Neve amica

Ancora una volta il territorio cuneese ci ha offerto prova della sua grande disponibilità alla vacanza pleinair. Una prova invernale che non si presentava proprio facile ma che è stata superata brillantemente sulle nevi del Monregalese, dove molte località furono "inventate" solo per lo ski total.

Indice dell'itinerario

E’ un territorio, questo delle Alpi Marittime, che non è stato ancora scoperto dal grande turismo nazionale. Ma proprio qui le precipitazioni nevose sono più abbondanti e anticipate, gli impianti sciistici e anche gli stessi soggiorni presentano costi molto inferiori alle località alpine più celebri. Per non dire che in questi comprensori del Cuneese di Mondovì le strade sono larghe, ben tenute e risultano assai poco trafficate.
E’ poi diffusa, soprattutto nei paesi di fondovalle, la presenza dei camper service, puntualmente segnalati nel nostro Portolano; le fontane per l’acqua non mancano mai così come i campeggi ad apertura annuale, davvero numerosi. E’ infine arcinota la reputazione gastronomica di quest’area regionale, zona di vini, funghi e tartufi. Segnaliamo ad esempio alcuni piatti: gnocchi di patate al raschere; raviole vernatine (ripieno di porri e patate); frittate d’ortica e spinaci selvatici; brusse (impasto speciale di formaggio)’
A esempio di organizzazione e di civiltà, va invece citato il servizio sanitario prestato a tutti i turisti che frequentano il comprensorio dalla Guardia Medica Domiciliare-radiomobile (tel. 0336/233508-233509), oltre che dai Pronto Soccorso. Quanto alla nostra ricognizione sui campi di sci, ecco località per località, le emergenze che abbiamo potuto registrare sulle montagne di Mondovì, muovendoci da ovest verso est.

Lurisia. Cominciamo con la scoperta della località meno conosciuta ai fini della vacanza invernale, famosa più che altro per gli stabilimenti termali di stile classico (acqua sorgiva ricca di radon, tra le più leggere del mondo). In Lurisia, la valle antropizzata si esaurisce e si ferma il veicolo a soli 750 metri di altitudine; d’inverno si prosegue solo con la cabinovia e gli sci ai piedi (6 skilift e un anello per il fondo) per la vetta del Monte Pigna, da cui si ammira un panorama stupendo. La località è un buon rifugio per chi vuole isolarsi totalmente.

Frabosa Soprana. Frabosa Superiore (la meglio conservata delle due), a 900 metri di altitudine, ha uno splendido avvenire’ dietro alle spalle. Come si nota dai manifesti di cinquant’anni fa, la stazione di villeggiatura si vantava di offrire la più lunga seggiovia d’Europa (dal paese arriva ai 1675 metri del Monte Moro); per usufruire delle cinque sciovie occorre parcheggiare il mezzo nei piazzali degli impianti, alla periferia di Soprana. Il paese, architettonicamente caratteristico, è il cuore del bacino turistico creato con il nuovissimo collegamento tra le sciovie di Artesina e Prato Nevoso. Qui è presente un efficiente sportello turistico, per tutte le informazioni utili alla fruizione delle Alpi di Mondovì.

Artesina. Consigliamo di parcheggiare nel piazzale più alto, ove la strada finisce; nei pressi ci sono due skilift molto facili, per bambini e principianti.
Artesina è un borgo artificiale di ski total, un po’ incassato nella conca alla testa della Val Maudagna. In compenso le piste sono eccezionalmente panoramiche, oltre che tecnicamente valide (ben tenute e collegate), con cambi di ritmi e pendenze.
Molto bella la sciovia Mondolè che porta verso i 2100 metri: oltre che sciare su una divertente autostrada in quota, permette di osservare il panorama più grandioso; da qui, soprattutto d’inverno, è ben evidente la curvatura alpina che, con l’arco settentrionale, ad ovest ruota a semicerchio per formare le Alpi Marittime, cuneesi e liguri. Per praticare il fondo ad Artesina è giocoforza prendere la seggiovia Castellino: sul Pian della Tura, ai 1800 metri del Rifugio Mettolo, si dipana un’assolata pista di quattro chilometri.

Prato Nevoso. Gemella di Artesina (in linea d’aria non più di tre chilometri), alla quale proprio da quest’inverno è direttamente collegata in quota tramite due nuove sciovie, Prato Nevoso è altrettanto spettacolare per chi pratica lo sci da discesa. L’abitato, composto da residence (solo tre gli alberghi), risale a mezzacosta il colle del Prel e lascia completamente libera la meravigliosa conca ai piedi della Cima Nera; ai margini di questa si aprono ampi piazzali e in un angolo suggestivo, soprattutto con la neve, sostano i camper. A due passi la biglietteria, il pattinaggio e la partenza delle facili anche se lunghissime sciovie, che portano al circuito alto (13 impianti, per tutti i gradi di difficoltà). Lo snowboard qui è di casa, perché proprio a Prato Nevoso, undici anni fa, sorse il primo club italiano di questo divertente sport invernale.

San Giacomo di Roburent. Piccola, vivace cittadina, è da qualche anno la stazione sciistica più vicina a Mondovì. Anche l’altitudine è limitata (1100 metri) ma le attività invernali non ne risentono, dato il buon innevamento della zona; una seggiovia e otto sciovie, perlopiù di impegno facile, risalgono la vetta del Monte Alpet. La pista da fondo (lasciare il veicolo presso la partenza della sciovia) si percorre nei due sensi di marcia attraverso bellissimi boschi e conduce al Rifugio del Bric Colmè.
In paese è aperto un efficiente centro d’informazioni, collegato alla locale Pro Loco; al Parco delle Fonti potrete assaggiare acqua dalle proprietà idropiniche.

Garessio. Nella zona dell’alta Val Tanaro, la stazione sciistica è collocata ai 1400 metri di quota del valico Colla di Casotto. Solo due alberghi, ampi piazzali e impianti costituiti da una seggiovia e cinque skilift che raggiungono quasi i 2000 metri di altitudine, è un centro invernale specializzato per lo sci da discesa.Al solito, abbiamo riscontrato strade di collegamento così buone e larghe da non avere difficoltà per il transito col camper, nonostante la presenza di una violentissima tormenta di neve.

S. Grée di Viola. Se si vuole la dimostrazione che non si possono imitare importanti iniziative turistiche, in situazioni improprie, ecco l’esempio illuminante di S. Grée.
Il paradiso artificiale costruito anni fa è ora ad una drammatica resa dei conti; qualche albergo, tanti casermoni, cinque sciovie, un fantascientifico sistema di scale mobili: tutto è squallidamente in disarmo, tra fango e solitudine…

Limone Piemonte. Limone Piemonte fu ribattezzata all’epoca d’oro “capitale delle Alpi delle Due Riviere”: i primi impianti sorsero già negli anni Trenta e fino ai Sessanta e Settanta era riconosciuta stazione della buona borghesia genovese e torinese. Non è una zona per lo sci facile; nella Riserva Bianca prevalgono nettamente le piste rosse e nere da intenditori (le tabelle ufficiali indicano 12 chilometri di piste facili, 57 medie, 11 difficili). Troverete un piccolo parcheggio sulla destra della statale (direzione Tenda), comodo per una passeggiata nel centro storico pedonalizzato. Qui si trova ogni tipo di servizio per le vacanze bianche, ma non è molto comodo l’approccio alle piste. Dal piccolo parcheggio (ce n’è anche uno molto grande per le auto all’ingresso meridionale) gli impianti della discesa (nella parte nord) distano non meno di mezzo chilometro.
Il consiglio è dunque di servirsi della città per servizi e shopping, puntando per la sosta ai siti limitrofi. Non per niente, proprio questi dispongono di aree ufficiali di sosta per camper: a Limonetto, 300 metri sopra il vecchio abitato, ce n’è una contigua alle due seggiovie (comunicanti col carosello di piste del bacino). Altra area per camper è segnalata a Limone 1400, un nucleo di impianti contiguo ad alberghi in quota (l’area è sopra l’Hotel Amis 2).
Infine, per chi pratica il fondo, c’è la pista segnalata in località Panice Sottana, una valletta laterale a metà strada tra Limone e Limone 1400 superati i ripidi tornanti. (Per informazioni, tel. 0171/928259). La pista presenta due anelli di 3 e 6 chilometri, su 200 metri di dislivello e con vari gradi di difficoltà.

PleinAir 307 – febbraio 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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