L'isola di Guglielmo

La maggiore isola tedesca, amata dal principe Guglielmo, si trova nel Baltico proprio di fronte all'antica città di Stralsund: è abbastanza estesa da contenere più di quattro volte l'isola d'Elba. E abbastanza varia da motivare una piacevole digressione in camper e bici.

Indice dell'itinerario

Già parte della DDR, Rügen è legata al continente da un cordone ombelicale, un ponte di due chilometri non sempre rapidamente percorribile perché cinque volte al giorno viene aperto per venti minuti onde consentire il transito delle navi. Se a ciò si aggiunge il traffico turistico (che abbiamo sperimentato), si spiega l’esistenza di un parallelo servizio di traghetti (trasporto anche di camper) in partenza da Stahlbrode, circa diciotto chilometri a est di Stralsund.
Giunti a Rügen con la convinzione di interpretare facilmente il suo territorio, ci siamo presto resi conto che un’isola estesa da sud a nord più di cinquanta chilometri e larga una quarantina, con mari interni e sponde frastagliate, non si lascia conoscere tanto facilmente e mette a buona prova il senso d’orientamento. In sostanza si può dire che la parte più interessante dell’isola è la metà orientale, i cui rilievi raggiungono i 160 metri. E’ su tale versante che si trovano le più belle e profonde spiagge di sabbia, una rena bianca e fine. Tuttavia le quattro stazioni balneari più frequentate e alla moda si concentrano in appena una quindicina di chilometri di litorale, dove – a parte i camping a Baabe e Gören – difficilmente i camper trovano un valido punto di sosta. Va comunque detto che, quanto a campeggi, l’isola presenta soltanto la difficoltà della scelta. Gli altri due centri balneari di Binz e Sellin meritano comunque d’esser visti per le tracce di architettura balneare guglielmina (inizi Novecento), e il secondo anche per la singolare posizione dell’arenile rispetto all’abitato.
La natura ha nell’isola un ruolo molto importante. Restando nel sud-est, la penisola di Mönchgut costituisce una riserva della biosfera cui appartiene anche l’altura ricoperta di bosco, dalla cui cima si leva un castello di caccia in stile neogotico voluto nella prima metà dell’Ottocento dal principe Guglielmo I di Putbus. Quattro torrette con torre centrale, tutte merlate e circolari, offrono un buon panorama. Un divertente percorso alternativo a quello stradale permette di sfuggire alle code dei turisti. Uno sbuffante trenino a vapore, odoroso di zolfo, il “Rasender Roland” (Orlando il Furioso) parte infatti da Pitbus e ferma a richiesta nella stazioncina di Garfitz. Da qui, un quarto d’ora di camminata nel bosco conduce alla spianata del castello. Quanto al piccolo centro di Putbus, che fu disegnato in forme neoclassiche, vale la sosta almeno per una passeggiata nel suo bel parco.
Risaliamo ora la costa verso il nord-est. Dal porto di Sassnitz, il più attrezzato, partono collegamenti marittimi con Svezia e Danimarca. A poca distanza ha inizio il Parco Nazionale Jasmund, alto promontorio ricoperto da una foresta di faggi, che costituisce una delle maggiori attrazioni di Rügen. Risalendo il promontorio arriviamo alla strada che s’inoltra verso il mare, preclusa ai mezzi a motore privati che devono proseguire oltre, fino al parcheggio. Questo consiste in un’ampia area con sbarre, dove per dieci marchi i camper possono fermarsi anche la notte. Non mancano caffè e banchi di würstel. Bus navetta conducono al punto più famoso del parco, dove gettare uno sguardo sul mare – un centinaio di metri più in basso – dal piccolo belvedere detto Konigstühle (Sedia del Re).
La singolarità del promontorio di Jasmund sta nelle formazioni di gesso che sbucando dalla fitta cupola vegetale creano un paesaggio costiero indiscutibilmente insolito. Ne fu colpito anche il pittore dell’Ottocento Kaspar Friedrich che lo interpretò in un famoso quadro, simbolo dell’idealismo romantico tedesco. Ma l’angusto belvedere (ticket!) creato su uno sperone di roccia è afflitto da un interminabile serpentone di turisti. Seguiteci piuttosto in una variante frequentata da pochissimi. Nel salire da Sassnitz, alla deviazione con la tabella “Wissower Klinken”, occorre parcheggiare in qualche modo il mezzo e mettere in funzione la mountain bike o semplicemente le gambe. Nella folta foresta di faggi, umida di piccoli stagni, tre chilometri di carrareccia capaci di disintegrare un’auto non fermano una bici.
Dove la strada termina con uno spiazzo e una trattoria, un camminamento va ad intercettare il sentiero costiero che provenendo da Sassnitz si inoltra verso la zona della Sedia del Re. Ma già qui il sito è molto suggestivo con le sue torri di gesso e l’ombrosa faggeta che si spinge quasi a lambire il mare, situazione certamente impensabile alle nostre latitudini. Si può anche, volendo, scendere tra gli alberi fino alla deserta spiaggia sassosa.
La strada che dal promontorio digrada verso nord è molto piacevole anche dove una deviazione porta al sereno e isolato villaggio di Lohme, con il suo porticciolo. Arrivati a Glöwe, ha inizio tra mare e mare il sottile litorale di Schaabe. Per vari chilometri dune e pineta di aspetto mediterraneo hanno anche un certo interesse balneare: come dimostra il buon numero di camper tedeschi solitamente parcheggiati in un largo spiazzo sterrato a sinistra della strada.
Capo Arkona, il lembo più settentrionale di Rügen, si eleva di poche decine di metri sulle onde del Baltico nei pressi del villaggio di Putgarden. Siamo in uno dei punti capitali dell’antico insediamento slavo avviatosi nell’odierno Meclemburgo-Pomerania nel VII secolo, cui si sovrappose quello di stirpe germanica tra XII e XIII.
Qualche chilometro a est del capo, per chiudere, non va tralasciata la visita del villaggio di pescatori di Vitt, un lembo di passato dove si conservano integralmente le vecchie abitazioni dal tetto in paglia.
Se il nostro itinerario sud-nord si è svolto essenzialmente in camper, ciò non toglie che la bicicletta resti a Rügen un eccellente strumento di esplorazioni, specie nella piana settentrionale e in quelle occidentali dove il traghetto di Wittower Fähre permette di tagliare un vasto mare chiuso. Dei percorsi per bici, talvolta esclusivi, che hanno grande sviluppo, si può avere una piantina nell’ufficio di informazioni turistiche di Bergen, capoluogo dell’isola. Da non dimenticare assolutamente la bici, infine, nel salire (approdo di Schaprode) sul traghetto che vi porterà a trascorrere una giornata d’incanto sulla sottile isola Hiddensee, lunga una quindicina di chilometri. Parco nazionale, essa non potrebbe altrimenti essere visitata che a piedi.

PleinAir 312 – luglio/agosto 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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