Oltre trecento specie tra uccelli nidificanti, svernanti e di passo. Migliaia e migliaia di esemplari, un esercito di pennuti che del grande Delta frequenta ogni recesso, canneto per canneto, golene, scanni, barene. Tutto facile, allora, per chi vuol godersi lo spettacolo da vicino? Come sempre, non proprio. Oltre agli usuali accorgimenti del caso (preferire le ore del crepuscolo quando gli uccelli sono più attivi, muoversi da soli o in piccoli gruppi, evitare rumori molesti e colori accesi…) occorre almeno la conoscenza dei luoghi. Ne indichiamo alcuni tra i più noti, aggiungendo naturalmente che ci vuol sempre anche un pizzico di fortuna.
Via delle Valli
Nel settore veneto del Delta, è una strada che percorre gli argini tra le distese d’acqua a perdita d’occhio. Dalla Romea si prende il bivio per Porto Levante; superato l’abitato, tra sacche e valli si possono ammirare sterne comuni e fraticelli in volo incessante e diverse specie di aironi. Spesso si uniscono i fenicotteri e, nei passi, il falco pescatore. Alcune torrette in legno facilitano la visuale. Dopo alcuni chilometri c’è Ca’ Pisani, zona attrezzata con capanni e camminamenti, ottima per osservare le anatre tuffatrici come moriglioni, fistioni turchi, le rare morette tabaccate. Più avanti altri spettacoli lungo l’argine del Po di Venezia fino a Pila. Svoltando a destra si torna sulla Romea.
Oasi di Panarella
Gestita dal Comune di Papozze in collaborazione con il WWF, si raggiunge dal paese (poco a sud di Adria) e ospita lembi di bosco ripario, zone paludose e prati umidi. Abbondanti gli aironi, frequente l’albanella reale in volo di caccia, numerosi gli anfibi.
Sacca degli Scardovari
E’ la più estesa laguna del Delta. Binocolo alla mano, vi si possono scorgere i voli dei gabbiani corallini, spesso appollaiati sui pali degli allevamenti di cozze al pari dei marangoni dal ciuffo. D’inverno vi trovano rifugio dalle mareggiate le strolaghe e gli smerghi minori. I campi circostanti sono battuti da albanelle, falchi pellegrini, gufi di palude. Accesso da Porto Tolle.
Valle Canneviè-Porticino
Una vecchia stazione da pesca dove oggi, da due ristoranti, partono sentieri con passerelle in legno e capanni d’osservazione. Numerosissimi i limicoli, come pettegole e pantane, beccaccini, totani mori. Accesso da Bosco Mesola.
Saline di Comacchio
Hanno ripreso a funzionare lo scorso anno, ma solo per finalità culturali e ambientali. Ospitano numeri imponenti di gabbiani reali, come pure fenicotteri e spatole. Moltissime le specie osservabili di grande interesse come volpoche, cavalieri d’Italia, gabbiani corallini e rosei. Accesso da Comacchio.
Valli di Comacchio
Qui occorre un cannocchiale. Avvistamenti quasi garantiti (ma spesso da lontano) di volpoche, avocette, aironi guardabuoi, pittime reali e così via. I più fortunati osserveranno anche tarabusini e sterne di Ruppell.
Punte Alberete
Un posto stupendo, non solo per osservare e fotografare gli uccelli. Il capanno nel bosco allagato è ottimo per aironi e spatole, oche selvatiche, pendolino e martin pescatore (di mattina si ha il sole negli occhi). Accesso direttamente dalla statale Romea; opportuno disporre di un antifurto per il veicolo poiché sono purtroppo frequenti piccole ruberìe nel parcheggio.