Lo zio del golfo

Zio Giuseppe, Ze Pèppe per i locali, è la maschera guida del Carnevale Dauno di Manfredonia, che quest'anno festeggia mezzo secolo di vita.

Indice dell'itinerario

Un lungo litorale di sabbia finissima, il porto più importante del Gargano, la possente mole del castello svevo-angioino sono le principali attrattive di Manfredonia. A queste si aggiunge ormai da mezzo secolo il Carnevale, che nel nord della Puglia viene aggettivato Dauno. Anche se alcune notizie sporadiche lo fanno risalire alla fine del 1700, l´origine certa è del 1953, quando si iniziarono ad applicare le tecniche della cartapesta. Anticipati da numerose manifestazioni collaterali, già a partire dal 17 gennaio, anche qui i carri allegorici sono il clou della festa. Realizzati in casa, come a Putignano e a Massafra, le gigantesche composizioni richiedono lunghi mesi di preparazione negli hangar detti “laboratori della satira”, impiegano quintali di giornali e colla di farina, occupano decine di persone. E, al solito, ironizzano sulle vicende e i personaggi politici del Bel Paese, senza tralasciare altri temi d’attualità.
La città tiene al suo Carnevale al punto da aver istituito nella scuola media Giuseppe Ungaretti un laboratorio per iniziare i giovani all’arte della cartapesta. A supporto: concorsi di pittura, letterari e fotografici, nonché spettacoli e concerti dei gruppi mascherati e l’ormai tradizionale Sfilata delle Meraviglie, a cura delle scuole materne ed elementari.
Maschera simbolo del Carnevale sipontino, che apre le sfilate seminando facezie e buonumore, è Ze Pèppe: perennemente ammalato di bronchite, è vestito con pantalone e giacca rattoppati, camicia colorata e cappello sbrindellato.

Tour allegorico
Magari con un pezzo di farrata tra le mani, dolce tipico del Carnevale sipontino, si può visitare Manfredonia (vedi PleinAir n. 348/349) attraverso i vari teatri della festa: Corso Manfredi tappezzato di coriandoli e assordato dalla caratteristica banda “A Ciambotta frèsche”; Piazzale Ferri, dominato dal castello (custodisce le preziose stele daune del Museo Archeologico Nazionale del Gargano), Viale Miramare, Via dell´Arcangelo, Piazza Marconi e Piazza Giovanni XXIII (con la cattedrale e la vicina chiesa di San Domenico del XIII secolo).
Uscendo poi dal centro, a pochi chilometri si raggiungono due perle del romanico pugliese: la chiesa di Santa Maria di Siponto sorta su una cripta a sala e, più avanti verso Foggia, la chiesa di San Leonardo fondata nel XII secolo come ospizio di pellegrini e Crociati che s´imbarcavano per la Terra Santa.

PleinAir 366 – gennaio 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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