Guardie, ladri e trekker

In Normandia, sulle coste del Cotentin, i doganieri davano la caccia ai contrabbandieri di stoffe e di tabacco: oggi i loro percorsi sono diventati una randonnée per veri intenditori, da abbinare agli itinerari con il v.r. attraverso la penisola.

Indice dell'itinerario

Mont-Saint-Michel è sicuramente una delle mete francesi più visitate dagli italiani, ma anche il punto di partenza di uno splendido itinerario naturalistico che percorre tutta la costa del Cotentin, la massiccia penisola della Normandia che si protende nella Manica verso la Gran Bretagna. Si tratta del cosiddetto Sentier des Douaniers (inserito nel più lungo tracciato della Grande Randonnée 223) che si può imboccare proprio sul litorale dominato dalla più spettacolare abbazia di Francia: in origine terminava nel paesino di Gréville, poco lontano da Cherbourg, ma oggi prosegue fino a raggiungere le spiagge protagoniste dello sbarco alleato durante la Seconda Guerra Mondiale.
Il percorso si snoda per 335 chilometri, ricalcando le tracce di quello che fu realizzato sin dal ‘700 al servizio dei doganieri per contrastare il fiorente contrabbando di stoffe dalle dirimpettaie isole anglo-normanne. A qualche chilometro di distanza l’uno dall’altro furono costruiti innumerevoli piccoli rifugi, che erano utilizzati dalle guardie per ripararsi dalle avverse condizioni atmosferiche durante i lunghi e continui pattugliamenti della costa per intercettare le barche dei contrabbandieri o dei loro referenti francesi, i quali prelevavano il carico in approdi precedentemente concordati.

Il percorso di trekking è costellato dai rifugi utilizzati dalle guardie durante gli appostamenti
Il percorso di trekking è costellato dai rifugi utilizzati dalle guardie durante gli appostamenti

Il motivo di tanti traffici, in realtà, si doveva alla politica economica sotto il regno di Luigi XIV. Alla fine del ‘600 Jean Baptiste Colbert, ministro del Re Sole, aveva istituito forti tasse sull’importazione di tessuti dalla Gran Bretagna per creare e promuovere una manifattura tessile nazionale sviluppando così il commercio e l’esportazione; e la risposta inglese fu appunto quella di organizzare una vera e propria rete abusiva che faceva arrivare la merce nel Cotentin, dove era poi nascosta in grotte naturali o nei granai delle fattorie e veniva infine portata a dorso di mulo fino a Parigi o nella valle della Loira. In seguito – addirittura fino ai primi decenni del secolo scorso – gli stessi itinerari vennero impiegati per il contrabbando di altri beni, in particolare il tabacco.

 

Da Avranches a Port-Racine

Il sentier des Douaniers alla baia di Querviere offre splendidi belvedere sulle coste del Cotentin
Il sentier des Douaniers alla baia di Querviere offre splendidi belvedere sulle coste del Cotentin

E veniamo a una trentina d’anni fa quando due appassionati di trekking, André Hamel e Léon Thomine, hanno iniziato a ripristinare quegli antichi sentieri abbandonati e a tabellarli. Oggi squadre di volontari si occupano di manutenere l’itinerario prendendosi cura di tratti lunghi 25 chilometri: è nato così uno dei più popolari percorsi escursionistici francesi, secondo per importanza solo ai maggiori tracciati alpini e ricchissimo di interessi paesaggistici, naturalistici e storico-architettonici. Si possono percorrere tappe di poche ore, di giorni o di settimane intere, pernottando a piacimento in strutture d’ogni genere, campeggi, b&b, agriturismi, piccoli hotel. Un ottimo metodo è ovviamente quello di spostarsi lungo la penisola con il v.r. o con l’auto per poi effettuare di volta in volta a piedi i tratti più belli del sentiero, caratterizzato da una grande varietà di ambienti: distese di sabbia finissima, estuari fluviali intervallati da fasce di dune, promontori rocciosi, insenature, falesie (che verso l’estremità settentrionale del Cotentin raggiungono un’altezza di ben 130 metri) e infine le spiagge dello sbarco.Nel tratto iniziale è proprio l’isola di Mont-Saint-Michel a costituire la quinta onnipresente della scenografia costiera. La cittadina di Avranches, costruita su uno sperone roccioso allo sbocco di due fiumi, pur se in gran parte distrutta durante la guerra conserva ancora tratti delle antiche mura, grandi palazzi di granito e un ricco tesoro custodito nella basilica di Saint Gervais. Spiagge e paesini marinari ci accompagnano sino alle intatte fortificazioni di Granville, di cui è illustre cittadino lo stilista Christian Dior: la sua casa natale è oggi un museo a lui dedicato.

L'artigianato del giunco è una delle attività più diffuse, anche per la fabbricazione delle nasse
L’artigianato del giunco è una delle attività più diffuse, anche per la fabbricazione delle nasse

 

Le lunghissime spiagge di Coutainville sono frequentate dai bagnanti da oltre un secolo; nella vicina Coutances, che dista pochi chilometri dal mare, il vero gioiello è la straordinaria cattedrale gotica, ma il centro storico riserva anche pregevoli abitazioni e palazzi nobiliari del ‘600 e ‘700. Dei numerosi castelli che sorgono nel circondario non si mancherà quello di Gratot, a pochi minuti da Coutances, mentre spostandosi verso il centro del Cotentin in direzione di Saint-Lô si troverà il bel museo di Hauteville-la-Guichard dedicato alla dinastia normanna che succedette agli arabi in Sicilia. Tornando verso la costa, poco a sud di Lessay che ospita una grandiosa abbazia romanica, un’altra tappa monumentale è il castello di Pirou, mentre nell’immediato entroterra si stende l’area protetta delle Landes de Lessay con numerosi motivi d’interesse ornitologico, botanico ed entomologico.

Alle prime ore dell'alba rientrano con il loro freschissimo bottino, che presto si trasformerà in manicaretti da gustare nei ristoranti o, perché no, da cucinare a bordo del camper
Alle prime ore dell’alba rientrano con il loro freschissimo bottino, che presto si trasformerà in manicaretti da gustare nei ristoranti o, perché no, da cucinare a bordo del camper

Fino alla spettacolare e selvaggia Pointe d’Agon è un continuo susseguirsi di basse dune sabbiose interrotte dalle havres, un habitat assai particolare in cui il mare copre e scopre continuamente il suolo obbligando piante e animali ad adattarsi sia all’acqua dolce che a quella salata, all’esposizione al vento o al sole e a una temporanea vita subacquea. A Portbail spicca la torre fortificata della chiesa di Notre-Dame; inatteso invece il paesaggio di Besneville, con i suoi mulini a vento e ampie vedute sui dintorni. Oltrepassata Carteret si seguono le dune fino alla riserva di Baubigny e di Hatainville.

Il faro di Saint-Vaast-la-Hougue guida i pescatori che battono instancabili queste acque
Il faro di Saint-Vaast-la-Hougue guida i pescatori che battono instancabili queste acque

Dopo il bellissimo castello di Le Rozel e la spiaggia di Sciotot l’ambiente della costa inizia a mutare e le lunghe distese di sabbia si alternano alle scogliere. Assolutamente da percorrere a piedi è almeno una parte dello splendido tratto che da Vauville, attraversando la riserva ornitologica de La Mare, arriva fino all’estremità nord-occidentale del Cotentin a Goury, con il suo faro alto 48 metri. Qui s’innalzano le falesie mozzafiato di Nez de Joburg, Nez de Voidries e Cap de la Hague: tra queste ultime si stende il selvaggio litorale della baia di Ecalgrain. Molto tipiche sono le antiche case di granito di Jobourg e dei paesini più prossimi: in una di esse, a Omonville-la-Petite, ha sede il museo dedicato a Jacques Prévert, il grande poeta francese che qui ha trascorso gli ultimi anni della sua vita. Il sentiero lambisce il minuscolo porticciolo di Port-Racine e le innumerevoli insenature rocciose di una costa irta di scogli e di faraglioni, che ha ispirato il pittore Jean-Francois Millet la cui casa-museo si trova a Gruchy.

 

Gréville, Cherbourg e l’entroterra del Cotentin

A ricordarci l'altezza delle maree oceaniche sono le barche adagiate  sul fondale del delizioso porto di Barfleur
A ricordarci l’altezza delle maree oceaniche sono le barche adagiate sul fondale del delizioso porto di Barfleur

Gréville termina ufficialmente il Sentier des Douaniers, ma si può proseguire lungo la GR223 che continua ad aggirare la penisola. Cherbourg, con il suo porto dal quale salpano anche traghetti per la Gran Bretagna e l’Irlanda, offre il grande museo della Cité de la Mer (vi è esposto persino un sottomarino nucleare) e quello dedicato alla Liberazione. Di qui la bassa costa rocciosa conduce fino alla riserva ornitologica dell’Etang de Gattemare, al faro di Gatteville e agli stupendi paesini di Barfleur e Saint-Vaast-la-Hougue: ben nota ai buongustai, è questa una delle principali zone francesi per l’allevamento di ostriche. Quando la marea è molto bassa si può raggiungere a piedi la vicina isola di Tatihou, un’area protetta dominata da una fortezza seicentesca.

L'ingresso del museo di Utah Beach
L’ingresso del museo di Utah Beach

Ed entriamo finalmente nel Parc Régional des Marais du Cotentin et du Bessin, lungo le coste e i paesi (in particolare Utah Beach, Sainte-Mère-Eglise e Sainte-Marie-du-Mont) che a partire dal 6 giugno 1944 furono le basi dell’avanzata degli Alleati; Cherbourg cadde dopo una ventina di giorni di furiosi combattimenti, Caen fu conquistata il 9 luglio e la guerra segnò in Europa il suo definitivo punto di svolta. Molto significativi sono i piccoli ma ricchissimi musei storici e i resti dei bunker tedeschi disseminati lungo il litorale: ma non si trascureranno le altre località del parco che oggi tutela un vastissimo territorio (ben 120.000 ettari per 117 comuni) non solo dal punto di vista naturalistico ma anche da quello delle attività economiche tradizionali. Circa un quinto della superficie è formato da zone umide continentali e marittime, con una ricca presenza di avifauna, mentre nelle campagne e nelle località costiere prosperano l’allevamento della vacca normanna e del cavallo da sella francese, la produzione di carne, formaggi e latticini, la pesca delle anguille, l’artigianato del giunco.

Vacche normanne
Vacche normanne

Chi ha più tempo a disposizione troverà nell’entroterra del Cotentin un’infinità di luoghi d’interesse d’ogni genere, facilmente raggiungibili percorrendo le strade che si dipartono dalla costa (la larghezza massima della penisola è di una sessantina di chilometri). L’interno si caratterizza innanzitutto per la sua organizzazione rurale, con verdissimi pascoli suddivisi in piccoli appezzamenti geometrici delimitati da alte e fittissime siepi chiamate bocage, che servono a proteggere il bestiame dalla salsedine e dal vento. Villaggi, fattorie, castelli, chiese formano un intreccio di occasioni di visita tra le più suggestive di tutta la Francia settentrionale: come il castello duecentesco di Bricquebec o quello rinascimentale di Reigneville-Bocage, il centro storico di quella piccola Versailles normanna che è Valognes, la purissima chiesa romanica di Tollevast, gli ombreggiati sentieri della foresta di Saint-Sauveur… Ma ciò che più rimane sono il ruggire del vento, la potenza del mare, le grida dei gabbiani, il cielo azzurro striato da nuvole veloci, il verde intenso dell’erba, i tetti grigi di ardesia, le strette stradine da percorrere a piedi o in bici, respirando ad ogni angolo l’impagabile profumo della libertà.

 

Il sacro monte

L'abbazia di Mont-Saint-Michel
L’abbazia di Mont-Saint-Michel

Nella baia in cui sorge l’abbazia di Mont-Saint-Michel le maree sono le più alte d’Europa, e ciò contribuisce non poco alla fama e al fascino del luogo. La prima fondazione del complesso risale all’anno 708, quando l’arcangelo Michele apparve in sogno al vescovo di Avranches e gli chiese di erigere un santuario in suo onore; l’edificio romanico originario, distrutto da un incendio, fu ricostruito in stile gotico. A causa degli spazi ristretti, i diversi elementi architettonici sono stati sovrapposti come in un grattacielo, coronato dall’imponente chiesa abbaziale. La visita si può effettuare anche con l’alta marea, poiché l’istmo che collega l’isola al continente non viene mai del tutto sommerso, e prevede l’obbligo di lasciare il veicolo nei parcheggi sulla terraferma. L’ingresso costa 8 euro per gli adulti e 5 euro per i giovani da 18 a 25 anni, gratuito per i minorenni; le tariffe di sosta per 24 ore sono di 4 euro per le auto, 8 per i camper, un euro per le moto (per maggiori dettagli consultare il sito www.ot-montsaintmichel.com o telefonare allo 0033/2/33898000). Un progetto vuole che in qualche anno spariscano la strada asfaltata che conduce all’isola e gli stessi parcheggi: i veicoli saranno lasciati fuori dal paese costiero e un trenino elettrico porterà fino all’inizio di uno stradello percorribile solo a piedi fino all’isolotto.

 

 

 

 

 

 

 

 

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