Le Alpi formato famiglia

Ce n'è per tutti i gusti: grandi e bambini, sportivi e contemplativi. Immersa in un grandioso ambiente naturale protetto dal primo parco nazionale d'Italia, Cogne offre un ricco campionario di proposte di soggiorno sulla neve in un ambiente rilassato e ancora difeso dalle tradizioni. L'ottima accoglienza ai camper è la premessa per una vacanza senza patemi e di sicura soddisfazione.

Indice dell'itinerario

La settimana bianca: per molti italiani un’istituzione, al pari delle partite della Nazionale e del pranzo domenicale dalla mamma. Almeno così era in passato, quando la neve d’inverno era una certezza e la crisi economica non aveva ancora castigato ogni voce dei bilanci familiari dalla colonnina del superfluo. Oggi sono cambiate molte cose ma non tutte in peggio, se è vero che i mutamenti climatici e quelli dei costumi sociali hanno indotto anche il turismo bianco ad abbandonare la monocultura dello sci da discesa – con il suo pesante tributo in termini di impatto ambientale causato da piste e impianti di risalita – ampliando e diversificando l’offerta. E se alcune località stentano a registrare la novità, altre l’hanno capito da un pezzo: tra queste c’è Cogne, dove siamo andati a sperimentare di persona.
Quello che già a prima vista rende unica la celebre stazione turistica valdostana non ha nulla di costruito: sono i Prati di Sant’Orso, la grande e ondulata distesa ai cui margini orientali sorge l’abitato. Altrove case, residence e villette avrebbero presto colmato l’intero fondovalle, ma qui no. Grazie alla gestione lungimirante del territorio e all’interesse degli agricoltori, che sfruttano i prati per la raccolta del fieno, è rimasto inedificato uno spazio enorme che si apre tra i versanti della conca ammantata di bosco. Un luogo magico dove passeggiare, sciare, ammirare uno splendido paesaggio alpino in tutto relax. La conservazione di un simile bene collettivo naturalmente non è facile, e ad ogni stagione si risvegliano le polemiche e le proposte di nuove opere (anche un assurdo tunnel per favorire il flusso del traffico veicolare verso l’appartata, delicatissima Valnontey).
Trascorrere qualche giorno da queste parti in camper durante la stagione invernale è un’esperienza appagante. La presenza di una comoda area di sosta – peraltro nemmeno la sola chance nei dintorni, visto che non mancano i campeggi – è la premessa decisiva per la riuscita di un soggiorno costruito su pochi ma solidi elementi: magnifico ambiente naturale, offerta diversificata di attività sportive, atmosfera vivace ma non caotica (a parte pochi finesettimana), buon livello dell’organizzazione turistica. Per chi viaggia con i bambini, inoltre, Cogne mostra di avere un occhio di riguardo anche con piccole attenzioni, apprezzatissime dagli ospiti junior e dall’intero equipaggio.

Paradiso del fondo
Cogne vanta giustamente una posizione di primato in questa disciplina. Ben dodici sono gli anelli per più di 80 chilometri complessivi di piste battute con binario classico o skating, che si snodano tra boschi, torrenti e ponticelli; non mancano segnalazioni ai bivi e frecce che indicano il senso di marcia. Si va dal percorso di un chilometro e mezzo per principianti alla nera da 7 chilometri e mezzo del circuito di Coppa del Mondo, sempre muovendosi nei Prati di Sant’Orso oppure tra le vicine frazioni di Gimillian, Cretaz ed Epinel a nord, Champlong e Lillaz verso sud-est, nonché la solitaria Valnontey verso sud-ovest. Non a caso qui si svolgono gare di Coppa del Mondo, come nel 2006, o comunque di alto livello quali la Marcia Gran Paradiso (che nel 2009 avrà luogo il 7 e l’8 febbraio): i più esperti possono cimentarsi proprio con il percorso della marcia, per un totale di 45 chilometri e 383 metri di dislivello complessivo toccando praticamente tutti i tracciati esistenti, anche la risalita e discesa della Valnontey.

Tranquille discese
Un piccolo circuito di 9 chilometri (di cui uno di facile pista blu, circa 8 di rosse e un breve tratto di nera) è in grado di offrire anche agli appassionati di sci alpino qualche soddisfazione, pur non essendo Cogne la destinazione ideale, sia chiaro, se si vuole limitare a questo o soprattutto a questo la propria vacanza e si è già in possesso di una buona tecnica. Gli impianti di risalita sono tre, dei quali il principale è la telecabina del Pulsé Montseuc che conduce fino a quota 2.060, dove scendono una pista rossa oppure la breve nera che si congiunge alla rossa di Sylvenoire. A Sylvenoire porta una seggiovia, fino a 1.705 metri di altitudine. Ancora una seggiovia al Bois du Sylvenoire-Crou du Montseuc, fino a quota 2.296.

Con le ciaspole, naturalmente
Per le passeggiate con le racchette da neve c’è solo l’imbarazzo della scelta: è la maniera più immediata e alla portata di tutti o quasi per immergersi nelle ovattate atmosfere invernali. Con le ciaspole ai piedi si galleggia sul manto innevato senza sprofondare, si seguono senza fare rumore le orme lasciate dagli animali, si scoprono angoli del bosco che le strade e nemmeno le piste di fondo consentono di raggiungere. Per chi non ha mai provato, la fatica è la stessa delle camminate a piedi: basta una minima pratica che anzi, in salita, permette di dosare meglio lo sforzo. Calzando attrezzature ben fatte e non rovinate dall’uso (il che non sempre è garantito rivolgendosi a un noleggio) la gita riesce realmente piacevole e adatta anche a bambini e ragazzi.
A Cogne e dintorni sono tabellati nove itinerari dedicati espressamente alle ciaspolate, ma li si può considerare come un invito iniziale per poi ampliare a proprio gusto il cerchio delle esplorazioni. Sono tracciati non lunghi, con tempi di percorrenza che vanno dalla mezz’ora (andata e ritorno dalla stazione di arrivo della telecabina del Montseuc, dove tra i pini cembri la vista si allarga verso valle e le vette vicine) all’ora e mezzo. I tratti più belli sono quelli nel bosco, ad esempio nel percorso ad anello che da Cogne attraverso i larici e gli abeti di Sylvenoire porta a Champlong e quindi, volendo, fino a Lillaz. Da non perdere anche la visita della lunga Valnontey: quello delle racchette è il ritmo giusto per godere appieno l’incontro con un camoscio o una volpe, oppure la graziosa veduta delle baite di Vermiana (o Valmiana) dove, nelle prime settimane d’inverno, il sole compare solo per tre ore al giorno.

Cani, cavalli e neve
Da dicembre a marzo, ai margini della centrale Piazza Chanoux – quella, per intenderci, dove si trova l’ufficio turistico – viene allestita una piccola pista di pattinaggio all’aperto con possibilità di noleggiare i pattini. Anche per le gite a bordo delle slitte trainate da cavalli, che risalgono lentamente la Valnontey, è necessario informarsi presso l’ufficio turistico.
Quanto allo sleddog, cioè le escursioni in slitta trainata da cani, le organizza intorno ai Prati di Sant’Orso un appassionato torinese, Luciano Genta. In quei giorni ai margini del prato stazionano rumorosamente e festosamente i suoi venti splendidi husky siberiani assieme a slitte, carrelli, imbracature. Uno spettacolo anche solo da guardare o da vivere nella cornice unica della conca imbiancata, per far sognare ai bambini l’avventura di Balto (il protagonista di un celebre cartone animato della Disney basato su una storia vera) e agli adulti gli orizzonti selvaggi dell’Alaska e del Grande Nord.

E per i più piccoli…
E’ la moda del momento, e sono sempre più numerose le stazioni invernali che ne sono dotate: stiamo parlando dello snow park, un vero e proprio parco di divertimenti sulla neve dove fra tapis roulant, orsetti, funghi di gommapiuma e pagode, imparare a sciare oppure ad andare sullo snowboard è davvero un gioco da ragazzi, mentre la pista di gommoni offre a tutti divertenti discese su grossi salvagente colorati. Il biglietto è giornaliero o solo pomeridiano e comprende un numero illimitato di risalite sul tapis roulant e di ingressi per il puro divertimento fisico ai tappeti elastici. Alle spalle dello snow park si trova anche una piccola area giochi con scivolo e altalene dove spesso i genitori intrattengono i più piccini: tradizionali commensali dell’uomo presso rifugi e ristori montani, i gracchi alpini lo sanno bene e sarà facile ammirarne le acrobazie di gruppo, a caccia di briciole e avanzi di merende, sopra la piccola folla di mamme e passeggini che colorano le nevi di Cogne.

PleinAir 438 – gennaio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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