Istria, triangolo d’oro

Così prossima ai nostri confini, e adesso ancor più vicina con l’ingresso della Croazia nell’Unione Europea. Dalla costa all’entroterra l’Istria offre tutto quel che serve alla vacanza pleinair: aree protette, città storiche e una rete ben organizzata di sentieri e piste ciclabili

Indice dell'itinerario

Chi non ha sognato, almeno una volta, di ritirarsi su uno scoglio sperduto, lontano dal mondo, e lavorare come guardiano del faro? Il mestiere del custode ha ispirato innumerevoli romanzi e pellicole cinematografiche, e riesce ancora ad accendere la fantasia di chi vuol fuggire, anche solo per qualche giorno, dalla realtà. Lungo la costa istriana, tanto frastagliata da misurare più del doppio del suo perimetro stradale, si trovano alcuni dei più bei fari del Mediterraneo, ancor oggi indispensabili ai naviganti per l’imperversare della bora e la conformazione dei fondali e delle taglienti scogliere calcaree. Alcuni sono davvero perfetti, come quello di Porer: un isolotto di scogli bianchi battuto dalle onde con un minuscolo attracco per le imbarcazioni, accessibile solo con mare calmo.

Vero crogiolo di etnie e vicende storiche, l’Istria è una sorta di ponte tra l’Italia, i Balcani, il nord austro-ungarico e la regione marittima. Furono gli Asburgo a rinnovare e ammodernare i fari nella forma in cui possiamo ammirarli oggi; anche se, sicuramente, molti di loro erano già in attività, come semplici pire di falò o lanterne, sin dall’arrivo dei primi navigatori provenienti dall’Illiria.

Opere di artisti di strada a Parenzo
Opere di artisti di strada a Parenzo

In camper lungo la costa

A Savudrija (Salvore), appena oltre il confine sloveno, dove può prendere il via un ideale itinerario con il v.r., si trova anche il faro più settentrionale della costa istriana. Fu costruito nel 1818 dal conte di Metternich, sul promontorio omonimo di fronte alla bella spiaggia di Ravno, come rifugio dove vivere con la nobildonna croata di cui si era innamorato: si narra che la giovane morì proprio nel giorno del suo completamento, e che il conte non volle tornarci mai più. È un faro atipico, posto sulla terraferma e poco isolato; ma offre splendidi tramonti sul mare e si affaccia su un golfo dalle acque protette e temperate, attrezzato con comodi parcheggi e una grande villaggio-camping. Continuando verso sud con la strada asfaltata principale, passato il borgo marino e vacanziero di Zabratija, s’incontra una delle più note e belle spiagge della costa occidentale istriana, quella di Kastel, nota meta anche del turismo naturistico, tra Punta Sipar e Punta Tiola.

Il grandioso anfiteatro romano di Pola, uno dei simboli del capoluogo istriano
Il grandioso anfiteatro romano di Pola, uno dei simboli del capoluogo istriano

La cittadina di Umag (Umago), pochi chilometri verso sud, vanta il suo passato di colonia romana e sede di guarnigione, come dimostra la chiesa dell’Assunzione, ricostruita nel 1760 con numerosi pezzi di età imperiale. Gli appassionati di archeologia possono dedicarsi a una visita del museo cittadino, nella torre medioevale; qui sono conservati alcuni dei reperti ritrovati in zona, soprattutto subacquei, recuperati dalle navi naufragate. Chi è alla ricerca di antichità può fermarsi anche al Museo del Lapidario di Novigrad (Cittanova), centro balneare molto cresciuto negli ultimi anni, che offre tutte le comodità per il turismo da spiaggia. Tra i golfi di Mirna e di Crvar c’è il faro di Punta del Dente, l’unico privo di segnalatore e guardiano. Ancora una quindicina di chilometri ci separano da Porec (Parenzo): tra i monumenti del bel centro storico spicca la Basilica Eufrasiana, sede dell’omonimo museo, che conserva alcuni mosaici in stile bizantino. Ma l’arte e la cultura non sono le sole attrattive. Gli amanti del buon bere possono infatti partecipare alle manifestazioni che vengono periodicamente dedicate alla cultura enologica del territorio.

Il faro di Porer, situato sull’omonimo isolotto all’estremità meridionale dell’Istria
Il faro di Porer, situato sull’omonimo isolotto all’estremità meridionale dell’Istria

Scendendo ancora verso sud la costa è un susseguirsi di piccole baie e calette rocciose, piccoli istmi e scogli isolati. Vrsar (Orsera), anch’essa importante colonia romana, è un centro dall’atmosfera genuina, ancora non snaturata da negozietti di souvenir o locali turistici, con una bella piazza di sasso bianco calcareo. Meno di tre chilometri la separano dal Limski Kanal, un suggestivo fiordo che può essere visitato sul lato nord con un bel percorso ciclabile di circa otto chilometri, ma perfetto soprattutto per essere visto dall’acqua. Le gite in battello partono quasi tutte da Rovinj (Rovigno), raggiungibile in auto con un anello panoramico di circa 20 chilometri.

Il centro storico, dichiarato patrimonio dell’Unesco, si sviluppa su un’isoletta, trasformata in promontorio con un istmo artificiale già nel XV secolo, con le alte case costruite in circolo come mura difensive. Il campanile della chiesa, di ben 64 metri e sormontato da una statua che ruota con il vento come una banderuola, si affaccia su una bella passeggiata lungo la scogliera. Oltre che della classica e immancabile Malvasia, la città è considerata la patria del prosciutto istriano affumicato. Dal porticciolo turistico partono innumerevoli escursioni per il piccolo arcipelago di fronte al capo Kurent. L’isola di San Giovanni è la più grande e ospita la chiesina dove il santo si ritirò in eremitaggio, mentre sul piccolo scoglio poco lontano sorge il faro di San Giovanni sul Mare. Purtroppo due imponenti alberghi deturpano il panorama della bella isola di Maskin, con la caratteristica forma a farfalla.

Parenzo, una panoramica del centro storico
Parenzo, una panoramica del centro storico

Riprendendo l’itinerario verso l’estremo sud la strada asfaltata si allontana dal mare sino al centro di Valle, dove si incontrano le indicazioni per l’area protetta di Palù. Vale la pena di affrontare i pochi chilometri di sterrato per scoprire questo piccolo stagno, dotato di sentieri e osservatori, dove si riproduce il timido porciglione (rallus aquaticus). La deviazione conduce anche a un bel tratto costa incontaminata sul promontorio di Gustinja, da cui si gode un incantevole panorama sulle isole. La strada principale che da Valle scende a destra verso il mare è chiusa prima dell’arrivo alle spiagge, in quanto riservata agli ospiti dei due campeggi sul litorale. La costa si può riguadagnare da Dignano, in direzione di Peroj e proseguendo poi con una bella panoramica sul Parco Nazionale di Brioni. L’arcipelago, riserva quasi integrale a protezione speciale, fu residenza di Tito; la visita avviene esclusivamente su prenotazione e con guida: le escursioni partono da Puntizela, un promontorio con porticciolo e spiaggia subito a nord di Stinjan, che è anche un posto ideale per tuffarsi e fare una nuotata nel limpidissimo mare dove vive un’eccezionale fauna acquatica.

Una veduta d’insieme del centro di Labin
Una veduta d’insieme del centro di Labin

Capoluogo dell’Istria, Pula (Pola) è situata quasi sulla punta della penisola. Cittadina dall’atmosfera vivacissima, per tutta la bella stagione è animata da festival musicali, rievocazioni storiche, mostre estemporanee d’arte e mercatini artigianali all’aperto. L’anfiteatro e la piazza del Foro ricordano inequivocabilmente i fasti romani, i vicoli del centro mantengono l’atmosfera veneziana, mentre la passeggiata sul litorale evoca tutto il fascino delle città marinare, con le spiagge eleganti, gli attracchi dei pescherecci e il promontorio con i cantieri nautici. Da vedere anche il tempio di Augusto, il mosaico di epoca imperiale sul lungomare e le porte che racchiudono il borgo (Porta Ercole, Porta Gemina e l’arco dei Sergi a Portarata). L’interessante Museo Archeologico dell’Istria, su Via Carrarina, conserva alcuni dei più significativi reperti della penisola.

Il punto più a sud dell’Istria è il promontorio dove è situato l’eccezionale Capo Kamenjak, un angolo di costa selvaggio e non edificato con innumerevoli baie e piccole calette; qui un ente locale tutela oltre 500 specie di piante, tra cui alcune a rischio di estinzione. Il sito ospita anche la principale popolazione croata di Ophrys Bombyflora, la più piccola orchidea balcanica, e due varietà endemiche. Le coste di Kamenjak sono anche uno degli ultimi ripari per il rondone pallido illirico, oltre che per almeno altre venticinque specie protette nel paese. Dalla punta è ben visibile il faro di Porer, probabilmente il più bello di tutti i fari istriani: una torre in pietra alta 35 metri costruita nel bel mezzo di uno scoglio largo appena 80 metri. Sull’isolotto di Fenoliga, raggiungibile a nuoto o affittando un’imbarcazione, si trovano interessanti impronte di dinosauro.

Moscenicka Draga
Moscenicka Draga

Risalendo verso nord sul lato orientale si segue la ripida costa di Medulin, costellata di insenature e fiordi. Continuando in direzione Liznjan (Lisignano) si trova il primo accesso al mare, al porticciolo di Luka Kuje, da dove alcuni stretti sterrati conducono a piccole baie che fronteggiano l’isola di Cres (Cherso), perfette da esplorare in mountain bike. Proseguendo sulla strada principale per Altura un bivio a destra su sterrato conduce a Kavran, con un’incantevole panoramica sul fiordo Budava. Ripreso l’asfalto l’itinerario si dipana nell’entroterra fra pascoli, campi di grano, vigneti e oliveti sino a Krnica. Una bella strada nella campagna, con un lungo rettilineo e alcuni tornanti, porta in vista della gola del Rasa. Purtroppo quello che avrebbe potuto essere un porto eccezionale è stato adibito a zona industriale, deturpando il paesaggio. Le indicazioni per Koromacno conducono sul promontorio omonimo, attraversato da una strada scorrevole fino a Capo Tunarica, riserva integrale. Passato l’accesso all’area protetta e ai camping la strada diventa stretta e tutta a curve, assolutamente sconsigliata ai veicoli ingombranti. Si può ora rientrare a Labin (Albona), uno dei più bei centri storici della costa orientale, e concedersi una sosta alla spiaggia di Santa Marina, noto punto di riferimento per gli appasionti del diving.

Proseguendo verso nord la strada riconquista la costa, pur restando piuttosto in quota, e offre uno splendido panorama sul Quarnaro. Si arriva così a Moscenicka Draga (Draga di Moschiena) punto di accesso al borgo storico di Moscenice e ai 1.333 metri del Monte Maggiore, paradiso dei biker anche in piena estate. A chiudere il periplo è Lovran (Laurana), bella cittadina di ville neobarocche e artisti e l’ultimo centro propriamente istriano prima della riviera di Opatija.

Una penisola da pedalare

Istria in bicicletta
Istria in bicicletta

L’Istria è molto ben organizzata per il cicloturismo: sul sito www.istra-bike.com, anche in italiano, si trovano numerosi itinerari. È possibile noleggiare mountain bike o bici da turismo di buona qualità presso numerose agenzie di viaggi per una decina di euro al giorno. Noi abbiamo pedalato su tre percorsi: vi raccontiamo com’è andata.

Primo itinerario: la costa meridionale

Nell’ampio parcheggio sul porto di Medulin, di fronte ai campeggi, si può lasciare gratuitamente il v.r. e inforcare la dueruote. Seguendo il lungomare sino all’attracco dei pescherecci e poi l’intricato dedalo dei sensi unici, in un paio di chilometri si raggiunge la bella chiesa del paese, facilmente riconoscibile per il doppio campanile. Dando le spalle al parcheggio della chiesa si pedala sulla strada principale per circa un chilometro fino ad arrivare al cartello di Lisignano, ai margini di una bella pineta, dove si prosegue ancora dritto. A 4 chilometri dalla partenza si raggiunge il campanile giallo del borgo e s’imbocca la strada in discesa a destra della chiesa, che procede rapida su asfalto sino al mare. A 5 chilometri e 600 metri dalla partenza, prima di raggiungere i moletti del porticciolo e del grande edificio rosa della cooperativa di pesca, si svolta a sinistra all’altezza di una piccola costruzione proprio all’inizio della baia e si pedala su uno sterrato che tende a sinistra e non segue la costa. Dopo appena 500 metri s’incontra il piccolo santuario di Gospa od Kuj, dove si svolta a destra verso il mare. Raggiunto il litorale, un’ampia carrareccia sassosa procede per 5 chilometri oltrepassando spiagge ciottolose purtroppo ingombre di rifiuti portati dalle mareggiate.

Si procede tralasciando lo sterrato polveroso che riporta a Sissano; a circa 17 chilometri dalla partenza la strada lascia la costa e prosegue verso l’interno in un bosco di lecci, in leggera salita e con fondo di terra e grosse pietre. Dopo circa 4 chilometri faticosi si sbuca sull’asfalto di Usicovi Dvori che si segue a sinistra, in discesa, e in altri quattro chilometri scarsi si arriva a un quadrivio nel borgo di Sissano, dove si prosegue dritto verso Medulin e Lisignano: a circa 24 chilometri dall’inizio della pedalata si ritrova l’incrocio che qualche ora prima ci ha portato verso il mare. Seguendo questa volta la principale a destra, in discesa verso Medulin, in altri 3 chilometri si rientra al porto.

Istria in bicicletta
Istria in bicicletta

Secondo itinerario: il promontorio di Labin

Dal parcheggio gratuito sulla strada in salita, prima degli spazi a pagamento delle spiagge e degli alberghi di Rabac, si lascia il camper per imboccare a pedali il sentiero con cartellonistica in direzione del Tennis Club. Al primo bivio, dopo 200 metri, si prosegue in salita e in breve si svolta a sinistra nel bosco di pini con fondo sassoso. Dopo un paio di chilometri sempre in salita il bosco comincia ad aprirsi e a 2,9 chilometri la strada si spiana con una vista meravigliosa sul mare. Si arriva in prossimità della prima abitazione, accoccolata nel calcare per essere riparata dal vento. A 3,5 chilometri dalla partenza s’incontra una casa dalla tipica forma a cono; qui si prende a sinistra, in leggera salita, sino all’asfalto dove si arroccano le altre case di Mali Kosi.

Arrivati a 350 metri di quota, dopo aver pedalato per 3,75 chilometri dalla partenza, si svolta a sinistra, su asfalto, seguendo sempre la principale in discesa e il simbolo del sentiero. Dopo circa 3 chilometri, si incrocia un’altra strada dove svoltare a sinistra; bisognerà a questo punto fare attenzione per avvistare un monumento che sarà il punto di riferimento per svoltare a sinistra dopo 300 metri, imboccando così la strada verso valle. Dopo meno di un chilometro e mezzo, alla fine del discesone, si piega a sinistra su asfalto verso Gornji Rabac, prima dell’inizio della nuova salita. Alle prime case del paesino si prosegue dritti e dopo circa 200 metri la strada svolta in discesa per tornare in poco più di un chilometro alla partenza.

Istria in bicicletta
Istria in bicicletta

Terzo itinerario: il massiccio dell’Ucka

Da Moscenicka Draga si seguono le indicazioni per Moscenicka, e giunti al bel borgo arroccato sulla costa si segue la strada asfaltata a destra sino a Sveti Jelena. Superato il ristorante, prima della discesa a 5.350 metri dall’imbocco della salita per Moscenicka, s’incontra il bivio per una leggera salita: l’indicazione è Ucka Bike n. 8 (dislivello di 330 metri). Con il caschetto protettivo ben allacciato – è obbligatorio indossarlo – si entra nel parco di Monte Maggiore, Ucka in croato, costeggiando alcune casette con vista sul mare fino all’inizio dello sterrato a 1.600 metri dal bivio (dislivello di 495 metri). La prima deviazione su sterrato arriva dopo 1.100 metri di salita, sempre ben indicata (dislivello di 585 metri), con la vetta visibile. Dopo altri 2.800 metri di ampio sterrato in falsopiano a mezza costa si raggiunge il secondo bivio, dove si riprende a salire per 1.300 metri fino alla cima del Prelaz-Bodaj (882 m). All’altezza della croce che la indica si svolta a destra, seguendo la segnaletica per Mala Ucka (8 chilometri); dopo circa 5.600 metri, dopo un lungo tratto sul versante verso occidente che ci ha fatto riscendere a 780 metri di altitudine, le indicazioni portano a risalire verso destra, girando attorno alla vetta.

In 1.200 metri si guadagnano i 995 metri di quota e si prosegue a destra verso Mala Ucka. Alle prime case inizia un breve tratto di asfalto che si supera continuando a seguire i cartelli dell’Ucka Bike n. 8. Superato il paese e ritrovato lo sterrato si pedala per 9.500 metri su una discesa di pietrisco fino a una stradina rovinata che costeggia il tunnel Ucka. Passando sul bordo del piazzale di parcheggio della superstrada, dopo 3.600 metri, s’incontra lo sterrato che in altri 3 chilometri conduce a un bivio dove si tralascia la mulattiera che sale a destra. La pista che si segue, molto panoramica sul golfo di Fiume e sulle isole del Quarnaro, è quasi tutta in discesa fino alla strada costiera di Laurana, che si segue per rientrare a Moscenicka Draga in circa 13 chilometri.

Istria in bicicletta
Istria in bicicletta

Gli itinerari a piedi

La costa orientale istriana, soprattutto all’interno del parco di Monte Maggiore, è molto ben organizzata anche per le escursioni di trekking e hiking. È ben indicato, ad esempio, il breve e facile sentiero a Draga di Laurana, che nel greto del fiume conduce alla cascata Slap. Appena più impegnativo soprattutto perché meno rinfrescato dagli alberi, ma assolutamente da non perdere per la sua spettacolarità, il sentiero per Vela Draga. Si tratta di una palestra d’arrampicata con pinnacoli di calcare alti sino a 100 metri, dichiarati monumento geomorfologico naturale.

Istria, itinerari a piedi
Istria, itinerari a piedi

Dedicata invece ai più allenati – vanno messe in conto almeno tre ore e mezzo di cammino – la salita a piedi alla vetta del Vojak, che si effettua da Poklon, passo montano (con parcheggio e centro informazioni) a 922 metri di altitudine sulla strada che dalla riviera conduce a Vrania. Il sentiero interseca la strada asfaltata, chiusa al transito, che sale ai ripetitori e s’intreccia con il percorso didattico Plas per arrivare alla torretta a 1.400 metri di quota, e godere belle vedute sul paesaggio circostante. 

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