Mezzanotte al sole

A zonzo attraverso la Lapponia svedese tra fiumi e foreste, laghi e montagne, scoprendo in che modo si trasforma la cultura dei Sami e immergendosi in paesaggi e ambienti dove il turismo secondo natura si vive senza compromessi: in camper, in caravan, in tenda, a piedi, in bici, in canoa...

Indice dell'itinerario

Sotto un cielo carico di pioggia il diesel della motonave Ronja borbotta monotono, accompagnato dalle grida dei gabbiani. La breve traversata da Luleå è quasi finita e stiamo per approdare all’isola di Hinderson, una delle più grandi e meglio conosciute delle oltre settecento che formano quest’arcipelago nel golfo di Botnia. Siamo nella regione del Norrbotten, la più estesa e settentrionale della Svezia: quasi 100.000 chilometri quadrati, pari a un terzo dell’Italia, abitati da poco più di 250.000 persone. Il tempo di sbarcare e c’incamminiamo con la nostra guida, Love Rynbäck, per una passeggiata nel bosco fino a Jopikgarden, una tipica fattoria a due passi dal mare, dove si può mangiare e alloggiare in cottage immersi nella foresta. Prelevata l’attrezzatura necessaria alla nostra escursione, ovvero pagaie, giubbotti di sicurezza e sacche impermeabili, proseguiamo fino a una splendida insenatura costellata di moletti di legno e casotti galleggianti, dove tre kayak ci attendono per la prima emozionante avventura di questo viaggio formato famiglia nella natura del Grande Nord. Dopo le istruzioni di rito per evitare un bagno fuori programma, Love sistema sul suo kayak doppio la nostra Rebecca, sette anni e mezzo. E poi via, scivoliamo tutti nelle acque fredde e silenziose della baia, mentre intorno scorre lentamente un paesaggio da cartolina con casette di legno sparse qua e là sulle rive boscose, mentre in alto un falco pescatore vola maestoso in cerca di cibo. Prendiamo terra in un isolotto con un piccolo riparo in pietra, a giudicare dagli escrementi molto frequentato dagli alci (che si spostano a nuoto fra le isole), dove consumiamo l’ottimo pranzo al sacco portato da Love, per poi rientrare alla base.
Luleå, capoluogo del Norrbotten e naturale porta d’accesso alla Lapponia Svedese, dista da Stoccolma 910 chilometri e si raggiunge con la bella strada costiera E4, che percorre l’intero paese da sud a nord. Affacciata sul Baltico, la città è il principale centro metallurgico della Svezia con altiforni, acciaierie e industrie siderurgiche, ma non ha affatto le sembianze di un polo industriale: è anzi una località molto gradevole, con un’ampia zona pedonale e una struttura urbanistica decisamente a misura d’uomo. Qui ha sede un prestigioso Politecnico che ospita fra l’altro la Teknikens Hus, un museo molto interessante ed estremamente piacevole per grandi e piccini, che esplora il mondo della scienza e della tecnologia attraverso divertenti esposizioni interattive. D’altro genere ma assolutamente da non perdere il Norrbottens Museum, sito in un bel parco nella centralissima Storgatan, che raccoglie reperti storici, fotografie e oggetti vari della regione, inclusa una bella collezione dedicata alla cultura dei Sami. Sulla stessa via non possiamo fare a meno di fermarci al civico 26, davanti alle vetrine di un fornitissimo negozio di articoli per il campeggio e l’outdoor, mentre poco lontano, in Skeppsbrogatan 17, la Kulturens Hus è un grande centro culturale che ospita l’ufficio del turismo (dove si può fruire del collegamento Internet gratuito), una biblioteca e un caffè.
Qualche chilometro a nord, sulla statale 97 verso Boden, incontriamo la deviazione per Gammelstad, la città vecchia di Luleå. Si tratta del più grande e meglio conservato villaggio religioso di tutta la Svezia, dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, comprendente una grande chiesa medioevale del 1492 e oltre quattrocento casette di legno, alcune delle quali visitabili con i minitour guidati a cura dell’ufficio turistico, che venivano usate come alloggio dai fedeli in arrivo dalle province più lontane. Lungo le stradine silenziose del villaggio si incontrano negozietti di artigianato, diversi caffè e qualche ristorante (ottimo il Kaptensgården), per poi ritrovarsi fra le case coloniche di Hägnan, un museo etnografico a cielo aperto che illustra la vita contadina del Norrbotten meridionale dal XVIII al XX secolo.

Terre di frontiera
Un’ottatina di chilometri sulla E4 separano Luleå da Kalix, tranquilla cittadina sul fiume omonimo: da vedere il Fishing Museum, con una bella collezione di vecchi oggetti e materiali che ripercorrono la storia locale della pesca, e una chiesa del ‘400 con un fonte battesimale del XII secolo proveniente dalla regione dell’Uppland. In mezzo alla foresta si trova invece il sito archeologico di Fattenborg, con reperti della comunità di pescatori e cacciatori di foche vissuti in questa regione oltre 4.000 anni fa (museo, centro informazioni e percorso nel bosco sono accessibili anche ai disabili). Nell’isoletta di Vassholmen, proprio in mezzo al fiume, dal 1919 al 1977 si è svolta ogni estate l’attività di taglio e spedizione via acqua dei tronchi d’albero, come ricorda un piccolo ma interessante museo che racconta la storia di quel duro lavoro e dei suoi protagonisti attraverso oggetti, attrezzi e fotografie d’epoca. L’isola, praticamente disabitata e meta frequente di gite estive, è facilmente raggiungibile con un ferry boat gratuito che quotidianamente fa la spola con Kalix dalle 11 alle 16 (è in progetto la ristrutturazione dei vecchi edifici per farne un ostello). Fra un giro e l’altro, chi non vuole perdersi le prelibatezze locali a base di pesce e carne di renna potrà provare la notevole cucina dell’hotel Valhall, in Strandgatan 21. A poco più di 20 chilometri una breve deviazione verso Batskärsnäs porta al camping Frevisörens, un buon approdo intermedio – ma decisamente non l’unico in questo paese ricco di opportunità per ogni genere di turista pleinair – con spiagge sabbiose, piscina con scivoli, area giochi per bimbi e ristorante.
Ben presto si giunge ad Haparanda, cittadina di frontiera che il fiume Torne e un’ora di fuso orario separano dalla dirimpettaia Tornio, in territorio finlandese. I due centri hanno un rapporto culturale ed economico molto stretto (i rispettivi esercizi commerciali accettano tranquillamente sia euro che corone) e condividono un campo da golf che si trova proprio sulla linea di frontiera, dove si può giocare con la luce magica del sole di mezzanotte passando più volte… da un paese all’altro.
Quindici chilometri a nord, sulla regionale 99, incontriamo Kukkola e le spettacolari rapide di Kukkolaforsen, famose anche perché in estate vi si pratica un tradizionale tipo di pesca al temolo con attrezzi di origine medioevale. L’accogliente Kukkolaforsen Turist & Konferens include un centro di affumicazione del pesce, un buon ristorante con vista sul fiume e soprattutto un museo della sauna, che illustra molti tipi di trattamento e descrive la storia e l’importanza di quella che in Scandinavia non è solo una pratica di benessere ma una vera e propria istituzione culturale (nell’annesso campeggio, ovviamente, non manca la possibilità di sperimentarla).
Seguendo la strada che corre parallela alle acque del Torneälv e al confine finlandese, in meno di 50 chilometri raggiungiamo Övertorneå, che vanta una chiesa risalente al 1617 con un organo del 1608 (il più antico della Svezia ancora in uso) e una Madonna in legno del XIV secolo. Da qui tagliamo verso l’interno alla volta di Överkalix, graziosa cittadina in bella posizione alla confluenza del Kalix e dell’Ängesån, famosa per la pesca sportiva al salmone e circondata da boschi; un’ottima base è il camping Bränna, in riva al fiume e a due passi dal centro. Fuori dall’abitato, in direzione di Talvik, si incontra la bella chiesa russo-ortodossa di Sirillus, a pianta ottagonale e con numerose icone dipinte da Monika Pohjanen, che vive nella fattoria adiacente alla chiesa assieme al marito, il famoso scrittore svedese Bengt Pohjanen. Dalla parte opposta invece, poco a sud della città, una serie di tornanti sale in cima alla collina di Brännaberget (seguire le indicazioni), dove la strada finisce e una piattaforma panoramica regala una splendida vista su Överkalix e le sterminate foreste che la attorniano, solcate dal corso sinuoso del fiume. Un’altra deviazione di sicuro interesse è quella che sulla strada 392 porta alla fattoria di Martingarden, un gruppo di edifici in legno del XVII secolo in cui sono custoditi oggetti, attrezzi da lavoro e mobili dell’800 decorati nello stile locale: il museo è gestito da un’associazione di volontari del luogo ed è visitabile su richiesta nei finesettimana da giugno ad agosto, prendendo accordi all’ufficio turistico di Överkalix.

Rotta verso nord
Continuando sulla 392 lungo il corso del Kalix, dopo circa 25 chilometri il cartello più fotografato di Svezia ci avvisa che stiamo oltrepassando i mitici 66°33′ di latitudine nord, ovvero la linea immaginaria del Circolo Polare Artico. Poco più avanti una deviazione sulla sinistra porta alle imponenti cascate di Jockfall, ancora una zona molto famosa per la pesca sportiva al salmone, che attira schiere di appassionati anche da oltreconfine. Il Jockfall Angling and Holiday Centre include un campeggio con l’immancabile sauna, un piccolo negozio da articoli da pesca e un caffè-ristorante che serve ottimi piatti a base di pesce.
Rientrati sulla strada principale puntiamo dritti verso Pajala, tranquilla cittadina dal toponimo di chiara origine lappone che si sviluppa lungo il fiume Torne. L’efficiente ufficio turistico si trova presso la piazza della stazione degli autobus nelle cui vicinanze si può osservare la famosa meridiana circolare di Pajala, una delle più grandi del mondo con i suoi 38,33 metri di diametro. Da vedere anche la casa-museo di Lars Levi Laestadius, vicario locale dal 1849 al 1861 e fondatore del movimento religioso laestadiano, conosciuto anche come il Linneo della Lapponia per via dei suoi interessi naturalistici e degli studi di botanica, zoologia e meteorologia. Percorrendo la Laestadiusv ecco svettare la settecentesca Pajala Church, una delle più grandi chiese di legno di tutta la Svezia, mentre più avanti si arriva a un bel campeggio, adagiato in riva al fiume a meno di 2 chilometri dal centro, con affitto di biciclette e canoe. Ogni anno, nel secondo weekend dopo il 21 giugno, si svolge in città la Pajala Fair, la più grande fiera estiva di tutta la regione del Norrbotten: originaria del XVIII secolo, attira ogni estate decine di migliaia di visitatori e vede la partecipazione di commercianti, artigiani, venditori ambulanti e artisti dalla Svezia e non solo.
Mentre viaggiamo verso Malmberget, passando per Tarendo e immettendoci poi sulla E10, incontriamo diverse renne lungo la strada, ai margini della foresta che si estende a perdita d’occhio; unico freno all’osservazione sono le orde di fameliche zanzare pronte a colpire tutto ciò che respira (provare per credere!). Giunti a Gällivare, uno dei centri maggiori della Lapponia svedese con i suoi 20.000 abitanti, proseguiamo verso lo Stora Sjöfallet National Park, una splendida area di quasi 1.300 chilometri quadrati che comprende sterminati boschi di conifere, laghi e montagne, pur se scanditi da numerosi impianti idroelettrici. Il territorio protetto fa parte di una zona di quasi 10.000 chilometri quadrati, la Laponia, che rappresenta uno degli ultimi grandi paradisi di wilderness dell’Europa occidentale, con quattro parchi nazionali e due riserve naturali. Il parco si raggiunge con la strada 45 e la deviazione sulla Laponia Road BD827, che costeggia la sponda settentrionale del lago di Stora Lulevatten ma richiede cautela nella guida a causa di diversi tratti non asfaltati e con molte buche. Percorsi circa 140 chilometri da Gällivare, nel folto dei boschi si raggiunge lo Stora Sjöfallet Mountain Centre che include un campeggio, un lodge, una sauna, un distributore di carburante, un ottimo ristorante, nonché un negozio di prodotti artigianali e articoli da regalo. Inger Junkka, la direttrice del centro, è una miniera di informazioni circa le possibili attività in zona: chi ama camminare può scegliere fra svariate escursioni, alcune delle quali portano in vetta alle montagne circostanti imbiancate dalle nevi perenni, mentre per gli appassionati di pesca le acque dei dintorni sono ricche di trote e salmoni (ma per la pesca occorrono i permessi). Qui passa anche il Kungsleden, il Sentiero del Re, il più famoso percorso da trekking di tutta la Svezia: 450 chilometri che si snodano nella natura selvaggia da Hemavan ad Abisko, nell’omonimo parco nazionale all’estremo nord del paese. Un’esperienza davvero speciale, con partenza a meno di un chilometro dal campeggio, è invece quella offerta da un giro in elicottero che regala fantastiche vedute del parco e, con un po’ di fortuna, emozionanti avvistamenti di animali. Nello Stora Sjöfallet, che nel 2009 compirà i suoi primi cento anni, vivono infatti renne, alci, volpi rosse, ermellini ma anche orsi, linci, volpi artiche e decine di specie di uccelli, compresi rapaci come l’aquila e l’allocco di Lapponia.

Nelle viscere della terra
Per continuare la nostra esplorazione dell’estremo nord della Svezia torniamo a Gällivare, crocevia obbligatorio per chi viaggia in quest’area. A due passi dal centro si trova un ottimo campeggio, adagiato in splendida posizione sulla riva del fiume Vassara e con una bella vista sul vicino monte Dundret (821 m), uno dei luoghi più indicati nella regione per gustare l’atmosfera del sole di mezzanotte: giunti sulla cima, dove si può sostare tranquillamente anche in camper, dall’inizio di giugno alla metà di luglio si assiste allo spettacolo di un tramonto che non giunge mai al termine. Non lontano dal camping, nei pressi della stazione ferroviaria, da notare la chiesa più antica della città, eretta nel 1755 con l’obiettivo di convertire i Sami al cristianesimo; e chi vuole saperne di più sulla cultura lappone e sulla storia dei primi colonizzatori si può recare al Gällivare Museum, ospitato in una vecchia scuola nella centralissima Storgatan e comprendente anche l’originale Mosquito Museum dedicato… alle zanzare. Di tutt’altro genere è il non meno interessante Gruvmuseet, annesso alle miniere di ferro della vicina Malmberget, che ripercorre quasi tre secoli di storia dell’attività estrattiva; le visite guidate nelle gallerie durano circa tre ore e sono precedute da una presentazione e da un filmato, ma sono ammessi solo gli adulti e i ragazzi dai 12 anni in su.
La E10 punta ora verso Kiruna, Giron in lingua sami. La città più settentrionale della Svezia, famosa anch’essa per le sue miniere di ferro, si trova 200 chilometri a nord del Circolo Polare Artico ed è circondata da foreste, brughiere, maestose montagne (tra cui il Kebnekaise, la cima più elevata di Svezia con i suoi 2.111 metri) e una moltitudine di fiumi e laghi. Qui il sole non tramonta mai dal 27 maggio al 14 luglio, mentre d’inverno, quando il buio la fa da padrone e la morsa del freddo attanaglia ogni cosa con temperature che scendono fino a -30°C, lo spettacolo delle aurore boreali è qualcosa di fantastico. Kiruna ospita la LKAB, la miniera più grande del mondo, dove attualmente lavorano oltre 3.000 persone e la cui visita è un’esperienza davvero unica: a 540 metri sotto terra si trovano un caffè, un parcheggio per macchinari, un cinema e un museo che ripercorre un secolo di storia dell’impianto, oltre alle visite guidate che si svolgono in bus e vengono effettuate anche in inglese, con partenza dall’ufficio turistico nel centro della città. Quest’ultimo si scopre tranquillamente a piedi e comprende fra l’altro una bella chiesa di legno costruita nel 1912, dalla forma ispirata alle capanne lapponi, e il palazzo del municipio con interni riccamente decorati e una torre metallica con orologio e ben ventitré campane di bronzo. L’ottimo camping Ripan, adagiato in una tranquilla zona verde a poca distanza dal centro, è la soluzione ideale per una sosta piacevole ed è particolarmente adatto alle famiglie con bambini, visto che comprende un’area giochi e una bella piscina riscaldata. Non lontano dal campeggio, in Brytaregatan 14, c’è l’interessante Samegärden Museum, centro espositivo di cultura dei Sami con annesso negozio di artigianato.
Una deviazione di una dozzina di chilometri ad est di Kiruna ci porta al villaggio di Jukkasjärvi, affacciato sul fiume Torne e sede del famoso Icehotel, l’esclusivo albergo di ghiaccio che viene ricostruito ogni inverno; d’estate si può invece visitare in estate l’Icehotel Artcenter dove, a una temperatura costante di -5°C (vengono forniti indumenti adeguati), sono esposte sculture di ghiaccio e si può provare la divertente esperienza dell’ice sculpting. Al margine orientale dell’abitato spicca una splendida chiesa, costruita nel 1607 e interamente in legno, contenente un trittico di dipinti realizzato nel 1958 dall’artista Bror Hjort. A pochi metri, il Nutti Sami Siida è un museo all’aperto dedicato alla vita e alla cultura lappone: visitabile autonomamente o con una guida in orari stabiliti, comprende un recinto con renne, un caffè e un negozio di artigianato.

Paradisi di natura
La ferrovia corre parallela alla strada verso l’ultima tappa del nostro itinerario, l’Abisko National Park: questo gioiello di appena 75 chilometri quadrati, incastonato in prossimità del confine norvegese, è una sorta di eden per gli amanti della natura e dell’escursionismo montano. Punto di riferimento obbligato è l’Abisko Turiststation dello STF, il Touring Club Svedese, raggiungibile con una piccola deviazione sulla destra poco dopo la cittadina di Abisko: una struttura dall’atmosfera simpatica e informale diretta dal cordiale Putte Eby, ex insegnante di storia appassionato di ambiente. Comprende un grande lodge, un campeggio spartano per tende immerso in un bosco di betulle, un ottimo ristorante a buffet, un fornito negozio di articoli da campeggio, una postazione Internet e l’Abisko Naturum, un piccolo museo su fauna e flora dell’area protetta con annesso ufficio turistico. Con il camper si può sostare e pernottare nell’ampio piazzale dietro la stazione ferroviaria, dove ogni giorno arrivano due treni provenienti da Stoccolma (17 ore di viaggio) che scaricano frotte di turisti con lo zaino in spalla; sono invece una dozzina i lunghissimi convogli che quotidianamente sferragliano lenti su questi binari trasportando tonnellate di palline di ferro da Kiruna al porto norvegese di Narvik. Proprio alle spalle della stazione parte un sentiero che sale nel bosco e in pochi minuti raggiunge un villaggio lappone ricostruito, che comprende capanne, oggetti, utensili e vestiti tradizionali dei Sami. Poche centinaia di metri ad ovest, vicino alla vecchia strada che costeggia la ferrovia, c’è invece il punto di partenza del Kungsleden, il Sentiero del Re che avevamo già incrociato nello Stora Sjöfallet.
Il parco è solcato in tutta la sua lunghezza dal fiume Abisko, le cui acque scendono verso il lago Torne e negli ultimi 2 chilometri scorrono fragorose tra le pareti di uno spettacolare canyon. Un facile percorso lungofiume parte proprio sotto l’Abisko Turiststation e arriva fino al lago regalando magnifiche vedute, ma la zona offre molte altre possibilità di passeggiate che richiedono qualche ora o anche l’intera giornata, catturati anche qui dal fascino del sole di mezzanotte o, durante l’inverno, dall’aurora boreale.
Assolutamente da non perdere è la salita in seggiovia sul monte Njulla (1.169 m) la cui cima è raggiungibile anche a piedi, mentre l’impianto di risalita arriva a quota 900 coprendo circa 500 metri di dislivello in una ventina di minuti. E’ consigliabile un abbigliamento pesante, anche se l’organizzazione fornisce delle coperte, perché durante la salita il freddo può farsi sentire e in cima il termometro può scendere sotto zero anche in piena estate. All’arrivo ci accoglie un caffè con una terrazza panoramica affacciata su uno degli ultimi paradisi naturali d’Europa: la grande sagoma blu del lago Torne spicca nel verde sconfinato del paesaggio circostante, foresta boreale e tundra alpina frequentato da alci, renne, linci e ghiottoni, mentre in lontananza si staglia il profilo inconfondibile della Lapporten, la Porta della Lapponia, una valle di origine glaciale che crea un ampio solco arrotondato fra i monti. Alle nostre spalle, solo una manciata di chilometri, si stende la costa occidentale della Scandinavia profondamente incisa dai fiordi, con gli arcipelaghi delle Lofoten e delle Vesterålen che si sfrangiano nelle acque del Mare del Nord: ed è già Norvegia.

PleinAir 431 – giugno 2008

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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