Magie di calcare

Quattro itinerari outdoor tra canyon, pareti e archeologia dell'Ogliastra.

Indice dell'itinerario

La statale 125 che scende da Olbia lungo la costa orientale sarda si porta nettamente verso l’interno a Dorgali, tornando sul mare solo a sud del Golfo di Orosei dove brevi deviazioni conducono alle spiagge di Santa Maria Navarrese, Tortolì e Arbatax. Siamo nell’Ogliastra, alle porte di un entroterra che offre valenze paesaggistiche e ambientali non meno preziose di quelle offerte dalle marine: grotte e rupi calcaree, sorgenti, canyon, siti archeologici. Proprio da qui partono numerosi percorsi che consentono di raggiungere alcune delle più interessanti realtà naturalistiche e storiche dell’isola, alternando il soggiorno balneare alle escursioni e alle attività sportive in pleinair.

1
Da Tortolì si segue la statale in direzione sud, in 28 chilometri si giunge al passo di Genna ‘e Cresia e qui si prende a destra per Jerzu e Ulàssai. L’area è caratterizzata dai tacchi, altipiani calcarei dalla sommità piatta e pareti verticali adatte alla pratica dell’arrampicata che negli ultimi anni ha reso noto questo paesino dell’Ogliastra. A poca distanza dal centro si può visitare la grotta di Su Màrmuri, un percorso sotterraneo di 850 metri con 200 scalini; la cavità ospita alcune specie rare, come il coleottero Ovobathysciola gestroi e lo Speleomanthes imperialis alias geotritone sardo, un singolare anfibio che si è adattato all’ambiente ipogeo. Proseguendo dalla grotta per l’angusta stradina in salita (con la massima cautela se si è alla guida di un veicolo ingombrante) si raggiungono le località Abba Frida e Baulassa, in una zona selvaggia di boschi frequentati da cinghiali e gatti selvatici: vi si trovano ancora vecchie capanne costruite con pietre e rami di corbezzolo, un tempo usate dai pastori.
Chi volesse scendere nuovamente sul mare, da qui può riprendere la 125 in direzione di Cardedu e poco prima dell’abitato svoltare per Marina di Cardedu, incontrando nel giro di pochi chilometri la spiaggia di Perdepera e quella di Coccorrocci, dai grandi ciottoli rossi (nelle vicinanze c’è anche un campeggio).

2
Seguendo l’Orientale Sarda verso nord e superato Baunei, si sale di quota fino a 1.017 metri attraversando nell’ordine i valichi di Genna Arrámene, Genna Coggina, Genna Scalas, Genna Sarbene, Genna Cruxi e Genna Silana, iniziando poi a scendere dolcemente in un ambiente spettacolare verso Dorgali. Da qui si procede in direzione di Oliena per circa 18 chilometri, lungo una strada stretta ma non molto impegnativa. Il Supramonte è a due passi: si tratta di una delle aree più selvagge d’Europa, un paesaggio roccioso e brullo nel quale l’acqua si perde in fessure e inghiottitoi e percorre per vaste grotte le vie del sottosuolo, fino a spuntare da sorgenti e fonti ai piedi della montagna. Da Oliena si può salire al Supramonte per una lunga sterrata (sconsigliata ai camper).
Tutta la zona è ricca di testimonianze del passato: tombe neolitiche, dolmen, tombe nuragiche, nuraghi, villaggi nuragici, graffiti rupestri. Tra questi uno dei più suggestivi è senz’altro il villaggio di Tiscali, al quale si arriva dalla sorgente di Su Gologone addentrandosi nella valle del Lanaitto per una sterrata carrozzabile fino alla grotta-risorgenza di Sa Oche: da qui conviene farsi indicare l’attacco dell’impervio sentiero che tra calcari affilati, alte pareti, lecci e ginepri conduce in circa un’ora e mezzo all’insediamento; lungo il percorso alcuni evidenti segni rossi guidano l’escursione, che va affrontata con calzature adeguate e una buona scorta d’acqua. Più comodo, anche se ugualmente lungo, è il sentiero che sale dal versante di Dorgali (è possibile comunque rivolgersi alle guide locali, che offrono anche il trasporto in fuoristrada dai principali centri abitati dell’Ogliastra). Il villaggio nuragico si trova sul fondo di una dolina di origine carsica, prodotta dal crollo di un’antica sala sotterranea attualmente occupata da un bosco di lecci e lentischi. Addossate alle pareti della dolina sorgono una quarantina di capanne circolari e rettangolari risalenti probabilmente al periodo della conquista romana dell’isola, ma il sito fu frequentato sino al Medioevo, come attestato dai reperti. Il villaggio è presidiato 24 ore su 24 nella bella stagione, d’inverno solo nelle ore diurne, e la visita viene effettuata con l’accompagnamento di una guida (5 euro, ridotto 1,50 euro).
Nella valle del Lanaitto, da segnalare la via ferrata di Badde Pentumas che risale alte pareti e permette di godere di un ampio panorama. A sud-ovest del Supramonte, dopo Oliena, merita una visita il paese di Orgosolo, celebre per i suoi murales.

3
Uno dei canyon carsici più belli d’Europa è la gola di Su Gorroppu, che si presta a un gran numero di attività (in particolare escursionismo, torrentismo e arrampicata sportiva). Da Dorgali si segue una strada asfaltata per la valle del Flumineddu, fino a un ponticello in cemento con evidenti segnali che invitano a lasciare il veicolo. Da qui si percorre a piedi una sterrata che in 7 chilometri conduce all’impressionante burrone, percorribile per un tratto seguendo un facile sentiero. Per addentrarsi nel canyon è consigliabile rivolgersi alle cooperative di guide locali, che forniscono anche il trasporto in fuoristrada evitando l’avvicinamento a piedi.

4
Da Baunei, quasi di fronte alla chiesa parrocchiale, si lascia la 125 per seguire una stradina, asfaltata ma in forte pendenza, che conduce alla chiesetta di San Pietro del Golgo. In un contesto paesaggistico di grande fascino si apre la voragine di Su Sterru, spettacolare pozzo carsico profondo quasi 300 metri e accessibile solo ad esperti speleologi.
Nei pressi è il complesso di Su Porteddu, dove è possibile parcheggiare (a pagamento) per poi imboccare un sentiero segnalato: tra lecci secolari e rosmarino, in circa un’ora e mezzo si raggiunge la spettacolare cala di Goloritzé, con una candida spiaggia e l’acqua resa turchese da sorgenti sottomarine. La cala è dominata da un imponente sperone calcareo detto Aguglia, paradiso degli arrampicatori. Il tracciato è evidente e piuttosto comodo, ma impegnativo per il caldo e il dislivello (circa 500 metri); nel periodo estivo la zona può essere anche molto affollata.

PleinAir 395 – giugno 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio