Il giro delle tre nazioni

A pedali intorno al Bodensee: dalla Germania all'Austria alla Svizzera, il periplo del lago tra boschi, brughiere, villaggi... e campeggi.

Indice dell'itinerario

Sulla pista ciclabile che circonda il Bodensee quasi senza interruzione si danno appuntamento gli appassionati delle due ruote di mezza Europa. Capita così di trovarsi a pedalare fianco a fianco con allegre famigliole e con solitari cicloturisti, con coppie di anziani in tandem e prosperose bellezze in minigonna, massaie e ragazzini, preti e bagnanti, vigili e postini. E’ un tripudio di biciclette e accessori ai quali noi italiani non siamo avvezzi: sistemi di ammortizzazione di ogni tipo, coprisella al gel, carrelli e seggiolini portabimbi con parabrezza, appendici per agganciare piccole bici a mo’ di tandem, ombrellini parasole, coprimanopole contro il freddo, gabbie con ruote per il trasporto di animali, fari di terza generazione, antifurto elettronici, borse di tutte le fogge, cestini portapacchi ripiegabili, supporti alla sella per l’aggancio dello zaino…
Il giro del lago a pedali è lungo 195 chilometri: noi lo compiamo in senso orario partendo proprio da Costanza, al confine tra il territorio tedesco e quello svizzero.
Oltrepassato il Reno, si attraversa una zona balneare caratterizzata da un’alta concentrazione di campeggi e dopo un tratto di saliscendi si devia verso l’isola di Mainau, dove si trova un frequentatissimo imbarco per la sponda opposta.
Si prosegue per qualche chilometro immersi nella vegetazione di un bosco fino a Wallhausen, dove ha inizio un tratto solitario tra il verde e l’acqua: prati umidi e brughiere accolgono il ciclista nella zona di Bodman-Ludwigshafen. Poi, costeggiando la viabilità ordinaria, si raggiunge Überlingen. Attraversata quindi un’area lasciata appositamente incolta, un bel tratto di pista rasenta da vicino il lago fino a Meersburg.
Dopo Hagnau e un’altra zona con diversi campeggi rivieraschi si raggiunge Immenstaad e quindi Friedrichshafen, una delle cittadine più popolose dove alcune vie ciclo-pedonali convergono al porto e allo Zeppelin Museum.
Proseguendo in piena natura la pista, superata Langenargen, oltrepassa il fiume Argen per discostarsi dal lago e lasciare nuovamente spazio a una serie di camping.
Oltrepassata Nonnenhorn si giunge al minuscolo borgo di Wasserburg proteso sull’acqua, nelle cui vicinanze si trovano piscine e lidi molto frequentati dove, manco a dirlo, i bagnanti giungono in bicicletta lasciandola nei parcheggi loro riservati. A Lindau si attraversa la trafficata linea ferroviaria mediante un passaggio a livello specifico per i ciclisti e, pedalando lungo un argine rinforzato da bastioni in cemento, quasi senza accorgersi di essere entrati in territorio austriaco si arriva a Bregenz. L’ambiente troppo cittadino sembra non offrire molte possibilità al turista in bici; l’attraversamento avviene però sulla ciclabile lungolago, tra ampi parchi verdi. Ancora pochi chilometri ed ecco il confine con la Svizzera, dove un’area naturalistica ci porta in assoluta tranquillità a oltrepassare il Reno, qui immissario del Bodensee. Piuttosto insignificante e a ridosso della viabilità ordinaria risulta il tratto attorno al centro metallurgico di Rorschach: superata però l’area urbana, la pista torna ottima sia vicino ad Arbon che fino a Romanshorn, dove si notano una chiesa e un castello con ampio parco su una penisoletta. Qui c’è anche un traghetto (con possibilità di imbarco del camper) che collega questa sponda a Friedrichshafen.
Abbiamo quasi completato il nostro lungo anello: la pista ora si snoda a fianco della ferrovia e offre numerose possibilità di balneazione libera. Poi è un susseguirsi di minuscoli borghi fino a Kreuzlingen, l’ultimo abitato prima del ritorno in territorio tedesco e ormai tutt’uno con la città di Costanza.

Integrazione totale
Non occorre un vero e proprio programma per pedalare intorno al lago: si può anzi viaggiare a naso e dedicare quanto tempo si vuole alle visite, ai bagni, al relax, contando sul fatto che qui l’integrazione della bici con i mezzi pubblici è totale. In qualsiasi momento ci si troverà vicinissimi all’imbarco di un traghetto o a una stazione ferroviaria, per ritornare al punto di partenza senza ulteriori fatiche.
Tutti i treni offrono il servizio di trasporto bici, e sempre con piacevoli sorprese come ascensori o tapis roulant nelle stazioni per spostare agevolmente le dueruote. Sulle tratte a servizio delle località lacustri è richiesto però un supplemento: in territorio tedesco costa 6 euro, in quello svizzero 15 franchi (o pari al costo del biglietto per importi inferiori) mentre in Austria varia a seconda della percorrenza. Può dunque convenire l’acquisto della Internationale Fahrradkarte, un supplemento cumulativo (del costo di circa 20 euro) che facilita il trasporto su numerosi treni e lungo varie tratte.
Anche sui battelli è consentito caricare le biciclette: le tariffe suppletive sono ovunque di 5 euro per percorsi entro i 12 chilometri e di 7 euro per quelli più lunghi.

PleinAir 372/373 – luglio/agosto 2003

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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