L'Italia di San Francesco/4 - Sulla via d'Oriente

Da Fabriano ad Ancona, da Osimo a Fermo, da Ascoli Piceno a Sarnano e San Severino, i luoghi più amati da San Francesco in viaggio nelle Marche e verso l'imbarco per la Terra Santa.

Indice dell'itinerario

Marca è terra di frontiera: per Francesco si trattò di una frontiera nuova, difficile e incerta, perché fu qui che iniziò la sua predicazione e la sua pacifica rivoluzione. Fu una frontiera vera, perché stravolse il rapporto dell’uomo con la fede. Fu anche l’ultima frontiera, perché da qui, armato solo di speranza, San Francesco partì per la sua crociata in Terra Santa. Non esistono nelle Marche luoghi dove egli abbia vissuto a lungo o che si legano per sempre alla sua immagine. Ma in questa regione, dal 1209 al 1221, San Francesco ha “camminato” e “seminato” molto. Così sono nati, con lui o dopo di lui, eremi, conventi e centri di culto. Cercheremo di percorrere un itinerario ideale, che tocchi questi luoghi sostando nei siti di maggior interesse. Cominciando da Fabriano, alleata di Francesco nelle sue esperienze militari, e divenuta poi luogo di penitenza e di preghiera. Il santo si fermò spesso nell’isolato convento di Valleremita, vera culla dell’ordine francescano nelle Marche. Dell’antico cenobio benedettino di Santa Maria di Val di Sasso è rimasto ben poco, anche se sono in corso interventi di ripristino. L’Aula Verde è un percorso naturalistico che si snoda all’interno del bosco lungo la piccola e stretta valle di Val di Sasso, caratterizzato da una secolare faggeta e da bassa vegetazione con una ricca fauna.
A Fabriano è di grande effetto scenografico la Piazza del Comune, con la fontana e il Palazzo del Podestà (XIII secolo), il Palazzo Municipale (XIV secolo). La fiancheggia il loggiato di San Francesco, ma dell’omonima chiesa rimane solo il portale. La pinacoteca offre una vasta panoramica della scuola pittorica fabrianese. Non poteva mancare, nella città della carta, un museo che mostra vecchi macchinari e antichi cicli di lavorazione. Nel proseguire verso Ancona, lungo l’Esino, Francesco fece probabilmente tappa a Iesi. Città dinamica di oggi, ambientata tra i capolavori di un tempo: dall’originale cinta muraria al Palazzo della Signoria di Francesco di Giorgio Martini, dalla pinacoteca di Palazzo Pianetti alle numerose chiese.
Ancona e l’Adriatico sono ormai prossimi. Quasi certamente San Francesco vide, la prima volta, il Duomo e l’Arco di Traiano dal mare. Ancora oggi è questa l’immagine caratteristica di Ancona, resa però più caotica dalle infrastrutture portuali. Eppure ha molto da offrire, da Santa Maria della Piazza al museo archeologico, dal Passetto alle spiagge del Conero. Una città alla quale anche il santo si affezionò: lui stesso indicò il luogo dove costruire il nuovo convento e ne fondò altri nelle vicinanze. Oggi la scenografica facciata di San Francesco alle Scale guarda ancora verso il mare…
Riprendendo il viaggio si incontra Osimo, città di antica tradizione fin dall’età bizantina, tappa obbligata anche per Francesco. Il luogo più segreto e prezioso è il duomo, che risale addirittura all’VIII secolo, ma forse più famoso è il santuario di San Giuseppe da Copertino, chiamato comunemente San Francesco. Molto probabilmente, da Osimo, Francesco tornava in Assisi seguendo punti di riferimento ben precisi: il convento di Forano, quello di Colpersito a San Severino, Camerino.
San Severino è città d’arte notevole. Splendida l’ellittica Piazza del Popolo, lunga 225 metri e larga 35, impreziosita da numerosi ed eleganti edifici. Ma San Severino è anche la città dei fratelli Salimbeni, che diedero vita ad una importante scuola pittorica. Da visitare la pinacoteca che custodisce anche opere di altri notevoli artisti e, soprattutto, un ciclo di affreschi del XIV secolo riguardanti il santo, distaccati dalla demolita chiesa di San Francesco al Castello. Anche Camerino, antico centro di studi, vanta una vivacità culturale e una notevole tradizione pittorica (XIV secolo). Del suo illustre passato conserva importanti testimonianze nel duomo e in San Venanzio, mentre non resta molto della chiesa di San Francesco di inizio XIII secolo, oggi sede della pinacoteca.
Ci siamo avvicinati ad Assisi, ma c’è da percorrere ancora la Marca Fermana, il territorio compreso tra qui e il mare. E’ la regione che ha visto nascere i “Fioretti”, raccolta di episodi della vita di San Francesco priva di valore storico ma ricca di elementi significativi. Forse Francesco conobbe Fermo, Offida e Montefalcone all’epoca del suo viaggio in Ascoli Piceno. Una zona, oggi, tra le più interessanti per i contenuti artistici e per le possibilità offerte al pleinair. Fermo è città straordinaria, non solo per la meravigliosa Piazza del Popolo e per la singolarità del duomo, ma anche per la sua vitalità. Offida colpisce invece per l’incredibile posizione e architettura di Santa Maria della Rocca, isolata ad ammirare le montagne. Notevole anche l’impianto urbanistico, con la triangolare piazza centrale dominata dal Palazzo Comunale, uno degli esempi più interessanti fra le costruzioni del XV secolo nelle Marche.
Non si conosce una particolare circostanza che faccia giungere San Francesco ad Ascoli, un po’ al di fuori dei suoi itinerari marchigiani. Eppure l’accoglienza avuta dal santo in Ascoli non trova eguale in nessun’altra città da lui toccata. Per di più, Ascoli è un vero palcoscenico di opere d’arte ancora vive. Il quadro più prezioso è certamente Piazza del Popolo, con il Palazzo dei Capitani, la Loggia dei Mercanti e la grandiosa chiesa di San Francesco (iniziata nel 1258). Ma tutto il centro va scoperto a piedi, dal romano ponte di Solestà alla chiesa di San Vincenzo, dalla Piazza Arringo alla ricca pinacoteca.
Da Ascoli si arriva a Sarnano aggirando la maestosa catena dei Monti Sibillini, ora Parco Nazionale. La cittadina ha un centro storico di impronta medioevale sapientemente valorizzato, che culmina nella suggestiva Piazza Alta con preziosi edifici e la duecentesca chiesa di Santa Maria Assunta. A fianco della rimaneggiata chiesa di San Francesco, i locali dell’antico convento francescano ospitano la pinacoteca con opere d’arte notevoli. Le origini di Sarnano sembrano essere legate addirittura alla figura del santo, allora ospite del vicino convento di Roccabruna. Il percorso verso l’Umbria è segnato da altre tappe francescane, luoghi di sosta o di ritiro di Francesco e dei suoi seguaci. Il vicino e misterioso eremo di Soffiano è luogo suggestivo citato nei Fioretti; i conventi di Colfano e Pontelatrave ai margini dei Sibillini sono le ultime immagini dell’umiltà francescana nelle Marche.

PleinAir 314 – settembre 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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