Neve a quattro stelle

Sci, relax e pleinair in Alta Pusteria, nella Val di Sesto, dove si stende un vasto comprensorio di sport invernali che abbina solida tradizione e moderni servizi, circondato dallo splendido paesaggio dolomitico su cui svettano le Tre Cime di Lavaredo.

Indice dell'itinerario

Sul versante nord-orientale delle Dolomiti, che sfiora il confine con il Tirolo austriaco, i magnifici comprensori dell’Alta Val Pusteria offrono condizioni ideali per amanti dello sci alpino, dello snowboard, del carving, del fuoripista e dello sci di fondo, con piste per principianti, tracciati impegnativi ed estremi, discese tranquille per famiglie e divertenti park per bambini. Ventotto impianti di risalita per 55 chilometri di percorsi ottimamente preparati, in aggiunta ai 70 chilometri di sentieri escursionistici che si prestano ad attività sportive più soft, senza contare gli oltre 200 chilometri di anelli per lo sci nordico e le tre piste di slittino (una delle quali servita dalla cabinovia), fanno di questo comprensorio una destinazione ricca di opportunità e di divertimenti per tutti. Punto di riferimento per il soggiorno pleinair, Sesto è un paese di evidente origine rurale a 1.310 metri di quota sotto la mole puntuta delle Drei Zinnen, le Tre Cime di Lavaredo. Con la frazione di Moso e la non lontana San Candido, è una meta turistica giustamente nota ma lontana dal trambusto e dalla frenesia, con un pittoresco centro storico e l’innata cordialità dei suoi abitanti, per vacanze invernali all’insegna dello sport e del relax ma anche dell’arte, della cultura, delle tradizioni.

 

Per cominciare

natale a quattro stelle (9)
L’area sciistica del Monte Elmo

Quella del Monte Elmo è la più vasta area sciabile delle Tre Cime e fa parte del Dolomiti Superski, il carosello sciistico più esteso del mondo. Due moderni impianti di risalita, la cabinovia a sei posti e la funivia panoramica, ci conducono a 2.000 metri di altitudine; tre seggiovie servono le molte piste, la maggior parte delle quali attrezzate con impianto di innevamento programmato, che scendono sia sul pendio che guarda Sesto sia su quello della Pusteria e di Versciaco. Altri tre skilift completano gli accessi al divertimento sulla neve.
Non per caso l’Elmo è assai frequentato dalle famiglie, poiché offre bellissimi percorsi da discesa di ogni grado di difficoltà. Se pulcini e principianti muovono i primi passi in questo sport presso la sciovia Bruggerleite, accompagnati da istruttori abilitati, noi ci riscaldiamo i muscoli sui larghi e assolati pendii serviti dalla sciovia del Gallo Cedrone e dalla seggiovia Elmo, in cima alla funivia, utilizzando le piste omonime prima di avventurarci nelle più lunghe discese fino a valle. Con la seggiovia Kegelplätze lo sciatore più esigente può scegliere fra tre grandi varianti: il pezzo forte è la nuova e spettacolare pista Raut, di 3,8 chilometri, che a metà percorso si trasforma in una pista nera denominata anche Direttissima a causa dell’aggressivo andamento verso la stazione a valle di Versciaco. Poco distante dal bivio che porta alla pista Helm-Vierschach si trova un grazioso rifugio, la Baita del Cacciatore; ma si può anche provare un’altra nera, la Elmo-Sesto, che parte dall’arrivo di quella del Gallo Cedrone dove si trova un altro caratteristico rifugio, iniziando con un meraviglioso pendio soleggiato che scende fino ai prati di montagna e al Rifugio Larice. Da qui si diparte la rossa che giunge alla meta attraverso il Negerdorf e il selettivo pendio Christler. L’alternativa più lunga, con uno sviluppo di quasi 5 chilometri, è la vecchia discesa per Versciaco che anche oggi continua a far bella figura: quando fu inaugurato il comprensorio, più di trent’anni fa, era la pista per eccellenza al Monte Elmo.
Un servizio navetta gratuito, il Free Skitransfer, fa la spola ogni 10 minuti tra il Monte Elmo e della Croda Rossa: e noi saliamo a bordo per andare ad assaporare altre emozioni sul versante di fronte.

 

Cinque mesi di neve

natale a quattro stelle (6)
Neve sulle vette di Croda Rossa

Il pittoresco scenario montano delle Dolomiti con le caratteristiche vette di Croda Rossa, le Tre Cime, la Undici, la Croda dei Toni e quella dei Tre Scarceri incornicia le sempre ottime piste che s’inseriscono a perfezione nel paesaggio, rendendo la vista ancora più emozionante. Se gli accoglienti rifugi Gaudi-Alm, Rudi e Rotwandwiesen offrono ristoro agli appassionati di sci, snowboard, slittino e… della birra, in cima alla cabinovia, proprio sopra la Val Fiscalina, si trova una zona dedicata ai più piccoli con un park attrezzatissimo, pupazzi giganti, castelli di neve, sciovie facili e pendii adatti ai primi livelli di apprendimento. Il popolo dell’inverno si ritrova qui anche per le feste più allegre: quella di Natale con Santa Claus e le sue renne che sfilano il 25 dicembre, la giornata dello slittino in gennaio, il Carnevale della Croda Rossa in febbraio, la festa dei pupazzi di neve in marzo. Per i carver più esperti la pista Holzriese, la più difficile dell’Alta Pusteria con il suo schuss centrale mozzafiato, è uno stimolo in più e un obiettivo che tutti gli sciatori cercano di raggiungere. Più abbordabile, per tornare a fondovalle, la rossa Rotwand. Altro motivo di interesse di questo versante, che per la sua esposizione gode di un innevamento con pochi eguali da dicembre ad aprile, è la pista di slittino: 5 chilometri e mezzo con partenza e arrivo alla cabinovia, attraversando il bosco invernale e passando accanto alla Casetta delle Streghe (ogni giovedì la si può percorrere anche al chiaro di luna).
La nuova zona sciistica Signaue, inaugurata la scorsa stagione, vanta una modernissima cabinovia ad otto posti e una piacevole discesa di un chilometro e mezzo, adatta a tutti. La stazione degli impianti a valle si trova a poche centinaia di metri dal Caravan Park Sexten, il confortevole campeggio in cui ci siamo sistemati, raggiungibile con il bus oppure con una stradina sciabile.

 

 

Non solo sport

 

Le Dolomiti di Sesto, a chi non scia o vuole concedersi una pausa, hanno molto da offrire anche in tema di cultura, con siti preistorici e opere d’arte e di architettura del periodo romanico, del gotico, del tardo barocco o della Belle Époque.

Sesto uno dei principali motivi di richiamo è la Danza Macabra che Rudolf Stolz dipinse nel 1923 sul portale d’ingresso del cimitero, in uno stile tradizionale che sembra curiosamente ignaro dei fermenti artistici del tempo. Il pittore, nativo di Bolzano, in avanti con gli anni scelse il paese come residenza (di sua mano anche gli affreschi nella chiesa di San Giuseppe a Moso, 2 chilometri più avanti in direzione del campeggio) e un museo a lui dedicato, con oltre 160 opere, è allestito nel Palazzo Comunale. Nel caratteristico edificio dell’hotel e ristorante Mondschein si trova invece una mostra permanente di presepi artigianali realizzata con passione da Anton Stabinger, il vecchio proprietario dell’albergo, e restaurata con cura dal nipote suo omonimo. Ma questa è stata anche una terra in cui infuriarono le battaglie della Prima Guerra Mondiale, le cui vicende locali sono ricostruite nell’esposizione allestita presso l’ex scuola elementare.

Particolarmente ricca di monumenti è San Candido (in tedesco Innichen), la cui Collegiata con annesso museo è il più importante edificio sacro in stile romanico dell’arco alpino orientale. Assai significativa anche la parrocchiale di San Michele, fondata intorno alla metà del XII secolo e più volte rimaneggiata fino ad assumere nel ‘700 sontuose forme barocche per mano di Christoph Anton Mayr. Nel convento dei Francescani, il chiostro eretto alla fine del XVII secolo ospita le trentuno tavole della Vita di San Francesco dipinte da Lukas Plazer, un ciclo fra i più importanti in Europa sulla figura del santo di Assisi. Meritano una visita anche le cappelle seicentesche del Santo Sepolcro e di Altötting che riproducono la chiesa di Gerusalemme e il santuario bavarese, così come la cappella di Loreto che costituisce un interessante esempio di religiosità popolare. Luoghi di culto precristiano erano invece quelli in cui sorsero la bellissima parrocchiale gotica di Santa Maddalena e la cappella di San Silvestro in Monte.
Dopo tanta arte sacra, una passeggiata fino ai Bagni di San Candido (il bivio si trova a circa un chilometro e mezzo dal paese in direzione di Sesto) è quanto di meglio per scoprire un’inconsueta testimonianza del XIX secolo: il vecchio stabilimento termale, nei cui pressi sgorgano ancora le sorgenti sulfuree caratteristiche della zona, che fu frequentato dalla nobiltà europea e perfino dagli imperatori austriaci, ma oggi è completamente abbandonato e con gli interni ormai in rovina. Non resta che consolarsi… tornando in campeggio: nel centro benessere del Caravan Park Sexten concluderemo il pomeriggio in piacevole relax.

PleinAir 437 – dicembre 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio