Luci sulla riviera

Natale a nord ma senza patire troppo i rigori dell'inverno? In una cornice di animate cittadine turistiche e preziosi borghetti medioevali, l'Alto Garda trentino è un perfetto scenario festivo tra mercatini, presepi ed eventi per grandi e bambini, la cui visita è resa ancora più piacevole dal clima temperato del lago.

Indice dell'itinerario

Nelle contrade di un Alto Garda tirato a festa, sono piccole palme quelle che i negozianti di Arco addobbano con palle e fiocchi colorati e piazzano a sentinella delle botteghe: niente abeti, nonostante ci si trovi in territorio trentino, perché a nessun’altra cosa da queste parti tengono di più che alla loro mediterraneità. E se basta spostarsi di poche decine di chilometri più a nord per un’abbuffata di presepi e mercatini dall’inconfondibile sapore nordico, sulle sponde del Benaco si avvertono ben diverse atmosfere, pur nella salvaguardia dell’iconografia tradizionale. Ogni comunità offre tutto quello che può e quello che sa a chi decide di esplorare i più intimi recessi di strade, vicoli e centri storici, dunque scenografie della Natività e bancarelle cariche di doni, ma non solo. La volontà di ogni cittadina sembra quella di cercare una specifica caratterizzazione: come dire che il Natale va contestualizzato, e non è difficile farlo in un ambito naturalistico di prim’ordine come questo.
Il centro dell’attenzione resta Arco: sulla piazza principale e nelle vie circostanti, sotto la protezione di un castello delicatamente illuminato per l’occasione, una cinquantina di casette di legno danno vita a uno dei mercatini di Natale più frequentati ed apprezzati di tutta la provincia. Fino al 23 dicembre è possibile trovare originali idee per un regalo o acquistare prodotti tipici della zona, sfidando la folla e le temperature che, per quanto miti possano essere, ricordano comunque che ci troviamo alle porte delle Dolomiti di Brenta. E’ però la luce a colpire di più, addomesticata e plasmata per dare vita ad effetti davvero particolari: non passano inosservati gli addobbi di Viale delle Magnolie, che si trasforma per qualche giorno in una piccola Avenue des Champs-Élysées, e neppure i brillanti numeri del gigantesco calendario dell’Avvento proiettato sulle antiche case che danno su Piazza Tre Novembre; così come la preghiera di Natale che spicca sull’illuminazione soffusa delle facciate delle chiese di San Bernardino e Sant’Anna. Il trionfo la vigilia dell’Immacolata, quando alle prime ombre della sera l’intero centro della cittadina viene letteralmente acceso da un imponente spettacolo di fuochi d’artificio.
Luci e colori anche nel quartiere medioevale di Stranfora, che dalla piazza principale si inerpica verso il colle su cui svetta ciò che rimane dell’antico castello: sapiente la regia, capace di valorizzare nel contrasto delle ombre gli angoli più caratteristici, dove la passione dei residenti dà vita a presepi artigianali di grande effetto. E poi un corollario di grandi e piccole manifestazioni che animano tutti i finesettimana di dicembre: i laboratori del gusto al Casinò, per esempio, in cui chef di provata abilità insegnano a cucinare i piatti tipici della zona per poi farli assaggiare a chi ne fa richiesta. Per i più piccoli non mancano il Natale di Fiaba, con giochi e racconti a tema, e un tour sul dorso gibbuto di Alì, il cammello di Natale, star incontrastata di un vero e proprio minizoo allestito sul sagrato della chiesa maggiore.
Per una ricorrenza meno laica e un po’ più intima conviene invece raggiungere Bolognano, una frazione alle pendici del Monte Stivo, dove da anni gli instancabili volontari del locale comitato realizzano una mostra di presepi davvero coinvolgente: decine e decine di allestimenti dislocati nei punti più scenografici del borgo, a ricordare che oltre ai mercati c’è dell’altro. Una buona occasione per dare un’occhiata anche alle frazioni circostanti, come San Martino o Massone, il cui nucleo originario è rimasto urbanisticamente quasi intatto.
Da un paese all’altro eccoci infine a Dro, 5 chilometri a nord di Arco, dove fino alla Vigilia si possono fare due passi in centro fermandosi presso gli avvolti delle case per assaggiare alcune delizie enogastronomiche della zona, come le prugne e il rinomato Vino Santo. I giovanissimi, nel frattempo, volano sulle ali della fantasia nella Fabbrica di Babbo Natale dove, con l’aiuto degli elfi, si costruisce, si colora, si dipinge all’insegna del magico mondo di Santa Klaus.

Sotto il castello
Scesi sul lago, a Riva del Garda, la rievocazione natalizia è tutta incentrata sulla mitologia di Babbo Natale: nessun mercatino nel bel centro storico, anche per evitare un’inutile concorrenza con la vicina Arco, ma una particolare attenzione ai più piccoli e alle loro esigenze. D’altronde la città che a fine estate organizza la Notte di Fiaba, coinvolgendo centinaia di bambini in giochi e iniziative ludiche di ogni tipo, non poteva che specializzarsi in tal senso. Ecco dunque la Rocca, il castello duecentesco trasformato in caserma dagli Austriaci nel XIX secolo e che abitualmente ospita le collezioni artistiche e archeologiche del museo cittadino, diventare per un mese o giù di lì la casa di Babbo Natale. In compagnia della sua Natalina, il barbuto vecchione riceve i bimbi e li accoglie in un vero e proprio parco giochi tematico: il Grande Giardino Ghiacciato in cui gironzolano gli elfi, la Stanza del Polo Nord decorata con pupazzi di neve, igloo e cristalli di ghiaccio, i laboratori nei quali i bimbi possono farsi dipingere sul viso un grazioso ricordo della visita; e ancora, la cucina di Nonna Natalina dove si degustano i muffin e il tradizionale pan di molche, preparato con i resti della lavorazione delle olive, e il misterioso Covo degli Elfi. Tutto senza esagerare, naturalmente, perché il Natale resta pur sempre una festività religiosa, come ricorda il bel presepe costruito in Piazza Cavour ai piedi dell’enorme tiglio che la ombreggia. La passeggiata in centro è resa ancora più piacevole da luminarie e decorazioni sobrie ma eleganti, particolarmente ricercate nel loro genere, che si propongono di ricreare un’atmosfera di maggior raccoglimento. E sulla Rocchetta, nei pressi della chiesina di Santa Barbara, è una brillante stella cometa ad indicare che qui batte il cuore del Natale di Riva.
Un altro mercatino dall’inconfondibile sapore natalizio, questa volta dedicato all’artigianato e ai prodotti tipici, viene allestito a Canale di Tenno, ma solo per il ponte dell’Immacolata e per le due domeniche successive: una visita da non mancare per la straordinaria scenografia di questo borgo fra i più belli del Trentino. I vicoli e le piazzette, su cui si affacciano case medioevali sapientemente ristrutturate, si animano grazie ai delicati giochi di luce degli addobbi e alle bancarelle, tra le quali si aggira circospetto Gino lo Spazzacamino, pronto a regalare carbone a tutti i bambini (anche quelli buoni…). Ma i momenti più emozionanti sono senz’altro la notte della Vigilia, quando il corteo dei pastori e dei loro animali percorre le stradine del centro al suono delle zampogne e dei cori natalizi, e il giorno di Santo Stefano, durante il quale tornano a rivivere gli antichi mestieri e le usanze di altri tempi grazie ai figuranti del presepe vivente. Volendo attardarsi nei dintorni si possono raggiungere Frapporta, altro piccolo gioiello architettonico di queste montagne, e la stessa Tenno, con il merlato castello medioevale (oggi di proprietà privata) e il grazioso laghetto poco distante. Poi non resta che lasciarsi catturare da luci, colori e profumi di questo Natale gardesano, con uno sguardo alle montagne già imbiancate che sorvegliano dall’alto le miti sponde del Benaco.

Testo di Gianluca Ricci
Foto dell’autore e dell’Azienda per il Turismo Ingarda Trentino

PleinAir 461 – dicembre 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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