Isola tra i ghiacci

La pace di Versailles, alla fine della Prima Guerra Mondiale, ha ritagliato l'Osttirol tra la Carinzia, il Salisburghese e il confine italiano. Ma lo ha anche isolato dal resto del Tirolo da cui lo separano le cime degli Alti Tauri.

Indice dell'itinerario

Sul versante tirolese, il Grossglockner ama giocare a nascondino. Per vedere la vetta più elevata dell’Austria, che il Tirolo ha in condominio con la Carinzia, occorre infatti salire da Kals per gli stretti tornanti della Glocknerstrasse, e raggiungere i 1984 metri della Luckner Haus, il rifugio da cui la grande montagna si mostra in tutto il suo splendore. Particolarmente elegante quando è acceso dalla luce del tramonto, il “tetto” del Tirolo mostra da questo lato un ripidissimo versante di neve e ghiaccio, ulteriormente imbiancato dalle copiose nevicate dell’inverno. A destra della cima, contro il cielo, si staglia la Erzehog-Johann Hutte, il rifugio alpino più elevato dell’Austria. Contro l’azzurro del cielo, se si dispone di un binocolo, si vede con chiarezza la grande croce di ferro costruita sui 3798 metri della cima. Alla sua destra, l’affilata cresta di neve e rocce che collega il Gross al Kleinglocker è il passaggio più delicato per chi compie l’ascensione alla cima, raggiunta per la prima volta nel 1800 da un gruppo di montanari di Heiligenblut agli ordini del principe-vescovo di Salisburgo.
A nord-ovest del Grossglockner, un’altra grande montagna domina il paesaggio del Tirolo orientale. E’ il Gross Venediger, l’imponente calotta di neve e ghiaccio che separa le strette valli che scendono a Matrei dal Salisburghese. Ai suoi piedi, in ogni stagione, boschi, pascoli, cascate e ghiacciai offrono uno spettacolo superbo.
Per chi arriva dall’Italia, però, è un’altra catena di montagne a dare il benvenuto nell’Osttirol. Da Dobbiaco e San Candido, una volta oltrepassato il confine di Stato, la strada scende verso l’ampia conca di Sillian, poi entra nella stretta valle boscosa della Drava, dominata dalle Dolomiti di Lienz. Spettacolari e selvagge, queste cime rocciose che ricordano i massicci più eleganti dei Monti Pallidi si ammirano nel modo migliore percorrendo la strada a mezza costa che corre sulla sinistra orografica della valle tra Anras, Ried e Assling. Ma anche chi continua sul fondovalle in direzione di Lienz se le trova davanti agli occhi per l’intera durata del viaggio.
Non sono solo le cime, però, a fare l’interesse dell’angolo più orientale del Tirolo. Nonostante la modeste dimensioni, la regione comprende paesaggi alpini molto diversi tra loro, con le cime calcaree delle Dolomiti di Lienz che si stagliano di fronte ai giganti ghiacciati degli Alti Tauri. Ai piedi delle grandi montagne, le scure foreste di conifere creano un paesaggio di grande suggestione. Il Parco Nazionale degli Alti Tauri, che il Tirolo orientale ha in condominio con il Salisburghese e la Carinzia, è con i suoi 189.000 ettari il più esteso dell’intero arco alpino. Al suo interno vivono stambecchi e camosci, aquile e marmotte, l’elusiva lince e qualche coppia di gipeto, il magnifico avvoltoio che nella valle di Rauris, a metà degli anni Ottanta, è tornato a volare dopo quasi un secolo di assenza nel cielo delle Alpi orientali. A primavera, le fioriture offrono uno spettacolo mozzafiato. Nella conca di Lienz, dove l’Isel confluisce nella Drava, i capannoni della zona industriale strappano ogni anno un po’ di spazio ai campi. Nonostante questo, però, la mancanza dell’intenso traffico che tormenta Bolzano, Innsbruck e quasi tutte le città delle Alpi lascia alla città un’atmosfera tranquilla.
I villaggi delle valli, invece, conservano intatta l’atmosfera del passato. A Kals, a Matrei, a Sankt Jakob Defereggen e negli altri centri della regione, le vecchie case in legno sono ancora numerose e le tradizioni conservano un ruolo importante. Anche se l’industria e il turismo sono le risorse più importanti, l’allevamento e l’agricoltura mantengono uno spazio che da noi è sconosciuto. Come nel resto del Tirolo, le tradizioni sono vive e vitali. Gli uomini, con costume e moschetto, partecipano in tutti i villaggi alle parate degli Schuetzen, le milizie popolari costituite al tempo della ribellione di Andreas Hofer. Musicisti di entrambi i sessi e di tutte le età partecipano alle prove e ai concerti delle Kapelle, i gruppi musicali capaci di esibirsi in una polka come in una sonata di Bach o di Schubert. Lo speck si affumica ancora in tutte le case contadine, mentre lo Schnapps, la profumata grappa dall’aroma di frutta, si produce soprattutto in quel di Dolsach, il paese a pochi chilometri da Lienz la cui popolazione deve avere uno dei tassi alcolici più elevati dell’Austria.
Come il resto del Tirolo, la piccola regione attraversata dalla Drava conserva monumenti di grande valore. Per rendersene conto basta salire da Matrei alla chiesa di Sankt Niklaus, decorata da affreschi del XII secolo che mostrano una inaspettata influenza bizantina. In alternativa si può visitare lo Schloss Bruck, il poderoso castello all’entrata settentrionale di Lienz, che conserva affreschi e una bella collezione di pitture. Oppure salire a Obermauern, nel cuore della Virgental, dove nella chiesa di Frau Maria Schnee si può ammirare uno straordinario ciclo di affreschi quattrocenteschi realizzati da Simon von Taisten. Agli artigiani e agli artisti dell’Osttirol si devono ancora oggi opere interessanti e di buon livello, come le sculture in legno prodotte un po’ ovunque. A Matrei, l’artista Stefan Trost mantiene nel suo laboratorio la tradizione delle Kleibeife (il singolare è Klaubauf), le grandi maschere in legno dalle fattezze di mostri o diavoli.
Ma il simbolo delle tradizioni dell’Osttirol è senz’altro Obertilliach, il borgo della valle della Gail che offre al visitatore invernale alcune delle più belle piste da fondo del Tirolo. Tra le vecchie case in legno del borgo, poco dopo il tramonto, passa ancora oggi il Nachtwachter, la guardia che ha vegliato per secoli contro le invasioni e le razzie provenienti dall’altra parte delle montagne. A guardare le statistiche, si scopre che gli italiani frequentano il Tirolo Orientale soprattutto in estate. Anche d’inverno, però, la regione merita senz’altro una visita. Gli appassionati dello sci di pista hanno a disposizione le piste e gli impianti dello Zettersfeld (Lienz), del Goldried (Matrei) e della Blauspitze (Kals) oltre a vari comprensori minori. Ovunque, anche nei weekend di febbraio e marzo, l’affollamento è nettamente (e piacevolmente) minore di quello delle Dolomiti al di qua del confine e della maggioranza delle zone sciistiche italiane. Chi preferisce lo sci nordico può scegliere tra le piste di Obertilliach e dintorni (tra cui la splendida Grenzloipe), gli itinerari della Virgental e il piccolo ma interessante comprensorio di Passo Stalle (Stallersattel in tedesco) dove si può passare, sci ai piedi, tra le valle austriaca di Defereggen e quella italiana di Anterselva. I fondisti più allenati possono iscriversi alla Dolomitenlauf, la “gran fondo” di 42 chilometri la cui edizione 2000 è in programma per il 23 gennaio. Escursioni individuali e organizzate sulle racchette da neve sono possibili lungo molti sentieri del Parco degli Alti Tauri. Tra la fine dell’inverno e la primavera, le alte cime dei Tauri permettono itinerari di sci-alpinismo di eccezionale fascino.Come in tutte le stazioni tirolesi, d’inverno, molti sentieri vengono spazzati dalla neve e possono essere percorsi a piedi, magari trainando i bambini seduti sullo slittino.
Il Tirolo Orientale si raggiunge dall’Alto Adige attraverso la Val Pusteria e San Candido, dal Friuli attraverso i passi di Monte Croce Carnico e di Pramollo e la Carinzia, da Innsbruck e dal Tirolo settentrionale percorrendo il Felbertauern Tunnel. E’ anche possibile raggiungere in treno San Candido (cuccette e vagoni letto da Napoli e Roma) e proseguire con un convoglio austriaco fino a Lienz. Informazioni sul Tirolo Orientale si possono richiedere all’Osttirol Werbung (tel. 0043/4852/65333), l’efficiente ufficio turistico regionale, oppure agli uffici locali che elenchiamo di seguito. Ovunque esiste del personale che parla italiano. Molte informazioni nella nostra lingua si possono consultare anche nel sito www.tirolo.com/italia
Lienz. Ai piedi delle omonime Dolomiti, il capoluogo dell’Osttirol non è una città d’arte, ma merita senz’altro una sosta. Il centro, di aspetto prevalentemente moderno, offre una passeggiata tra il Liebburg, il castello seicentesco oggi adibito a municipio, e le rive dell’Isel. All’imbocco della strada per Kals, Matrei e il Felbertauern Tunnel c’è lo Schloss Bruck, il severo castello duecentesco dei conti Gorz. Sulla piana a oriente di Lienz si trovano le rovine romane di Aguntum, che ebbe il titolo di municipium dall’imperatore Claudio. Le piste da sci dello Zettersfeld e dell’Hochstein si raggiungono con la cabinovia che parte al margine settentrionale della cittadina. (Ufficio turistico delle Lienzer Dolomiten tel. 0043/4852/65265).
Sillian. A cinque chilometri dal confine e a dodici da San Candido, Sillian dà il benvenuto nel Tirolo Orientale ai viaggiatori che provengono dall’Italia. Nel paese, in vista delle Dolomiti di Sesto, si visitano la parrocchiale del 1431 e il severo castello di Heinfels. Gli sciatori possono scegliere tra le piste da discesa del Golzentipp e del Thurntaler e le piste da fondo praticamente infinite: i più stakanovisti, da qui, possono arrivare senza togliere gli sci fino a Cortina! (Ufficio turistico di Sillian tel. 0043/4842/66660).
Obertilliach. A mezz’ora d’auto dal confine italiano, in vista delle Alpi Carniche e delle Dolomiti di Lienz, il suggestivo borgo di Obertilliach è una meta d’eccezione per chi cerca il volto più antico e più suggestivo del Tirolo orientale. Affacciato su un’ampia conca di pascoli, punteggiata da fienili e chiesette, il paese mostra con orgoglio al visitatore le sue belle case affrescate nel Settecento e nell’Ottocento e le solide case in legno e pietra ancora utilizzate dagli agricoltori del posto. Di giorno, oltre alle piste che si snodano sulla piana, è possibile affrontare la splendida Grenzloipe, la pista da fondo di 42 chilometri che collega Obertilliach con Untertillach e Kartitsch. Di sera sorprende l’apparizione del Nachtwachter: controlla ancora, come molti secoli fa, che tutto sia tranquillo nel villaggio. (Ufficio turistico di Obertilliach tel. 0043/4847/5255).
Matrei im Osttirol e la Virgental. A meno di mezz’ora da Lienz, lungo la comoda strada che sale al traforo del Felbertauern, Matrei è il principale centro turistico del Tirolo orientale, ed è la base migliore per esplorare valli e nevi della regione. Posta a 977 metri di quota, la località offre numerose chiese di grandissimo interesse. Agli sciatori propone le piste del Goldried, in vista del Grossglockner e del Grossvenediger, che raggiungono i 2405 metri e consentono, quando l’innevamento è abbondante, di raggiungere il paese con gli sci ai piedi. Chi preferisce il fondo deve puntare sulla Virgental, che sale verso il crinale dei Tauri offrendo interessanti tracciati tra Pragraten e Hinterbichl. Un’altra pista da fondo si snoda intorno alla Matreier Tauernhaus da cui, se le condizioni della neve sono sicure, si può continuare sugli sci in direzione di Innergschloss, ai piedi del Gross Venediger. Escursioni sulle racchette da neve sono organizzate dal Parco degli Alti Tauri. A Kienburg, sulla strada per Lienz, si può sperimentare un bagno di fieno bollente, utile contro i reumatismi le malattie dell’apparato respiratorio. (Ufficio turistico di Matrei tel. 0043/4875/6442).
Kals am Grossglockner. A 1365 metri di quota, Kals è frequentatissima d’estate dagli escursionisti e dagli alpinisti diretti verso la base o la vetta del Grossglockner. D’inverno, gli appassionati dello sci alpino possono sbizzarrirsi sulle piste che scendono per mille metri di dislivello tra i boschi ai piedi della Blauspitze, in vista della più alta montagna dell’Austria. Tra il capoluogo e le frazioni di Grossdorf e Burg si snodano 25 chilometri di piacevoli piste da fondo. Gli appassionati di sci-alpinismo possono salire dalla Luckner Haus verso la Studl Hutte e il Grossglockner facendosi accompagnare da una delle esperte guide alpine locali. (Ufficio turistico di Kals tel. 0043/4876/211).
Defereggental. Dalla statale che segue il corso dell’Isel, la più lunga valle del Tirolo orientale sale verso ovest in direzione del Passo Stalle (chiuso ai veicoli d’inverno) e del confine italiano. I centri abitati di Sankt Veit e di Sankt Jakob, posti rispettivamente a 1485 e 1389 metri, conservano interessanti chiese gotiche e caratteristici edifici in legno. Gli appassionati della discesa possono scegliere tra le piste della Brunnalm, poste a sud di Sankt Jakob, e quelle a poca distanza dal Passo Stalle. In quest’ultima zona ci sono anche delle panoramiche piste da fondo che raggiungono il confine italiano. (Ufficio turistico di Sankt Jakob tel. 0043/4873/63600).

PleinAir 329 – dicembre 1999

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio