Oltre il giardino

Olanda a tutta natura intorno a Leiden, dove le fioriture di primavera sono un'arte coltivata da secoli e le dune si dipanano per chilometri lungo le spiagge del Noordzee

Indice dell'itinerario

Il tulipano ci fa pensare immediatamente all’Olanda, ormai riconosciuta come il maggior produttore mondiale di questo bulbo la cui forma a turbante ha suggerito il nome, di derivazione turca. Originario dell’Asia, fu dapprima portato in Austria e successivamente in Inghilterra per essere coltivato; ma solo quando approdò nelle fertili terre olandesi, sul finire del ‘500, la sua produzione si sviluppò enormemente, al punto da divenire addirittura un bene sul quale investire. Un po’ per moda, un po’ per cercare di arricchirsi velocemente, tra la media borghesia nacque la gara ad accaparrarsi il fiore più raro con la conseguenza che i prezzi di ogni singolo bulbo salivano in modo incontrollato; allorché venne quotato in borsa nacquero ulteriori speculazioni, finché la domanda calò in modo vertiginoso rovinando centinaia di famiglie olandesi che avevano addirittura venduto i loro patrimoni personali per acquistare il prezioso germoglio.
Quei tempi sono ormai lontani e oggi la coltivazione intensiva e un commercio organizzato con razionalità trasformano le campagne olandesi, nel periodo di maggior fioritura tra l’inizio di aprile e la fine di maggio, in infinite geometrie rosse, bianche, gialle, rosa, arancioni. Se però si vuole trovare un’espressione artistica di quest’attività la meta giusta è il giardino di Keukenhof a Lisse, una cittadina poco distante da Amsterdam tra Haarlem e Leiden. Si tratta di un’area immersa tra boschi e dune (appartenuti alla contessa Jacoba van Beieren) dove nel XV secolo si raccoglievano le erbe aromatiche destinate alle cucine del castello: più che un giardino è ormai un grande parco, nato agli inizi degli anni ’50 come esposizione floreale all’aperto, che nel corso degli anni si è ampliato fino a raggiungere l’attuale superficie di 32 ettari, aperta al pubblico nei mesi primaverili (quest’anno fino al 19 maggio).
Appena si entra nella città di Lisse ci si rende subito conto di essere a ridosso di un’area turistica per l’inusitato movimento di auto e persone che affollano le strade. Una buona segnaletica indica il percorso da seguire per raggiungere Keukenhof, circondato da numerose aree di sosta diurna. Una ragazza in costume d’epoca, a rappresentare la contessa van Beieren, accoglie i visitatori all’ingresso che immette nella parte più antica del giardino, caratterizzato da alberi di alto fusto. Già il primo impatto è emozionante: si resta senza fiato, non si sa dove posare lo sguardo di fronte allo spettacolo che si apre dinanzi agli occhi. Lungo i viali e gli argini dei canali, le infinite sfumature di milioni di fiori si dissolvono in lontananza creando uno scenografico fondale che sembra opera di pittori impressionisti.
Keukenhof può ritenersi un paesaggio cangiante poiché ogni giorno si recidono i fiori appassiti per consentire la nascita di quelli nuovi, lasciando solo le foglie che diventano così la verde bordura delle siepi. In quest’impianto progettato da esperti architetti del verde, in cui si amalgamano perfettamente le fioriture dei tulipani insieme a giacinti, narcisi, iris, muscari e decine di altre varietà di piante, lavorano trenta giardinieri che durante i dieci mesi di chiusura tolgono i vecchi bulbi per far posto a sette milioni dei nuovi, forniti dagli stessi espositori; in tutta l’area, infatti, sono distribuiti sei padiglioni dove i produttori locali (a tutt’oggi una novantina) mostrano e mettono in vendita a prezzi accessibili i loro bulbi. Questi spazi espositivi rappresentano anche delle oasi dove sostare per uno spuntino o consumare un pasto nei ristoranti allestiti per i visitatori, ai più giovani dei quali è riservata particolare attenzione con aree di gioco e di divertimento.
La finalità dichiarata del parco è anche quella di fornire idee e materia prima per abbellire il proprio giardino o, per chi non lo possedesse, l’appartamento o il balcone. Si può trarre ispirazione passeggiando tra le aree a tema: il paesaggio inglese con sinuosi sentieri che si aprono su scorci panoramici, i giardini storici con i bulbi più antichi, il giardino naturale composto da piante acquatiche, il giardino rurale giapponese posto tra il labirinto, il padiglione Willem Alexander e il mulino. Lungo questi romantici percorsi – abbelliti da oltre cento sculture in bronzo e da una quarantina di opere sul tema dell’albero – si passeggia piacevolmente a stretto contatto con i fiori dei quali si ammirano quelli più rari, le loro sfumature e i contrasti di colore dei petali che attraggono irresistibilmente l’obiettivo della macchina fotografica.

Il paese delle dune
Di tutt’altro genere è l’ambiente che ci aspetta a pochi chilometri sul versante occidentale della penisola di Amsterdam, dove si distendono le coste sabbiose bagnate dal Mare del Nord. Al centro di quest’area troviamo Noordwijk, una caratteristica stazione balneare nella quale, fino a giugno inoltrato, i numerosi alberghi sono quasi vuoti in attesa dei turisti che nelle settimane successive affolleranno le sue spiagge. La cittadina sorge in mezzo alle alte dune perfettamente conservate che, laddove necessario, sono state imbrigliate piantando fitte macchie di cespugli onde evitare che il vento ne disperda la rena. Un grande parcheggio divide la spiaggia, lunga ben 13 chilometri, dall’area pedonale: lungo la centrale Hoofdstraat troviamo numerosi negozi tra cui l’elegante pasticceria Huize van Wely (al civico 88), il panificio De Echte Bakker (al civico 66) con l’esposizione del nutrito assortimento di pane olandese e, poco più avanti, un negozio di tipici formaggi. Proseguendo lungo il Koningin Wilhelmina Boulevard o il Parallel Boulevard si transita davanti al caratteristico faro della città, dipinto di bianco, da dove si prosegue per intersecare la Duineweg, una strada che ci immergerà in un meraviglioso paesaggio naturale. Dapprima si attraversa un’area fittamente alberata – tanto da credere di essere molto lontani dal mare – per poi imboccare, subito dopo aver oltrepassato un’ampia zona di campeggi e villaggi turistici, la Langevelderlaan; questa deviazione lunga 2 chilometri (che dalla parte opposta porta a Noordwijkerhout) attraversa un paesaggio di colline sabbiose rimasto intatto e interrotto solo dal piccolo nastro d’asfalto che stiamo percorrendo. La strada termina in un ampio parcheggio da dove si prosegue a piedi per raggiungere il vasto arenile lambito dalle acque del Noordzee: in primavera la spiaggia, in assenza di bagnanti, è frequentata soprattutto da persone che svolgono attività sportive come andare a cavallo, correre e pescare, ma c’è anche chi cerca di godere dei primi raggi di sole o chi, più semplicemente, passeggia solo per respirare la brezza marina.
L’ampio tratto sabbioso prosegue verso sud toccando Katwijk, un altro centro balneare anch’esso con il suo lungo boulevard che costeggia il mare, fiancheggiato da case, alberghi, chiese e l’immancabile faro. Prima di imboccare questo tratto di strada, deviando sulla destra si percorre il ponte della diga e dal vicino parcheggio si scende ancora una volta a piedi sull’immensa spiaggia cittadina.
Il circondario è punteggiato da numerosi piccoli e grandi centri caratterizzati dai porti affollati da barche di ogni tipo: Wassenaar con l’antico mulino, Oegstgeest con il suo castello immerso nell’acqua e recentemente restaurato, l’attivo centro velico di Warmond e Sassenheim dove è possibile visitare le rovine del castello di Teylingen (costruito per difendere la strada che portava ad Haarlem) in cui morì Jacoba van Beieren, la prima proprietaria di Keukenhof.
Ma un’altra tappa floreale ci aspetta prima di concludere il nostro piccolo itinerario: il Panorama Tulipland a Voorhout. Come dice lo stesso artista che lo ha creato, Leo van den Ende, la necessità di conservare memoria dell’aspetto originario di questo territorio gli ha fatto nascere l’idea di ritrarlo su un’immensa tela: ha intrapreso l’opera nel 1997 prevedendo di completarla in quindici anni, poiché vi lavora solo durante i due mesi di apertura dell’esposizione (quest’anno fino al 28 maggio). Il dipinto, di forma semicircolare come la sala attrezzata per la visita, si sviluppa su un’altezza di 4 metri e una lunghezza di 63 rappresentando i vecchi fabbricati per il deposito dei bulbi, le fattorie e i mulini: proprio quel paesaggio rurale olandese pesantemente modificato negli ultimi trent’anni e ormai sul punto di scomparire del tutto. Con l’occasione ci si potrà concedere una pausa soffermandosi piacevolmente ai tavolini, consumare una bevanda, osservare altri quadri a tema di artisti locali e una mostra di antichi attrezzi agricoli; non mancano una sala di proiezione con filmati d’epoca e una sezione dove i più versati nel bricolage potranno comporre, con ago e filo, una collana di fiori veri. Ultima visita nel negozio di souvenir: fra i tanti oggetti grandi e piccoli in ceramica, legno, vetro e tessuto, non sarà difficile trovare il ricordo da portare a casa.

La città di Rembrandt
Leiden deve una buona parte della sua celebrità al fatto di essere la patria dell’indiscusso maestro del Seicento olandese: la casa in cui Rembrandt nacque si trovava in Weddesteeg, ma è stata abbattuta all’inizio del secolo scorso e oggi solo una targa ne ricorda la posizione.
La visita della città sarà delle più piacevoli grazie alla sua vivace atmosfera di centro di studi con una tradizione di oltre quattro secoli: qui infatti fu fondata nel 1575 la prima università olandese e tuttora Leiden è una meta culturale e formativa di primo piano nel panorama dell’Europa centro-settentrionale, con oltre 15.000 studenti su circa 120.000 abitanti.
Fra le attrazioni principali troviamo l’antico Municipio, numerosi palazzi storici con facciate monumentali, una dozzina di musei (interessanti in special modo quelli di storia naturale, delle antichità e di etnologia) e l’orto botanico dell’ateneo, che risale al 1578. Nella Pieterskerk è ospitata la tomba di John Robinson, il pastore dei Pilgrim Fathers che dalla Gran Bretagna emigrarono in Olanda e più tardi in America dando inizio alla colonizzazione. Lungo i pittoreschi canali, dei quali il più importante è il Rapenburg, si trovano numerosi locali, alcuni anche a bordo di chiatte galleggianti.

PleinAir 406 – maggio 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio