La via dei Sudeti

Oltre alla via per Dresda, una meno diretta raggiunge la Polonia con il pregio di toccare Praga. E' quella che poi porta a Breslavia attraversando i Sudeti e la Slesia.

Indice dell'itinerario

Chi sceglie questa seconda via, dopo aver visitato Praga punterà quasi certamente su Wroclav (Breslavia), essendo questo il percorso più veloce. Si troverà così ad attraversare la catena montuosa dei Sudeti: un ambiente formato da montagne modeste, molto piovose e quindi molto verdi e ricche di acque, caratterizzato dalla presenza di centri termali e, nel suo insieme, da un aspetto molto particolare.
Non appena varcato il confine, ci si imbatte in un centro termale molto noto e segnalato: Kudova Zdroj. Il paese è grazioso e animato, ma ha spazi piuttosto asfittici e manca di una buona struttura di campeggio. Perciò è meglio proseguire verso Duszniki Zdroj, superare anche questo secondo centro termale e raggiungerne un terzo, che possiede tutte le caratteristiche per garantire una base di pleinair di tutto rispetto per un soggiorno di almeno tre giorni: Polanica Zdroj. Il paese ha una struttura urbanistica ariosa, con larghe strade pedonali, ampi spazi verdi e un’ammirevole omogeneità architettonica. Pur senza arrivare alla bellezza dei più nobili esempi di centri termali di quella parte d’Europa (Marienbad, Karlovy Vary), si presenta come qualcosa di simile e di ugualmente piacevole. Gli edifici sono immersi in un vastissimo parco verde che si prolunga all’infinito fuori dell’abitato. Particolarmente gradevoli sono le serate, animate ma non chiassose. Da segnalare infine la presenza, a una decina di minuti di cammino dal centro, di un magnifico campeggio di tipo europeo: dotato di servizi ben tenuti, è adiacente a un parco sportivo che offre per le giornate calde il conforto di un’immensa piscina al centro di un’ampia radura. Ma quel che più conta è la possibilità di esplorare, facendo sempre base nel camping, tutta la zona che si estende a sud-est, una sorta di cul-de-sac chiuso dalle montagne e dal confine con la Repubblica Ceca dove si trovano molte cose interessanti.

I labirinti di rocce
Le montagne dei Sudeti, come si è detto, non sono né alte né particolarmente spettacolari. Il loro interesse turistico risiede in due caratteristiche. Innanzi tutto le foreste e la ricchezza di acque superficiali, dovute alla grande piovosità (Sudeti e Tatra a nord, Sumava e Carpazi a sud formano infatti un imbuto entro il quale vanno a imbottigliarsi tutte le perturbazioni che attraversano l’Europa centrale). Ma più ancora le fantastiche formazioni rocciose attrezzate per la visita, diffuse un po’ ovunque (ricordiamo il Paradiso Ceco vicino a Praga e Bastei, vicino a Dresda). Quanto ad acque e foreste, si segnala soprattutto il Parco Nazionale Karkonosze; quanto alle formazioni rocciose, la zona dove la loro presenza è più estesa, ricca e varia è quella del Parco Nazionale di Gory Stolowe, ovvero delle rupi di Karlow, nel cuore dell’area delle terme e quindi a pochi chilometri anche da Polanica. Due sono i complessi rocciosi da visitare assolutamente, Blezne Skaly e Szczeliniec Wielki, orientandosi con le carte dettagliate di entrambe le zone reperibili presso l’ufficio turistico di Kudowa.
Da Polanica si torna verso Duszniki e da qui si prende la strada per Karlow. Prima di arrivare al paese si incontra un bivio: a destra si va a Szczeliniec, a sinistra a Blezne Skaly. Conviene incominciare con quest’ultima zona. Poco dopo il bivio si trova sulla destra una strada di 5 chilometri, a pagamento, accessibile a senso alternato ogni ora (per mezz’ora si sale e per mezz’ora si scende). Si arriva così a un parcheggio con biglietteria. Da qui non resta che seguire i segnali, che portano a un belvedere, ma soprattutto nel labirinto , un incredibile caos di rocce percorso da acrobatici sentieri dove ci si perderebbe di sicuro se non ci fossero passerelle e segnali abbondanti. La visita porta via molto tempo, anche se ci si affretta.Ancora più tempo richiede la visita al gruppo di rocce di Szczeliniec, in bella evidenza sulla cima piatta di un colle che sovrasta il villaggio di Karlow. Da un comodo parcheggio parte una breve stradina che immette su una lunga scalinata; superando un dislivello di un centinaio di metri tra boschi e rocce, questa porta sull’area sommitale dove si trova uno spettacoloso belvedere. Subito dopo i segnali vi guidano lungo un sentiero che infila un’incredibile sequenza di gole, fenditure nella roccia, pareti a picco e altri belvedere come il primo, fino ad incontrare una seconda scalinata e il percorso che riconduce alla base.
Altri sentieri ben segnalati sulle carte si trovano, lungo tutto il percorso, ai lati della strada che unisce Kudowa, Karlow e Radkow, partendo da ben visibili parcheggi. Portano sempre dentro estese foreste, dove alla presenza di maestosi alberi si unisce quella delle rocce. Ma dopo la visita ai due siti precedenti, il resto diventa un po’ ripetitivo. Chi volesse invece condire la giornata con una piacevole rinfrescata potrà recarsi nel piccolo lago di Zalew, presso Radkow, un bacino artificiale attrezzato per il tempo libero, servito da un ampio parcheggio custodito sotto la diga di terra che lo ha creato.

Klodzko e le miniere d’oro
Contrariamente a quanto può sembrare Klodzko, capoluogo di un’area industriale e mineraria, non è affatto una brutta città. Per evitare di attraversarla basta seguire l’indicazione Tranzyt , mentre per visitarla basta seguire il largo stradone che entra nella città, fermandovi quando capite (e si capisce) di essere arrivati al centro storico. Buone possibilità di parcheggio si trovano proprio accanto al ponte che immette nella parte antica, dominata da bei palazzi che circondano la piazza del mercato (con l’ufficio turistico dove qualcuno parla inglese) e dall’imponente fortezza. Quest’ultima si può visitare e offre belle viste dai possenti bastioni, ma se riuscite a risolvere il problema della lingua conviene approfondire la visita con una guida che vi porterà dentro il labirinto sotterraneo sviluppatosi attorno alle lizze. Poiché infatti la fortezza appariva praticamente inespugnabile, il solo modo possibile per entrarvi era quello di scavare gallerie di penetrazione. Ma i difensori, prevenendole, scavarono altre gallerie verso l’esterno cercando di intercettare quelle del nemico. Ne è nata una rete sotterranea di circa 14 chilometri.
Gli uffici turistici, anche in Italia, vi proporranno la visita alla vicina zona delle miniere d’oro, oggi dismesse, che si trovano attorno alla città mineraria di Zloty Stok. Tuttavia la visita ci è parsa molto deludente: le miniere sono state semplicemente chiuse e riaperte per i turisti, senza nulla che aiutasse a leggere la storia e la vita di allora, o quanto meno mostrasse una scelta ragionata dei percorsi di visita.
Merita invece più attenzione la zona che si trova attorno al graziosissimo paese di Miedzygorze. All’ingresso nell’abitato si trova una bella cascata dentro una profonda gola: un ponticello e un sentiero attrezzato con diversi belvedere permettono di ammirare la bellezza del sito da ogni punto di vista. Poi c’è il paese, caratterizzato da bellissime case in legno artisticamente decorate, al cui termine si sviluppa una fitta rete di sentieri ben segnalati. Alcuni comodi e tranquilli spiazzi offrono, se è il caso, ottime occasioni per la sosta.Parco di Karkonosze
Dal territorio appena descritto al parco di Karkonosze ci sono soltanto un centinaio di chilometri, con il fastidio dell’attraversamento oltremodo penoso della città di Walbrzych. La zona, anche se a nostro avviso meno interessante della precedente, è molto attrezzata e frequentata. Anche qui ci sono formazioni rocciose di tipo singolare ma assai meno importanti delle precedenti. Molto buona è invece l’organizzazione dei sentieri, perché la montagna è interamente restituita ai pedoni e ad essa si accede solo da varchi ben visibili e controllati, pagando un sia pur modesto pedaggio. Possiamo dividere questo parco in due zone, che fanno capo a Karpacz e a Szklarska Poreba, centri vivaci e ben attrezzati ma scomodi per i camperisti, a causa della mancanza di spazi liberi e per la posizione lontana dalla zona escursionistica, oltre che, nel caso di Karpacz, per il fatto di svilupparsi su un terreno in forte pendenza. E i campeggi, che pure sono validi, si trovano in posizione ancora più scomoda. Per il primo pernottamento conviene allora spostarsi da Karpacz al vasto e tranquillo parcheggio che si trova presso la chiesetta di Wang (una chiesa in legno trasportata fin qui dai lontani paesi del Nord Europa, assai suggestiva e circondata da casette anch’esse in legno e da bottegucce per i turisti). Qui c’è il più frequentato degli ingressi al parco: quello da cui parte il lungo ma facile sentiero che porta sulla cima più alta dei Sudeti: il monte Sniezka (1.602 m). Di questa classica escursione esistono due varianti che partono dallo stesso punto: una porta a due bei laghetti, l’altra a un complesso di rocce denominate I Pellegrini. A Szklarska Poreba le cose più interessanti sono le cascate dello Szklarka e del Kamienna. Le prime, più vicine, sono una sequenza di rapide e cascate lungo le quali si sviluppano alcuni piacevoli sentieri. Le seconde, più lontane, si trovano nei pressi di un ingresso al parco e per arrivarvi occorre parcheggiare il camper all’inizio di uno dei due sentieri d’accesso, da percorrere in circa mezz’ora, e poi scendere (a pagamento) dentro una stretta gola.

Wroclaw ovvero Breslavia
Tra il parco e il capoluogo della regione la strada è facile e scorrevole. Wroclaw è la terza città della Polonia, ed è anche una valida meta turistica. Peccato che, come molte altre città delle aree industriali dell’Est, non si sia ancora liberata di quella patina grigia che nasconde l’aspetto originario, luminoso e ricco di colore. Anche a Wroclaw restano le tracce dei misfatti urbanistici dell’edilizia socialista, fortunatamente incompiuti, come nella splendida e immensa piazza del mercato, dove un architetto impazzito voleva (ma non ci è riuscito) abbattere tutti i vecchi palazzi per sostituirli con edifici moderni. Per visitare la città dovete recarvi nell’area olimpica: assieme ai campi sportivi e alla zona verde pubblica troverete un comodo campeggio, non dei migliori, e dove nessuno parla inglese, ma con larghi spazi disponibili e situato di fronte alla fermata del tram che vi porta in centro. La visita può incominciare dalla zona più caratteristica, quella cioè che si trova alla confluenza di due fiumi, con isole e penisole su cui insistono aree monumentali (nelle quali si segnala la bella cattedrale gotico- rinascimentale) e aree verdi sistemate in bella armonia. Da lì si procede verso la piazza del mercato, incontrando altri monumenti, come la barocca chiesa del Gesù e l’Università, con aule riccamente decorate. La piazza del mercato ha la forma di tutte le piazze simili polacche e cecoslovacche: quella cioè di un’amplissima area circondata da palazzi monumentali e variopinti con al centro il palazzo del Comune. Quella di Wroclaw è la più grande di tutte e confina per giunta con un’altra piazza, il che dà luogo a una vastissima area pedonale, animata a tutte le ore, con tanti punti di ristoro pittoreschi. Di fronte alla fermata del tram che vi riporta al camping c’è infine il mercato coperto, notevole sia per le linee architettoniche che per la pittoresca animazione, dove si vendono generi alimentari di ogni specie e di ottima qualità. Un po’ più defilato un monumento molto amato dai locali, Hala Ludowa (Palazzo del Popolo), una sorta di palazzo dello sport circondato da un parco verde con una grande fontana e un bel porticato. Fu edificato per il centenario della vittoria su Napoleone ed è la maggiore costruzione in cemento armato realizzata all’epoca, originale sia per le dimensioni che per il fatto di aver piegato il calcestruzzo a criteri estetici fino ad allora riservati alle tecniche tradizionali. Adiacente ad esso un bel giardino giapponese.
Molti monumenti nel 2002 erano ancora in fase di restauro e molto resta ancora da fare, come il miglioramento dello stato delle strade e dei mezzi pubblici, ma ben presto la città riprenderà il suo ruolo storico e naturale di crocevia delle rotte verso il nord-est.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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