L'arcipelago bilingue

Pleinair urbano per le vie di Turku, la prima capitale della Finlandia, e pleinair nautico tra le isole di fronte alla città, tradizionali punti d'incontro con la Svezia.

Indice dell'itinerario

Turku, la città più antica della Finlandia, festeggia nel 2004 i suoi 775 anni di vita. Con cinque collegamenti giornalieri via traghetto da Stoccolma e a due ore di strada da Helsinki, la città è al centro della vita scandinava. Vi abita una piccola minoranza di lingua svedese che diventa quasi la maggioranza nelle isolette dell’arcipelago, dove le insegne sono bilingue. La vita di Turku si concentra sulle rive del fiume Aura che la taglia a metà: sulle numerose barche trasformate in ristoranti e in pub, dal Donna al Papa Joe, si incontrano impiegati, artisti e studenti. Infatti la città è ricca di giovani per la presenza dell’Università che attira anche studenti e ricercatori da altri paesi europei, soprattutto per le discipline tecniche e le biotecnologie.
Turku è stata la prima capitale della Finlandia: il nome vuol dire “sede di mercato” e l’importanza del posto come luogo di scambi nel Medioevo la si capisce assistendo al mercato medioevale (il prossimo appuntamento è a giugno 2004), con oltre cento figuranti nella piazza principale vestiti da nobili e contadini, da sacerdoti e soldati, a ricordo del tempo in cui Turku era parte della Lega Anseatica. La città medioevale è ancora oggi apprezzabile nei suoi due monumenti maggiori, la cattedrale e il castello: la prima, a pochi metri dal fiume, è stata consacrata nel 1300 e colpisce per la sua imponenza. E’ molto interessante da visitare, anche se i ripetuti incendi l’hanno alterata significativamente prima nel ‘600 e poi nell’800.
Alla foce del fiume Aura, proprio al capo opposto di Turku, si trova invece il castello risalente alla stessa epoca della cattedrale. E’ uno dei monumenti più noti della Finlandia e ha una curiosa struttura che ha conservato ben poco dell’aspetto originario. Una buona guida vi racconterà gli episodi che lo caratterizzano, come la storia di re Eric XIV, dichiarato pazzo e imprigionato nella torre rotonda alla fine del sedicesimo secolo. Il castello è immenso e vi si possono trascorrere alcune ore o tutta la giornata, a seconda dell’interesse che suscitano le parti espositive interne dove viene ricostruita non solo la storia di Turku ma di tutta la Finlandia. Non lontano dal castello si trova il Forum Marinum, moderno e spettacolare museo sulla storia della navigazione finlandese (in città ci sono oltre cinquanta musei, più che ad Helsinki). In un antico granaio del 1894 e in un attiguo magazzino si possono vedere intere imbarcazioni, modellini, documenti storici e filmati che affascineranno i bambini e i visitatori appassionati di mare. L’aspetto più interessante del museo è però rappresentato dalle quattro navi che si possono visitare, ancorate al molo antistante: una fregata di inizio secolo, il veliero Daphne, un trealberi ottocentesco svedese, una nave da guerra dell’epoca della Guerra Fredda.
Soddisfatte tutte le curiosità sul mare, si può fare un tuffo nella Turku ottocentesca. Un intero quartiere della città è stato conservato com’era all’epoca: nelle botteghe, artigiani in costume tipico continuano a produrre ogni tipo di oggetto, dal vaso alla stampa e al lavoro in pelle, sotto gli occhi dei turisti. Con diciotto costruzioni da visitare, Luostorinamäki è uno dei più interessanti musei etnografici della Scandinavia. Simile come ispirazione è anche la casa Qwensel, sulle rive del fiume, dove si può visitare una farmacia dell’800 con mobili d’epoca e laboratori di preparazione delle erbe e dei medicamenti. Chi cercasse però la Turku ottocentesca al di fuori dei musei, può fare una passeggiata in centro: noterà numerosi edifici storici anche se nel 1812; con il trasferimento della capitale ad Helsinki, l’edilizia monumentale si è un po’ arrestata. Fa eccezione la chiesa ortodossa del 1840, che si trova nei pressi della piazza del mercato. E’ stata disegnata dall’architetto tedesco Engel, lo stesso che ha realizzato la piazza del Senato nella capitale finlandese, solitamente paragonata a quelle più belle di San Pietroburgo.

Verso l’arcipelago
Ingiustamente escluso dalle principali rotte turistiche, il Parco Nazionale dell’Arcipelago, istituito nel 1983, offre nella bella stagione momenti indimenticabili agli appassionati di pesca, di birdwatching o a chi cerca semplicemente un po’ di relax. L’area protetta (che si estende su 50.000 ettari, di cui però solo 3.000 costitutuiti da terra) include migliaia di isole, alcune poco più grandi di uno scoglio, altre precluse al pubblico in quanto basi militari.
Se si gira la Finlandia con un mezzo proprio si può prendere la strada 180 da Turku e percorrere le isole principali, collegate da ponti o traghetti gratuiti. Se invece si arriva sulle isole con i pullman di linea si può fare base a Nauvo (chiamata Nagu in svedese): situata a 56 chilometri da Turku e a metà strada fra le altre due isole maggiori dell’arcipelago, Parainen e Korpoo, è sicuramente più adatta di queste al turismo pleinair. Non mancano infatti le possibilità di trascorrere belle giornate, esplorando con una barchetta a remi le isole vicine oppure affittando una bicicletta e percorrendone strade e sentieri. Vicino al porticciolo, dove si trovano alcuni ristoranti, chioschi che vendono panini e un supermercato, si può visitare la chiesetta del XIV secolo che espone la Bibbia più antica della Finlandia. Spingendosi a Korpoo si può visitare una chiesa del 1200, con curiose pitture in stile naïf e una statua di San Giorgio che combatte il drago.
Nagu è anche il punto di partenza per esplorare l’arcipelago. Una possibilità è offerta dal traghetto Aspö, che nei mesi estivi assicura collegamenti tre volte a settimana anche con le isole minori. La meta finale è l’isola di Uto, da non confondersi con l’omonima che si trova nell’arcipelago di Stoccolma. I nomi, d’altronde, sono tutti svedesi e testimoniano la contiguità culturale oltre che geografica tra questi due arcipelaghi che hanno anche una comune storia geologica e appaiono ancora oggi piuttosto simili: masse granitiche ricoperte di alberi che celano allo sguardo casette simili a quelle delle favole. Da queste parti la volontà di vivere a contatto con la natura si unisce al desiderio di riservatezza e isolamento, che non significa però rinunciare alle comodità moderne: grazie all’abbondanza di energia elettrica a basso costo, i finlandesi hanno attrezzato anche le case di vacanza più sperdute con tutti i comfort.
L’integrazione con la natura è però esemplare e lo si nota appunto navigando nell’arcipelago. Dopo un tratto ricco di isolette, si raggiunge il mare aperto e ci si può rilassare, pur tenendo sempre il binocolo al collo perché le aquile di mare sono di casa da queste parti (ma non mancano tanti altri uccelli acquatici come le sterne artiche, le urie e le beccacce di mare). Dopo un paio d’ore si incontrano le isole di Nötö (che dispone di un bar e di un piccolo spaccio di alimentari) e Aspö, dove diverse persone scendono. Noi decidiamo però di proseguire fino a Jurmo, altra isoletta allungata che ci attrae per la sua diversità: non si presenta interamente ricoperta di alberi come le altre e sembra una grossa zattera di colore viola per i numerosi cespugli d’erica falciati dal vento. Allo sbarco una piccola comitiva di persone viene accolta da un ragazzo e trasportata in un carrello portabagagli, trainato da un piccolo trattore, lungo una strada sterrata. L’isola è piatta e l’unico rilievo, appena accennato, è un buon punto d’osservazione: si vedono la chiesetta con il cimitero, un antico mulino a vento e poche deliziose casette. Vicino al porticciolo d’attracco ci sono un negozietto e un minuscolo centro visite che offre comunque informazioni interessanti sulla natura dell’arcipelago.
Vorremmo proseguire ancora, magari fino all’isola di Uto, ma il traghetto appare all’orizzonte: almeno per questa volta, è l’ora di rientrare.

PleinAir 371 – giugno 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio