All’improvviso ecco una gondola; la conduce un signore di mezza età, perfettamente a suo agio nella classica uniforme: maglietta a righe rosse e bianche, pantaloni scuri e il cappello di paglia. Non siamo sul Canal Grande, ma sullo Yarra River, a 16.000 chilometri da Venezia, nel cuore di Melbourne. Non conosciamo il nome del gondoliere, ma abbiamo scoperto che è un avvocato; si è allontanato veloce, favorito da un motorino nascosto a poppa dell’imbarcazione, dicono le malelingue. La capitale dello stato di Victoria mescola con grazia architettura coloniale e grattacieli altissimi, parchi e giardini botanici a complessi commerciali simili a quelli di Londra, viali alberati a percorsi di jogging, sempre molto frequentati. La città si visita a piedi, o in barca lungo lo Yarra River che sfocia a Port Phillip Bay dove due secoli fa giunsero i coloni, o a bordo di deliziosi tram attrezzati con carrozze ristorante. Melbourne è cosmopolita, vi si parla inglese, ma anche cinese, greco, indiano e naturalmente italiano, dal momento che qui si trova la più numerosa comunità italiana del continente. Chi proprio non sopporta l’idea di vivere senza un buon piatto di spaghetti a Melbourne non avrà difficoltà a trovare un ristorante o un negozio con specialità italiane (ad esempio da Becco all’11-25 di Crossley Street o da Donovan in St. Kilda Road). La gran parte dei nostri connazionali è arrivata nel secondo dopoguerra, ovviamente in nave; a loro è dedicato l’Immigration Museum allestito presso i palazzi della vecchia dogana al numero 400 di Flinders Street. Meritano una visita anche la National Gallery of Victoria (180 St. Kilda Road) che ospita la più significativa collezione d’arte australiana; il vicino Victorian Arts Centre e il Museum of Victoria (in allestimento presso il Royal Exhibition Building nei Carlton Gardens) con oggetti, abiti e manufatti legati alla storia dello stato.
A differenza di altre città australiane questa metropoli, che ancora porta il nome di un primo ministro britannico, non è mai stata sede di una colonia penale. I primi abitanti erano allevatori di pecore, ma la fortuna arrivò dal sottosuolo: nella seconda metà dell’Ottocento furono scoperti importanti giacimenti auriferi nei pressi di Ballarat e di altre località vicine a Melbourne. Con la corsa all’oro la città si allargò, furono costruite eleganti dimore e quartieri residenziali in parte ancora visibili. In quel periodo fu eretto il Queen Victoria Market (Victoria Street), un mercato con un migliaio di bancarelle che vendono di tutto.
La visita di Melbourne però non è completa se non si sale sul più alto edificio dell’emisfero sud, la Rialto Tower (525 Collins Street; nel biglietto è inclusa la visione di un film su Melbourne e sullo stato), da cui si ha una straordinaria vista della città, in particolare all’imbrunire. Una curiosità: l’edificio, ventunesimo affiliato della Federazione Grandi Torri Mondiali, è servito da 36 ascensori mossi da ben 95 chilometri di cavo. Se invece preferite stare con i piedi per terra vi consigliamo di passeggiare nei Treasury e Fitzroy Gardens o ai Royal Botanic Gardens, dove si possono individuare più di cinquanta specie di volatili. Il tutto all’ombra di olmi, eucalipti, querce inglesi e… grattacieli, naturalmente.
PleinAir 338 – settembre 2000