Il lunedì dopo le Palme – non il giovedì o il venerdì come nella maggior parte delle celebrazioni della Settimana Santa – il Lunisanti di Castelsardo, attestato sin dal Medioevo, richiama ogni anno da lontano fior di musicologi e studiosi di tradizioni popolari.
Di primissimo mattino il priore e i confratelli si radunano nella chiesetta di Santa Maria dove indossano l’abito ufficiale (un camice con cappuccio bianco in lino o cotone cinto da un cordone bianco) e presenziano con i canti e i Misteri alla funzione religiosa.
Al termine fedeli e confratelli raggiungono la basilica della Madonna Rosa di Gerico, in località Tergu. A dire il vero la distanza tra Castelsardo e il paese dell’entroterra (otto chilometri), un tempo percorsa a piedi in una sorta di pellegrinaggio penitenziale, viene oggi coperta per la maggior parte in automobile, e la processione si riforma circa un chilometro prima della chiesa.
Fedeli in processione
A Tergu avviene la consegna dei Misteri alla Madonna, accompagnata da numerosi canti corali e solisti. Al termine è già mezzogiorno, l’ora di un primo abbondante banchetto a base di pesce e agnello arrosto riservato ai confratelli.
Verso le 15 il rientro a Castelsardo per la preparazione della cerimonia notturna. All’imbrunire gli Apostoli si danno appuntamento nella parte bassa del paese, formando un corteo che raggiungerà in circa due ore la cappella della confraternita attraversando la parte antica del paese, per l’occasione illuminata solo con lampade a olio. E’ questo uno dei momenti più suggestivi della giornata; ma non meno della funzione che segue nella cappella della confraternita, durante la quale i tre cori si impegnano in una vera e propria gara di maestria e di resistenza.
La fatica dei cantori e dei portatori di Misteri non rimane senza premio: al termine della funzione notturna gli Apostoli sono invitati a una lauta cena in casa del priore, a cui partecipano il vescovo, il parroco e il cappellano. Soddisfatti i primi ospiti, anche gli altri confratelli con i loro parenti e amici vengono ammessi al banchetto, che si protrae così fino a notte fonda in un’atmosfera di festa senza ombre: l’indomani a Castelsardo è giorno di riposo.