In viaggio con il bebè

Consigli e trucchi per la vacanza itinerante con i neonati

Indice dell'itinerario

Qualcuno potrà non crederci, ma l’itinerario in Calabria “Il mare degli Achei” (quasi 400 chilometri, ai quali vanno sommati i 1.200 circa per l’andata e il ritorno) è stato effettuato da due adulti e un neonato, il piccolo Riccardo, di soli due mesi. Non è certo un’esperienza da Guinness dei Primati, e se siete già ferrati sull’argomento le nostre indicazioni potrebbero non aggiungere molto alle vostre competenze in materia: ma se invece appartenete alla folta schiera di coloro che rinunciano al pleinair pensando che il veicolo ricreazionale non sia adatto ai piccolissimi, sappiate che non è affatto così.
Succede spesso che l’arrivo della cicogna abbia il particolare effetto di far cadere il camper in un forzato letargo: ma il problema non è certo legato al veicolo che anzi, a ben guardare, ha tutte le caratteristiche per far sì che il viaggio si svolga nel massimo comfort anche quando un componente dell’equipaggio ha pochi mesi, visto che ci si può fermare in ogni momento per preparare una pappa, cambiare comodamente il pargoletto o fermarsi a riposare. Nonostante questa indubbia versatilità, complici forse la particolare condizione psicofisica dei genitori di un neonato, ancora più delicata se si tratta del primo figlio, e il pensiero alle cose in più da trasportare (passeggino, lettino, vestitini, occorrente per pasti e bagnetti, giochini…), anche i più volenterosi finiscono con il preferire la casetta al mare della zia, almeno finché il bimbo non avrà un minimo di autonomia in più. Bastano però un pizzico di organizzazione in più e qualche sforzo per vincere l’inevitabile inerzia e non sacrificare la passione per la vacanza itinerante, anche insieme al bebè.

La scelta della meta e il periodo
Molti luoghi, ma certamente non tutti, sono indicati per la famiglia con un neonato a bordo. Informatevi per tempo riguardo all’itinerario che intendete compiere e alla distribuzione delle strutture ricettive, scartando i percorsi poco serviti e, se siete diretti all’estero, i paesi in cui non avete certezza della qualità dell’accoglienza ai veicoli abitativi.
Da privilegiare le stagioni temperate e le zone climatiche più adatte: soprattutto se il bimbo soffre molto il caldo o il freddo, meglio evitare le settimane centrali dell’estate o il pieno inverno.

Prima di partire
Il mezzo andrà sottoposto ai consueti controlli che di norma vanno effettuati alla meccanica e alla cellula, senza particolari accortezze se non quella di garantire la massima efficienza. Per il ménage quotidiano a bordo è consigliabile stilare preventivamente una lista degli oggetti da portare per il bambino, tenendo presente che le esigenze di un neonato sono essenzialmente legate alle poppate, al cambio e al sonno (può sembrare superfluo, ma l’esperienza insegna che qualcosa immancabilmente finisce per essere lasciata a casa e, se la distanza percorsa impedisce un’immediata retromarcia, bisogna correre ad acquistarla).

In marcia

Il piccolo va naturalmente trasportato nell’apposito seggiolino, che dev’essere ancorato conformemente a quanto indicato dalla casa costruttrice del veicolo. Se è possibile, collocatelo nei sedili dei passeggeri posteriori dove potrà avere sempre accanto la mamma o il papà. E’ opportuno togliere il tavolo (ideali quelli a scomparsa) o altrimenti tenerlo ben fissato e sgombro da qualsiasi oggetto, anche piccolo e leggero, per evitare problemi soprattutto in caso di brusche frenate. Se il veicolo è piuttosto datato e non consente di sistemare il seggiolino nel retro, bisognerà invece sfruttare il sedile anteriore ricordando di disattivare l’eventuale airbag.
L’itinerario va articolato in brevi tappe e gli spostamenti da una località all’altra dovranno avvenire preferibilmente nelle ore più fresche della giornata, ma non di notte. Per le soste, meglio effettuarle presso i campeggi o le aree attrezzate più complete (quasi ovunque i piccolissimi non pagano) utilizzandone così i servizi, e con in più la sicurezza di avere sempre qualcuno a cui rivolgersi in caso di necessità.

Pappe e dintorni
Con un bambino di pochi mesi sono soprattutto le poppate a scandire le ore. Le mamme che allattano esclusivamente al seno non dovrebbero avere alcun problema: il camper offre un tranquillo e comodo riparo e il piccolo si troverà a suo agio come se fosse a casa. Chi invece utilizza in tutto o in parte il latte in polvere dovrà sempre avere a disposizione un’acqua idonea confezionata in vetro: si può optare per il tipo dedicato proprio ai neonati, normalmente reperibile in farmacia, contenuto in bottiglie di vetro da 75 centilitri (facili da trasportare anche nel corso di brevi escursioni o passeggiate) e che non necessita di essere bollito prima dell’utilizzo. Per facilitare la pulizia e la sterilizzazione del biberon, che tutti comunque finiranno con l’avere al seguito anche per qualche camomilla o tisana, è bene averne almeno tre o quattro con i quali far fronte alle poppate giornaliere e un altro paio per quelle notturne. Una volta arrivati alla località di sosta, si potranno lavare tutti i biberon della giornata e sterilizzarli immergendoli in una miscela di acqua e disinfettante; la mattina seguente la stessa operazione sarà effettuata per i biberon utilizzati nelle ore serali e notturne. Un’idea in più, a patto di avere spazio nel camper e di disporre di sufficiente potenza elettrica, può essere quella di portare un piccolo forno a microonde per sterilizzare e anche per scaldare velocemente l’acqua.

Bagnetto e cambio
I neonati non necessitano di un bagno al giorno, ma d’estate, e soprattutto in vacanza quando si trascorre più tempo all’aria aperta, può capitare di dovergliene fare qualcuno in più. Basta veramente poco per trasformare il camper in una confortevole nursery, collocando l’apposita vaschetta in plastica (reperibile presso qualsiasi negozio di articoli per bambini) sul tavolo della dinette e, se necessario, riscaldando l’abitacolo qualche minuto prima. Anche per questo compito si rivela utile la sosta presso le strutture dei campeggi, dove è possibile fare approvvigionamento di acqua calda senza dover intaccare le riserve del camper.
Quanto al cambio dei pannolini, un letto basso, il tavolo o un piano di lavoro sufficientemente ampio risolveranno egregiamente la questione servendosi di un fasciatoio del tipo pieghevole, facile da stivare, o anche solo di un telo impermeabile imbottito.

La visita ai luoghi
In merito alle esigenze turistiche di mamma e papà, va detto obiettivamente che non è facile conciliarle con quelle del nuovo arrivato. Può così capitare di dover visitare un luogo facendo i turni, con un genitore velocemente a spasso e l’altro a tenere il cucciolo: in molti casi però si riesce a muoversi senza particolari problemi, dato che molti lattanti trovano assolutamente piacevole dormire cullati dal lento procedere del passeggino o farsi trasportare in spalla negli appositi zaini-seggiolino portabebè.
Nel corso della gita può sorgere la necessità di dover cambiare il piccolo ed è quindi bene avere l’occorrente, dal pannolino a un vestitino; se non si è all’interno di una struttura provvista di appositi spazi e servizi, una sosta in un bar sufficientemente organizzato potrà risolvere ogni problema logistico. In previsione invece di una poppata con biberon si dovrà avere con sé una borsa in più, possibilmente termica, nella quale mettere il flacone, l’acqua e il quantitativo necessario di latte in polvere (in commercio esistono comodi dosatori), a meno di non portare un biberon con il latte già pronto da tenere in caldo in un apposito thermos.
Troppo difficile? Niente affatto, come dimostra il nostro Riccardo che ha vissuto in piena tranquillità la vacanza in Calabria: probabilmente sarebbe stato così anche se avessimo scelto la casetta al mare, ma volete mettere la gioia di portarcelo in giro senza sacrificare le sue esigenze e senza troppi compromessi con le nostre? Insomma, fatevi coraggio – magari con un giretto di prova se proprio non vi sentite sicuri – e scoprirete che il bebè e l’abitar viaggiando sono fatti l’uno per l’altro.

Testo e foto di Alfredo Scamponi


PleinAir 443 – Giugno 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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