Meditando con Cocteau

A circa 50 chilometri da Parigi, dall'uscita numero 13 dell'autostrada per Lione, Milly-la-Forêt è una deviazione da non mancare per gli amanti dell'arte

Indice dell'itinerario

A circa 50 chilometri da Parigi, dall’uscita numero 13 dell’autostrada per Lione, questa è una deviazione da non mancare. E il primo motivo è prettamente paesaggistico, perché il centro storico di Milly-la-Forêt si è sviluppato sui fianchi della valle lasciando praticamente libere da urbanizzazione le piane ricche di boschi e terreni coltivati, che sono stati e sono ancora alla base della sua ricchezza. Tra le abitazioni a un piano o due, con muri di pietra grigia e tetti di ardesia, emergono monumenti notevoli come la massiccia chiesa di Notre-Dame, in pietra squadrata con un bel portale ad arco acuto ribassato (ottimo il parcheggio per la notte sotto gli alberi) e le Halles, immensa copertura di legno a incastro che risale al 1479 e protegge ancora oggi il mercato che si svolge il giovedì pomeriggio. Numerosi ponti e lavatoi coperti attireranno poi la vostra attenzione: punto di incontro per le donne del paese, erano destinati al bucato, mentre il bacino di raccolta a monte – in cui oggi nuotano tranquillamente le anatre – era abbeveratoio per buoi e pecore e luogo d’incontro degli uomini.
A 500 metri dal paese, verso Nemour, l’enclos della cappella di Saint-Blaise-des-Simples in cui è sepolto il regista, scrittore e pittore Jean Cocteau vi accoglierà per una sosta di meditazione tra le sue piante medicinali, sotto grandi alberi. La facciata e i muri interni sono stati decorati dallo stesso Cocteau sul tema dei Semplici e della Resurrezione e notevole è il gioco di luci che filtrano dalle vetrate progettate dallo stesso scrittore. Sempre continuando verso Nemour, dopo poche centinaia di metri una targa vi indicherà l’ingresso al conservatorio nazionale di piante medicinali, aromatiche e per profumeria. Non si tratta del solito giardino botanico: qui, su un terreno di circa 2 ettari, sono coltivate più di 1.200 specie e varietà differenti di piante con lo scopo di fornire materiale vegetale agli studiosi, oltre alla salvaguardia e alla riproduzione di quelle a rischio. E’ questa la ragione per cui troverete nelle aiuole, a differenza di altri giardini, piante poco appariscenti e forse anche un po’ secche: ma i loro preziosi effluvi arricchiscono vivande e preparati curativi e cosmetici. Gli essiccatoi, costruiti nel XIX secolo interamente in legno, furono coperti con un tetto di ardesia nel 1900, e nel 1910 vi furono aggiunti due corridoi laterali in laterizio: i due visitabili mostrano una serie di teli di juta sovrapposti l’uno all’altro, che si distendono per tutta la lunghezza dell’edificio, mentre dai tetti e dalle travi pendono rami, piante e utensili usati nella filiera. Nel centro visite, all’uscita, potete fare rifornimento di saponi, oli essenziali e profumi per ricordare quelle umili piante che un esperto gruppo di giardinieri riesce a far sopravvivere a futura memoria.

PleinAir 391 – febbraio 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio