La montagna dei re

Il massiccio del Karwendel, possente e selvaggio, è tra le mete alpine più amate dagli appassionati di lingua tedesca, rimasto intatto come al tempo in cui lo frequentavano gli stessi sovrani d'Austria e Germania. Non ha strade né funivie, ma una corona di stazioni invernali alla sua base, ideali per lo sci di fondo.

Indice dell'itinerario

Chi arriva dal Brennero se lo trova davanti per l’intera discesa. Oltre la profonda vallata dell’Inn, una montagna massiccia domina i palazzi moderni e le chiese barocche di Innsbruck, l’antica capitale del Tirolo. E’ il Karwendel, un massiccio mitico per escursionisti, sciatori e alpinisti di lingua tedesca. Sul confine tra la Baviera e il Tirolo, queste montagne sono a portata di mano anche per chi arriva dall’Italia. Fino a oggi, però, sono ancora pochi gli italiani che vi s’inoltrano.
Più di sette secoli fa, nel 1267, i signori della Baviera e del Tirolo si accordarono per fare del massiccio una riserva di caccia. Tra le molte teste coronate che ne hanno percorso da allora le rocce e i boschi, meritano una menzione Massimiliano I d’Asburgo, l’imperatore cui si devono i più bei monumenti di Innsbruck, e re Ludwig II di Baviera, mecenate di Richard Wagner. Oggi i sovrani non frequentano il Karwendel, ma la magia del grande massiccio è rimasta immutata. Una riserva naturale estesa su 72.000 ettari tutela il versante austriaco del massiccio. Al di là del confine, in Germania, le si affianca un’area protetta dal Land della Baviera.
Da Innsbruck, Seefeld, Pertisau e Mittenwald, degli impianti a fune portano ai bastioni esterni del massiccio, consentendo agli sciatori di raggiungere le loro piste e a tutti i visitatori di ammirare vastissimi panorami. Il cuore di queste montagne, però, è rimasto selvaggio come all’inizio del secolo. Ma sarebbe un errore pensare al Karwendel come a una zona isolata, appannaggio d’inverno solo di esperti alpinisti. Ai piedi di queste montagne le stazioni sciistiche ci sono, e una di loro, Seefeld, è da tempo una delle più apprezzate e del Tirolo.
In qualche modo, però, il carattere integro del Karwendel sembra essersi trasmesso anche alle località sciistiche a bassa quota. Lo sci di discesa, che si può praticare anche sulle piste di Seefeld, di Pertisau e di Leutasch, qui è uno sport di minoranza; le nevi sono soprattutto appannaggio di chi preferisce il fondo. Anche chi vuole inoltrarsi nel bosco con ai piedi le racchette da neve ha a disposizione sentieri. Come su tutte le montagne austriache, infine, è bene ricordare che accanto alle piste da fondo vengono ripuliti dalla neve chilometri di sentieri pedonali.
Ma non è solo la neve a rendere affascinanti queste montagne: Innsbruck, capitale del Tirolo passaggio obbligato per chi arriva dall’Italia scavalcando il Brennero, offre al visitatore chiese, palazzi e piazze. Dal centro, un breve tragitto in auto o in funicolare verso le pendici del Karwendel permette di raggiungere l’Alpenzoo, il primo parco faunistico d’Europa dedicato alla natura delle Alpi, dove è possibile osservare la vita quotidiana dell’orso, della lince, del gipeto.
Sul fondovalle dell’Inn altre città ricche di storia invitano a una sosta. E’ il caso di Hall in Tirol, con il suo centro medioevale. Di Schwaz, dove la facciata gotica della parrocchiale fa da sfondo alla strada centrale. E poi di Fiecht con il suo convento settecentesco e di Vomp con la sua bella chiesa gotica. Infine di Stans, da cui si sale a piedi, attraverso la stretta forra rocciosa della Wolfsklamm, verso il monastero di St. Georgenberg.

Pertisau e l’Achensee. Le acque dell’Achensee separano il Karwendel dalle rocce e dalle nevi del Rofan, un’altra montagna di grande interesse. D’inverno come d’estate, la base migliore per esplorare la zona è Pertisau, un piacevole centro a 950 metri di quota che sorge sulla sponda sud-occidentale del lago. Di aspetto in gran parte moderno, l’abitato dispone delle piste di discesa tracciate sui fianchi dello Zwolferkopf. La maggiore attrattiva di Pertisau, però, sono le piste da fondo che seguono le due valli che s’inoltrano verso il cuore del Karwendel. Una pista di 18 km percorre la Falzthurntal, dominata dalle vette rocciose del Sonnjoch, dello Hahnkampl e del Rauher Knoll. Un po’ più breve (16 km) è la pista della Gerntal, che traversa la conca dove si può sostare alla Pletzachalm. Le due valli sono percorse anche d’inverno da itinerari pedonali. Operatori locali organizzano escursioni in sci da fondo. Per informazioni ci si può rivolgere all’ufficio turistico di Pertisau (tel. 0043/5243/5260) o a quello di Maurach (tel. 0043/5243/5340), il centro all’estremità meridionale del lago, con la chiesa settecentesca di St. Notburga. Achenkirch. All’estremità settentrionale dell’Achensee, a poca distanza dal confine tedesco, l’abitato di Achenkirch conserva due belle chiese barocche e un interessante museo storico. Due brevi piste da fondo percorrono la Unterautal e la Oberautal, tra le quali sono anche delle piste da discesa. Una pista da fondo più lunga (24 km in tutto) porta all’abitato di Steinberg, ai piedi del versante settentrionale del Rofan. Per informazioni ci si può rivolgere agli uffici turistici di Achenkirch (tel. 0043/5246/6270) e di Steinberg (tel. 0043/5248/321).

Hinterriss. Una manciata di case nella zona più solitaria del Karwendel: Hinterriss, porta di accesso al versante settentrionale del massiccio, si può raggiungere dal resto dell’Austria solo con un lungo giro in territorio tedesco. Da Hinterriss (un albergo, un rifugio, una decina di case e un ampio posteggio) la strada che percorre la Engtal fino ai piedi delle pareti della Spritzkarspitze e della celebre Lalidererspitze si trasforma d’inverno in una magnifica pista di fondo della lunghezza (tra andata e ritorno) di quasi 30 km.

Scharnitz e Mittenwald. Sul versante occidentale del Karwendel, la strada che collega Innsbruck con Monaco di Baviera traversa il confine allo Scharnitzpass, dal quale un sentiero porta in pochi minuti alla interessante Porta Claudia, costruita nel Seicento sulle basi di una porta romana. In territorio austriaco, la vicina Scharnitz è il punto di partenza delle escursioni in sci da fondo nella Karwendeltal e nella Hinterrautal (campeggio Alm, all’ingresso del paese, aperto da metà dicembre a fine ottobre). A Mittenwald, il primo centro bavarese al di là della frontiera, c’è la stazione di partenza della Karwendelbahn. Dall’arrivo della funivia, un quarto d’ora a piedi su un sentiero porta a un belvedere sul cuore del Karwendel. Per informazioni, ci si può rivolgere all’ufficio turistico di Scharnitz (tel. 0043/5213/5270).

Seefeld. E’ la più nota stazione sciistica ai piedi delle vette del Karwendel; nel centro, la bella chiesa gotica di St. Oswald. Le slitte trainate da cavalli danno vita e carattere al paese, che per il resto ha aspetto moderno. A est dell’abitato, gli impianti della Seefelderspitze servono 20 km di piste da discesa. Dieci volte superiore è invece lo sviluppo delle piste da fondo, che si dirigono verso nord-ovest sull’altopiano boscoso che separa il Karwendel dal Wetterstein e che si intersecano con quelle di Leutasch. Tra i percorsi più interessanti spiccano la comoda Mosern (6 km), la interessante Wildmoos (15 km) e la lunghissima Huttenloipe (26 km), che tocca ben sette rifugi. Oltre allo sci è possibile pattinare su ghiaccio e nuotare nella bellissima piscina riscaldata dell’Olympia-Zentrum. Per informazioni, chiamare l’ufficio turistico di Seefeld (tel. 0043/5212/2313).

Leutasch. A nord-ovest di Seefeld, ai piedi del Wetterstein, la cittadina di Leutasch occupa insieme alle sue frazioni la larga valle attraversata dalla Leutascher Ache (campeggio annuale Holiday Caravan, poco fuori dell’abitato; a sud del paese c’è anche una piccola zona attrezzata per lo sci da discesa). Tra le piste da fondo raggiungibili, sci ai piedi, da Seefeld spiccano la Unterleutasch (22 km) e la più divertente Plaik-Obern (12 km). La Gaistal, a ovest dell’abitato, consente escursioni a piedi o sulle racchette da neve in direzione della Hammermoosalm e della Tilfussalm. Per informazioni ci si può rivolgere all’ufficio turistico di Leutasch (tel. 0043/5214/6207).

PleinAir 317 – dicembre 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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