La Palma, la Miss Atlantico delle Canarie

La Palma è la più settentrionale delle isole Canarie, uno scrigno di natura di incomparabile bellezza

Indice dell'itinerario

La Palma, la più settentrionale delle Isole Canarie, è uno scrigno di natura di incomparabile bellezza. Racconta la storia che l’indomabile capo guanche Tanausu, ultimo a soccombere all’assalto castigliano di La Palma (isola dell’arcipelago delle Canarie) vedendosi incatenato a bordo di un vascello che lo portava via dall’isola come trofeo di caccia per i re cattolici, rifiutò di nutrirsi e si lasciò morire di fame e di dolore in alto mare. Chi è stato costretto in qualche momento della propria vita ad andarsene, diretto verso mete incerte, sa che il distacco si mitiga solo con l’idea del ritorno, e uno slancio tanto radicale come quello del fiero Tanausu si spiega solo conoscendo l’orgoglioso legame degli abitanti di La Palma con la propria terra. Non sono pochi i motivi di tanto attaccamento a questo piccolo lembo di Spagna circondato dall’oceano: sotto le nuvolaglie atlantiche, di fronte alle sabbie del Sahara marocchino e a non meno di 1.200 chilometri dalle coste andaluse, quest’isola dalla forma di un cuore allungato verso sud sa come affascinare chi la visita. L’esuberanza dei boschi, il potere tellurico dei coni vulcanici, l’imponenza degli strapiombi sembrano addensarsi ed espandersi grazie al potere dell’acqua, origine e fine di tutto quanto abbraccia la vista: il blu intenso del mare annuncia vertiginose profondità, sulle vette la fitta pioggerella alimenta sorgenti naturali e impregna di verde le ripide distese di pini e laurisilve, mentre lungo le pendici si ramificano complessi sistemi d’irrigazione tra piccoli poderi piantati a banane, avocado, tabacco e patate. La lussureggiante vegetazione selvatica e l’ordinata produttività agricola convivono in questa sorta di immenso giardino galleggiante che deve molto agli sforzi dei suoi contadini, eredi di un’intrepida stirpe di coloni giunti nel XVI secolo dalla Penisola Iberica.

 

Il bel paese di El Paso

Le campagne di Aridane mostrano l'impegno secolare dei contadini per rendere produttivo al meglio il territorio.
Le campagne di Aridane mostrano l’impegno secolare dei contadini per rendere produttivo al meglio il territorio.

Nella parte alta della valle di Aridane, quasi al centro di La Palma, si trova il bel paese di El Paso, punto di riferimento del nostro itinerario. Circondato da rigogliosi campi e frutteti che nella stagione della fioritura colorano tutta la vallata, è il passaggio obbligato per salire in una località che dall’alto dei suoi 1.287 metri offre una vista eccezionale su tutta questa parte dell’isola: La Cumbrecita (cioè la piccola vetta) è una terrazza naturale da cui si osserva quel vero e proprio caos geologico che è la Caldera de Taburiente, all’ombra di magnifici esemplari arborei. Il territorio, protetto fin dal 1955 come parco nazionale, prende il nome dall’enorme cratere che sprofonda per oltre 1.500 metri, con una circonferenza di oltre 20 chilometri; questa formidabile depressione, generatasi in milioni di anni a seguito dell’erosione, è solcata da scoscesi precipizi e da vertiginose pareti ed è disseminata da giganteschi massi come quello di Idafé, monolito sacro degli indigeni di un tempo. La ricchezza principale dell’area protetta è rappresentata dall’acqua, che scaturisce dal sottosuolo rendendo fertile la valle di Aridane, e dai boschi, formati essenzialmente da pini canari che, da adulti, hanno il pregio di resistere persino agli incendi. Nella Caldera, inoltre, a causa della particolare orografia il legname non è stato mai sfruttato dall’uomo.Per conoscere il parco e godere delle sue straordinarie bellezze naturali occorre qualche giorno, sfruttando la possibilità di accamparsi con la tenda nelle varie postazioni adibite a questo scopo. Non resta poi che infilarsi gli scarponi e camminare a piacimento, come negli itinerari da noi sperimentati: tutti si svolgono su sentiero battuto (anche se non sempre segnalato) e in condizioni meteorologiche favorevoli non presentano difficoltà di orientamento, ma qualche problema si può incontrare nelle ore pomeridiane quando la nebbia si addensa lungo i fianchi dei monti. Tenendo conto che La Palma ha una superficie di 708 chilometri quadrati (pari a circa tre volte l’isola d’Elba), gli escursionisti sufficientemente allenati possono coprire i tracciati in una giornata; da considerare poi che queste proposte sono state parzialmente effettuate con il nostro bimbo in età scolare, a riprova del fatto che si tratta di escursioni nel complesso piuttosto accessibili.

Uno scorcio della costa di La Palma.
Uno scorcio della costa di La Palma.

Tre itinerari principali si immergono negli scenari più significativi della dorsale montuosa dell’isola: la catena meridionale della Cumbre Veja, la cresta che circonda e sovrasta il gigantesco cratere della Caldera de Taburiente e l’interno stesso della Caldera. Ideale punto di partenza per i primi due percorsi è la piacevole zona de acampada presso l’ex rifugio di El Pilar, situato sullo spartiacque dell’isola lungo la strada che unisce El Paso a Brena Alta. Al terzo percorso si accede invece dalla cittadina di Los Llanos, sul versante occidentale.

 

Ruta de Los Volcanes

La salita verso il cratere del San Antonio
La salita verso il cratere del San Antonio

Da El Pilar si imbocca l’ampio sentiero segnalato della Ruta, che sale a mezza costa nella pineta fino a raggiungere il vasto crinale dell’isola. Da qui si procede in direzione sud seguendo la successione di crateri vulcanici della Cumbre Veja, alcuni dei quali hanno eruttato anche nel secolo scorso (il vulcano San Juan nel 1949). Ad ogni passo si scoprono così forme caratteristiche quali crateri circolari o sventrati, coni più o meno perfetti, colate laviche scese lungo i versanti boscosi, in un succedersi di rocce nere, ocra e rosse in cui spicca il verde dei pini canari.
Si prosegue per diversi chilometri incontrando brevi saliscendi, con percorso non sempre obbligato e numerose possibilità di deviazioni per salire al culmine dei vulcani più accessibili (alcuni dei quali superano i 1.900 metri); poi il sentiero comincia a scendere superando pianori e valloncelli a quote via via inferiori, sempre in prossimità del crinale spartiacque e in direzione sud, fino a rientrare nel folto della pineta. In presenza di incroci con strade forestali o mulattiere, la Ruta è riconoscibile grazie a esili ometti di pietra con i quali è contrassegnata.

In cammino su antiche colate di lava verso il vulcano Teneguia, nel sud dell'isola
In cammino su antiche colate di lava verso il vulcano Teneguia, nel sud dell’isola

In prossimità del vulcano San Martin, avvolto da tinte rossastre, la pista devia verso ovest per scendere velocemente, con tratti di strada bianca, al villaggio di Fuencaliente (722 m). Dal paese ci si porta, attraversando la carretera principale, in prossimità del vulcano spento di San Antonio, visibile appena fuori dalle abitazioni: poco profondo e di facile accesso, se ne può compiere il periplo godendo di un piacevole panorama sull’oceano.
Abbassandosi di quota, sempre su sentiero di ciottoli nerastri, con un’ora di cammino in leggera discesa si raggiunge un altro spettacolare vulcano, il Teneguia (dal quale prende il nome un ottimo vino prodotto nella zona). Il Teneguia, come il San Antonio, è relativamente giovane e, al contrario dell’altro, è ancora considerato attivo: l’ultima eruzione si è verificata nel 1971, e nel cratere ancora oggi si può sentire il calore della terra sotto i piedi.
L’intera escursione, senza deviazioni, richiede circa 8 ore fra andata e ritorno; consigliabile partire nelle prime ore del mattino.

 

Pico de la Nieve

Uno scorcio di El Paso, punto di riferimento per le escursioni nel cuore dell'isola
Uno scorcio di El Paso, punto di riferimento per le escursioni nel cuore dell’isola

Con i suoi 2.247 metri, è una delle massime elevazioni del cratere di Taburiente. Il punto di partenza è lo stesso dell’itinerario precedente; al valico di El Pilar si lascia la strada asfaltata e si svolta a nord su una pista sterrata che segue con leggeri saliscendi la cresta della Cumbre Nueva. Dopo circa 5 chilometri, cresta e pista iniziano a salire; a questo tratto del percorso si può giungere anche dal centro visitatori del parco nazionale a El Paso, recandosi alla chiesetta della Virgen del Pino e prendendo il sentiero che sale ripido per raggiungere appunto la Cumbre Nueva in circa un’ora di cammino.

Il tracciato si innalza con diversi tornanti, per lasciare successivamente il posto a un buon sentiero. Tra pini canari spesso abbarbicati alle vertiginose pareti circostanti, si prosegue circondati dall’orizzonte marino, mentre davanti a noi si spalanca la selvaggia e dirupata Caldera de Taburiente. Poco dopo aver superato il Refugio Punta de Los Roques (2.085 m), ricovero di fortuna, l’evidente sentiero spesso tagliato alla sommità da giganteschi precipizi inizia a percorrere l’orlo della Caldera. Dopo alcuni saliscendi si guadagna facilmente la cima del Pico de la Nieve dove, nelle stagioni più frequentate, si nota un intenso flusso di escursionisti provenienti dalla strada asfaltata – stretta e con curve a gomito – che da Santa Cruz giunge poco più in basso. Da tenere presente che nei mesi invernali può nevicare intorno a quota 2.000.
L’andata e ritorno fino alla vetta richiedono un’intera giornata; i camminatori meno esperti valutino con cura se effettuare l’escursione per intero, onde non farsi cogliere dal buio quando sono ancora in marcia.

 

Caldera de Taburiente

Nuvole basse sulla cresta sommitale della Caldera de Taburiente, in uno splendido paesaggio di selvatica ruralità.
Nuvole basse sulla cresta sommitale della Caldera de Taburiente, in uno splendido paesaggio di selvatica ruralità.

Questa proposta consente di esplorare almeno parzialmente il parco nazionale e il cratere partendo da Los Llanos (dove si può trovare sistemazione in alloggi di vario tipo, a meno di non giungervi con un mezzo proprio o con i trasporti pubblici). Oltre che a piedi, una parte del percorso si può effettuare con la mountain bike; data la lunghezza e la possibilità di campeggiare all’arrivo, è utile portare con sé la tenda.
Dal paese si seguono le indicazioni per la Caldera de Taburiente salendo per una via piuttosto ripida fino a un crinale. Da qui la strada, divenuta sterrata, scende con numerosi tornanti sul fondo del Barranco de Las Angustias in circa un’ora di cammino. Chi è dotato di rampichino e ama i dislivelli può proseguire sulla pista – battuta anche da taxi e jeep – che si innalza sul versante opposto per vari chilometri, terminando al belvedere di Los Brecitos (1.050 metri): da qui un buon sentiero solo pedonale entra nel parco e conduce in un paio d’ore al pianoro ghiaioso della Playa de Taburiente.

Mandorli in fiore lungo il percorso verso una delle "zonas de acampada"
Mandorli in fiore lungo il percorso verso una delle “zonas de acampada”

Consigliamo tuttavia la seconda possibilità, interamente escursionistica, svoltando a destra dal Barranco nella stretta gola di Las Angustias, scavata dall’erosione torrentizia nell’intero fianco dell’antico vulcano. Si cammina per lunghi tratti sul greto del torrente, deviando solo di tanto in tanto su uno dei due versanti quando il sentiero vi si inerpica: si giunge così in località Dos Aguas, dove confluiscono i due principali torrenti della Caldera che qui vengono convogliati entro acquedotti diretti alle piantagioni di Aridane. Il sentiero ora si alza sul versante idrografico destro del Barranco Almendro fra spettacolari pini canari, forre e torrioni di roccia (tra i quali il citato Idafé, anticamente sacro ai Guanci), mentre la vista si apre via via sulle straordinarie pareti di colore rossiccio che racchiudono la valle nascosta in cui ci si addentra. Si supera infine un piccolo colle per entrare nel Barranco Taburiente, dove in breve si raggiunge il centro informazioni e controllo del parco nazionale e l’adiacente zona de acampada vicino alla Playa de Taburiente, dove si trovano varie sorgenti in cui bere e bagnarsi.
Il tempo richiesto dipende da quanto si decide di procedere in base alle proprie energie, mettendo comunque in preventivo la giornata per l’intero percorso. Se il tempo a disposizione lo consente suggeriamo infine di campeggiare alla Playa per almeno una notte, onde effettuare altre passeggiate nel cuore della Caldera. .

Fioriture lungo i sentieri
Fioriture lungo i sentieri

 

 

 

 

 

 

 

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