Non chiamarmi pony

I docili cavallini islandesi sono solo uno dei mezzi di trasporto per la vacanza outdoor nell'isola dei vulcani e dei ghiacciai: dal trekking al whalewatching, dal rafting alle escursioni in fuoristrada, ecco dieci proposte per viverla con tutti i crismi.

Indice dell'itinerario

La selvaggia meraviglia dell’Islanda ha i colori dell’alba dei tempi: il bianco dei ghiacciai, dei fiumi spumeggianti e delle immani cascate, il blu dell’oceano e dei cieli che non conoscono inquinamento luminoso, il nero delle sabbie e dei basalti, l’ocra e il grigio delle terre laviche. Una tavolozza che all’appassionato di outdoor consente di dipingere una vacanza senza pari, anche grazie alla presenza di numerosi operatori specializzati con i quali vivere avventure d’ogni genere alla scoperta della natura islandese.
La Erlingsson Naturreisen, oltre a noleggiare auto e camper a due e a quattro ruote motrici, offre esperienze particolarmente stimolanti. Una di queste è un tour di birdwatching che tocca le più interessanti colonie di nidificazione delle numerose specie di uccelli marini – in special modo pulcinella di mare, sule e urie – che punteggiano variamente la costa dell’isola; ma anche, nell’interno, i luoghi preferiti da edredoni, strolaghe e altre specie che abitualmente fanno il nido nelle zone lacustri. La stessa compagnia, inoltre, propone viaggi self guided in auto o in fuoristrada: con il mezzo a noleggio si segue un road book che riporta le tappe dell’itinerario e le strutture ricettive in cui fermarsi a dormire (tel. 00354/5519700 o 00354/5519701, fax 00354/5519703, www.naturreisen.is, erlingsson@naturreisen.is).
Con la Highlanders Adventures, invece, si possono effettuare escursioni guidate di uno o più giorni con speciali 4×4 dalle gomme mastodontiche, indispensabili qui per percorrere i tratti innevati e guadare i fiumi. E’ un modo quanto mai affascinante per farsi più che un’idea delle immense lande selvagge dell’interno, con l’assistenza di un esperto conoscitore dei luoghi e delle piste che li attraversano (tel. 00354/5683030, fax 00354/5655030, www.hl.is, info@hl.is).
I patiti della mountain bike possono visitare a pedali molti suggestivi angoli dell’isola rivolgendosi alla Blue Biking, che organizza escursioni guidate di mezza giornata intorno a Reykjavík ma anche tour di uno, due o più giorni, a date fisse o su prenotazione. Le tappe giornaliere sono di medio impegno, con una percorrenza di circa 50 chilometri; si dorme in spartani ma comodi rifugi lungo il percorso e tutto il catering e il trasporto bagagli sono compresi nel prezzo (tel. e fax 00354/5652089, www.simnet.is/bluebiking, bluebiking@simnet.is).
Chi ama i paesaggi marini può seguire diverse attività intorno alle coste nord-occidentali, in particolare nella zona di Olafsvík e del pittoresco villaggio di Stykkishólmur, con l’organizzazione Sea Tours. Fra le molte proposte troviamo escursioni guidate di uno o più giorni in kayak da mare, ottimo whalewatching in mare aperto, birdwatching nelle isole minori, pesca in mare a bordo di comode barche a motore. Disponibili anche barche a vela e a motore da noleggiare per escursioni individuali (tel. 00354/4381450, fax 00354/4381050, www.seatours.is, seatours@seatours.is).
Sulle coste settentrionali, in quella sorta di capitale del whalewatching europeo che è la cittadina di Húsavík, uno degli operatori più noti e apprezzati è la North Sailing: a bordo di tipici pescherecci perfettamente restaurati, offre tour di 3 e di 5 ore che non lasciano mai delusi per gli avvistamenti (tel. 00354/4642350, www.northsailing.is, info@nordursigling.is).
Chi vuole esperienze acquatiche all’adrenalina può imbarcarsi sui gommoni della Activity Tours, che propone esperienze di rafting lungo alcuni straordinari fiumi islandesi: il West Glacier, il Blanda River e l’East Glacier. Il primo è adatto per chi ha temperamento sportivo ma non ha mai disceso un fiume in rafting e vuole acclimatarsi bagnandosi ma non troppo. Il secondo, poco turbolento, è adatto alle famiglie e offre scenari davvero spettacolari godibili anche dai bambini pagaiando piuttosto placidamente. L’ultimo, invece, è per chi vuole avventura allo stato puro con salti e rapide da vero brivido e capitomboli in acqua molto probabili (tel. 00354/4538383, fax 00354/4538384, www.rafting.is, info@rafting.is).Da queste parti i campioni della vacanza outdoor sono i cavallini islandesi (non chiamateli pony, altrimenti si offendono!). Sono numerosissime le fattorie che li allevano, anche per l’esportazione: sono molto ricercati non solo perché sono particolarmente graziosi, ma soprattutto per il temperamento docile ed equilibrato. Inoltre, hanno una particolarità che li rende unici: il loro passo naturale, chiamato tolt (una sorta di ambio), permette di andare al trotto senza rimbalzare minimamente sulla sella. Praticamente in tutta l’Islanda è possibile compiere escursioni a cavallo di poche ore o di più giorni: se cercate il meglio, il nome giusto è la Is Hestar che opera da un ventennio nel turismo equestre con tour di diversa lunghezza, adatti a qualsiasi tipo di cavaliere sia esso principiante o esperto. Il viaggio top è il Kiolur Trail che attraversa l’isola da sud a nord seguendo l’itinerario usato dai cavalieri vichinghi per raggiungere Thingvellir, il luogo in cui si riuniva annualmente il Parlamento islandese: dura sette giorni, con pernottamento in appositi rifugi, e ha la peculiarità di portare tre o quattro cavalli al seguito per ogni partecipante, cambiando cavalcatura a intervalli regolari (tel. 00354/5557000, fax 00354/5557001, www.ishestar.is). Un’altra società che opera ad ottimo livello in questo settore è la Hesta Sport, che offre anch’essa escursioni di diversa durata; poiché è collegata alla Activity Tours che abbiamo segnalato per il rafting, basta un unico contatto per informarsi su entrambi i tipi di esperienza (tel. 00354/4538383, fax 00354/4538384, www.riding.is, info@riding.is).
E per il trekking? C’è davvero l’imbarazzo della scelta, ad esempio con KeAdventure che offre il classico trek di 8 giorni nel wilderness del Fjallabak dormendo in tenda e in guesthouse. La sede europea di questo tour operator, con un catalogo che copre mezzo pianeta, è in Gran Bretagna (tel. 0044/17687/73966, fax 0044/17687/74693, www.keadventure.com, info@keadventure.co.uk). La compagnia islandese Fjallabak prende invece il nome proprio da questa rotta irrinunciabile per gli escursionisti e organizza numerosi tour di vario livello, anche con l’utilizzo di veicoli d’appoggio (tel. 00354/5113070, www.fjallabak.is, fjallabak@fjallabak.is; in Italia ci si può rivolgere direttamente a Travel R-Evolution, tel. 02 54116462, fax 02 54116391, www.travelrevolution.com, max@travelrevolution.com, oppure ad Harmattan Tours, tel. 041 5420654, fax 041 5420254, www.harmattan-tours.com, info@harmattan-tours.com). Itinerari in varie parti dell’isola da 8 a 15 giorni anche nel catalogo della Exodus (www.exodus.co.uk, sales@exodus.co.uk; in Islanda rivolgersi a Ultima Thule, tel. 00354/5678978, fax 00354/5678958, ute@ute.is). Chi cerca escursioni guidate più facili, brevi e non troppo costose può rivolgersi alla Iceland Total, che ne propone una vasta scelta (tel. 00354/5854270, fax 00354/5854391, www.icelandtotal.com, info@icelandtotal.travel).
E per il trekking fai-da-te? Beh, certo che si può: ma si dev’essere abbastanza esperti per andarsene in giro qualche giorno, organizzando tutto per proprio conto, in un paese in cui le condizioni meteorologiche sono piuttosto variabili e possono diventare molto dure. Per essere certi di non fare errori meglio rivolgersi alla Iceland Travel, specialista nei trekking self guided: la compagnia vi fornisce le mappe, prenota le notti in rifugio, vi dà tutte le raccomandazioni e le istruzioni del caso… e poi via da soli lungo i sentieri (tel. 00354/5854300, fax 00354/5854390, www.icelandtravel.is). A proposito, non dimenticate che gran parte dei fiumi che incontrerete lungo il percorso vanno attraversati a piedi: ma l’acqua è sempre freddissima e vi converrà avere al seguito un paio di scarponcini, meglio se accompagnati da calze in neoprene, da usare solo per i guadi.

PleinAir 405 – aprile 2006

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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