L'autostrada liquida

Fiumi e canali navigabili attraversano tutta l'Europa, e un eccezionale nastro d'acqua collega i mari del nord al Mediterraneo. In camper lo si può costeggiare via terra: noi lo risaliamo in houseboat da Marsiglia a Le Havre.

Indice dell'itinerario

Partire dal Mediterraneo, precisamente da Port-Saint-Louis per raggiungere Parigi e il Canale della Manica è un itinerario lungo e interessante per chi viaggia in camper, ma ancor più per chi lo vive in barca. Non solo i marinai, ma tutti quelli che amano la natura e la quiete tra una pescatina con la canna e una bottiglia di vino, alla scoperta di un mondo fluviale per molti ancora sconosciuto.
Oltre ad attraversare la Francia, la dorsale d’acqua che collega Marsiglia a Le Havre consente ai diportisti di raggiungere senza difficoltà Svizzera, Germania, Belgio, Olanda e, avendo tempo a disposizione, perfino la grande Russia. Per rintracciarne le origini bisogna risalire al XVII secolo quando Luigi XIV, in visita a Milano, ebbe modo di notare l’ingegnoso sistema di chiuse che regolavano il livello delle acque nei navigli e volle applicarlo in patria. Tornato a Parigi, il Re Sole ordinò dunque ai suoi ingegneri di realizzare delle idrovie di collegamento tra la capitale e i ricchi territori della Borgogna e una tra l’Oceano Atlantico e il Mediterraneo attraverso la regione del Midi. Fu così che si sviluppò la rete francese dei canali navigabili, ancora oggi utilizzati per le attività commerciali e, soprattutto negli ultimi decenni, a scopo turistico. Il loro impiego si avvale di bacini idrici, che forniscono la riserva d’acqua nelle stagioni di secca, e sulle chiuse, cioè quegli sbarramenti mobili composti da robuste porte in legno e ferro che regolano il riempimento e lo svuotamento di grandi vasche di ormeggio consentendo alle imbarcazioni di superare agevolmente dislivelli anche di centinaia di metri.

 

Verso la valle del Rodano

La generosa ricchezza monumentale del barocco di Lione
La generosa ricchezza monumentale del barocco di Lione

Mollati gli ormeggi dell’houseboat da Port Saint Louis verso nord, si incontrano graziose cittadine ricche di storia: la prima è Arles, uno dei principali centri francesi di fondazione gallo-romana, che offre un bel centro storico punteggiato di negozi perfettamente inseriti tra le mura in pietra dei vicoli e numerosi localini in cui si degustano tipici piatti della regione.

La navigazione prosegue sul Rodano sino al porto di Beaucaire attraversando una zona collinare dove, sulle alture più elevate, si ergono castelli medioevali ben ristrutturati, come la maestosa fortezza di Tarascon. Da qui, transitando per la chiusa di Vallabrègues, si entra nel Canal du Rhône che costeggia il fiume: fu costruito come percorso alternativo per evitare pericolosi insabbiamenti nei periodi di secca.
Avignone, la più bella meta d’arte e di storia della Vallée du Rhône, compare all’improvviso con il suo magnifico ponte di Saint Bénézet, situato nel nucleo antico sotto l’imponente palazzo papale fatto costruire in parte da Clemente VI nel periodo in cui il pontificato ebbe sede in Francia, durante il XIV secolo. Ormeggiata la barca ai moli galleggianti del porto turistico, salire sulle ripide strade lastricate sino al castello è l’occasione per visitare antiche botteghe artigianali e le possenti mura che cingono la città, dalle quali si osserva il Rodano serpeggiare lento nella valle.

Ponti, chiuse e porti fluviali scandiscono la navigazione
Ponti, chiuse e porti fluviali scandiscono la navigazione

Lasciata la città papale si entra in una vera e propria autostrada d’acqua, il Canal de Donzère-Mondragon che con una serie di lunghissimi rettilinei raggiunge Bollène e le sue dolci colline coltivate a vite. Le chiuse di Châteauneuf, Beauchâtel e Vaugris riportano i naviganti sul fiume sino a Lione, che si presenta in tutto il suo splendore barocco, tra grandi viali alberati; proprio qui confluisce nel Rodano (che qui è affollato di peniches, le tipiche barche da carico francesi) un altro dei grandi corsi d’acqua d’oltralpe, la Saône, e questo rende la città uno dei più importanti nodi fluviali di passaggio e di incontro di tutta l’Europa. Tra i più affezionati frequentatori troviamo gli svizzeri, che arrivano in barca da Ginevra e soprattutto d’estate transitano di frequente lungo i canali lionesi alla volta del Mediterraneo.

Una discesa a terra per visitare i dintorni
Una discesa a terra per visitare i dintorni

Ora proseguiamo sulla Saône attraverso zone collinari ricche di vestigia medioevali sino a Mâcon, la cittadina di origine celtica che in maggio ospita la fiera dei vini della Borgogna. Superata Chalon-sur-Saône incontriamo un altro importante nodo fluviale, la cittadina di Saint-Jean-de-Losne: qui passano soprattutto tedeschi, lussemburghesi e belgi che raggiungono il sud della Francia attraverso i canali che si attestano al Reno.

 

La via per Parigi

L'emozionante spettacolo del ponte fluviale di Digoin che scavalca il corso della Loira scorrendo in un apposito invaso sopraelevato
L’emozionante spettacolo del ponte fluviale di Digoin che scavalca il corso della Loira scorrendo in un apposito invaso sopraelevato

Da Saint-Jean sono ben tre i percorsi fluviali – ognuno con caratteristiche paesaggistiche diverse – che attraversano la Borgogna per collegarsi a Parigi e quindi alla Manica.
La cosiddetta Via Occidentale è quella che si addentra maggiormente nel cuore della Francia. Sul primo tratto si naviga lungo il Canal du Centre, costruito tra il 1783 e il 1793, che supera le colline con una lunga sequenza di chiuse per poi scendere di centinaia di metri a valle grazie ad altre 23 chiuse disposte quasi l’una sull’altra. Le frequenti soste per il passaggio tra i bacini non sono affatto noiose, visto che ogni guardiano chiacchiera volentieri e spesso ha piacere di offrire ai turisti del formaggio o una bottiglia del vino da lui prodotto. Sulle rive, inoltre, le piste ciclabili ricavate dalle alzaie in terra battuta sono ideali per chi ha la bici al seguito e vuol farsi una bella pedalata.

Porticcioli e aree di sosta, come a Génelard e a Perray-le-Monial, consentono piacevoli tappe prima di raggiungere la cittadina di Digoin, dove finisce il Canal du Centre e inizia il Canal Latéral à la Loire che scavalca la Loira con uno spettacolare ponte fluviale che scorre su un invaso sopraelevato. Ancora più interessante è l’analogo ponte di Briare, una notevolissima opera di ingegneria idraulica costruita interamente in ferro tra il 1890 e il 1896 con la collaborazione di Gustave Eiffel, il progettista della celebre torre parigina: con i suoi 663 metri, è il più lungo al mondo nel suo genere. Si prosegue ora tra alberi secolari fino al borgo medioevale di Montargis, chiamato “la Venezia del Gatinas” per i numerosi rii che si diramano tra le antiche case di pietra.

La Senna a Parigi con Notre-Dame sullo sfondo
La Senna a Parigi con Notre-Dame sullo sfondo

Da qui inizia il Canal du Loing, che ci porta sulla Senna e a Parigi.
Un’alternativa più bucolica è il Canal de Nivernais che collega il paese di Decize con Migennes: costruito tra il 1785 e il 1842, era utilizzato per il trasporto di legname dalle foreste del Morvan. Il Nivernais attraversa uno splendido paesaggio di boschi e pareti rocciose strapiombanti come a Saussois, dove scogliere di tufo si ergono tra la vegetazione scendendo sino a tuffarsi nelle limpide acque del canale. A Chitry-les-Mines, alte colline si levano improvvise sulla via d’acqua e sembrano un ostacolo insuperabile, ma basta seguire l’argine per veder comparire la successione di 25 chiuse che, in soli 7 chilometri, consentono di portare le barche a oltre 60 metri di altezza. Nonostante quest’altra grande opera idraulica, le colline sono ancora alte sul canale finché, approssimandosi alla sommità, si apre nella parete rocciosa l’ingresso del tunnel della Collancelle, 1.238 metri di buio totale che consentono di superare lo spartiacque tra il Mediterraneo e l’Atlantico. Poco dopo l’uscita della galleria si raggiunge il porto collinare di Pannecot, con negozi e attrezzate aree di sosta; poi si naviga tra distese di grano e coltivazioni di frutta e verdura sino alle città di Auxerre e Migennes, raggiungendo infine la Senna.

A personalizzare il camper d'acqua ina collezione di vasi fioriti
A personalizzare il camper d’acqua ina collezione di vasi fioriti

La via più rapida e diretta verso Parigi è lungo il Canal de Bourgogne che da Saint-Jean-de-Losne conduce direttamente a Migennes, per poi entrare nella Senna seguendo il Canal du Yonne. Fatto progettare da Luigi XII e realizzato sotto il regno di Enrico IV, il Canal de Bourgogne diventò navigabile solo nel 1822: non furono pochi gli ostacoli che si presentarono agli ingegneri del tempo lungo gli oltre 350 chilometri del suo corso, a cominciare da una serie di colline alte quasi 400 metri. Dopo un primo tratto pianeggiante sino a Digione dove le casette degli addetti alle chiuse, abbellite da fiori e giardinetti rocciosi, si alternano rapidamente a lunghi tratti nel bosco, il canale arriva ai 380 metri di quota di Vandenesse-en-Auxois dove, con otto chiuse consecutive, le imbarcazioni raggiungono il punto più alto. Questo è l’ultimo porto prima di entrare nel tunnel di Pouilly, anch’esso non illuminato, scavato nella roccia e lungo quasi il triplo del precedente, cioè ben 3.349 metri: il buio è assoluto e senza una lampada di potenza adeguata è impossibile navigare. Subito dopo lo sbocco inizia la discesa di Migennes verso il Canal du Yonne, che raggiunge la Senna a Montereau-sur-Seine. Poco dopo Melun, cittadina prossima al parco di Fountainebleu, inizia la caotica periferia della capitale francese: i quartieri di casette, le fabbriche, gli argini in pietra, i ponti monumentali e i viali alberati che annunciano tutta la magnificenza della Ville Lumière. E proprio sul fiume, nella stagione calda, la bella vita parigina anima i porti dove dove barche di tutte le nazionalità sono ormeggiate in lunghe file e capitani di tutto il mondo riempiono dei loro racconti le serate trascorse nei locali lungo la Senna.

 

Rotta verso l’Atlantico

Il borgo medioevale di Les Andelys
Il borgo medioevale di Les Andelys

Molti si fermano a Parigi, ma non tutti: c’è chi non rinuncia a coprire l’ultimo tratto di navigazione fino alla Manica, dove le placide acque dell’interno si gettano nell’irrequieto oceano.
Dopo la città, il fiume scorre ampio e lento verso il mare. Porticcioli attrezzati ricavati in darsene laterali, come a Les Andelys, offrono ottime occasioni di sosta per approfittare degli onnipresenti ristorantini posti sugli argini, dove assaggiare la ricca e saporita cucina locale. L’impressionante ponte sospeso altrimenti noto come la Porta della Normandia e l’aria fresca e salmastra che arriva da nord annunciano che si è arrivati alla fine del viaggio. Ed eccoci finalmente a Le Havre: dopo giorni di quiete vissuti tra boschi, colline e campagne, il trambusto del porto e i moli d’attracco dei grandi traghetti, diretti verso la Gran Bretagna e il Mare del Nord, sono il preludio alle prossime avventure.

 

 

 

 

 

 

 

 

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