La Riviera dei signori

Breve viaggio in camper nel passato prossimo della costa ligure: nei luoghi e tra le architetture Belle Époque, ancora oggi l'emblema più stimato del fasto borghese e della vacanza d'élite.

Indice dell'itinerario

Per la sua invidiabile posizione geografica e per il clima mite che ne deriva tutto l’anno, da più di un secolo la Liguria è meta prediletta del turismo d’élite. Oggi viene troppo spesso associata all’idea della vacanza balneare, con gli inevitabili risvolti di traffico e di affollamento. Ma non è stato sempre così: anzi, fino ai primi anni del Novecento era una meta quasi esclusivamente invernale, amata in special modo dai benestanti inglesi, tedeschi e russi che in fuga dai loro freddi paesi vi trovavano, appena varcate le Alpi, tutto il tepore del Mediterraneo, il rigoglio della vegetazione, lo splendore delle luci di una ribalta mondana. Risale proprio ad allora, con un fiorire di ville e palazzotti ma anche di grandi alberghi, lo sviluppo dei principali centri di villeggiatura che la ferrovia rendeva più facilmente raggiungibili, con la realizzazione di gallerie da un capo all’altro della riviera.
Ma cosa è rimasto di quel mondo andato, di quelle signore che passeggiavano sulla spiaggia in abito lungo e ombrellino, di quei nobili, avventurieri e ricchi borghesi così diversi dai liguri, da sempre abituati a contendere la vita al mare e all’entroterra? Non poco, a ben guardare. Molte sono ancora, anche se a volte sopraffatte dalle espansioni moderne, le vestigia di quell’epoca decadente e spensierata.
Con questo breve itinerario in camper da Genova a La Spezia (o viceversa), ci ripromettiamo proprio di riannodarne idealmente alcuni fili della memoria.
A Genova, in particolare nel quartiere di Borgo Pila non lontano dalla stazione Brignole e in Via XX Settembre, si trovano numerosi esempi dello stile architettonico allora imperante (chiamato in Italia Liberty, in Francia Art Nouveau, in Germania Jugendstil…). Lo stesso scalo ferroviario – di cui sono molto ben conservate le tettoie, l’orologio e le porte – è interessante in questo senso, non avendo subito rimaneggiamenti e rappresentando la tipologia caratteristica delle stazioni di fine Ottocento.
Per apprezzare la ricchezza delle decorazioni, dei fregi e delle statue che ornano gli edifici occorre camminare un po’ con la testa tra le nuvole ed entrare anche nella Galleria Mazzini, dal bel lucernario e dagli enormi lampadari. Poi ci si sposta in Piazza Principe per ammirare l’altra stazione cittadina, la cui costruzione ebbe inizio nel 1854; nei pressi non può sfuggire l’imponente mole dell’hotel Miramare. Altri begli esempi di edilizia urbana si scoprono lungo la passeggiata a monte, una strada con diversi punti panoramici e che cambia più volte nome, collegata da alcuni ascensori della fine del XIX secolo che mantengono l’antico aspetto.
Avendo tempo e allontanandosi un po’ dal centro storico, una visita al cimitero monumentale di Staglieno rivela anche notevoli opere di architettura funeraria liberty.
Ma occorre soprattutto percorrere la costa per ritrovarvi le atmosfere della Belle Époque. Un arioso lungomare conduce dal quartiere fieristico al borgo peschereccio di Boccadasse, rimasto incredibilmente intatto. Quindi la strada prosegue per Nervi dove una stupenda passeggiata a mare, come nelle cartoline di cent’anni fa, ci porta indietro nel tempo fra gli spruzzi delle onde e il verde di un eccezionale parco pubblico. Alcune ville, un tempo private e ora adibite a museo, sono state unite a formare un grande polmone lussureggiante con palme altissime e prati smeraldini, dove scoiattoli confidenti si avvicinano ai visitatori in cerca di noci (in vendita nel bar della stazione…).
Di nuovo su strada, raggiungiamo Bogliasco e le sue scenografiche ville protese sul mare in vista del promontorio di Portofino; quindi Santa Margherita Ligure e Rapallo dominata dall’immenso, candido volume dell’hotel Imperial. Segue Chiavari, dagli animati portici e dalle sontuose residenze dislocate soprattutto lungo i viali di ponente (in cima a una collina emerge l’eclettica Villa Oddone), e poi Sestri Levante con la Baia delle Favole affacciata su due mari.
Superato infine il Parco delle Cinque Terre (di cui spesso si è scritto su queste pagine), sono ancora immagini urbane a chiudere il nostro piccolo viaggio: quelle dell’ottocentesca La Spezia, austera e nostalgica.

PleinAir 376 – novembre 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio