Non è la Luna

Divertenti ciaspolate, discese di ogni livello, anelli per il fondo e piccoli excursus nell'arte e nella storia tra Passo Rolle, San Martino di Castrozza e la conca di Primiero. Intorno al "deserto di pietra" dell'altopiano dolomitico delle Pale, neve da vivere a tutto pleinair grazie a un'area attrezzata e ad un campeggio in strategica posizione, con la complicità dei trasporti pubblici.

Indice dell'itinerario

Le Dolomiti trentine hanno un tetto che offre un panorama straordinario. E’ l’altopiano delle Pale di San Martino, il piccolo Tibet del Primiero, che si distende tra i 2.300 e i 2.600 metri di quota in vista del Cimon della Pala, della Vezzana e delle altre cime più alte e selvagge del massiccio. Sullo sfondo appaiono altri giganti dolomitici come il Civetta, le Tre Cime di Lavaredo, il Sorapiss. Oltre la profonda valle di San Martino di Castrozza si alzano le groppe boscose del Lagorai, l’arrotondata Cima Bocche e, più lontani, il Gran Zebrù, il Cevedale, l’Ortles. Verso sud, oltre le Vette Feltrine, nelle giornate migliori si vedono apparire all’orizzonte la pianura e la Laguna Veneta.
D’estate l’altopiano delle Pale è un luogo aspro e minerale, attraversato da facili sentieri. Un immenso deserto di pietra , lo definì nel 1864 Douglas Freshfield, alpinista britannico autore di notevoli imprese himalayane. I percorsi escursionistici fanno capo al Rifugio Pedrotti, uno dei più antichi (è stato inaugurato nel 1889) ricoveri per escursionisti e alpinisti delle Dolomiti trentine, situato a un’altitudine di 2.581 metri.

Ciaspolando sull’altopiano
Mentre i sentieri che salgono da Garès o dalla Val Canali restano lunghi, la funivia che collega San Martino di Castrozza alla Rosetta consente di guadagnare rapidamente quota e di raggiungere il Pedrotti con un quarto d’ora o poco più di cammino. D’inverno l’itinerario di accesso resta breve, ma il paesaggio dell’altopiano si trasforma. Quando il tempo è sereno e non ci sono problemi di orientamento, pochi luoghi come questo sono adatti a una camminata con le racchette da neve.
Dall’arrivo della funivia una breve passeggiata conduce al ben visibile rifugio (anche se chiuso nella stagione invernale). Da qui ci si dirige verso sud-est, sul sentiero estivo indicato da ometti fatti di pietre che sono riconoscibili anche quando la neve è abbondante. Superata una sella, una rampa ben visibile dal rifugio porta a una spalla affacciata sul settore orientale dell’altopiano da dove, oltre la Vezzana, appare la Marmolada. Se si arriva fino a questo punto e si torna per la stessa via, la camminata non richiede più di un’ora in tutto. Chi invece sceglie di affidarsi all’esperienza di una guida alpina potrà proseguire su terreno un po’ più ripido in direzione dei 2.802 metri della Cima della Scarpa, belvedere verso la zona più selvaggia delle Pale; la presenza di un professionista della montagna, d’altronde, è utile a rassicurare chi si sente un po’ spaesato – e sono molti – nel severo ambiente invernale dell’altopiano. In questa stagione, inoltre, le guide alpine del Primiero (le Aquile di San Martino, secondo un vecchio ma fortunato slogan) organizzano un ampio programma di ciaspolate.
Chi ama le brevi passeggiate con le racchette da neve, anche con i bambini al seguito, può sbizzarrirsi nella Foresta di Paneveggio, percorribile in più modi con partenza dal paese omonimo, dall’area attrezzata di Pulesi o dai posteggi sulla strada che scende da Passo Rolle verso Fiemme. Da Paneveggio o dal ponte sul Rio Val di Bovi si può partire verso il Forte Dossaccio e Malga Bocche, eccezionale belvedere sulle Pale. Ciaspolate con magnifica vista sulle Pale sono possibili anche in Val Venegia, verso la Baita Segantini e intorno alla Malga Juribello, che si raggiunge in mezz’ora dalla strada di Passo Rolle. Quando la neve è abbondante anche la Val Canali e la Val Pradidali, ai piedi del Sass Maòr e della Cima dei Lastèi, possono essere percorse piacevolmente. Nei pressi di San Martino di Castrozza, inoltre, si cammina con le ciaspole ai piedi sul sentiero degli Orti Forestali e in direzione di Malga Fosse di Sotto.

Panoramiche discese
Le escursioni con le racchette non sono certo l’unico modo per godere della neve: chi trascorre la settimana bianca ai piedi delle Pale può infatti sciare sulle piste di ben quattro comprensori innevati. Quello di Passo Rolle, ai piedi del Cimòn della Pala, offre agli appassionati alcune delle piste più panoramiche delle Dolomiti e un innevamento che, in condizioni ideali, va dalla fine di novembre ad aprile, anche se l’alta quota e la posizione fanno sì che le piste non siano un ambiente ideale nelle giornate di nuvole basse o vento forte. Intorno al valico (1.984 m), che mette in collegamento San Martino e il Primiero con la Val di Fiemme, cinque impianti servono undici percorsi di discesa (cinque piste azzurre, cinque rosse, una nera) che convergono verso il passo e Malga Rolle. I tracciati più facili si svolgono qui intorno, i più panoramici scendono ai piedi del Castellazzo, mentre la pista più impegnativa è la nera Paradiso Uno che si tuffa sul versante settentrionale della Tognazza in direzione della malga omonima. Chi ama lo snowboard si può cimentare nel Rolle Railz Park presso la Capanna Cervino, un accogliente rifugio affacciato su una veduta straordinaria.
Piccolo ma di grande suggestione, il Col Verde sfrutta il primo tronco degli impianti che salgono verso la Rosetta, ed è riparato dalla tramontana grazie alla gigantesca bastionata rocciosa che si allunga dal Cimòn della Pala. La pista è una sola, azzurra con una variante rossa nella prima parte, ed è illuminata il martedì, giovedì e sabato sera dalle 19.30 alle 23.30.
A portata di mano da San Martino di Castrozza, la ski area di Punta Ces e Malga Valcigolera include cinque impianti e nove piste (quattro azzurre, cinque rosse, una nera) ai piedi del ripido versante orientale dei Lagorai. Alla base del comprensorio sono i facilissimi percorsi utilizzati dai principianti e il baby park di Prà delle Nasse, dove i più piccoli si possono avvicinare allo sci con tapis roulant e giochi. Gli sciatori più abili non mancheranno invece di provare la Direttissima di Punta Ces, una nera che si tuffa verso il paese e le Pale.
Siròr, posta alla base della salita verso San Martino e Passo Rolle, merita attenzione per le antiche case decorate, le fontane in pietra e i bassorilievi in legno di artisti moderni, come La leggenda delle zucche di Luciano De Marchi (2005) e La S-ciona delle bisse di Raul Barattin (2006). A Fiera di Primiero la gotica pieve di Santa Maria Assunta fu costruita nel 1493 con i fondi degli imprenditori e dei minatori arrivati nel Primiero dal versante settentrionale delle Alpi, e conserva all’interno affreschi, pale d’altare e un altar maggiore a portelle realizzato da artisti tirolesi. Intorno alla chiesa si alzano il Palazzo delle Miniere che fu storica sede del Bergrichter, il giudice delle miniere di epoca austro-ungarica, e l’antica chiesetta di San Martino (X secolo), che ospita notevoli affreschi, mentre è affrescata all’esterno la vecchia canonica, un tempo ospizio per viandanti. Nel centro di Fiera sorgono inoltre vari palazzi storici. A meno di un chilometro, la parrocchiale di San Marco Evangelista è il monumento più importante di Transacqua e affianca alle mura e al campanile del ‘500 un portico moderno preceduto da statue. A Tonadico sono la chiesa di San Sebastiano risalente al ‘400, sormontata da un campaniletto di scandole, e il Palazzo Scopoli, sorto prima del Mille, trasformato nel ‘600 in residenza privata, restaurato nel 1999 e oggi sede comunale. L’imponente chiesa trecentesca di San Vittore, rimaneggiata nel 1530, sorveglia il centro dai pressi del cimitero; all’interno sono notevoli resti di affreschi del XV e XVI secolo.
Da Tonadico e Transacqua inizia la strada che sale verso il Passo Cereda e si snoda ai piedi dei ruderi dell’imponente Castel Pietra, edificato intorno al Mille, ampliato a partire dal 1401 e in parte crollato nel 1865, quando una piena del torrente Canali erose la base della rupe. Oltre il castello si stacca a sinistra la stretta strada della Val Canali, che offre altri magnifici panorami sulle Pale: ottima conclusione del piccolo tour, nella storica Villa Welsperg affiancata da un bel parco, saranno gli uffici e l’interessante centro visite del Parco Naturale Paneveggio-Pale di San Martino, che tutela le montagne del Primiero.

PleinAir 438 – gennaio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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