Non c'è due senza tre

Tre viaggi di circa quaranta giorni ciascuno dislocati nell'arco di quindici anni (1982, 1990, 1997) sono ben poco per un paese così grande, ma se restringiamo l'analisi al Queensland, al Northern Territory e al Red Center si può già dire che l'esperienza, quanto al vivere nelle città o al come muoversi (auto più tenda, bus e treno più ostelli o motel per backpacker, giovani che girano con molto tempo a disposizione e pochi soldi), sia abbastanza completa.

Indice dell'itinerario

Tre viaggi di circa quaranta giorni ciascuno dislocati nell’arco di quindici anni (1982, 1990, 1997) sono ben poco per un paese così grande, ma se restringiamo l’analisi al Queensland, al Northern Territory e al Red Center si può già dire che l’esperienza, quanto al vivere nelle città o al come muoversi (auto più tenda, bus e treno più ostelli o motel per backpacker, giovani che girano con molto tempo a disposizione e pochi soldi), sia abbastanza completa. Del primo viaggio in auto più tenda rimane il ricordo dell’incontro col Mar dei Coralli, le immense spiagge e i primi atolli della Barriera Corallina; i campsite (un minimo di controllo e di servizi, prezzi risibili) erano frequenti, con tanto spazio e in riva al mare.
La Barriera Corallina a portata di mano, una breve navigazione e raggiungevamo posti di sogno, attrezzati con villaggi turistici (Green Island) o in grado di fornire solo il necessario per una colazione o un barbecue sulla spiaggia (Daydream Island nel Whitsunday Group). E poi mettere i piedi per la prima volta nella foresta pluviale, a ovest di Cairns, nell’Atherton Tableland: immensi alberi, felci arboree, radici intricate, liane. E la cascata di Millaa Millaa nella foresta lussureggiante, con fiori incredibili’
Già nel secondo viaggio del ’90 (ultimi di luglio, primi di settembre: fine dell’inverno quindi), più di 10.000 km con i pullman Greyhound e Pioneer, ancora il Mar dei Coralli, quindi il nord e il Red Center. Per trovare sulla Barriera isole ‘nature’ bisognava allontanarsi parecchio dalla costa e allora via alle escursioni da Cairns a Michaelmas e Hastings Reef, con veloci motoscafi d’altura. Acque incontaminate, fondali con coralli e pesci coloratissimi scoperti con muta e bombole da sub, spiagge coralline frequentate solo da sterne.
Poi il Norhern Territory e Darwin. La fortuna ha voluto che ci capitassi il giovedì, quando la città si svuota perché tutti vanno alla spiaggia di Mindil sia per veder tramontare il sole, e godersi l’incredibile variare dei colori sul mare, sia per aggirarsi in un immenso mercato di bric-à-brac e artigianato locale con baracchini dove assaggiare cibi di paesi asiatici, africani ed europei. Ripresa la strada per il deserto del centro, escursione al Litchfield National Park nel bush più desolato, con eucalipti, black boy (un’erba arborea) e formicai. Il ricordo più bello? I bagni alle Wangi Falls, Florence Falls e Buley Rock Holes, laghetti cascate e rapide della foresta pluviale, dove però non sempre c’è acqua; e le soste al Kakadu National Park, ai grandi stagni dello Yellow Waters con coccodrilli e un’infinità di uccelli, e all’Ubiru National Park, luogo sacro agli aborigeni, con dipinti rupestri.
Raggiunta Alice Springs, escursioni al Simpson Gap e Standley Chasm (due profonde spaccature nella roccia che ricordano le Gorges du Todra in Marocco) dove bisogna arrivare a mezzogiorno, quando il sole a perpendicolo fa risaltare le minime sporgenze sulla superficie delle rosse pareti. E finalmente l’Ayers Rock, l’immenso monolito rosso che si innalza nel nulla. Al tramonto i colori si incupiscono sempre di più e passano dal rosso al viola, al marrone, al nero. La fatica e il gelo dell’arrampicata alla cima sono ampiamente ricompensate dallo spettacolo che si gode da lassù: deserto rosso tutt’attorno, qualche desert oak tree (quercia del deserto) e pochi cespugli di spinifex trasportati dal vento; all’orizzonte solo le tonde ‘teste’ dei Monti Olgas e davanti a noi, prima di ritirarsi in tenda, una cena alla maniera dei primi coloni, con barbecue sulla sabbia, billytea e birra, sotto la Croce del Sud.
Nel terzo viaggio, di nuovo la Barriera Corallina ma questa volta ancora più al largo: posti sulla costa come Coulandra, Noosa, Emu Park, Pialba, Airlie Beach non sono più solo dei campsite con pochi servizi e scarse opportunità nei dintorni, ma vere e proprie cittadine con il loro Mall (centro pedonalizzato); alcune come Noosa e Airlie Beach chiaramente rivolte al turismo ma tutte caratterizzate da un’atmosfera tipica australiana, immerse in una natura lussureggiante, con case e ville in stili che vanno dal georgiano al postmoderno, giardini, viali di palme, santuari dedicati alla flora e fauna, grandi spazi per i country market (mercatini per prodotti di artigianato locale) in cui convogliare i turisti d’inverno e in caso di maltempo. L’atollo che ora ci viene proposto è Lady Musgrave (partenza da Bundaberg); in alternativa, sulla Whitsunday Island, la Seven Miles Beach di Whitehaven (lunga traversata con veloci motoscafi, partenza da Airlie Beach): acque trasparenti, pesci coloratissimi, coralli di tutte le dimensioni da ammirare anche solo con pinne e boccaglio.
E poi il campeggio in piena libertà a Fraser Island, che da solo vale il viaggio.
Per ultimo una puntata sulla Gold Coast: anche questa è Australia! Alla tranquillità che offre Brisbane con le sue bellissime spiagge (Nudgee Beach, Redcliff, Bribrie Island, Standbrocke Island), i piccoli centri abitati con i campsite direttamente sulla spiaggia, la Gold Coast oppone l’arditezza delle sue architetture, con le curiosità del Mall dove trovi tutto e anche di più, le sue spiagge su cui si infrangono le onde più belle del mondo. Ragazzi e ragazze ritti spavaldamente sulle tavole da surf affrontano il mare con qualsiasi tempo: sarà poi l’onda che, dominata, li ricondurrà a terra.

PleinAir 317 – dicembre 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio