Fra i molti e suggestivi riti pasquali abruzzesi, un posto di rilievo spetta senz’altro ai Talami di Orsogna: vuoi per la storia secolare di questa manifestazione, vuoi perché il paese del Chietino ne ha fatto il simbolo della propria identità (ben poco infatti resta delle memorie locali a causa dei massicci bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, tanto che Orsogna fu ribattezzata la Cassino d’Abruzzo).
In tempi remoti si venerava, nella chiesa della Madonna del Rifugio, un affresco della Vergine dal volto bruno che all’alba del martedì dopo Pasqua prodigiosamente diveniva bianco, e per assistere all’evento migliaia di pellegrini trascorrevano una notte di veglia accanto al luogo sacro. Si racconta dunque che un mattino i fedeli videro nella cappella un gruppo di ragazzi interpretare la scena del dipinto, cioè la Madonna che copriva con il suo manto azzurro le persone in preghiera ai suoi piedi. Da quel momento si decise di ripetere puntualmente la rappresentazione alla quale parteciparono i sei quartieri di Orsogna, ognuno con il proprio quadro.
L’evento
Dalle prime ore del martedì dopo Pasqua i Talami, montati su carri trainati da trattori (ma un tempo il trasporto avveniva a spalla), partono dal proprio rione per convergere intorno alle 10 in Piazza Mazzini, dove sfilano insieme circondati da una folla che a stento lascia spazio al corteo. Sulla struttura in legno, chiusa da un fondale in cima al quale viene sospesa una bimba circondata da una raggiera dorata, attori di ogni età interpretano scene tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, mentre una voce narrante illustra il tema di ciascun allestimento.
Se poi si dovesse mancare l’appuntamento primaverile, niente paura: la festa viene infatti ripetuta nel pomeriggio del 15 agosto quando, ancor più che a Pasqua, non ci sarà macchina fotografica che non conservi il ricordo della giornata.