L'imperatore selvaggio

St. Johann in Tirol: un pianeta invernale da esplorare con gli sci da fondo, tra il Wilder Kaiser e Kitzbühel. Ottimi campeggi ed efficienti servizi per una settimana che più bianca non si può.

Indice dell'itinerario

Difficile immaginare che una piana ad appena 650 metri di quota (e a poco più di 100 km dal Brennero) possa offrire un vero, immenso paradiso per lo sci di fondo. Percorrendo l’autostrada per Trento e Bolzano le montagne della Valle Isarco spoglie. Radi fiocchi di neve davano speranza al valico del Brennero ma soltanto alla sella che si apre presso Ellmau (804 m) il paesaggio cambia: come per incanto appare la neve. Poco più in basso si apre la conca di Sankt Johann in Tirol: 650 metri di quota, circa 18 km di lunghezza, 225 km di piste per lo sci di fondo, 50 km di itinerari per escursioni a piedi. La cittadina è posta alla confluenza di larghe valli: da ovest quella in cui si snoda la nostra strada e il vallone solcato dal Reither Ache, da sud la valle con la vicina Kitzbühel, da est la valle del Fieberbrunner Ache. Le acque dei torrenti si uniscono nei pressi di St. Johann nel Grosse Ache, un fiume che punta verso nord, pianeggiando per una decina di chilometri prima che la valle scenda verso Kössen e la Baviera. Il tutto è dominato dalla possente mole del Wilder Kaiser (“imperatore selvaggio”), un castello di roccia e ghiaccio che si alza alle spalle della piana. Mentre verso sud ci sono i pendii del Kitzbüheler Horn, solcati dagli impianti di risalita e dalle piste da discesa di St. Johann e Kitzbühel.
La favorevole conformazione delle valli ha permesso di tracciare strade di grande importanza, ma basta calzare gli sci da fondo per ritrovare subito la quiete e un ambiente agreste incantevole. Se lungo la circonvallazione di St. Johann si allineano i capannoni industriali, a pochi chilometri di distanza sorgono deliziosi paesini e fiorenti aziende agricole che praticano coltivazioni biologiche.
Da non dimenticare i contrasti climatici. Le Kitzbüheler Alpen e il Kaisergebirge sembrano calamitare le perturbazioni: offrono così un innevamento impensabile in altre zone delle Alpi, ma anche un?estrema variabilità del clima. Per fortuna la vasta rete di piste da fondo si snoda da un villaggio all’altro, e anche in aperta campagna le calde e accoglienti Gasthöfe offrono sempre un provvidenziale rifugio (e un piacevole incontro con la gastronomia locale) quando sopraggiungono le nuvole e la nevicata.

Con gli sci, verso Kirchdorf
Il punto di riferimento per le prime informazioni è il Koasa Stadion di St. Johann, il centro fondo da cui si dipartono le piste. Qui inizia una volta all’anno la Mega Koasa, una “doppia maratona” di 84 km sugli sci, che si snoda con una specie di 8 al cospetto del Wilder Kaiser e intorno al massiccio dell’Unterberghorn. Poi c’è la Tiroler Koasalauf (42 km): ovviamente non è il caso di percorrerla tutta in un solo giorno, anzi è preferibile prevedere anche qualche spostamento con i mezzi motorizzati, per poter sciare in ambienti sempre differenti: gli accessi alle piste sono numerosi.
Per cominciare ci vuole una sciata nella piana verso Kirchdorf, preferibilmente al mattino presto oppure nel pomeriggio. Si scia senza fatica, in un paesaggio piacevole che cambia con lentezza. Si costeggia a lungo il Grosse Ache e in breve si raggiunge Kirchdorf, letteralmente “il paese della chiesa”. Dedicata a Santo Stefano, venne fondata nel secolo VIII sui resti di un edificio del 400 a.C. con un ampliamento nel 1200. Di fronte all’ufficio turistico (e a fianco della pista da fondo) sorge la Metzgerhaus (“casa del macellaio”): un edificio risalente al XVII secolo, utilizzato tra il 1736 e il 1823 come macelleria, dal 1987 museo di cultura locale.
Tornati sugli sci, un ramo della pista di fondo passa a monte del paese e con tracciato a saliscendi continua lungo la valle, fino a Erpendorf: anche qui un campanile domina il paesello, ma si tratta di un edificio moderno, realizzato negli anni Cinquanta con notevole buon gusto. La pista prosegue ancora nella valle, che si restringe progressivamente: il collegamento che scende a Kössen lungo il Grosse Ache viene battuto solo in occasione delle gare, quindi è necessario tornare verso St. Johann, distante 10 km.

Al cospetto del Wilder Kaiser
Dopo la prime sciate nella piana è il momento di avviarsi sulle piste che si snodano a ovest del Koasa Stadion. Ai pieghevoli illustrativi è bene affiancare la mappa dettagliata (in vendita) per orientarsi nel dedalo di tracciati per il fondo e stradelli innevati che si inoltrano fra colline e valloncelli: sciatori un po’ esperti apprezzeranno senz’altro l’Hinterkaiserloipe, una nera di 12 km. Puntando ancora verso occidente, le piste di St. Johann si collegano a quelle di Going, Ellmau, Scheffau. Altre possibilità si aprono se si attraversa la strada statale 312 poco a est di Going: un tracciato di collegamento risale verso sud nella valle del Reither Ache, conducendo alle piste (30 km in tutto) di Reith e fin presso lo Schwarzsee, con il camping di Kitzbühel. Un altro tracciato conduce alle piste di Oberndorf, che aggirano un rilievo boscoso con la Bergkapelle e conducono al paese: poche case e qualche albergo intorno alla barocca parrocchiale di St. Jakob. Difficile credere che questo tranquillo centro turistico si trovi ad appena 5 km da Kitzbühel, una delle più frequentate cittadine delle Alpi e culla dello sci fin dal lontano 1892.

A spasso per Kitzbühel
La cittadina rappresenta la meta ideale per una visita dopo la giornata sugli sci. Conviene arrivare nel tardo pomeriggio, quando gli sciatori lasciano liberi i parcheggi all’ingresso della città, oppure con il bus di linea che la collega a St. Johann.: il centro cittadino è infatti vietato alle auto. Vero gioiello di architettura tirolese, sulle vie si affacciano edifici gotici e alberghi antichi. I trasporti all’interno del centro storico e nei dintorni sono assicurati dai pulmini di linea arancioni, dalle carrozze e da taxi.
Poco lontano dal centro vi è la collina delle tre chiese, punto panoramico che domina la città, con la parrocchiale di St. Andreas del XV secolo, rinnovata nel 1785; nel cimitero che attornia la parrocchiale sorge la Liebfrauenkirche, risalente al 1373; tra le due chiese sorge la tardo gotica Ölbergkapelle (Cappella del Monte degli Ulivi), con affreschi del 1600. Un altro edificio sacro, la St. Katharina Kirche del 1360, sorge nel centro storico, vicino alla torre cinquecentesca del Pleghof.
Sulla via principale, l’Hinterstadt, si affacciano anche il municipio (con l’ufficio turistico) e case del XVII secolo o ancora più antiche, fra cui spicca Goldener Greif. Se il freddo è intenso, c’è l’accogliente Heimat Museum, con diverse sezioni dedicate all’industria mineraria, alla storia della cittadina e alla storia dello sci. Gasteig e Griesenau
Sci alpino per Kitzbühel e per St. Johann, sci di fondo nei paesi dei dintorni, dove le piste si affiancano alle altre attività invernali. Grazie alla notevole diffusione dei Winterwanderwege (i sentieri tracciati nella neve, dove si cammina senza racchette) e alla vasta rete di tracciati per il fondo, si hanno a disposizione quasi 300 km di piste battute, adatte anche a escursioni con gli sci da fondo.
Meta classica è la Kaiserbachtal, una valle che a monte di Kirchdorf si incunea nella riserva naturale del Kaisergebirge: purtroppo in certi periodi i cartelli di “pericolo valanghe” invitano a rinunciare all’escursione che in 5 km sale da Griesenau alla Griesener Alm, il rifugio posto alla testata della valle. Optiamo quindi per l’anello di 6 km (media difficoltà) che inizia da Gasteig, un ripiano punteggiato di edifici rurali e posto 100 metri più in alto di Kirchdorf: aereo il panorama sulla pianura solcata dal Grosse Ache e ripido il tracciato di collegamento che permette di salire fin qui sci ai piedi.
L’Höhenloipe si incunea subito nella conca della Schusteralm, dominata dalle pareti della imponente Maukspitze: boschi di abeti si alternano a radure con alpeggi, in un ambiente fiabesco. Terminato il giro, continuiamo verso nord, non lontano dalla strada e dal ruscello. Il pianoro di Gasteig separa il versante di Kirchdorf dal vallone che scende verso nord fino a Kössen (come le piste da fondo). Ci rechiamo quindi alla Gasthof Griesenau, posta proprio allo sbocco della Kaiserbachtal. L’edificio da secoli ospita i viandanti e i vecchi arredi in legno, la calda Stube, i boccali di birra e i piatti di salumi invitano a una lunga sosta.

Finalmente a Schwendt
Saliamo a Gasteig con un mezzo motorizzato. Calzati gli sci ripassiamo di fronte alla Gasthof Griesenau. Poco più avanti un pannello illustra le piste di Schwendt: il facile anello di 13 km conduce verso il paese, prima nel bosco e tra radure, poi su terreno più aperto. La valle si trasforma in una piana, con edifici rurali dalle lunghe facciate, i piani inferiori intonacati e quelli superiori in legno, sugli angoli profili di volti scolpiti.
Con un tracciato finale a doppio senso di marcia si risale fino alle case di Schwendt, con la chiesa tardo gotica del 1500 dedicata a Sant’Egidio. Poco più avanti si stacca a monte della strada la pista Lucknerhof, una rossa di 6 km con ripidi saliscendi su un costone: da una parte domina il paese, dall’altra la piana di Kössen 150 metri più in basso.
Da Schwendt si offrono diverse possibilità: le piste del Kaiserwinkl che scendono a Kössen e transitano proprio a fianco del camping “Wilder Kaiser”, mentre altri tracciati conducono fin sulle sponde del Walchsee. Oppure un tranquillo ritorno a Griesenau e St. Johann, che già richiede più di 15 km sugli sci. Ma per chi è stanco c’è sempre l’opportunità di attendere in una Gasthaus l’arrivo del pullman di linea.

PleinAir 319 – febbraio 1999

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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