Montagne di gelato

La Valzoldana è la patria dei gelatai che hanno reso famosa in mezza Europa questa tradizione artigianale. Ma anche la neve ha tutto da raccontare nel più attrezzato comprensorio sciistico delle Dolomiti venete, intorno al Monte Civetta, dove le piste sono aperte anche di notte.

Indice dell'itinerario

“Sono qui tra le Alpi vere, a 1.029 metri sul livello del mare, a piè della Civetta, un monte che, contro il suo nome, è grandiosamente bello con nevi perpetue e ghiacciai nei seni, e la sera, quando il sole è già basso per il nostro mondo, illumina ancora di rosea fantastica luce le sue guglie e i pinnacoli, ed esso, il monte, sembra una gran cittadella di Titani, accesa a festa per ricevere gli Dèi pacificati…”. Così scriveva nel 1866 Giosuè Carducci, frequentatore estivo delle Dolomiti Bellunesi; e come lui, verso la fine del XIX secolo, molti furono i letterati e gli scalatori affascinati dalla natura intatta di queste valli e dallo spettacolo della roccia dipinta dai colori dell’alba e del tramonto. Il Monte Civetta esercitò poi un’attrazione davvero particolare soprattutto per la maestosità e l’imponenza vertiginosa delle sue pareti: ai primi del Novecento i turisti – soprattutto esploratori inglesi e poi i famosi alpinisti della scuola bavarese, accompagnati dalle prime guide del posto che altri non erano se non i più esperti cacciatori – si cimentarono con successo in una serie di ascensioni, anche sul vicino Pelmo, mentre nell’agosto del 1925 Emil Solleder e Gustav Lettembauer codificarono il sesto grado nella storia dell’alpinismo mondiale.
Ma anche oggi, e con ben altre opportunità in ogni stagione, questo comprensorio sa come conquistare il turista. La cima del Civetta, a quota 3.220, si riflette nello specchio azzurro del lago di Alleghe a un soffio dal Pelmo, di poco più basso con i suoi 3.168 metri. Sulle pendici di questi due giganti circondati dal gruppo del Sella, dalle Pale di San Martino, dalle Tofane, dalla Marmolada si trova la più grande area sciistica del Veneto che collega tra di loro le località di Alleghe, Zoldo, Selva di Cadore e Palafavera. Salendo da Belluno (e passando per Longarone, tristemente legata alla tragedia del Vajont) si notano numerose abitazioni nuove o ristrutturate: sono perlopiù di proprietà dei tanti gelatai che, tenendo alta la bandiera di una golosa tradizione, da qui si trasferivano – e si trasferiscono tuttora – nelle più importanti città italiane, tedesche, austriache e belghe per produrre e vendere il gelato artigianale. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta è stata appunto la felice intuizione di un gruppo di emigranti, unita alla prosperità economica da loro stessi garantita, a dare inizio nel 1963 alla valorizzazione di Zoldo con la costruzione dei primi impianti di risalita e di adeguate attrezzature alberghiere; ulteriori investimenti a partire dagli anni Ottanta hanno migliorato e completato l’opera con dotazioni sempre più all’avanguardia. Dal 1993, inoltre, il comprensorio Ski Civetta fa parte del Dolomiti Superski ed è collegato, con un efficiente servizio di bus, da Alleghe alla Marmolada e quindi al Sella Ronda e al Giro Sciistico della Grande Guerra. L’accoglienza è delle più genuine ma con un’apprezzabile nota di mondanità; l’accessibilità delle piste – adatte alla maggior parte degli sciatori – ne fa poi una meta per tutta la famiglia, senza dimenticare l’ospitalità ai veicoli ricreazionali che trovano spazi e ricettività a propria misura.

Girotondo tra le cime
Dalla graziosa frazione di Pecol partiamo al mattino presto con la cabinovia a 12 posti di Pian del Crep; una prima lunga discesa, la Lendina, ci porta alla seggiovia delle Coste, che risale sul versante opposto. Dalla pista Palafavera scendiamo al piazzale, punto di partenza dei tracciati di fondo, e qui un’altra seggiovia, la Pioda, scollina verso Alleghe. La discesa sul paesino incastonato in riva al lago è splendida: sulla lunghissima pista Roa Bianca, 1.000 metri di dislivello, non si può fare a meno di sostare più volte per ammirare il paesaggio, con lo sfondo del Sella e della Marmolada.In 20 minuti di skibus – ma l’attesa alla fermata può essere un po’ più lunga – si raggiunge la zona di Malga Ciapela, con i tre tronchi di funivia che portano direttamente sulla Marmolada ai 3.269 metri di Punta Rocca, che nelle belle giornate offre un’altra vista di incredibile bellezza. La discesa verso il Passo Fedaia non è difficile, ma la rarefazione dell’aria ci obbliga a qualche pausa (utile per ammirare ancora una volta il Pelmo e il Civetta di fronte, le Tofane in lontananza). Risaliti con la seggiovia del Padon, un paio di impianti di trasferimento si raccordano al secondo tronco della cabinovia Europa, che sale a Porta Vescovo. Prima di una sosta corroborante al self service in quota, i più allenati potranno dedicarsi a un paio di discese verso Arabba sulle varianti della splendida pista di Porta Vescovo, ripida e ampia. Il rientro riserva una gradita sorpresa. Raggiunta Malga Ciapela, dopo una lunga discesa dal Padon, si percorre un canyon spettacolare con cascate di ghiaccio e pareti scoscese, che costeggia un torrente anch’esso a tratti ghiacciato, i Serrai di Sottoguda. Lo skibus ci riporta in breve ad Alleghe dove, in successione, cabinovia e seggiovia arrivano al Col dei Baldi, centro focale del Civetta. Con una bella discesa in mezzo al bosco si rientra infine a Pecol.

Sci, ravioli e grappa Per una giornata di minor impegno sugli sci, ma prendendo gustoso contatto con la gastronomia tipica della zona, si parte da Pecol in mattinata per qualche discesa sulle piste servite dalla veloce cabinovia Pian del Crep, la nera Foppe e la Cristellin, che di notte vengono illuminate. Ci spostiamo anche sulle nuove seggiovie Col de la Grava e Valgranda che a loro volta servono diverse piste, una delle quali scende fino a Palma in un paesaggio boschivo che sembra quasi ricordare le foreste nordamericane.
Risaliti a Camar Bianc, è giunta l’ora di visitare il nuovissimo rifugio Su’n Paradise (il nome è tutto un programma) inaugurato a metà della scorsa stagione. La raffinata architettura esterna – con un vasto terrazzo che nelle belle giornate è completamente assolato – richiama quella dei vecchi masi, mentre l’interno mescola intelligentemente l’impiego del legno secondo lo stile antico e spazi più moderni, con ampie sale in cui dedicarsi a un buon pasto in tranquillità. Chiedendo il piatto della casa, arriveranno in tavola degli ottimi casonsiei, sorta di grossi ravioli fatti a mano; poi lo chef ci consiglia il cervo in crosta di pane (che a malincuore rifiutiamo, per non appesantirci troppo in vista delle attività pomeridiane). Dopo un buon caffè, abbiamo qualche ora per scoprire la zona del Monte Fertazza e le discese che portano a Pescul, vicino a Selva di Cadore, in Val Fiorentina. Raggiunto Col dei Baldi deviamo sulla destra, sulle facili piste della Forcella Pecol, prima di salire al Fertazza tramite la seggiovia Col Fioret: coperti i 600 metri di dislivello, si giunge al bel paesino di Pescul dal quale si ritorna in vetta con due seggiovie.
Prima di rientrare alla base merita ancora una tappa il Ristoro Belvedere, anche questo costruito da poco in legno e pietra vicino a una vecchia baita ora monumento nazionale, a 2.080 metri. Da qui si gode una vista che mozza il fiato, e mozzafiato sono anche le decine e decine di grappe, rigorosamente fatte in casa, che si possono degustare in questo accogliente rifugio: mirtillo, sambuco, fico, liquirizia, albicocca, pino mugo… All’esterno, dove le bottiglie sono ordinatamente infilate in un bancone di neve, il proprietario Ivo ha il suo bel da fare a distribuire bicchierini. Ai tavoli del grande terrazzo ancora illuminato dal sole si attardano alcuni sciatori che forse, più delle piste del Civetta, ne apprezzano la cucina: dall’ora di pranzo, dopo la boscaiola – la specialità di Ivo, un misto grigliato con formaggio fuso e polenta – non si sono ancora alzati, cercando appunto di digerire il pasto a suon di grappe. A noi sportivi, dopo un immancabile assaggio, non resta che dirci che il nostro rientro sarà senz’altro più agevole.

PleinAir 391 – aprile 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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