio. A Prezyce, in prossimità dell’Oder, sorge invece un’altra residenza storica acquistata qualche anno fa da una famiglia danese che l’ha restituita al suo antico splendore; qui ha inoltre sede il Tudor Society Club, creato sul modello dei club inglesi del XVIII secolo. Un terzo suggestivo castello è quello di Wojnowice, vicino Mrozów, costruito nel XIV secolo e in passato sede di un ordine cavalleresco: interamente circondato da un fossato, vi si accede mediante un ponticello in pietra che ha sostituito il ponte levatoio. Duramente colpito nell’ultima guerra, è stato ristrutturato nel 1984 ed è visitabile con comodo grazie alla possibilità di parcheggiare il camper nel piazzale. Tornati a Wroclaw, il giro si chiude riprendendo la marcia verso il confine con la Repubblica Ceca, da dove potremo raggiungere Praga e rientrare in Italia attraverso l’Austria.

PleinAir 434 – settembre 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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