Ospiti di lusso in Val Gardena

Nuove sorprese nella Valle Lunga e sulle piste dello Sciliar.

Indice dell'itinerario

Tornati a La Selva ci dirigiamo verso la Val Gardena, superando il passo omonimo dove, malgrado i 2100 metri di quota, già spuntano le margherite e i discesisti sono costretti a fare gimkane su esili chiazze di neve residua. Arrivati a Selva ci sentiamo quasi degli abusivi. Per ben poco, però: infatti scopriamo un parcheggio tranquillo e defilato proprio all’ingresso dell’abitato, presso il campo sportivo, e dal quale possiamo raggiungere comodamente a piedi il paese per trascorrere la serata. Ma soprattutto, seguendo l’indicazione contenuta in una cartina acquistata a La Selva, scopriamo un altro paradiso del fondo: la Valle Lunga. Si tratta di una valletta laterale, completamente isolata, comodamente raggiungibile in pochi minuti, e lungo la quale si snoda un percorso “nero” in cui le difficoltà tecniche sono compensate dalla incomparabile bellezza del panorama.
La valle non vede il sole per quasi tutta la mattinata, ma poi è illuminata fin quasi al tramonto. Parallelamente al percorso sciistico si sviluppa un sentiero pedonale, che consente di evitare qualche difficoltà di troppo. I problemi si registrano soprattutto nel percorso di ritorno, dove la discesa presenta pendenze notevoli con tratti anche ghiacciati. Ma basta avere un po’ di tecnica e di esperienza per trasformare le difficoltà in velocità e in un grande divertimento. Al termine della salita si trova una conca dove si può godere anche qualche bella variante, sempre circondati da spettacolari pareti rosa al culmine delle quali svettano le pale. Tra andata e ritorno sono una dozzina di chilometri davvero indimenticabili.

E per finire…
Da Selva una strada diretta conduce, tramite Ortisei e Castelrotto, all’altopiano dello Sciliar. Tutti disagi per il parcheggio, soprattutto in camper, si superano agevolmente e si dimenticano non appena, sci ai piedi, ci si immette sui percorsi di fondo, tracciati e tenuti in efficienza con ammirevole sagacia. Una quindicina di chilometri è davvero il minimo che si possa percorrere in questo immenso altopiano bianco, ai lati del quale svettano alcune delle cime più famose delle Dolomiti.

PleinAir 317 – dicembre 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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